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Autore: Haxel_12    29/01/2017    0 recensioni
[Crossover]
Un personaggio fittizio che può essere ognuno di noi, si trova ad affrontare un viaggio tra gli hobby della sua vita andando ad conoscere meglio la sua stessa personalità e accettarsi per quello che è, una sorta di "viaggio dantesco". I vari personaggi realmente esistenti nei fumetti, manga videogiochi ecc..faranno le loro comparse facendo riflettere al protagonista la sua stessa vita. Il protagonista sarà inoltre accompagnato da un personaggio femminile di sua invenzione
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota: questa è la parte dove si incontrano personaggi storici, mi scuso se sarà un capitolo noioso

Mi svegliai che mi trovavo in una diversa abitazione, la stanza era semplice, con un tavolo di legno, tre sedie, e due letti, che erano di paglia, anche la porta era di legno, per il resto non c'era altro.
Mi alzai che mi trovavo già vestito, e Mary invece dormiva, anche lei era già vestita, e non era coperta da nessuna lenzuola, mi accorsi che pure io non ne avevo nel letto, ma non avevo sentito freddo.
C'era una finestra dove filtrava la luce, ma non riuscivo a vedere oltre, mi sedetti vicino a Mary e la svegliai scuotendola leggermente
" buongiorno" dissi
lei aprì lentamente gli occhi, e mi fissò sorridente
" buongiorno " fece poi si guardò intorno " adesso che cosa devi fare?"
" non lo so ancora" risposi " penso che lo scopriremo a breve, usciamo da questa stanza"
stavamo per uscire dalla stanza che entrò il vecchio che incontrammo all'inizio del viaggio
" che cosa devo capire adesso?" domandai al vecchio, che mi guardò, poi andò verso il tavolo e si sedette a una sedia, invitandoci con un gesto della mano a fare lo stesso, ci sedemmo vicino a lui.
" non devi più capire niente Daniele, solo ricordandoti questo viaggio, che è ormai giunto alla conclusione, manca questa tappa, e poi un'altra breve tappa ancora, ma tra non molto potrete ritornare a svolgere le vostre vite" disse rivolgendosi anche a Mary.
" ci farete tornare a casa presto? Oh Cielo ti ringrazio" disse Mary
" e che cosa dobbiamo fare allora qui? Perché non possiamo tornare subito a casa se io ho finito di fare tutto?" domandai
" devi solo chiacchierare con noi, ricordandoti i tuoi valori e ciò che tu credi, ed è giunto il momento che noi sette, ci presentiamo a te" disse il vecchio " ma prima, Lady Mary, devo chiederle di uscire dalla stanza, adesso la chiacchierata è privata" disse rivolgendosi alla ragazza
" ma perché?" domandò
" è una chiacchierata solitaria, dobbiamo rimanere da soli" disse
mi avvicinai a lei " cercherò di non metterci molto, anche questa cosa devo affrontare a quanto pare, fai come dice, sento che ha ragione" dissi
Mary ci pensò, poi disse subito dopo" va bene, ma non metterci molto" e uscì dalla stanza, prima di chiudere la porta si guardò intorno, sembrava che si trovava in un corridoio dalla mia posizione, poi chiuse la porta
" va bene, adesso è davvero il momento di presentarmi Daniele" disse il vecchio
Rimasi in silenzio per ascoltare ciò che aveva da dirmi.
" Daniele tu mi hai sempre conosciuto con il nome di Socrate, sono proprio quel famoso filosofo" disse
rimasi di sasso, avevo davanti a me una leggenda
" ho capito che mi trovo in un sogno, ma non avrei mai pensato di fare questo incontro" dissi
" beh caro Daniele, nei sogni è possibile anche questo, ma adesso parliamo un po', sai perché tu mi hai scelto come riferimento? Perché sei tu che lo hai fatto, tu mi hai scelto come modello da seguire"
" si, ti scelsi come modello per me da seguire, per un corretto vivere politico e sociale" risposi
" adesso ti parlerò solo della questione sociale, con un'altra persona parlerai anche della questione politica, non ti preoccupare se pensi che ci metteremo tanto, Mary non si accorgerà del tempo che è passato" disse Socrate
" va bene, incominciamo" dissi allora
" so che il nostro mondo è in crisi, tanto il tuo che il mio paese vive in una situazione di pericolo, di emergenza sociale. Questa situazione è nata perché non c'è stato un sentimento di unità nella società, ognuno ha pensato ai fatti propri, ti ricordi quando leggesti la Repubblica scritta dal mio allievo Platone? Che cosa dissi?"
" parlasti di come la società  deve sentirsi unita e legata come se fosse un unico corpo, parlasti del tuo "comunismo" cioè che tutti i cittadini devono avere un sentimento tra di loro, come se fossero un unica famiglia" risposi
" ed è quello che manca nella società occidentale, non avendo più questo sentimento, ecco che siamo in crisi, la comunità di persone agisce sempre come un unico corpo, bisogna capire bene questo principio" disse Socrate
" spiegasti anche che è ingiusta la regola del più forte" dissi
" è ingiusta proprio perché se viviamo in una comunità, e quindi in una situazione dove non può che esservi pace il comportarsi sopraffando l'altro o imbrogliando o rubando l'altro, generi discordia, non ci sente più uniti nella comunità, e pertanto, la società andrà a cadere. Ecco cosa è successo nei nostri due paesi Daniele, la Grecia e l'Italia. Ci sono state persone che hanno pensato a danneggiare gli altri, senza pensare alle conseguenze, ed ecco che per il loro egoismo, pagano tutti, è tempo di rinnovazione, di essere comunità, la giustizia non può portare a essere più ingiusti"
" e su questo mi trovo pienamente d'accordo" dissi
" cosa altro dissi però?" domandò
" dissi anche che per vivere secondo giustizia è necessario obbedire alle leggi"
" e perché?"
" perché altrimenti non si saprebbe come regolare la vita della società" risposi
" e se queste risultano ingiuste?"
" bisogna cambiarle"
" meglio ancora, bisogna pensare che le leggi, servano per il più debole, cioè servano affinché sia utile per i governati, ecco quale è il secondo problema della società la quale vivi Daniele, non c'è più ne obbedienza alle leggi, né razionalità nelle leggi"
" questo però è un problema più politico" dissi
" ma è anche sociale, perché comunque le leggi riguardano sempre la società Daniele
" si, è vero, le leggi non vengono mai rispettate, e questo fa si, che non ci sia più ordine, ma come dici tu è necessario che le leggi siano fatte meglio"
" esatto, per questo ho parlato di giustizia, che se non viene applicata ci sarà solo il diritto del più forte, soprattutto, quando vi è molta ingiustizia, c'è molta ignoranza travestita di sapienza, ricordi che dissi, che il giusto non combatterà mai contro altri giusti, mentre invece chi è ignorante, vuole prevalere su tutti, ma non ne ha la capacità, ecco assistiamo questo, chi crede di essere sapiente ha governato e siamo finiti male, sono state generate solo discordie, ma chi crede di andare contro le leggi di questi non si comporterà secondo giustizia, perché è ingiusto ribellarsi"
" e come si fa?" domandai
" chi ne è capace, si faccia avanti e agisca, potranno fermare i giusti molte volte, ma quando si manifesterà la loro incapacità, il loro potere non durerà per sempre, e sarà lì che si vedrà chi sarà il giusto che porterà cambiamento e il compito del giusto sarà portare giustizia e quindi ordine all'interno della società" rispose Socrate " e come trovare questa giustizia nella società?"
" immagino lavorare per gli interessi della società stessa" dissi
" giustizia vi sarà non solo quando il giusto agirà di conseguenza, facendo le leggi, ma quando la società stessa troverà se stessa nella giustizia e la troverà nella quotidianità, con il lavoro cui si è naturalmente portato e desiderato, quando scoprirà l'importanza della famiglia e l'appartenenza alla società la quale vive, e cioè quando ognuno farà bene i propri compiti secondo giustizia. La società ideale non dobbiamo aspettarcela solo dai governanti, ma anche dai governati stessi, tutti siamo corresponsabili della società, perché come ho detto prima, siamo comunque un corpo solo, e siamo interdipendenti l'uno con l'altro"
" mi trovo d'accordo" dissi
" e per questo che è necessario l'educazione a questi principi, le materie cui si viene educati ci indicano su cosa siamo portati, e li scegliamo cosa fare, i migliori dovranno essere i governanti, che saranno i più saggi, e tutti gli altri dovranno avere il coraggio e la temperanza, ed è qui che ci deve essere armonia delle parti, mai chi non è portato deve fare quel compito, altrimenti manca l'armonia" disse Socrate " scopo della società è vivere scoprendo il bene, anche se questo porta a sconvolgimenti e rifiuti della realtà, come ho spiegato nel Mito della Caverna"
" ricordo, molto suggestiva" dissi
" ed è questo è solo uno dei tanti principi che la società deve imparare, non chiudersi, non pensare a sopraffare l'altro, a vivere nel proprio orticello, ma a pensare da comunità, riscoprire il Capitale Sociale"
" e quello che scrissi una volta" dissi
" i tuoi ideali su questo non sono cambiati, bene, adesso è il momento di passare al prossimo"
" dove devo andare?" domandai
" esci dalla stanza e lo scoprirai" disse Socrate
Obbedii, aprì la porta, e non mi trovavo nel corridoio che credetti di vedere, ma in un'altra stanza, mi voltai, e non vidi più Socrate, ero rimasto solo in stanza, mi armai di coraggio e passai alla prossima stanza.

mi trovavo in una stanza stile ottocentesca, con quadri, dei divani, anche qui dalle finestre filtrava la luce del sole, ma non riuscivo a guardare oltre, su una sedia vicino a un tavolo, c'è l'uomo dalla barba folta, con gli occhiali, mi avvicinai
" lei è?"
" sono Machiavelli, Daniele" disse
avevo di fronte a me uno dei più grandi filosofi dell'umanità
" siediti" disse e mi accomodai
" sebbene dovrei parlare io di società, il mio compito è quello di parlare con te di politica sostituendo Dukheime e Machiavelli sebbene anche loro ti hanno ispirato non poco sull’argomento e doveva venire inizialmente lui" disse
" e perché?" domandai anche se non pareva strano a me questa cosa
" ci siamo scambiati i ruoli, in più insieme a me hai maturato le tue idee politiche" disse " ed sono qui perché le valuti, staremo con lo stesso Machiavelli che ci farà compagnia " e apparve infatti il filosofo
Ancora non ripreso dall’emozione dissi " e quindi che dovrei fare?"
" spiegare quale è il tuo pensiero politico" disse Sturzo
" beh, ho molto a cuore il sentimento patriottico, l'importanza della famiglia fondata sul matrimonio e fondatrice della società, l'importanza della religione come guida morale, sono per la solidarietà e giustizia sociale, per la tutela del lavoro e del welfare, ma sono favorevole anche al libero mercato e a una limitata liberalizzazione dei servizi pubblici, sono per la tutela dei diritti civili e sociali, della laicità, ma sempre tenendo conto dell'importanza della religione nazionale, sono per la tutela dei valori morali tradizionali della famiglia e sulla vita, sono per considerare positivamente l'importanza della legge e dell'ordine"
" una ideologia mista, che raccoglie le principali ideologie pure, il nazionalismo, il socialismo, il liberalismo e il conservatorismo" disse Machiavelli
" si esatto"
" e perché hai maturato questo pensiero?" disse questa volta Sturzo
" perché queste diverse ideologie, sono positive se non vengono estremizzate, ma divise le considero incomplete, perché per me è sempre importante considerare importante il valore della religione, della patria e della famiglia, come è importante riconoscere che senza i valori tradizionali, la società a mio avviso si perde, ma è importante anche difendere i diritti dei lavoratori, è importante lottare per la giustizia sociale, è importante lottare per i diritti umani e quindi la libertà delle persone, ed è giusto che tutti abbiamo la possibilità di una iniziativa di impresa privata" dissi
" una idea molto apolitica" disse Machiavelli
" è invece una ideologia che esiste da molto tempo, ed è stata appoggiata anche dalla Chiesa, è il popolarismo, questa ideologia mista raccoglie tutte queste idee" dissi
" ma il cristianesimo democratico il più delle volte si è dimostrato fallimentare, per quanto ne ho saputo" disse tristemente Sturzo
" è vero, il più delle volte è stato o troppo liberale, o per nulla interessata ai problemi del paese, del mio paese, ma considero che queste idee, se veramente applicate, diventerà per davvero un grande movimento cui potranno riconoscersi davvero tutti"
" ti senti quindi deluso dai movimenti democristiani?"
" molto, sono per me una grande delusione al momento, ma spero che un giorno potranno davvero diventare un grande movimento popolare, cui potrà riconoscersi ogni fascia sociale" dissi
" non avrai immagino alcuna ideologia contraria" disse invece Machiavelli
" al contrario, sono contro i movimenti estremi, come per esempio il comunismo, il fascismo, il populismo, l'ideologia anarchica e non condivido il più delle volte il radicalismo, ovvero il liberalsocialismo, perché va spesso contro i valori morali tradizionali"
" conosco ormai anche io queste ideologie, mi sembra che anche a livello politico le tue idee più di tanto non sono cambiate, solo che prima non riuscivi a riconoscerti in una ideologia"
" prima non conoscevo il popolarismo, e per certi aspetti non lo consideravo, visto che la mente porta subito alla democrazia cristiana, ma studiando bene questa ideologia, se applicata è giusta, e nello stesso tempo, davvero apolitica"
“ e riguardo la nostra patria Daniele?” dissero i due uomini insieme
“ deve riformarsi, deve fare le riforme sociali troppo a lungo rimandate e far sentire che lo Stato c’è e che è un bene comune di tutti gli italiani, non condivido la necessità di dividerla per soli scopo socio-economici, non è quello che porta la nascita a nuove nazioni, purtroppo ci stiamo riducendo a colonia, noi dobbiamo reagire a questa situazione, siamo uno Stato che merita di più dobbiamo crederlo”
" va bene, direi che sia il momento di passare oltre, esci da quella porta lì" disse Sturzo, che mi indicò una porta diversa da dove sono entrato, ma prima un’altra voce mi chiamò e riconobbi Durkheim che mi salutava, era lui l’uomo che avevo visto durante il viaggio.
“ so che anche da me hai sviluppato un pensiero politico, ma io sono effettivamente un sociologo e non mi sono occupato granché di politica rispetto a Machiavelli e Sturzo, quest’ultimo era lui effettivamente il più adatto a parlare di questo argomento, ora vai Daniele devi finire la tappa”
Salutai e mi avviai, trovandomi in un'altra stanza

ero in un vecchio studio, c'erano molte carte, e anche qui, trovai qualcuno seduto su una sedia, vicino a un tavolo, era il vecchio con la barba lunga, che aveva qualcosa di familiare.
" accomodati Daniele" fece, e mi sedetti vicino a lui
" io sono Galileo" si presentò, avevo davanti l'inventore della scienza moderna
" è un piacere averla di fronte, ma mi chiedo che cosa devo fare"
" niente di particolare, solo una chiacchierata, so che ti interessi molto di astronomia, e di biologia, ti interessano ancora come materie?"
" molto, le trovo ancora oggi molto interessanti, ma il più delle volte cerco di informarmi da autodidatta" dissi
" si so che non hai i testi adatti, ma cosa pensi della scienza?"
" la scienza è molto importante, visto che permette all'uomo di scoprire ciò che lo circonda e non solo a livello naturalistico, ma anche sociale"
" concordo che la scienza sono di questi due tipi" disse Galileo
" quello che mi preoccupa è come la scienza sia stata utilizzata per scopi non nobili, come l'eugenetica, le armi di distruzione di massa, succede che l'uomo riesce ad avere conoscenze che è meglio che non lo abbia mai avute, ma anche questo è stato utile lo stesso, perché ha comunque permesso all'uomo di capire quanto è importante  non utilizzare la conoscenza per fare del male"
" e quale è la tua più grande preoccupazione?"
" che con la scienza, se si dovesse scoprire che abbiamo dei geni che determinano il nostro comportamento, che vengano modificate per creare artificialmente quale sarà il nostro, c'è gente che vorrebbe creare persone esenti da ogni difetto fisico, ma se si modifica anche il carattere, potremmo creare delle persone che pensano allo stesso modo, è il dono migliore per qualsiasi dittatura"
" quindi per te la scienze deve essere al servizio dell'uomo, non per creare una utopia, che poi si dimostrerà un male per l'umanità" disse Galileo
" si esatto"
" il tuo pensiero su questo tema, non sembra cambiato, lo trovo molto interessante, e mi piacerebbe pure continuare, ma hai detto abbastanza, vai nell'altra stanza adesso" disse indicandomi una porta, anche qui salutai, mostrandogli la mia ammirazione e me ne andai

La nuova stanza era un ufficio un po' più moderno, subito vidi una scrivania, con una persona anziana che mi guardava
" accomodati Daniele benvenuto" disse indicandomi di sedere, e mi accomodai
" io sono Keynes" disse, avevo davanti uno dei più grandi economisti della storia
" è un grande piacere" dissi
" sono qui per parlare con te della questione economica"
" immaginavo che sarebbe stata questa la questione"
" Daniele, quale è il tuo pensiero?" domandò Keynes
" ho molto considerato sia il libero mercato che il collettivismo, ed entrambi per me non vanno affatto bene come idee economiche, per me ci deve si essere una iniziativa privata e anche delle liberalizzazioni, ma lo Stato, hai il diritto dovere di intervenire in economia, per controllare gli andamenti economici, e anche facendo dei servizi pubblici essenziali, sono per il welfare state, una economia mista"
" e perché la consideri la migliore?"
" perché il libero mercato da solo non è sempre un vantaggio, di recente c'è stata una grossa crisi economica, che è molto simile, se non forse peggiore di quella che vide lei negli anni 30°, questo perché non ci sono stati i controlli necessari che potevano impedire questo disastro, in più il libero mercato a volte non tutela le fasce più deboli"
" e per quanto riguarda il collettivismo?"
" anche affidare tutto allo Stato è sbagliato, innanzitutto perché ognuno deve avere il diritto se ne ha le capacità di svolgere le attività private , in più lo Stato ha sempre avuto delle difficoltà a occuparsi di ogni settore economico e lo abbiamo visto con il comunismo, anche se non so se lei sa cosa è successo negli anni dopo la sua morte"
" sono stato informato in qualche modo, di questo non si deve preoccupare" disse Keynes
" ecco perché per me l'economia mista è la migliora, perché è equilibrata, certo, magari non è sempre perfetta, ma migliore delle altre due sicuramente lo è"
" quindi insomma, li trovi davvero fallimentari, sono d'accordo con te sulle teorie marxiste" disse Keynes
" sono state entrambe bocciate dalla storia, non aggiungo altro"
" il tuo pensiero economico mi sembra lo stesso degli anni passati, non è cambiato affatto, trovo interessante il tuo punto di vista, so che noi due saremo contrari alla questione dell'eugenetica" disse
" sicuramente si" risposi " ma sul tema economico magari no"
" bene, è ora che passi alla stanza successiva, è stato un piacere Daniele, ora puoi andare" disse indicandomi una porta.
Mi alzai e mi avviai, mentre aprivo lo ringrazia per la chiacchierata e andai oltre

Mi ritrovai in un ufficio antico, quasi come quello di Galileo, anche qui vidi molte carte, forse in maniera più ordinata; come nelle altre stanze vidi qualcuno seduto vicino a un tavolo, era un uomo grasso.
 Mi sedetti vicino a lui, una volta che mi indicò di accomodarmi.
" salve Daniele" fece l'uomo" io sono Beccaria e con me parlerai della questione della giustizia"
" è un piacere parlare con lei" dissi
" parlami del tuo pensiero sulla giustizia" disse Beccaria
" la giustizia per me in senso come potere giudiziario, deve essere imparziale, e soprattutto deve avere la possibilità di applicare delle giuste sentenze. In Italia a mio avviso questo manca totalmente, noto come la giustizia ormai sostituisca la politica, perché quest'ultima troppo inefficiente e o perseguita a livello politico, alcune persone non sanno come applicare le sentenze, non c'è certezza della pena, io credo che sia davvero necessario riformare la giustizia"
" parli anche del caso Berlusconi?"
" Berlusconi ha delle grosse colpe personali e anche politiche, visto che non ha fatto nulla per riformare la giustizia, io credo che su alcune sentenze o accuse nei suoi confronti siano esagerate, ciò non significa che sia un santo, anzi" dissi rispondendo all'osservazione
" riguardo altri temi sulla giustizia?" domandò Beccaria
" sono contrario alla pena di morte, che per me non serve a nulla ed è inumana, la pena deve servire per redimere il carcerato, non farlo fuori, il diritto alla vita lo ha pure il condannato, e la giustizia non deve essere utilizzata per fini vendicativi, non si deve legittimare la vendetta, è un cattivo esempio per ogni cittadino"
" mi sembra che anche su questo il tuo pensiero non sia affatto cambiato, e vedo che siamo in sintonia, va bene Alessio, adesso ti mancano altri due maestri, e poi avrai finito" disse Beccaria
" ma Mary?" domandai
" non ti preoccupare, avrai la possibilità di vederla di nuovo prima che il viaggio finisca, ora vai, entra in quella porta laggiù" disse indicandomi una porta, anche qui, salutai e entrai in una nuova stanza

La nuova stanza sembrava un dojo, vidi subito davanti a me un tavolino in stile nipponico con dei zabuton, ovvero le "sedie" giapponesi, ovvero dei cuscini, sopra uno di essi vie era l'uomo orientale che mi stava aspettando.
" benvenuto Daniele, siediti" disse e mi sedetti vicino a lui
" io sono Miyamoto" disse, avevo davanti uno dei più grandi spadaccini giapponesi che la storia abbia mai avuto, Musashi Miyamoto
" dialogherò con te su ciò che pensi dell'esercito o meglio della questione militare" disse il ronin
" cosa penso dell'esercito o anche della guerra?" domandai
" di tutte e due " rispose
" l'esercito è sempre utile , e io sono orgoglioso dell'esercito del mio paese che è nonostante tutto, molto efficiente è giusto fare delle missioni estere se è necessario, ma non devono durare troppo, e l'esercito deve svolgere solo una funzione difensiva, mai di attacco, per me le guerre non si devono fare, non è giusto che ci sia violenza e sopraffazione, gli eserciti devono difendere i popoli non fare violenza su di essi" dissi rispondendo
" quindi insomma, per te l'unica guerra giusta è solo quando ci si deve difendere o andare a difendere un popolo in pericolo" disse Musashi
" esattamente, altro per me l'esercito non deve fare, come non deve usare tra l'altro armi veramente pericolose, non so se lo sa, ma nel mio tempo, abbiamo sviluppato delle armi molto distruttive"
" ne sono consapevole" disse
" bene, quelle armi non devono essere utilizzate nemmeno per difendersi è meglio che non ci siano proprio"
" ma io so che le armi ad ogni modo ti piacciono" disse Musashi
" è vero, ho una certa passione per le armi, sia bianche che di fuoco e non mi dispiacerebbe nemmeno usarle, ma le voglio utilizzare solo a livello sportivo e non utilizzare nemmeno per la caccia e la pesca, sono contrario a questo"
" quindi insomma, le vuoi usare solo per passione tua"
" si, esattamente" dissi
" mi sembra che il tuo pensiero riguardo a questo, non sia cambiato affatto, è rimasto uguale, ora Daniele devi conoscere l'ultimo dei sette, che effettivamente non hai mai incontrato"
" e chi è?" domandai
" lo scoprirai, vai da quello shoji laggiù adesso" disse indicandomi una porta giapponese, salutai e mi avviai subito, ero curioso di sapere chi è la settima persona che non ho incontrato fino ad adesso

la stanza era totalmente vuota, mi trovavo nel nulla più assoluto, tutto intorno a me è bianco, e non capivo dove mi trovavo, potevo però camminare, sentivo che era solido sotto i miei piedi, ma non c'era niente a miei occhi, pensai quindi che si trattava di una illusione.
Andando avanti trovai un tavolo, con due sedie, sopra uno di essi vidi un uomo, lo riconobbi, ma non credetti che fosse davvero lui
" non può essere" dissi
" Daniele, siediti" disse l'uomo, io mi sedetti
" sono Gesù" disse
" Signore, come mai questo?" domandai
" mi hai indicato come maestro, anche se molte volte non hai rispettato i miei comandamenti, anche se migliori nella fede"
" che cosa devo fare?"
" parlami di come hai accresciuto la tua fede" disse " ricordati perché ora credi in me più di prima"
" io avevo difficoltà a considerarmi cristiano, perché credevo che una religione in fondo valeva l'altra e che quindi fosse pure giusto fare sincretismo"
" e che cosa feci?"
" mentre pensavo di cambiare religione o fare appunto sincretismo, ecco che una voce mi disse di non abbandonare il cristianesimo, non cambiare religione, ma non abbandonai del tutto il sincretismo, tanto è vero che stavo per creare un credo tutto mio monoteista, ma sempre abramitico" risposi
" ti dissi di non abbandonare la tua fede, e questo fu un primo passo, poi cosa feci?" domandò ancora Gesù
" mi misi a comparare le religioni monoteiste, soprattutto le confessioni cristiane, perché comunque capii che il cristianesimo era la religione più adatta a me, comparando capii che il cattolicesimo è la confessione vera, ed è la religione vera rispetto alle altre, anche se c’è sempre una religione che mi affascina anche se non aderirò ovvero la wicca" dissi rispondendo anche a questa domanda, Gesù rimase per un attimo in silenzio, poi parlò
" quindi sei consapevole che sono stato davvero io a fondare la Chiesa cattolica?" domandò
" storicamente parlando si, non ho dubbi su questo, come non ho più dubbi su cosa credere, sono certo di quello che ho capito"
" la tua fede ti ha salvato, ma devi fare ancora molto per compiere la volontà del Padre mio"
" faccio di tutto per obbedire ai comandamenti e sono consapevole che devo impegnarmi di più per le opere di bene" dissi
" e di questo che devi capire, ti invito a farlo nel tuo possibile almeno, ma adesso che cosa vuoi fare?"
" voglio fare ciò per cui mi sento chiamato, fare apologia" dissi
" lo fai bene e vedo che ti piace farlo, Daniele, Satana da sempre è venuto a vagliarti come il grano, ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede, e tu una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli" disse Gesù
" lo stesso che dicesti a Pietro" dissi
" e vale per tutti i fedeli" disse " ora va Daniele, cerca di non peccare, si saldo nella mia fede, sappi che potrai contare sui miei insegnamenti e sugli insegnamenti della Chiesa"
" ma Signore e le colpe della tua Chiesa?"
" la mia Chiesa ha compiuto certamente delle colpe, perché è mancata di misericordia, essa ha chiesto perdono e ha capito che ha sbagliato le sue azioni, ma non il suo insegnamento che è anche il mio, Daniele, anche tu sei Chiesa, comportati di conseguenza, Daniele figlio di Roberto mi ami?"
capii quello che voleva intendere " Signore, non voglio diventare sacerdote" dissi
" non devi per forza diventare sacerdote per confermare o aiutare gli altri nella fede e non" disse " Daniele mi ami?"
" Signore, pecco di debolezza a volte, non so se sono degno" dissi
" non te lo avrei detto, tu puoi ben superare le tue debolezze, ne hai la forza" disse " Daniele mi ami?"
" Signore tu sai tutto di me, ti amo" dissi
"pasci le mie pecore, tu puoi essere guida e non solo nella fede, fallo"
" lo farò Signore" dissi, Gesù mi benedisse
" vai da quella porta laggiù" disse indicandomi una porta che era apparsa proprio in quel momento" mi inchinarmi davanti a lui e poi mi alzai
" il tuo viaggio ormai sta per concludersi, ti manca solo una piccola tappa, e tornerai a svolgere la tua vita di sempre, ma non dimenticare mai questo viaggio, e prega per il mio nuovo Vicario, Francesco e un'ultima cosa Daniele, ricordati, il tuo parlare sia si, si; no, no; il più viene dal maligno, non essere quindi ipocrita  soprattutto con te stesso " disse
" lo farò" e mi avviai verso la porta

  
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