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Autore: Layra97    26/01/2017    0 recensioni
Cleo e Chrystal potrebbero sembrare due ragazze normali: studiano in uno dei migliori college italiani, amano la musica rock, i fumetti ed i videogiochi. Sono costantemente alle prese con la parte "snob" dell'istituto, di cui fa parte anche una certa Selena che da anni rende la loro vita un inferno. Un giorno però, a causa di una lite, le tre ragazze finiranno in punizione e tra i vecchi tomi della biblioteca, Cleo scoprirà di essere la Chiave, di avere il compito di risvegliare gli altri come lei, di trovare i manufatti e sconfiggere così i demoni.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La sveglia sul comodino squillava a più non posso.
Cleo sbuffò aprendo gli occhi, un’altra, infinita, noiosissima giornata aveva inizio.
<< Chrystal ti dispiacerebbe spegnerla? >> chiese assonnata alla sua compagna di stanza.
Con uno slancio invidiabile, la ragazzina si accinse a far tacere quel dannato aggeggio.
Cleo si stiracchiò alzandosi dal letto. Non era pronta psicologicamente per andare a lezione.
<< Facciamo colazione insieme, no? >> Si rivolse a quello scricciolo di ragazza con cui da ormai tre anni condivideva la vita e che, tra le tante cose, era la sua migliore amica.
<< Si, ovvio. >> Si diressero nella mensa del college, quel liceo in cui erano finite poteva anche essere uno schifo, ma almeno i cornetti li sapevano fare.
<< Che abbiamo oggi? >> Chiese distratta. << Letteratura latina, greco, storia, filosofia e fisica. >> Citò Chrystal a memoria.
Cleo sospirò, almeno all’ultim’ora si sarebbe divertita. A volte ancora si chiedeva perché avesse fatto domanda d’iscrizione al classico, quando la sua mente era completamente  totalmente ed incondizionatamente affascinata dalle materie scientifiche. Non che il latino ed il greco non le piacessero, anzi dal primo anno aveva scoperto di avere un dono, quello di riuscire a tradurre qualsiasi lingua, antica e non, semplicemente guardandola. Insomma a scuola era una delle prime della classe e l’unica che riuscisse ad avere l’eccellenza sia in matematica che nelle cosiddette “lingue morte”. Forse la biologia non era il suo forte, più che altro non le interessava.
Si scostò un ciuffo di capelli blu dagli occhi << Immagino tu passerai tutto il tempo ad ascoltare le lezioni giusto? Oggi è il tuo giorno preferito… >> La ragazzina che aveva difronte si fece tutta rossa, era adorabile. << Beh… lo sai che vivo di letteratura e la filosofia è così… cioè ci credi che persone vissute tanto tempo prima di noi provavano le nostre stesse emozioni e avevano i nostri stessissimi quesiti? Spesso studiandoli trovo in loro le risposte che mancano dentro me. >>
Cleo scoppiò a ridere.
<< Si lo so… sono stupida. >>
<< No ti ammiro, riesci a vedere la poesia in tutto, anche in una noiosissima lezione su Socrate. Solo dovresti imparare a restare un po’ di più con i piedi per terra. >>
La ragazza scrollò le spalle.
In quell’istante giunse una ragazza alta e slanciata. Aveva lunghi capelli biondi e brillanti occhi verdi.
Fece cadere il suo vassoio su Chrystal che balzò dalla sedia.
<< Ops! Scusa cara, non l’ho fatto apposta… va beh che quegli stracci da funerale non è che fossero una gran cosa! >> Disse con voce melliflua. Cleo si alzò in piedi, livida di rabbia << Selena stavolta le prendi! >> Disse avvicinandosi minacciosamente all’intrusa.
<< No! Sto bene, non preoccuparti, vado a cambiarmi. Non importa davvero, lasciala stare. >> La supplicò l’amica.
<< Chry è per non reagire mai che quella fa tutto ciò che vuole! >> Sbottò.
<< Oh no! Io faccio quello che voglio perché è la mia famiglia a gestire quest’istituto. Sono stati loro a permettere anche a voi nullità, vagamente più meritevoli, di accedere nel liceo più prestigioso che esista. Dovreste essermi grata. >>
Cleo abbassò la testa, afferrò la sua migliore amica e tornarono in stanza. Chrystal aveva iniziato a singhiozzare.
<< Dai o faremo tardi. Non pensare alle parole di quell’arpia, noi meritiamo di stare qui molto più di lei. Il suo è un diritto di nascita, noi ce lo siamo meritate facendoci il culo per la borsa di studio! >>La consolò Cleo.
<< Hai ragione. >> Rispose la ragazza uscendo dal bagno.
Si era legata i lunghi capelli neri, gli occhi castani erano coperti da uno spesso strato di matita e mascara, lo stesso che avvolgeva gli stessi occhi di Cleo, del resto. Avevano entrambe uno stile gothic, solo che Chrystal appariva una ragazza fragile e romantica, lei invece una camionista.
A vederle nessuno avrebbe mai potuto pensare che sarebbero diventate così unite, eppure la ragazza sapeva che avrebbe dato la vita pur di salvare quell’angioletto piccolo e spaesato.
Finalmente giunsero in classe, Selena appena le vide entrare iniziò a fare battutine insieme agli altri snob come lei.
Presero posto al primo banco, si sedevano lì da sempre, forse perché era una zona sicura dove mai nessuno le avrebbe disturbate, poco male se facevano sempre la figura delle secchione, un po’ lo erano per davvero. Chrystal iniziò a prendere appunti e a perdersi nella letteratura appena la professoressa di latino aprì il libro. Cleo preferiva disegnare il mondo che la circondava secondo una sua chiave d’interpretazione. Si divertì a fare uno schizzo di Selena con le orecchie di asina e due grosse zanne che le uscivano dalle labbra perfettamente delineate. Mentre era intenta nell’ambizioso disegno, una pallina di carta le colpì il collo. Stanca di quelle persone si mise ad urlare come se non stesse in una classe.
<< Signorina Lee! Ma le pare il modo? >> La rimproverò l’insegnante.
<< E’ troppo animale per rendersi conto del luogo in cui si trova, ecco cosa succede a far entrare le nullità in certi edifici. >> Si intromise Selena. Cleo non ci vide più dalla rabbia. Scattò in piedi e a nulla valsero le proteste di Chrystal, si avvicinò alla ragazza e le mollò uno schiaffo in piena faccia. Selena reagì afferrandole i capelli ed iniziando a spintonarla. La professoressa urlava cercando di rimettere in ordine la situazione ma già gli studenti si erano radunati loro intorno e gridavano entusiasti “ Rissa! Rissa!”. Alla fine fu necessario l’intervento del preside che mise in punizione le due, ovviamente anche Chrystal decise di autoinfliggersela. Dovevano restare chiuse in biblioteca fino a sera per pulire e rimettere in ordine gli antichi tomi che da secoli erano ospitati nell’istituto. Cleo pensò che le cose le sarebbero potute andare peggio, sia lei che la sua migliore amica amavano perdersi nelle storie dimenticate dal tempo e magari con le sue strane capacità avrebbe scoperto qualcosa d’interessante. L’unica pecca era la presenza di quell’antipatica.
Fattasi ora si radunarono tra quegli immensi scaffali custodi di storie ed iniziarono la loro punizione. Selena fece finta di non vederle e loro lo stesso. Ad un certo punto però  l’attenzione di Cleo finì su uno strano libro, tutto bianco, su cui erano incise strane rune. Concentrò la mente e riuscì a leggere “ La chiave.” Lo aprì incuriosita ed iniziò a sfogliarlo. Chrystal e Selena, stranamente attratte da lei, le si avvicinarono.
“ Quando la luce e l’ombra saranno diventate un’unica cosa,
Quando morire sarà l’unico modo per vivere,
Quando le lacrime si saranno tinte di rosso e anche l’ultima speranza sarà svanita,
Allora saprai che il tempo di risvegliarsi sarà giunto.
La chiave richiamerà i poteri sopiti nell’anima degli uomini, Affinché i guardiani risorgano e i loro poteri splendano.”
Appena finì di leggere quelle parole si rese conto che le due ragazze erano svenute. I loro corpi brillavano di una strana luce, Selena era avvolta da una particolare sfumatura rosata, quella di Chrystal variava costantemente, ora era rossa, ora blu, ora verde, ora azzurra. Curiosa guardò le sue mani, emanavano un bagliore dorato. << Ma cosa... >> Si chiese.
<< Signorina Lee, venga con me. >> Era il preside.
<< Mi scusi, io davvero… Non ho fatto nulla! C’era solo questo libro, mi ha incuriosito e… >>
L’uomo la guardò comprensivo << Stia tranquilla era destino. Le sue amiche si sveglieranno presto, abbiamo molto di cui discutere, sua nonna sta arrivando. >>
<< Mia nonna? Perché >>
<< Saprà spiegarle cosa sia appena accaduto molto meglio di me. >> Cleo annuì titubante e seguì l’uomo nel suo studio.
<< Lei è una guardiana. Ha il potere del risveglio e della vista. >>
<< Come scusi? >>
<< Questo mondo è popolato da diverse creature, alcune sono invisibili ai semplici umani. Lei però può vederli, interagire con loro, combattere quelle più pericolose, inoltre ha la capacità di risvegliare gli altri guardiani. Come ha fatto oggi con la signorina Davalos e Leonini. >>
<< Mi dispiace ma non la seguo. >>
In quel momento si aprì la porta ed entrò la nonna. << Cleo hai ereditato i miei poteri. Ti sei mai chiesta come facessi ad essere sempre così brava con le lingue ed i codici? Perché mentre le altre bambine si interessavano di bambole e vestiti, tu mi pregavi di portarmi nei musei e restavi ore a guardare ogni singola arma? Oppure quella volta che ti cimentasti nel tiro con l’arco e senza che nessuno te lo avesse mai spiegato, riuscisti a centrare tutti i bersagli? La tua mente è speciale. >> La ragazza rimase sconvolta.
<< Qualcuno vuole farci capire qualcosa anche a noi ? >> Era la voce prepotente di Selena, dietro di lei si nascondeva anche Chrystal.
<< Tu devi essere Selena. Io e tua nonna ci conosciamo da una vita. Sedetevi e tutto vi sarà spiegato. >>
<< Come fa a sapere chi sia mia nonna? Lei è stata preside dell’istituto, aveva rapporti soltanto con persone di un certo livello… >>
<< Si dia il caso che tua nonna fosse una persona molto gentile e disponibile. Non giudicava mai gli altri per le loro ricchezze. Inoltre anche io sono stata studentessa di questo liceo, prima di abbandonare la mia famiglia per seguire un sogno. >> Selena si fece rossa e non l’interruppe più.
<< Come stavo dicendo, voi tre siete state scelte. Ciascuna di voi ha delle particolari abilità ed unite avete il compito di salvare gli umani. >>
<< Salvarli da chi? >> Chiese Cleo.
<< Dai demoni. >> Si inserì il preside. << Mie care ragazze avevo intuito il vostro potenziale da quando vi ho viste litigare la prima volta. Io oltre ad essere il vostro, spero stimato, preside, sono anche uno dei membri principali del consiglio a cui un tempo apparteneva anche la signora Lee qui presente. >> La donna annuì.
<< Scusate… Ma nella mia famiglia sono sicura non ci sia nessun… ehm… guardiano? >> Chiese timorosa Chrystal << deve esserci un errore, io non ho alcun potere. >>
<< Non sempre le capacità si ereditano, a volte è la stessa Terra a sceglierci. Non c’è dubbio, vista l’energia che emani, che anche tu sia una delle guardiane. Dobbiamo solo capire cosa tu sia in grado di fare. >> Le spiegò l’anziana donna mettendole una mano sulla spalla. Aveva sperato fino all’ultimo che quella ragazza non facesse parte dei guardiani, da quando Cleo l’aveva portata a casa sua aveva compreso quanto fosse pura e ancora ingenua. Eppure aveva percepito la sua forza, era potente.
<< Ma questo consiglio cosa fa? >> Chiese Selena.
<< Ci occupiamo della riabilitazione dei demoni e delle altre creature. Come spiegavo prima alla vostra amica, oltre agli umani esistono tantissimi altri esseri. Compito dei guardiani è quello di salvaguardare l’equilibrio presente nel mondo. Sappiate però che ogni anno che passa, i sette demoni principali si potenziano sempre di più, potreste essere voi quelle destinate a sconfiggerli ed imprigionarli una volta per tutte. >> Spiegò l’uomo paziente.
<< Oh suvvia! Il consiglio disse queste stesse identiche parole anche a noi trent’anni fa. Ragazze non preoccupatevi, i sette sono ancora ben lungi dal ridurci in schiavitù. Io e le mie amiche, insieme ad un altro gruppo di guardiani francesi, avemmo la sfortuna di imbatterci in uno di essi, forse quello più potente. Grazie al cielo ci lasciò andare. Sono troppo forti per essere affrontati, stateci lontane. >>
<< Aspettate… dunque cosa dovremmo fare? Se questi tizi sono off limits a che serviamo noi? >> Cleo si era persa a metà discorso.
<< Questi tizi, come li chiami tu, non sono l’unico pericolo per gli uomini. Alle loro dipendenze ci sono tanti altri demoni minori: vampiri, succubi, incubi, folletti, fate, bestie demoniache… voi dovete mantenere il mondo al sicuro e fare in modo che nessuno degli umani si accorga mai di queste realtà. Tutto qui. >>
<< Scusate se è poco. >> Ironizzò la biondina.
<< Come controlleremo i nostri poteri? >> Chrystal temeva già che sarebbe stata la più debole ed inutile del gruppo.
<< Dopo le normali lezioni ci rincontreremo nella palestra della scuola. Vi addestrerò io. >> Rispose la donna.
<< Bene, direi che la maggior parte delle cose siano state spiegate. Adesso seguite Lee, vi darà lei le prime lezioni o almeno per oggi cercherà di spiegarvi per sommi capi cosa potete fare. Buona fortuna ragazze e per qualsiasi cosa il vostro preside è qui. >> Le congedò l’uomo.
Seguirono in silenzio la donna, Chrystal afferrò impaurita la mano di Cleo che sorrise stringendogliela. L’importante era stare insieme, avrebbero affrontato qualsiasi cosa affidandosi l’una all’altra. Giunte nella palestra, la signora Lee le fece mettere sedute a gambe incrociate.
<< Cleo tu hai già dimestichezza con i tuoi poteri, è una vita che li usi senza farci caso. Adesso devi imparare a gestirli, inoltre prendi questo. >> Disse ponendole un pendolo nero dall’aria molto antica. << Cosa dovrei farci? >> Chiese la ragazza. << Per sapere dove sono i demoni ti basterò farlo scorrere su una qualsiasi mappa, ti indicherà lui dove andare. Stai solo attenta a quello che cerchi, in realtà è uno strumento complesso e spesso anche dotato di uno strano senso dell’umorismo. Potrebbe condurti alla morte o anche dai tuoi più profondi desideri. >>
<< Ehm… grazie. >> Lo afferrò e lo gettò con noncuranza in tasca. << E’ anche suscettibile, io ti suggerirei di averne cura. >> Cleo sbuffò e lo pose con delicatezza nella tasca laterale dello zaino.
<< Questa storia è ridicola. >> Brontolò Selena a bassa voce. << Signorina Leonini fossi in lei mi concentrerei su cosa può fare, invece di lamentarsi.>>  La ragazza si fece paonazza. << E quali sarebbero i miei poteri? >>
<< Le emozioni. >>
<< Cosa ? >> Perché quella donna non dava mai risposte chiare?
<< Ti è mai capitato di far provare agli altri esattamente quello che tu desideravi provassero? Oppure di intuire i pensieri e gli stati d’animo di chi ti circonda? Perché spesso la gente prova timore nel guardarti o magari è subito attratta da te? Hai anche un carisma ed una dialettica che non lasciano molto scampo. Ecco perché sei così popolare e tutti ti cercano. >> Selena annuì, era da tutta una vita che sentiva di poter in qualche modo condizionare chi aveva difronte, le uniche con le quali non aveva attaccato bottone erano state le altre due guardiane.
<< Solo non so cosa sia in grado di fare Chrystal. Lei è stata scelta ma perché è ancora un mistero. >> La ragazzina abbassò lo sguardo.
<< Quando sono svenute ho visto che il loro corpo era avvolto da una strana luce colorata. Quella di Selena era tipo rosa, mentre quella di Chry era instabile, variava in quattro colori, essenzialmente. >> Spiegò Cleo, qualcosa le diceva che quel dettaglio era importante. La nonna sgranò gli occhi. << Sei sicura?>> La ragazza annuì. << Non è possibile… Sono secoli che non… dopo l’ultima volta, mia nonna aveva detto che… >>
<< Ehm… signora Lee fa capire anche a noi? >> Le chiese Selena cercando di farla tornare in sé.
<< Solo i poteri elementali posseggono un’aura mutevole. Gli altri hanno un colore fisso. Inoltre mentre nel mondo possono esserci più guardiani che abbiano lo stesso potere, ad esempio per ogni gruppo di voi deve esserci necessariamente una Chiave che vi risvegli, gli elementi possono capitare ad un’unica persona… >>
Cleo sorrise << Hai visto che sei speciale? >> disse rivolgendosi all'amica.
<< Oh no, non è una cosa positiva. Questa dote può facilmente sfuggire al controllo e distruggere ogni cosa. Inoltre mi pare che mai nessuno sia riuscito ad imparare a dominarli del tutto, forse la terra dovrebbe essere più semplice ma… Va beh intanto è anche possibile che ci stiamo sbagliando, vedremo con il tempo. >> Disse la nonna con tono lugubre.
<< Mi dispiace… >> Quasi Chrystal scoppiava in lacrime.
<< Tranquilla, non è colpa tua e poi ci saremo noi a non farti saltare in aria! >> Le disse Selena mettendole una mano sulla spalla, Cleo la guardò allibita. << Okay so che non siamo mai andate d’accordo ma se davvero abbiamo questi poteri, dovremmo smetterla di farci la guerra. Del resto solo noi potremo parlare di queste strane storie e… almeno durante gli allenamenti potremmo tentare di essere amiche. >> Sembrò sincera così Cleo le allungò la mano e se la strinsero con sicurezza mentre Chrystal le abbracciava entrambe.
<< Se avete smesso di perdere tempo, suggerirei di iniziare qualche esercizio di meditazione. >> Si esercitarono tutto il pomeriggio su noiosissime e lunghissime tecniche di respiro. Quando secondo la nonna furono divenute capaci di “padroneggiare l’equilibrio interiore per almeno qualche minuto” era già sera inoltrata.
Finalmente furono libere. Cleo era sfinita. Quando ritornò nella sua stanza l’unica cosa che riuscì a fare fu gettarsi ancora vestita sotto le coperte. La sua migliore amica era invece troppo sconvolta per pensare di riposare. << Chry andrà tutto bene, in fin dei conti oggi non è andata troppo male. >> Le disse cercando di tirarle su il morale. Nessuna risposta. Sbuffando la ragazza si tirò fuori a fatica dall’amato e desiderato letto e tirò la ragazza a sé. Chrystal ricambiò tremante l’abbraccio. << Ho paura. >> Sussurrò.
<< Oh suvvia! Magari ho visto male, tra tante cose che si possono controllare perché dovrebbero essere capitate proprio a te le catastrofi? E poi ti conosco da una vita, se anche fosse, per come sei un coniglio tu, dal momento che non perdi mai la calma e non ti ribelli mai a nulla, non vedo come potresti farci saltare tutti quanti in aria! Anzi secondo me saresti la più appropriata ad un simile potere. Immagina me con la furia degli elementi, pazzesco! >> Riuscì ad ottenere una debole risata. << Adesso se non vuoi asfissiarmi con qualche altro inutile esercizio di meditazione come mia nonna, che tra l’altro è riuscita ad ottenere soltanto che io e Selena ci addormentassimo dopo due minuti, io andrei a riposare. Aver letto quel libro mi ha distrutta. >>
<< Il pendolo? Non dovresti metterlo a posto? La signora Lee ha detto che devi averne cura… >>
<< Ah già, quel coso che non ho ancora capito come funzioni. Ti va di provarlo? >> Le chiese improvvisamente attiva.
<< Cleo! Stai attenta a come parli di quello strumento, ha detto la signora Lee che potrebbe offendersi… inoltre non eri stanca? >>
<< Sei noiosa! “La signora Lee ha detto bla bla bla…” sono curiosa. Poi voglio imparare ad usare le mie capacità prima di Selena. >>
<< Ma abbiamo fatto pace! >> Protestò invano la guardiana più giovane.
Intanto l’altra aveva già afferrato lo strano strumento e lo stava facendo scorrere sulla piantina della scuola. In un primo momento non si mosse neanche di un centimetro, dando speranza all’una e lo sconforto all’altra; poi però iniziò a vibrare sempre più prepotentemente e ad essere incandescente. Cleo  pareva non accorgersene neanche, era come se davanti agli occhi le scorressero le immagini dei corridoi scolastici. Vide degli scaffali impolverati, un’ombra furtiva aggirarsi tra vecchi tomi.
<< C’è qualcosa nella biblioteca. Dobbiamo andare a vedere! >> Disse ad un certo punto.
<< E se avvertissimo il preside? >>
<< La solita fifona! Siamo noi le guardiane, noi abbiamo il potere! >>
<< Allora avvertiamo almeno Selena! >> La ragazza si era però avviata, senza neanche più degnarsi di risponderla. A volte Chrystal era insopportabile. Poi però rifletté che effettivamente era ancora una bambina. I genitori non soltanto l’avevano costretta a fare la primina, ma la ragazza era per giunta di dicembre. Al terzo anno di liceo non ancora aveva compiuto quindici anni. Poi aveva scoperto di avere una sorta di bomba rinchiusa dentro la sua anima… forse sbagliava ad essere tanto dura con lei. << Chry… >> La chiamò silenziosamente.
<< Sono qui. >> Era dietro di lei, come sempre.
<< Scusa. E’ che davvero sono troppo curiosa e poi è una vita che voglio sentirmi speciale. >>
<< Tranquilla. Io ti seguo, resterò al tuo fianco qualsiasi cosa sia. >> Cleo le strinse la mano ed avanzarono insieme nel vuoto dei corridoi. Scesero le scale fino a trovarsi nel seminterrato dove era posta l’antica biblioteca. Appena vi ebbero messo piede, tutte le luci si accesero. Trovarono in piedi al centro della sala sia il preside che la nonna.
<< Te l’ho detto che saranno delle sconsiderate. >> Sostenne la signora Lee.
<< Secondo me sono da lodare, appena hanno avvertito un minimo di pericolo si sono precipitate per difendere la scuola, dovremmo elogiarle! >> Il preside sembrava felice,
<< Che altro sta succedendo? >> Chiese Cleo seccata.
<< Dovreste spiegarmelo voi. Nonostante sappiate ci sia anche io nella squadra, nemmeno avete pensato di avvisarmi! >> Disse Selena uscendo allo scoperto in quel momento, le aveva seguite per tutto il tempo.
<< Che ci fai tu qui?? >> 
<< Sono una guardiana anche io! Si dia poi il caso che stia nella stanza difronte la vostra, ho sentito tutte le vostre urla sull’ombra nella biblioteca e vi ho pedinate. >> Le due ragazze stavano nuovamente per litigare.
<< In ogni caso siete delle incoscienti tutte e tre! Vi abbiamo adescato con poco, se ci fosse stato davvero un demone, sareste già state annientate come le stupide. Non potete gettarvi nelle situazioni senza uno straccio di piano e tra l’altro non sapete neanche evocare i vostri poteri! Come l’avreste battuta l’ombra, sentiamo? >>
Il silenzio accompagnò le parole della signora Lee.
<< Ci dispiace. Prese dall’entusiasmo abbiamo progettato di agire senza riflettere. Davvero Selena, non volevamo escluderti, solo noi stavamo già in stanza insieme e ci siamo semplicemente precipitate qui. Prima di rischiare di nuovo, ci penseremo due volte. >> Chrystal riuscì ad ammansire gli animi con quelle parole. L’anziana donna annuì e le rimandò a letto. Selena e Cleo fecero la strada fino alle loro stanze guardandosi in cagnesco, l’altra ragazza preferiva invece tenere lo sguardo fisso a terra.
<< Avevi ragione. >> Le ammise Cleo appena furono rimaste di nuovo sole.
<< Non preoccuparti. Siamo riuscite a non finire di nuovo in punizione e un po’, forse, è stato meglio che fosse soltanto una prova. Effettivamente temevo a combattere già, senza neanche sapere cosa fare. >>
<< E’ merito tuo se nonna non ci ha punito. Quindi grazie Chry… >>
La ragazza non le rispose, era già caduta addormentata. 
   
 
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