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Autore: Doomsday_    31/05/2009    0 recensioni
Dopo un' ora di viaggio eccomi finalmente a Forks, davanti a casa di Charlie: mio zio.
Non scesi subito dalla macchina, ero ancora scossa perchè sulla strada principale avevo quasi messo sotto un alce.
Odio Forks, quasi quanto lo odia mia zia Renèe e mia cugina Isabella.
Ma è proprio per quest'ultima che ci sono tornata.
Due giorni fa avevo chiamato Charlie per sapere come andava il matrimonio fra mia cugina e suo marito Edward Cullen e rimasi sorpresa quando mi disse che Bella si era presa una malattia molto grave, durante la luna di miele.

N.B. Storia momentaneamente sospesa
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Breaking Dawn
Capitoli:
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The Secret of Bella


Dopo quasi tre giorni di viaggio eccomi finalmente a Forks, davanti a casa di Charlie: mio zio.
Non scesi subito dalla macchina, ero ancora scossa perchè sulla strada principale avevo quasi messo sotto un alce. Odio Forks, quasi quanto lo odia mia zia Renèe e mia cugina Isabella.
Ma è proprio per quest'ultima che ci sono tornata. Due giorni fa avevo chiamato Charlie per sapere come andava il matrimonio fra mia cugina e suo marito Edward Cullen e rimasi sorpresa quando mi disse che Bella si era presa una malattia molto grave, durante la luna di miele. Ma la cosa che lo faceva disperare di più è che non gliela lasciavano vedere.
Per questo ero scesa di nuovo a Forks, guidata dalla voce disperata di mio zio. Non potevo lasciarlo proprio ora che aveva bisogno di qualcuno.
Sospirai e, prima di scendere dalla macchina mi accertai che non avessi lo sguardo sconvolto; ogni piccolezza poteva far saltare i nervi di Charlie in qualunque maniera. Visto che assomigliavo molto a Bella – a parte per gli occhi verdi, come quelli di mia madre Marie - speravo di non peggiorare lo stato di Charlie.
Mi decisi a scendere dalla macchina e affrontare la solita pioggerellina fastidiosa di Forks.
Non appena arrivai sotto il portico, Charlie mi aprì la porta con un sorriso.
< Che bello averti qui, Bea! > mi disse con le braccia aperte, pronto ad abbracciarmi.
Eh già, come la mia povera cugina, ero condannata ad avere un nome italiano. Ecco l'unica complicazione ad avere per madri, due sorelle amanti dell'Europa. E non era tutto. Avevamo come secondo nome quello della rispettiva zia.
Io, Beatrice Reneè Swan e mia cugina, Isabella Marie Swan.
Vi chiederete il perchè anche io porto il cognome dei Swan, visto che non ho nessun legame di sangue con Charlie, ma è solo uno zio acquisito. Bè è molto semplice. Dopo la morte dei miei genitori, in un incidente stradale, Reneè mi ha adottato come sua figlia a tutti gli effetti, perchè mi reputava tale, e così ho dovuto prendere anche il loro cognome.
< Mi sei mancato anche te, zio Charlie >, lo abbracciai e poi entrai dentro casa. Anche se era come un vero padre, per rispetto a quello biologico, preferivo chiamarlo “ zio “.
Mi sedetti sul divano mentre lo zio scaricava le valigie dalla macchina.
< Lascia stare, zio. Le porto dopo io su >, Charlie mi sorrise e posò le valigie vicino alle scale, poi si sedette sul divano accanto a me.
< Com'è andato il viaggio? > chiese.
< Abbastanza stressante. Di sicuro qui la fauna non manca >, ridacchiai.
Ma stranamente, lui non ricambiò. Era molto raro che Charlie non si unisse a me in una risata. Avevo sempre avuto un buon rapporto con lui e Reneè, erano come se fossero i miei veri genitori, e naturalmente ho sempre considerato Bella una sorella.
Era quasi un bene che io e lei ci assomigliassimo tanto. La gente di Forks e quella di Phoneix, dove abitavo ora, non aveva mai capito che ero stata adottata.
Restammo in silenzio per alcuni minuti, Charlie non era un tipo di molte parole. In quel breve attimo di silenzio mi parlò con gli occhi: lessi al loro interno tutta la gratitudine per essermi precipitata lì e la disperazione che provava, ma che non osava esporre ad alta voce. Quando si mise il viso tra le mani - quel tipo di gesto non era da Charlie - non potei più resistere.
< Charlie... cosa è successo? >, chiesi afflitta.
Alzò il viso e mi guardò in modo dolce.
< Mentre erano in luna di miele, in un isola del Portogallo, mi sembra, Bella si è ammalata. Dicono che è molto contagiosa e che non la posso andare a vedere, ma mi sembra strano. Se fosse così contagiosa non si dovrebbe mettere in una camera sterilizzata? E poi perchè quei Cullen possono stare con lei, mentre io devo stare qui senza far nulla?! > rimise il volto fra le mani. Io annui in silenzio.
< Ehi, sono venuta fin qua per darti una mano, giusto? Vedrai che prima o poi riusciremo a rivedere Bella; e se ci stanno nascondendo qualcosa la scopriremo! > dissi sorridendogli; lui rialzò il viso e ricambiò il sorriso.
< Cosa farei senza di te, Bea? Non è giusto, visto che vivi a Phoneix, Renèe ti può vedere sempre, mentre se voglio vederti io, mi devo fare tre giorni di macchina >, fece una piccola smorfia per gioco.
< Veramente, ora che si è trasferita in Florida, non la vedo molto spesso... >, ridacchai.
< Giusto. Ti ha lasciato la casa, vero? Ci abiti con... Tom. Giusto? >, chiese esitante.
Non gli andava molto a genio che abitavo con Tom prima di sposarmici.
< Già >, risposi imbarazzata.
< Ora vai a riposare, sarai stanca >, disse con un sorriso.
< Si, ma prima mi faccio una doccia > stiracchiai le braccia e mi alzai; Charlie mi precedette con le valige e le poggiò davanti al letto che prima era di Bella. Lo ringraziai e iniziai a sistemare i vestiti.
Finito di riordinare tutto, mi sdraiai sul letto e mi massaggiai le tempie. Guardandomi intorno, in quella piccola stanza, mi rivennero in mente tanti ricordi. Quando i miei genitori morirono, avevo poco più di cinque anni. Reneè si era sposata da poco con Charlie ed era incinta di due mesi, quindi quando andai ad abitare con loro quella stanza era mia. Purtroppo solo per sei mesi. All'inizio odiavo Bella, le facevo tutti piccoli scherzi che una bimba di quasi sei anni, gelosa della sorella, potesse fare. Ma poi, senza accorgermene, quella piccola dagli occhi color cioccolato mi conquistò. Il momento che preferivo era la notte, quando lei piangeva, la prendevo dalla culla e la portavo nel mio letto per farla addormentare.
Poi, però una notte, Reneè e Charlie iniziarono a litigare. Non me ne preoccupai più di tanto, negli ultimi tempi lo facevano sempre. Come al solito, presi Isabella dalla culla e la portai sul letto con me, accarezzandole il viso e le manine per calmarla e distrarla dalle urla che le provocavano le lacrime.
Sentii sbattere forte una porta e poi si spalancò la nostra. Reneè posò le valige sulla soglia della porta, prese Isabella e disse a me di infilarmi un giacchetto. Uscimmo nell'aria fredda di Forks e ci trasferimmo a Phoneix. Da lì vidi sempre più raramente Charlie. Per lo più ci parlavo al telefono, ma ero troppo piccola per capire cosa era successo davvero. E poi l'odio per Forks rendeva le nostre piccole vacanze dallo zio stressanti e insopportabili.
Sospirai e l'improvvisa suoneria del cellulare mi distrasse dai miei ricordi.
< Pronto? >.
< Ciao, amore. Sei arrivata a casa di Charlie? >, chiese la voce allegra del mio futuro marito.
< Tom! Si sono arrivata ora... >, risposi.
< Mmh... Quindi, conoscendoti, hai già disfatto le valigie e messo tutto a posto, magari hai anche dato una pulita alla casa... >, ridacchiò.
< Spiritoso... Comunque, ammetto di aver già disfatto le valige e sistemato i vestiti, ma non mi sono ancora messa a pulire niente >,dissi ridendo. Come mi conosceva bene...
< Come sta Charlie? >.
< Sopravvive... Almeno per ora. Abbiamo parlato un po di questa storia... ma ne soffre veramente tanto e non me la sento di insistere >.
< Vai direttamente in quella casa a capire che sta succedendo. Di sicuro Bella non rifiuterà una tua visita >.
< Forse hai ragione... >.
< Tanto arriverò domani. Preferirei starci anche io. Non mi sembrano persone molto affidabili. Hai visto come sono tutti così bianchi? Fanno venire i brividi. Soprattutto quello grosso >.
Ridacchiai.
< Mi sembra che si chiami Emmett. Comunque sii gentile.
Ormai siamo un'unica famiglia, non devi essere sgarbato >, lo rimproverai.
< Si, si. Non ti preoccupare... Mi manchi, sai? >.
Sorrisi, < Mi manchi un sacco anche tu! Arrivi presto domani, vero? >, chiesi triste.
< Si, prestissimo. Tu dormi e riposati. Io cercherò di essere il più veloce possibile >, promise.
< A che ora ti vengo a prendere all'areoporto? >.
< Mmm... non so. Ti faccio sapere domani >, disse.
< Ok. Ora vado a farmi una doccia. Ti amo >, sussurrai.
< Ti amo >.
Riattaccai e presi l'occorrente per farmi una doccia.
Lavata e rilassata scesi in cucina per preparare la cena a Charlie; ma trovai la tavola apparecchiata con due pizze, una funghi e salsicce, la mia preferita, e una al salame piccante, la preferita di Charlie, e una lattina di coca cola e una di birra.
< Sorpresa! Non volevo farti faticare già dal primo giorno... > disse Charlie imbarazzato.
< Grazie >, dissi sincera. Ero davvero stanca e in più le temperature di Forks mi stressavano.
Ci sedemmo.
Mi sorpresi da scoprire quanta fame avevo, ma ancora di più accorgermi che stare con Charlie non era per niente male. Iniziavo a pentirmi di esserci stata così poco insieme, chissà quanto ha dovuto soffrire tutti questi anni da solo.
Sparecchiai la tavola in pochi secondi e, visto che non c'era niente da lavare - l'idea della piazza era stata proprio geniale - andai subito a letto. Presi il cellulare e composi il numero della nuova casa in Florida di zia.
< Pronto? >.
< Ciao, Phil. Mi passi Reneè? >, chiesi scocciata. Non mi stava molto a genio il nuovo marito della zia.
< Si, certo piccola >, disse. Repressi la tentazione di urlargli di non chiamarmi piccola, come facevo sempre.
< Bea? >, ecco subito la voce ansiosa dalla zia.
< Ciao, zia. Come va? >.
< Tutto ok, tesoro. Come va lì? Uff... a Charlie non ne basta già una. Vuole anche te. Finirà che il prossimo anno si trasferirà anche Phil a Forks e io rimarrò qui sola come un ciuco >, disse frustrata.
Scoppiai a ridere.
Naturalmente non sapeva il motivo per cui mi ero precipitata a Forks.
Bella si era raccomandata di non dire nulla a Reneè per non farla preoccupare e Charlie aveva acconsentito.
< Zia tornerò a casa fra una settimana, non ci rimarrò per sempre. Non sai quanto vorrei stare a Phoneix in questo momento, che in questa stupida cittadina >, mi lamentai, ma senza alzare troppo la voce per non farmi sentire da Charlie.
< Oh, oh. È successo qualcosa? Racconta... >, disse in modo apprensivo.
< Allora, quando sono arrivata, naturalmente: pioggia. E fin qui ok. Cosa mi potevo aspettare in fin dei conti?! Ma poi quando stavo a poco più di due chilometri da casa di Charlie, una stupida alce, mi taglia la strada. Sono quasi andata fuori strada e posso giurare di aver visto una specie di orso, o un grosso lupo. Forse era da quello che scappava >.
< Tesoro, non so il motivo per cui hai voluto andare in quella specie di riserva naturale, ma spero per il tuo bene che torni davvero presto... E porta via per qualche giorno anche Bella, se ci riesci. Ok che è innamorata e tutto il resto, ma sono sicura che preferisce prendersi un po' di sole che venir mangiata da un orso. Ora io vado, saluti Phil...? >.
< No, l'ho salutato prima >, dissi brusca, senza darle il tempo di finire la frase e riattaccai.
Mi infilai sotto le coperte e in pochi minuti entrai nel mondo dei sogni.

Angolo Autrice:

Spero che questo primo capitolo vi sia piciuto!! La prima immagine raffigura Beatrice (con gli occhi chiari), mentre la seconda raffigra Bella (con gli occhi scuri). Fanno le stesse mosse perchè sono molto simili. Queste immagini le raffigurano perfettamente come me le immagino xDD Un grazie in anticipo per aver letto! Spero che leggiate anche il prossimo capitolo! Cercherò di non deludervi, continuando a scrivere anche le altre ff! Una piccola recensione per sapere che ne pensate?^^ Baci a tutte ;)
   
 
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