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Autore: Lilith_and_Adam    29/01/2017    0 recensioni
E se Sasuke avesse avuto una sorella? Anzi... E se Itachi ne avesse avuta una?
Rei ha un unico obiettivo: proteggere la sua famiglia. Ma porta con sè un grande segreto, così grande che neanche lei ne è a conoscenza.
La sua mente è spezzata, il suo cuore è freddo e la sua anima è divisa.
L'universo sa sempre cosa fare per mantenersi in equilibrio, ma lei spezzerà quelle regole che limitano gli uomini e li vincolano all'odio. L'amore non sempre è una cosa buona...
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 18: Mei si intromette... Come al solito!



                Erano passate un paio di settimane (forse un po’ di più) da quando eravamo tornate al villaggio, ricordo che Rei era tornata quella di un tempo, quella ragazzina che noi due conoscevamo bene, dall’aria semplice, felice e fanciullesca. Mi divertivo a stuzzicarla ogni volta che pensava a Gaara, prima di partire, quasi non riuscivano a staccarsi l’uno dall’altra. Ah, la giovinezza...
Si videro solo un paio di volte dopo, un paio di venerdì in cui avevamo il giorno libero dalle missioni, erano così carini, lei arrossiva in ogni momento e lui le teneva sempre la mano, si vedeva che entrambi aveva trovato la loro anima gemella e credo che la “faccenda dei ricordi”, come la chiamavano loro, aveva influito un bel po’.
Continuavano a scriversi, anche se le conversazioni di Gaara venivano controllate, forse chiusero un occhio per loro due o forse si erano accorti che comunque non parlavano di affari ufficiali. Tutto quello le giovava, aveva smesso di pensare in quel modo così tetro a cui ormai si era abituata, tornò perfino a casa.
Ricordo che quando Itachi andò via, lei raccolse tutte le sue cose e le chiuse a chiave nella sua vecchia stanza, fece lo stesso per Sasuke. La casa ora sembrava così vuota, l’unica cosa che facesse capire che lì ci viveva ancora qualcuno era il mobile all’ingresso, con la foto di loro tre da bambini e la piccola rosa di sabbia. Salutava quei due oggetti ogni volta che usciva.
Io e Saika sapevamo che ancora non riusciva a sopportare il passato, probabilmente non lo avrebbe mai fatto, ma pian piano stava cercando di separare i momenti tristi e portarsi dietro solo quelli felici.
 
Quel giorno Rei era nello spogliatoio, aveva appena finito di cambiarsi e stava chiudendo il suo armadietto, quando ad un certo punto Akihiko-Sama entrò nella stanza, armato del suo fedele bastone da passeggio, chiamando sia lei che il capitano Tenzo. Era raro che si facesse vedere in giro, di solito se ne stava rintanato nel suo ufficio a cercare di non entrare in guerra con nessuno, così entrambi furono sorpresi di quella chiamata. A dire vero pensavamo di aver fatto qualcosa di sbagliato nella missione, lo sguardo di quell’uomo faceva davvero paura, non me ne sono mai abituata.
Il comandante li fece scendere fino al piano più basso dell’edificio senza dire nemmeno una parola. Arrivati di fronte la grande porta, iniziò a blaterare qualcosa. «Come saprete, è da molto tempo che il mio corpo è gravemente malato. Fino ad ora sono riuscito a svolgere i miei doveri senza dover chiedere aiuto, tuttavia questo semplice bastone non riesce più a sorreggere le mie vecchie gambe. Per anni ho cercato il mio successore, ma non ho mai creduto di trovare la persona adatta. Anche adesso ho diversi dubbi...» Akihiko mise la sua mano tremolante sulla spalla del capitano. «Tenzo, vorrei che tu aiutassi questa piccola recluta a diventare la persona che prenderà il mio posto.»
Rei sussultò quando lui le rivolse lo sguardo. «Rei, vorresti farmi l’onore...» Rei lo fermò subito. «No! Non sarebbe giusto... Non sono la persona pacata che sembro e la mia mente non sarebbe in grado di sopportare quella pressione... Mi dispiace, ma potete chiedermi una cosa del genere così all’improvviso...» Rei semplicemente fece un inchino di cortesia e si allontanò. Durante tutto il discorso aveva gli occhi vuoti, come se fosse qualcun altro a controllare il suo corpo.
Akihiko urlò per farsi sentire da lei, sul viso aveva uno strano sorriso, come se sapesse che alla fine sarebbe tornata indietro. «Non te lo stavo chiedendo!»
Non potevo sopportare che lei si facesse del male in quel modo, un conto era reprimere i propri sentimenti o perfino i ricordi, ma non potevo permetterle di cancellare anche i suoi sogni, così uscii e mi misi sulla sua strada a braccia aperte. Per fortuna si fermò...
«Sei seria Mei? Lo sai che posso passarti attraverso, vero?»
«Bhè... si, ma preferirei che non lo facessi, è piuttosto inquietante perfino per me. Ti prego ascoltami un attimo...»
Lei abbassò lo sguardo come se sapesse già cosa volevo dire. Saika apparve di fianco a me per darmi sostegno. «Se vuoi davvero andare via, allora ti lasceremo fare, ma sappiamo bene che non vuoi farlo davvero. È quello che hai sempre desiderato, ancor prima che accadesse tutto, è il tuo sogno!»
Lei ci guardò in quel modo e riuscimmo a leggere nei suoi occhi. “Una come me ha il diritto di avere sogni?”
Si girò verso l’uomo che le stava scombussolando la vita. «Perché? Perché... io?»
Akihiko la guardava ancora sghignazzando, tirò fuori dalla giacca una vecchia pergamena, portava il sigillo del caro vecchio Hiruzen. Appena la vide, Rei impallidì. «Per questa. È da quella notte che ti tengo d’occhio. Ho bisogno di qualcuno che non abbia timore di uccidere perfino la propria famiglia per il villaggio, per il Paese anzi.»
«Quella notte, eh...» Aveva lo sguardo basso e i pugni chiusi, odiava quel ricordo. «Quella volto non lo feci certo per Konoha, volevo solo che mio fratello non portasse quel peso, l’unica cosa che sono riuscita a fare è stata peggiorare le cose... Lui è andato via lo stesso...»
Rei sentì la mano calma e saggia sulla sua spalla. «Puoi farcela.» Rei vide il sorriso paterno che non aveva mai conosciuto, credo fu quello a convincerla... o forse quello che disse dopo... «Prima credevo che il mio potere potesse solo portare del male, proprio come te, ma puoi usarlo anche per proteggere le persone se vuoi. Essere forte non vuol dire solo avere forza fisica, significa avere le capacità di proteggere chi ami, di proteggere la tua famiglia. La mia famiglia è il Paese del Fuoco e sto facendo questo perché la amo. La tua invece?»
“Sasuke... I-ta-chi...” Il fatto che non riuscisse nemmeno a pensare a quel nome le fece inorridire... «Ho lasciato che le persone a cui volevo davvero bene andassero per la loro strada... Non sono più qui con me e non lo saranno mai più... Ma posso ancora proteggerle, vero?»
Akihiko aprì la porta. «Conosci la risposta.»
La luce accecò anche gli occhi allenati di Rei, la colonna che illuminava la grande stanza sarebbe rimasta accesa ancora per poco...
Quel rosso fuoco era caldo e non incuteva timore, era come l’abbraccio di una madre. Rei si avvicinò cautamente alla colonna, mentre Tenzo posizionava i sigilli tutti intorno.
«Entrando nella colonna ti saranno rivelati enormi segreti... Sei pronta? Ma sappi che questo è solo il primo passo.»
“Segreti...” Rei passava le dita vicino la colonna di luce, appena la sfiorava quella diventava sempre un po’ più chiara. «è da tutta la vita che ci conviviamo...»
Entrò lì dentro senza di noi, calmò la mente e lasciò che il passato la inondasse.
   
 
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