Ormai Era non odiava nemmeno più la routine, appena usciva da scuola correva a lavorare in caffetteria, servendo ricche signore sulla riva del Tamigi per svariate ore per poi tornare a casa stravolta, nascondendo le proprie mance in un barattolo sotto al letto e studiando per un paio d'ore.

Ogni giorno era un incubo fino al week end, quando finalmente poteva fare il lavoro che più amava, si recava in libreria la mattina presto e si appostava dietro al bancone, aprendo il libro del giorno e leggendolo fino a sera, interrompendosi raramente solo per servire quel paio di clienti che entrava in quel piccolo negozietto di periferia.

Quel giorno aveva letto un semplice libro classico che non l'aveva entusiasmata molto; ormai aveva quasi terminato tutti i libri del negozio, necessitava urgentemente di qualche nuova opera.

                                                                                                     

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L'aria natalizia e gelida di Londra ormai filtrava nei corpi dei suoi abitanti, costringendoli a correre ai ripari sotto strati e strati di vestiti di lana e cappotti.

Era era appena uscita dalla libreria e stava correndo verso la fermata del bus quando si scontrò con una figura cupa, nera, una persona completamente coperta e nascosta sotto strati di vestiti.

"Ehi, ma guarda dove vai!" Urlò appunto per ricevere delle scuse da chi l'aveva colpita.

Era come se quella persona si fosse materializzata davanti a lei un attimo prima di sbatterci contro.

Non fece nemmeno in tempo a urlare ancora che, la persona in questione si girò, puntando le proprie iridi profonde dentro quelle di Era.

Due occhi spettrali e diversi l'uno dall'altro, un occhio bianco e uno nero incastonati in due occhi color nocciola completamente sbarrati.

Quello fu il momento in cui Era si rese conto che non avrebbe fatto altro che pensare ai suoi occhi, incontrandoli nei propri sogni e cercandoli sui visi della gente.

Balbettò appena qualcosa di decisamente incomprensibile prima di correre via, salendo con un saltello sull'autobus che l'avrebbe portata via da quel ragazzo, riconducendola sana e salva a casa.

"Non lo rivedrò mai più, ma sono certa che i suoi occhi li incontrerò ogni notte nei miei sogni" Scrisse sul suo blog personale, raccontando più a sé stessa che ai lettori quel che le era accaduto quella sera.

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