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Autore: Black_Eyeliner    31/05/2009    4 recensioni
***Seconda Classificata al [Saeko's contest- II^ edizione] Alone***
"Questa è la storia di una vecchia dama, che vive da sola, in una dimora decadente dove solo il Tempo le tiene compagnia. Talvolta, però, riceve degli ospiti. E a loro fa scegliere il dono che, per riconoscenza nei suoi confronti, essi custodiranno gelosamente, durante la loro vita. Masticano, da soli eppur in mezzo alla folla, lo zenzero dolciastro. Respingono così il senso di nausea, trascinati nell’oblio senza fine."
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ragazzi, non posso crederci…




Il mio secondo contest e il mio secondo podio!

Sono contentissima di questa raccolta, la mia prima e soprattutto volevo fare i miei complimenti a tutte le partecipanti del contest delle quali non esiterò recensire le storie, e in particolare a Meg89(Rota) che è una delle mie autrici preferite e alla bravissima Iaia86, con me sul podio di questo magnifico concorso.

Un grazie speciale va alla giudice, pignola si, ma assolutamente corretta e imparziale, per il suo giudizio che troverete qui:





http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8507431&p=11



Che dire…

Vi lascio la Prefazione, sperando di aggiornare presto.

Grazie, grazie di cuore anche per il banner, davvero molto, molto carino ^^





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Autrice: Steste

Titolo: “Ginger Black Solitude Chronicles”
Personaggio: Kakashi Hatake. Itachi Uchiha. Sasuke Uchiha. Naruto Uzumaki. Sakura Haruno.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale.
Rating: Giallo.
Avvertimenti: Raccolta.
Introduzione: Questa è la storia di una vecchia dama, che vive da sola, in una dimora decadente dove solo il Tempo le tiene compagnia. Talvolta, però, riceve degli ospiti. E a loro fa scegliere il dono che, per riconoscenza nei suoi confronti, essi custodiranno gelosamente, durante la loro vita. Masticano, da soli eppur in mezzo alla folla, lo zenzero dolciastro. Respingono così il senso di nausea, trascinati nell’oblio senza fine.
NdA: Prima di leggere la mia prima raccolta di flashfics, lascio qualche nota introduttiva.Innanzitutto è bene dire che i personaggi non mi appartengono, ma sono copyright di Masashi Kishimoto. Tutto il resto, è scaturito dalla mia fantasia, dal titolo, alle frasi in corsivo ai piccoli incisi ripetitivi sulla Solitudine, alla quale qui, trattandosi di un’antropomorfizzazione, vengono attribuiti gesti e consuetudini umani.

Per quanto riguarda l’idea delle pietre preziose è scaturita dal potere magico che gli antichi alchimisti ad esse attribuivano.

L’idea dello zenzero mi è venuta perché, in campo medico, viene utilizzato non solo per le sue proprietà analgesiche ma soprattutto per la sua capacità di respingere la nausea.

Infine, colgo occasione per dire che ciascuna flashfic ha come protagonista uno, ed uno solo dei personaggi su citati in ordine di apparizione e per questo motivo, troverete, tipo promemoria, una piccola introduzione per ogni storia.

Anche se le quattro storie possono essere lette singolarmente, c’è comunque un filo logico a tenere unito l’intreccio, sostenuto dalla piccola prefazione e dalla postfazione dove viene sviluppato e spiegato il principio portante su cui si basa l’intera raccolta.

Spero di non essere stata troppo noiosa.

Detto questo, buona lettura!









Ginger Black Solitude Chronicles

 

Prefazione

 




Mastica zenzero la vecchia signora.

Sul dondolo cigolante, oziosa, ondeggia: inarca le labbra sottili e scarne, sorridendo al nulla; della turpe vacuità che la circonda e si avvinghia appiccicosa alla pelle raggrinzita, ella si compiace.

Affetta stanchezza e mastica lenta lo zenzero, le rimane tra i denti marci e cariati dal Tempo.

I capelli sono radi fili d’argento: alcuni, stanchi, sfuggono all’acconciatura che le orna il capo reclino; la veste d’organza nera cinge la sua smunta figura, donandole una parvenza solenne, austera.

 

E le sue iridi verdi sono intrise di malinconico disincanto.

 

Lento passa il Tempo: prende la signora per mano, poi, all’improvviso, la piega.

Furioso, il Tempo la scopa, la sbatte, e sotto ogni colpo la rende deforme, più brutta: la rende orribile.

Tra le quattro mura lerce e macchiate d’umidità della sua stanza al confine del mondo, il Tempo a lei si congiunge in una carnale unione; e svanisce il calendario, l’ultimo granello di sabbia scivola sul fondo della clessidra e il pendolo d’ottone dell’orologio si arresta di colpo, rimanendo fermo e sghembo.

 

Mastica zenzero la vecchia signora.

Respinge la nausea che la folla rumorosa e maldestra le provoca, perché rintanarsi nel cupo antro dell’oblio senza fine la rende più sicura, più forte.

Sull’orlo infuocato del baratro è mero dettaglio l’altrui presenza.

 

Possiede tante ricchezze la vecchia signora.

Nel portagioie di ciliegio intarsiato quanti tesori custodisce!

Sbircia nella scatola di legno, lascia che l’avarizia consumi il suo spirito:

 

possiede il diamante: rende invisibili.

Possiede l’ametista: regala lucidità e pacatezza.

Possiede l’opale: eclissa la luna.

Possiede l’agata indiana: rende eloquenti.

Possiede la corniola: placa il dolore.

 

Mastica zenzero la vecchia signora:

 

 

 

 

Solitudine è il suo nome.

 

 

 

 

Dallo specchio nero delle sue perverse brame, osserva il mondo degli uomini: con cura meticolosa sceglie le sue prede.

Invita i prescelti nella sua decadente dimora e a loro mostra il portagioie: li invita a scegliere l’amuleto. Non ha dolciumi né caramelle da offrire ai suoi ospiti, né caffè o altre bevande da versare nelle tazze di ceramica scalfita, offre solo zenzero. Da masticare.

Per respingere la nausea.

 

 

 

 

 

 

 

[Ginger Black Solitude]

Nera solitudine di zenzero.

Avvolgimi.

Masticami.

 

Ingoiami.

 

 

 

 

 

 

 

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

 

 

 

 

 

 

N/a: la prefazione è andata! Spero vi piaccia e se questa storia in qualche modo vi colpirà o vi lascerà un bel ricordo, lasciate un commento, sempre molto gradito, anche solo per una critica. L’importante è che sia costruttiva.

Un piccolo consiglio: dato che durante la stesura ho ascoltato ripetutamente “Nymphetamine” dei Cradle Of Filth, vorrei che l’ascoltaste: è coerentissima con il tema della Solitudine.

A presto.

 

Stè^^

   
 
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