Era sera al Circus Baby's Pizza World.
Le stelle rischiarivano il cielo completamente scuro e la luna era piena come non mai.
L'Animatronic Circus Baby  guardava fuori dalla finestra il cielo con grande malinconia e concentrazione, come se volesse uscire da lì.
Ma tanto non poteva. Dopo quell'incidente avvenuto alla bambina era sempre tenuta sottochiave assieme agli altri, poiché credevano fosse stato un malfunzionamento. Ma non lo era.
In quel momento quando doveva cantare ad un certo punto non si sentiva più se stessa.
Si sentiva come...
Posseduta.
Lacrime di olio cominciarono a scendere dai suoi occhi verde smeraldo e stavano sporcando il suo viso bianco plastica.
Ad un tratto però, vicino al suo palcoscenico notò una figura umana.
" Se continui a piangere ti sporcherai il viso... " disse in modo calmo e serio.
"Chi...chi sei tu ? Che cosa ci fai qui !? " chiese Circus Baby spaventata.
La figura si avvicinò a lei e si mostrò.
Ennard.
L'Animatronico progettato per cantare assieme a lei e poi cancellato. Il suo corpo, un miscuglio di fili elettrici e parti di endoscheletro, l'unica parte coperta era il viso, con una maschera bianca da clown sorridente con un cappellino arancio-verde.
Baby lo fissò un poco spaventata : "E-Ennard ? Cosa ci fai qui ? "
" Volevo farti un pò di compagnia...Dal giorno dell'incidente non fai altro che startene da sola..."
Era vero.
" Non mi serve la tua compagnia...Sei stato tu a farmi malfunzionare ! " disse arrabbiata.
Ennard rimase in silenzio e si avvicinò a lei.
Baby lo fissò con rabbia e poi ricominciò a lacrimare.
" Mi dispiace per quella volta...Ma sai che provo rabbia nei confronti di William Afton...lei era sua figlia "
Baby si asciugò le lacrime, mentre l'animatronic smantellato la stringeva accanto a sè.
" Non voglio vederti piangere, Circus Baby "
E detto questo, mentre lei era distratta un momento, le diede un bacio sul viso.
Baby stava per dargli un pugno in faccia e andare via, ma si sentiva come...Felice.
Chiuse gli occhi e continuò a farsi baciare da Ennard mentre lui la teneva abbracciata a sè.
Era certo che quella sera non se la sarebbe scordata.