,,,Boys
Don’t Cry,,,
Luna
d’argento
brillava nel cielo indaco, trapuntato da centinaia di costellazioni,
talmente
tante che lo sguardo poteva spaziare e
vagare…vagare…vagare, fino a perdersi,
per secondi, o forse ore, giorni o mesi? Chi lo sa, il tempo sembrava
svanire,
davanti all’infinità dell’universo.
Un vento leggero
soffiava, muovendo i capelli biondi del ragazzo, anzi uomo, sdraiato
sulla Montagna
Degli Hokage, esattamente sul proprio naso…tutto
tranquillo…l’autunno stava per
dipingere d’oro e arancione tutta
il sangue dei suoi compagni, e lo scintillio degli shuriken
avevano sostituito gli elementi idilliaci dei suoi ricordi, la luna non
più
d’argento, ma d’acciaio, freddo contrasto contro
quell’ombra, l’ombra mostruosa
di nove code, l’ombra di quella calamità che ora
si stagliava contro il cielo,
il riverbero delle fiamme da lei generate illuminavano a tratti
l’enormità di
quella creatura.
Richiamò Gamabunta, sapeva benissimo, fin troppo bene
quello che sarebbe successo, ormai lo sospettava da tempo [quella Volpe non era lì per caso]
L’Hokage abbassò lo sguardo, e strinse
più forte il
fagottino che teneva in braccio…
Il bimbo nonostante tutto, sembrava tranquillo e fissava il
padre con quei suoi grandi specchi blu;
Minato sospirò, era giunto il momento, poggiò suo
figlio ai
suoi piedi, sul capo di Gamabunta:
“Sei sicuro Minato?”
“E’ l’unico modo amico
mio…” l’uomo congiunse le mani in un
sigillo “ma, voglio che tu mi prometta una cosa” il
chakra cominciava a
concentrarsi in grande quantità avvolgendo
l’Hokage e suo figlio
“Certo, dimmi, farò tutto quanto in mio
potere!” il Re dei
Rospi ascoltò la richiesta del suo compagno
“Voglio che tu faccia promettere al vecchio Sandaime che
Naruto sarà riconosciuto come un eroe, come il vero
salvatore di Konoha. Lo farai,
Bunta?”
“Lo farò, Minato”
Il biondo sorrise, guardò un ultima volta il bimbo, che
cominciava ad agitarsi, non sentendo più il calore paterno.
“Addio Naruto”
E una luce bianca, accecante avvolse Konoha tutta, avvolse
l’Hokage, Naruto, Bunta e
E rimase un silenzio ovattato, la luna d’argento nel cielo,
e l’infinità di stelle, tutto era sovrastato solo
dal pianto innocente e
spaventato di un bambino.
And beg forgiveness
Plead with you
But I know that
It's too late
And now there's nothing I
can do
Non piangere ti prego, ogni tua lacrima e un macigno nel
mio cuore
Perdonami figlio mio, ti scongiuro, la mia volontà era il
tuo bene, tutto questo era nei piani
Vorrei consolarti, stringerti al mio petto, ma non posso
fare nulla.
Non più, non posso muovermi
Non ci riesco.
Piccolo non piangere…
To get you back by my side
But I just
Keep on laughing
Hiding the tears in my eyes
I try to laugh about it
Anche se ero consapevole del fatto che tutto ciò era
inevitabile
E che tutto ciò era l’unico modo
Ora vorrei tornare indietro, darei qualunque cosa
Che stupido…
E allora da stupido sorrido mentre ti guardo con la vista
annebbiata, che via via si va spegnendo, e l’ultima cosa che
sento è il tuo
pianto e una voce familiare chiamarmi.
Boys don't cry
Boys don't cry
Un battito
Tu-tum
Due battiti
Piange…
“Ehi…”
….
“Ehi, piccolo
che hai?”
“…n-nulla…”
“Non
piangere, i ragazzi belli e forti come te non piangono”
“S-si…”
Strana questa one-shot, non so come sia saltata fuori….so che non è niente di che ^^’’’
Vorrei sapere anche le vostre impressioni se lasciare un commento non è troppo una perdita di tempo ^^
Ora che la lagna è finita potete andare in pace a leggere le altre ficcyne (O.o)