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Autore: Eevaa    28/01/2017    0 recensioni
«Dimostrami che i saiyan non sono solo cattiveria e vendetta, dimostrami che i saiyan possono ragionare, dimostrami che sai controllare la rabbia! Non tornare ad essere l'aguzzino che eri un tempo: sei cambiato! Le questioni umane si gestiscono da terrestri e oramai fai parte di questo pianeta, che tu lo voglia o no. Dammene la prova!» (Cap. 8)
«Io non sono fatto così. Non sono paziente come te, non lo sarò mai. Io non sono una persona buona» bisbigliò nuovamente il principe alzandosi dal tappeto, tentando di non voltarsi ad osservare quello scenario surreale che lui stesso aveva creato. (Cap. 11)
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer:
Questa storia non è scritta a scopo di lucro.
I personaggi usati e tutto ciò che fa parte dell'universo di Dragon Ball sono di proprietà di Akira Toriyama© e Toei Animation©. 
Le immagini che inserirò nei prossimi capitoli non mi appartengono.
Nessun copyright si intende violato.



THE NEWBORN SAIYAN



CAPITOLO 1 - LA FRAGILITA' DELLA PACE

 
La luce dorata autunnale avvolgeva oramai tutto ciò che incontrava. Il piccolo laghetto del parco in periferia della città dell'Ovest si era tinto di un colore simile al miele d'acacia ed un tappeto di foglie proteggeva il praticello stanco. 
Una musica allegra rendeva la poca gente entusiasta e ammaliata, tanto che un gruppo di persone si strinse attorno alla fonte di tale suono. Le corde di una vecchia chitarra vibravano frenetiche sotto le mani di una ragazza pallida dai grandi occhi scuri. 
Lei, dal suo canto divertita e imbarazzata allo stesso tempo dall'inaspettato successo della canzone eseguita, iniziò a cantare con voce timbrata e soave. Ogni tanto, tra un accordo e l'altro, si scostava delicatamente dagli occhi un ciuffo dei suoi capelli rosso fuoco.
 
Vegeta era stanco e spossato, spesso si recava nel campo vicino al parco per allenarsi all'aria aperta. Ogni tanto gli piaceva rimuginare e meditare sui rami di un grosso acero, oramai quasi spoglio, proprio lì vicino all'ingresso del parco poco frequentato. 
Aveva nuovamente litigato con Bulma e l'unico posto per rilassarsi vicino a casa era proprio lì, dove nessuno poteva immaginarsi di trovarlo. La musica, il canto degli uccelli e il lieve scrosciare del vento rendevano quel piccolo angolo una dimora privata e perfetta alla meditazione.
Dopo tanti anni di matrimonio, la vita coniugale con Bulma non era più la stessa: della passione frenetica dei primi anni, infatti, non vi era rimasto altro che qualche sguardo malinconico. 
Ultimamente entrambi i coniugi non riuscivano a convivere sotto lo stesso tetto senza litigare, ed ogni lite portava inevitabilmente a tanta ira e tormento sia per Bulma che per Vegeta.
L'unica donna che fosse mai riuscita a irrompere nel cuore del selvaggio saiyan, sembrava aver miseramente fallito. 

«Se tu fossi stato più presente nella mia vita e in quella dei tuoi figli a quest'ora non ci ritroveremmo in questa situazione» accusò Bulma poche ore prima.
«Non sono sempre stato presente, ma sono cambiato, sono riuscito a diventare quello che tutti volevate. Oramai dovresti già aver perdonato il mio comportamento dei primi tempi. Io sono un guerriero, non uno smielato sentimentale» ribattè Vegeta furibondo. 
«Non mi basta. Non mi basta più, ancora oggi fai fatica a rivolgermi affetto davanti ad altre persone, dopo tutti questi anni i tuoi figli non ti hanno ancora visto abbracciare la loro madre! Sono ancora una bella donna, è mai possibile che tu non lo veda?» strillò la donna stizzita incrociando le braccia.
«L'affetto te lo dimostro in privato, dovresti conoscermi. E sia Trunks che Bra non si sono mai più lamentati del mio comportamento. A te evidentemente non basta. Cosa diamine vuoi?» urlò Vegeta in preda allo sgomento.
«Ecco...» Bulma abbassò lo sguardo sul lucido pavimento, torturandosi le mani «in effetti è così. Non mi basta, non mi basti più in questo modo»
«Ah, bene. E' tutto ciò che hai da dirmi? Ora te la confesso io una cosa: anche io sono stufo. Stufo di non essere apprezzato nonostante i miei sforzi. Guarda cos'ero e guarda cosa sono diventato. Già mi sento patetico ad aver subito questa trasformazione in un "quasi terrestre". Cosa pretendi? Che diventi il maritino che ti porta in gita in campagna e ti fa dichiarazioni d'amore in Kiss-Camera alle partite di Baseball? Fammi il piacere. Sei tu che non vai bene per me, allora. Già il fatto che io sia qui a discutere e non abbia già distrutto tutto dovrebbe non essere poco» sibilò Vegeta a pochi centimetri dal viso della donna, la quale si morse il labbro, per poi veder volare il marito fuori dalla finestra, deluso e furibondo.

 
Con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto, Vegeta ripensò all'ultima discussione con la moglie, cullato da una triste melodia interpretata dalla giovane musicista del parco.
Oramai la luce dorata era diventata color pesca e successivamente rossastra. Il tramonto stava prendendo vita e i pochi passanti tornavano lentamente alle proprie abitazioni per preparare la cena. La cantante non smise di suonare fino a che una foglia quasi appassita si posò dolcemente sulla sua gamba, facendole alzare gli occhi verso i rami più alti dell'acero poco distante. Una figura misteriosa la stava osservando poco attentamente.
Vegeta sussultò impovvisamente, lo sguardo della ragazza si insinuò prepotente nelle sue iridi scure, provocandogli un senso inquietudine. C'era qualcosa di strano in lei, qualcosa di misterioso che non si riusciva a spiegarsi. Aveva visto quegli occhi altrove. 
La musicista riprese a pizzicare le corde della chitarra, continuando a osservare l'uomo qualche metro sopra di lei, il quale volò via pochi secondi dopo. Ella non sembrò sorprendersi molto dallo strano modo di fuggire adottato dall'estraneo e, dopo aver posato lo sguardo su una coppia che camminava mano per mano, iniziò a intonare le parole di una melodia malinconica. 

Vegeta tornò sui suoi passi ancora provato dallo sguardo della giovanissima ragazza. Dove poteva averla incontrata? Di certo non prometteva nulla di buono e si ripromise di indagare ulteriormente.
Imboccò la via di casa senza notare una macchina blu parcheggiata proprio sotto alla grande palma nel giardino. I ragazzi dovevano essere già usciti con gli amici, in quanto alla Capsule Co. regnava un silenzio quasi surreale. Camminò lungo il moderno corridoio fino ad arrivare davanti alla porta del bagno; fece per entrarci quando un bisbiglio attirò la sua attenzione. Proseguì insospettito fino alla camera e, una volta varcata la soglia, trovò un'inaspettata scena.

 



ANGOLO AUTRICE:
Questa storia nasce dall'idea di creare un futuro post-GT (ambientato pochi anni dopo l'ultima grande battaglia), nonostante quella saga fosse una side-story non canonica.
''The Newborn Saiyan'' era stata precedentemente pubblicata da me nell'ormai lontano 2012 con il titolo di ''Everything Change'' ma, rendendomi conto degli innumerevoli errori di testo e di coerenza con l'anime, ho deciso di riscriverla in parte e sistemarla a dovere.
La premessa importante è che in questa storia troverete dei nuovi personaggi di mia invenzione e può darsi che i risvolti della saga possano non essere di vostro gradimento, in quanto rivoluzioneranno gran parte dei personaggi conosciuti e le loro relazione. In particolar modo per quanto concerne il personaggio di Vegeta, che ho cercato di mantenere in parte IC, anche se molti suoi aspetti caratteriali li troverete piuttosto cambiati in quanto si tratta di un futuro alternativo e soprattutto molto lontano nel tempo rispetto alla saga Z. Mi piace pensare che il cambiamento caratteriale di questo personaggio, già piuttosto evidente nella storia originale, sia in continua evoluzione.
Detto questo vi auguro una buona lettura, non dimenticatevi di farmi avere qualche parere! 
Eevaa

 
  
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