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Autore: Ellery    30/01/2017    0 recensioni
Da alcuni mesi, il comandante della Legione Esplorativa svanisce ogni notte di luna piena. Riappare al mattino, stanco e carico di segreti che non vuole condividere. C'è chi dice che abbia una amante e chi sospetta sia un Lupo Mannaro.
Dal testo:
"Un lupo mannaro? Levi aggrottò la fronte, perplesso: non aveva idea di cosa fosse. Non ne aveva mai sentito parlare, anche se come termine suonava alquanto spaventoso. Sicuramente, non era una buona cosa, ma Erwin gli sembrava tutto tranne che un lupo: non aveva la coda, né le orecchie a punta e men che meno sgozzava greggi di nascosto.
Batté le palpebre incerto, in attesa di delucidazioni; Hanji, tuttavia, sembrava troppo compiaciuta della propria intuizione per lanciarsi in qualche altra filippica: lo stava fissando con aria orgogliosa, tipica di chi sa d'aver fatto una grande scoperta.
“Che cazzo sarebbe?” domandò infine con uno sbuffo seccato."
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Erwin Smith, Hanji Zoe, Levi Ackerman, Mike Zakarius, Nanaba
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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1. Lupo mannaro

 

Levi spiò oltre la grande vetrata dell'ufficio del comandante. La luna piena si stagliava in un cielo completamente terso; neppure una nube turbava la quiete della serata.

Erwin, naturalmente, non era presente: gli aveva permesso di accomodarsi nelle sue stanze, prima di sparire adducendo qualche scusa banale. Ultimamente, era diventato parecchio strano: da tre mesi, ogni notte di plenilunio, il comandante della Legione Esplorativa si dissolveva nel nulla dopo aver terminato di cenare. Non confidava a nessuno dove fosse diretto, limitandosi a sellare il cavallo ed uscire dai cancelli. Ritornava al mattino, con le mani sporche di terra e qualche foglia impigliata tra i vestiti o i capelli.

Il capitano aveva cercato più volte di estorcergli la verità: dove andava? Perché non voleva parlargliene? Stava complottando qualcosa?

Non capiva il senso di tutta quella segretezza: Erwin si era sempre confidato con lui, senza alcuna remora o dubbio. Cosa c'era di differente, questa volta?

Si mosse, abbandonando la scrivania per raggiungere le alte librerie che correvano lungo tutte le pareti. Lasciò l'indice scorrere sui volumi, controllandone l'ordine alfabetico: nessuno era fuori posto, segno che il superiore non aveva preso nulla da leggere per quella scampagnata notturna.

Dove diamine si rifugiava, ogni volta? Scosse il capo, sforzandosi di non pensarci: se Erwin manteneva tanta segretezza, doveva esserci un buon motivo, no? Altrimenti, gli avrebbe parlato francamente e gli avrebbe spiegato ogni cosa. Stava nuovamente complottando contro qualche aristocratico corrotto? Si vedeva con un finanziatore misterioso e preferiva tenerlo fuori da complicate questioni politiche? Oppure, semplicemente, si stava cacciando nei guai?

Vi era un'altra alternativa, ovviamente, a cui Levi si era sforzato di non dare credito: tra i soldati e le reclute correva voce che il comandante avesse una amante. Come spiegare, se no, quelle improvvise fughe notturne? Era logico! Il signor Smith si era trovato una bella donna da corteggiare; magari una nobile sposata o la figlia di qualche ricco banchiere. Si sussurrava che la moglie dello speziale di Trost fosse giovane ed intraprendente, oltre che d'aspetto grazioso: un fiore delicato che qualunque uomo avrebbe saputo apprezzare. Si diceva che fosse stanca d'essere legata al vecchio farmacista e che si dilettasse a ricevere baldi corteggiatori quando il marito non era in casa.

“Assurdo” sussurrò a denti stretti, scacciando quelle congetture. Erwin non aveva nessuna spasimante perché... beh, non era il tipo da lasciarsi andare a relazioni clandestine. O sì? Il tarlo del dubbio si insinuò nuovamente nella testa: non era la prima volta che prendeva in considerazione una tale ipotesi, ma si era sempre sforzato di non darle credito; eppure, nel fondo della propria coscienza, non si sentiva in grado di escluderla completamente: dopo tutto, non aveva alcuna prova né per accusarlo, né per scagionarlo completamente. Non credeva che il comandante avesse una amante e, al tempo stesso, non poteva neppure escluderlo completamente: cercò di cancellare quei pensieri ancora una volta, ma la gelosia arrivò a morderlo come un infido serpente. Erwin lo stava allontanando, quindi? Non si confidava con lui e questo poteva significare soltanto che si era stancato d'averlo tra i piedi; probabilmente, aveva perso fiducia, non desiderava condividere più nulla e presto si sarebbe trovato anche qualcun altro che gli pulisse l'ufficio.

Il solo pensiero lo fece rabbrividire: non avrebbe potuto sopportarlo. L'idea di non poter più mettere piede tra quelle mura, di non poter riordinare le scartoffie con minuziosa precisione, di non spolverare gli scaffali e riordinare i libri per autore, collana, colore della copertina... No, assolutamente! Non poteva permettersi di perdere anche quell'incarico, di lasciare che un estraneo ficcasse il naso nelle cose del suo comandante e che diventasse, anzi, il braccio destro di quest'ultimo. Erwin aveva già un'ombra che lo seguiva ovunque, che vegliava e lo proteggeva. Era lui, quell'ombra. Lui, nessun altro!

Si accasciò sul divanetto, appoggiando il mento al palmo della mancina e fissando il vuoto per una serie interminabile di secondi:

“Ma dove ti sei cacciato?” sussurrò, consapevole di non poter ottenere risposta.

 

***

 

Hanji era l'unica persona che potesse aiutarlo. L'unica che conoscesse il comandante abbastanza a fondo da comprenderne le abitudini.

Aveva atteso il mattino seduto sul sofà dell'ufficio, aspettando l'arrivo del signor Smith che, come sempre, non aveva tardato a rientrare: ancora una volta, le mani ed i vestiti erano sporchi di terriccio; ancora una volta, Erwin non aveva voluto raccontargli nulla e si era immediatamente gettato a capofitto nel lavoro.

Levi lo aveva lasciato, borbottando qualche scusa su dei cadetti da allenare, ed era sgusciato via. Invece che prendere la strada che conduceva al campo d'addestramento, aveva imboccato le scale ed era sceso nel seminterrato.

 

Immerso nella penombra dei corridoi in pietra, contò accuratamente le porte alla propria destra: il magazzino armi, la cantina, un vecchio ripostiglio che nessuno utilizzava e, infine, il laboratorio del caposquadra Zoe. Sollevò una mano, battendo tre volte le nocche sull'uscio in legno consumato.

“Entra pure!” una voce squillante lo accolse, non appena si palesò sulla soglia “Levi! Che piacere vederti. Non che non ti veda di solito, ma... non vieni spesso da queste parti. Voglio dire...”

“Devo chiederti un consulto” sussurrò soltanto, interrompendo quel fiume di parole. Si prese qualche attimo per studiare la stanza, avvolta in un eterno disordine: il lungo tavolo da lavoro era coperto di matracci, pipette in vetro e libri di anatomia. Un microscopio stanziava sotto l'unica finestrella, fortunatamente spalancata così da permettere il ricambio dell'aria. Lungo le pareti erano appesi disegni di giganti, completati da appunti stesi con una calligrafia spigolosa ed affettata. Inutile dire che riusciva a leggere ben poco di quelle scritte.

Hanji era china sul bancone e stava tagliuzzando qualcosa con l'affilata lama di un bisturi.

“Che stai facendo?”

“Ho notato che alcuni animali posseggono capacità rigenerative. Le lucertole, ad esempio, possono ricomporre le loro code. I lombrichi possono riprodurre quasi interamente il loro corpo, se amputato in determinate posizioni.” notò qualcosa che si agitava in una piccola scodella “Voglio capire quale è la più piccola unità in grado di rigenerarsi. Cioè...”

“Va bene, basta! Ho capito. Francamente, mi dispiace un po' per quei poveri vermi e non vorrei essere nei loro panni, ma... non sono venuto qui per una lezione di scienza”

“Lo supponevo. Non ti è mai interessato niente di quello che faccio. Davvero, non capisco come non riusciate a trovare affas...”

“Ho afferrato il concetto!” tagliò corto, incrociando le braccia con fare seccato. Doveva assolutamente porre fine a quella discussione, prima che diventasse impossibile placare Hanji e la sua necessità fisiologica di divulgare a chiunque le proprie scoperte “Piuttosto, ho un quesito: hai notato che Erwin si comporta in modo strano, ultimamente?”

Raccolse uno scuotere del capo:

“Strano in che senso?”

“Beh, ogni notte di luna piena sparisce. Ritorna al mattino, con l'aria di chi non ha dormito affatto, completamente lercio di terra e...”

“Notte di luna piena, hai detto?”

“Esatto. Sai qualcosa?”

“Noti niente di strano nei giorni precedenti?”

“Mi sembra norm...” quelle parole gli morirono sulle labbra. Davvero era normale? No, c'era qualcosa che non andava, piccoli indizi che sino ad allora non aveva mai considerato “Lo vedo irrequieto, come se cercasse qualcosa da fare. Legge molto, soprattutto libri sulla botanica. Non capisco...”

“Interessante. Evidentemente, si documenta sulle piante velenose”

“Perché dovrebbe farlo? Non ha alcun senso!”

La donna si sistemò gli occhiali sul naso, infilando un'aria saccente e complice al tempo stesso:

“è un lupo mannaro”

Un lupo mannaro? Levi aggrottò la fronte, perplesso: non aveva idea di cosa fosse. Non ne aveva mai sentito parlare, anche se come termine suonava alquanto spaventoso. Sicuramente, non era una buona cosa, ma Erwin gli sembrava tutto tranne che un lupo: non aveva la coda, né le orecchie a punta e men che meno sgozzava greggi di nascosto.

Batté le palpebre incerto, in attesa di delucidazioni; Hanji, tuttavia, sembrava troppo compiaciuta della propria intuizione per lanciarsi in qualche altra filippica: lo stava fissando con aria orgogliosa, tipica di chi sa d'aver fatto una grande scoperta.

“Che cazzo sarebbe?” domandò infine con uno sbuffo seccato.

La vide spegnersi rapidamente: le labbra, prima atteggiate in un sorriso soddisfatto, si storsero in una smorfia amareggiata, mentre lo sguardo riprese a fissarlo con sufficienza, deluso dalla sua mancanza di entusiasmo e di conoscenza. La voce, dopo qualche attimo di silenzio concentrato, riprese presto a spiegare:

“Un lupo mannaro è una creatura metà umana e metà canina: nelle notti di luna piena, assume le sembianze di un lupo gigantesco che divora gli esseri umani. Durante il resto del mese, sembra una persona comune, ma con l'approssimarsi del plenilunio si fa irrequieto: più indaffarato e nervoso, perché sente l'influsso della luna che si avvicina sempre di più”

“Che scemenze!”

“Affatto! L'ho letto da qualche parte... aspetta.” scorse la scienziata rovistare in un baule, sino a cavarne un vecchio tomo dalla copertina semidistrutta “Eccolo qui! Pagina trecentonovantaquattro” le dita scivolarono rapidamente sulle pagine, sino a trovare il capitolo corretto “Il termine deriva da una lingua antica, qui non specificata, e nasce dall'unione di due parole: uomo e lupo. Quindi, uomo lupo o licantropo. Un mannaro non sceglie di trasformarsi, ma ad ogni luna piena il suo corpo muta sino ad assumere le sembianze di un gigantesco e feroce lupo. Per di più, ogni trasformazione comporta la perdita di memoria: non riconosce più nessuno, soltanto i propri simili. Non attacca gli animali, ma soltanto gli esseri umani. Ucciderebbe persino il suo migliore amico, se potesse

“Dove hai preso questo libro?”

“Mi stai ascoltando? Pensi che sia importante la provenienza?”

“Sì, considerato che sarà nella lista di quelli proibiti. Viene da oltre le mura, vero?”

“è probabile”

“Chi te lo ha dato?”

“Erwin. Qualche anno fa, in occasione del mio compleanno. Lo aveva tra le sue cose, ma ha detto che non gli serviva più e...” Hanji si interruppe, sgranando gli occhi per la sorpresa. Sul viso si dipinse una maschera di disperazione e dolore “Ora capisco. Me lo ha regalato nella speranza che comprendessi, che potessi trovare una cura alla licantropia. Sono stata così cieca” nascose gli occhi tra le dita “Credeva che leggendo, avrei capito e che lo avrei aiutato.” si batté il palmo della mano sulla fronte, ripetutamente “Che stupida! Che stupida! Erwin confidava in me. Voleva che lo salvassi.”

“Ne dubito. Se fosse così, te lo avrebbe semplicemente detto”

“Non penso. Insomma, tu andresti in giro a raccontare che sei un lupo mannaro e divori persone una volta al mese?”

Levi rimase in silenzio, qualche attimo, riflettendo sulla questione: tutto ciò gli sembrava assurdo, eppure doveva ammettere che aveva un senso; coincideva con le sparizioni mensili del comandante, con la segretezza, con quei tentativi di tenerlo a distanza. Erwin desiderava solo proteggerlo da ciò che era diventato? Doveva essere così. Mimò un leggero cenno d'assenso, trovando immediatamente un altro quesito:

“Bene, un altro fenomeno di cannibalismo era proprio ciò che ci serviva! Come se non ne avessimo abbastanza dei titani” ironizzò, schiarendosi la voce con un colpetto di tosse “Come ha fatto a diventare un mannaro?”

“La maledizione si passa attraverso un morso infetto. Forse, un licantropo lo ha aggredito ed azzannato. Erwin è riuscito a fuggire, ma ha contratto il morbo”

“Sono tre mesi che sparisce, quindi...”

“Deve essere successo quattro mesi fa. Ricordi qualcosa in merito?”

Scosse il capo:

“Nulla di eclatante. Solite cose: incontri con i nobili, riunioni con i comandanti, cena a casa di Nile...”

“Pensi che Nile potrebbe essere...”

“Che diamine vuoi che ne sappia! Non sono nemmeno sicuro che lo sia Erwin, dannazione. Come possiamo averne conferma?”

La vide tornare a studiare le pagine ingiallite:

“Il libro parla di alcuni segni per distinguere un lupo mannaro. Ad esempio: I tratti del volto sono sempre marcati. La mascella è forte, il naso robusto. Spesso le sopracciglia sono folte. Il fisico è muscoloso e asciutto. Direi che combacia, no?”

“Sì, soprattutto la parte delle sopracciglia. Vai avanti”

Gli occhi sono generalmente chiari, spesso azzurri o verdi. Inoltre, l'odore di un mannaro è differente da quello delle comuni persone e gli animali – in particolar modo i cani – sembrano avvertirlo distintamente

“Potrei chiedere a Mike di annusarlo”

“Buona idea! Per quanto riguarda il carattere, spesso possiedono un macabro senso dell'umorismo. È difficile che si abbandonino all'ironia ed al sarcasmo. Per contro, possiedono un intenso desiderio sessuale. Ti risulta?”

“Ma... che razza di domande fai?!”

“Va bene, scusa. Pensavo lo sapessi, visto che gli stai sempre appiccicato. Comunque... Ha una vista ed un udito molto intensi, che lo favoriscono durante le notti di caccia. Può essere ucciso con armi in argento puro, poiché sensibile a questo tipo di metallo.”

“Non voglio mica ammazzarlo.”

“Sì, ma potrebbe essere interessante scoprire una sua reazione davanti all'argento. Potremmo proporgli di usare le posate del servizio bello e vedere cosa fa”

“Non so quante ne rimangano. Le ha impegnate quasi tutte per finanziare le spedizioni”

“Ne basterà una. Qui dice che anche il fuoco può essere un ottimo deterrente: i mannari ne sono spaventati e... l'aconito! Pare sia una pianta a loro dannosa; questo spiegherebbe il suo improvviso interesse per la botanica”

Aveva un senso. Non molto profondo, forse strampalato, ma comunque un senso. Si ritrovò ad annuire. Non era convinto, ma più ci pensava, più riusciva a trovare un ridicolo filo logico in quelle parole: Erwin appariva sempre stanco prima del plenilunio. Usciva a tarda sera e rientrava al mattino, reduce da una notte insonne. Forse, andava in qualche bosco lontano a trasformarsi, così da essere sicuro di non poter nuocere ad alcuno.

“Fai la prova della posata” Hanji lo strappò a quelle piccole riflessioni “Così otterremo una conferma”

“D'accordo. Tenterò oggi stesso.” promise, incamminandosi verso l'uscio “Ti terrò aggiornata” terminò, prima di scomparire nuovamente nel corridoio.

 

 




Angolino: Buonsalve!
Torno con una mini-fanfiction sui miei veterani preferiti. La storia, in origine, si proponeva di partecipare al concorso indetto da heartbreakerz, intitolato "
Weirdos do it better ~ stramberie a tutto andare!", ma scrivendo mi sono accorta che la trama non rispecchiava i requisiti proposti dal bando. Trovo corretto citare la fonte perché, effettivamente, è stata la trama del contest ad ispirarmi questa ff; se non fosse stato indetto, probabilmente non avrei mai steso l'ennesima serie di disavventure di Levi & Co. La situazione evolve in alcune scelte un po' strambe che spero vi possano piacere e divertire ^^
Al solito, se avete pareri o consigli, non esitate a scrivermi.
Un abbraccio e un ringraziamento a chiunque leggerà


E'ry
  
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