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Autore: Manu75    31/01/2017    10 recensioni
Un morbo pericoloso si sta diffondendo nel mondo magico. Il Professor Snape assegna un compito difficile che insegni ai suoi studenti a conoscere questa malattia ed evitare il contagio.
Neville spera ardentemente di non subire una punizione, e cerca di seguire le direttive del professore con tutta la perizia di cui è capace.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Neville Paciock, Severus Piton | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La giusta pozione per una perfetta Dramione by Severus Snape.



 

Ingredienti e preparazione:

 
  1. Hermione Granger q.b. ricordandosi di estirparle ogni principio morale, affetto precedente e la spina dorsale. Dotatela di un’avvenenza che non sta né in cielo né in terra e, di certo, non esiste nella saga originale. (Ricordatevi di apostrofarla nei seguenti modi: riccia, Grifona, leonessa)

  2. Draco Malfoy (detto il biondo o biondino) in abbondanza, prima però aggiungete quindici centimetri in altezza, scrostate i capelli impomatati e rendeteli fluenti e color dell’oro. Ravvivate il colore degli occhi: da grigio pallido ad azzurro fulgido o verde smeraldo.

  3. Aggiungete un Ron Weasley (detto il rosso), facendolo preventivamente a pezzi e riservandogli una fine orribile.

  4. Condite con una Ginny Weasley, non prima di averla trasformata in una “donna vissuta e di facili costumi”, e con Blaise Zabinì, a cui dovete cambiare totalmente e letteralmente pelle.

  5. Harry Potter...non pervenuto (non è necessario ai fini della trama, usatene blande quantità).

  6. La storia conta poco: abbondate con ampie porzioni di maltrattamenti fisici e/o verbali e intervallate con grandi quantità di sesso (mescolate sempre in senso antiorario) e non dimenticate l’ingrediente segreto: il clichè.

  7. Il titolo della storia dev’essere preferibilmente in inglese, meglio se tratto da una canzone, così come ogni singolo capitolo. Ma sono ammessi titoli come: “Ti stenderò come una palla da bowling fa con i birilli”, “Ti sto uccidendo ma non posso vivere senza te” o “Quando ti vedo mi ingrifo come un Ippogrifo a primavera”.

  8. La descrizione della storia dev’essere standard. Es: “Cosa succederebbe se, ritornata a Hogwarts per concludere gli studi, una Hermione Granger solitaria, delusa e un pochino pallosa, incontrasse un Draco Malfoy virile, sexy, sfuggente e affascinante? Se sapete fare due più due allora potreste avere la vostra risposta e, forse, non sarebbe necessario leggere la mia storia ma, raga, la mia è diversa da tutte le altre!”

  9. Se la pozione verrà eseguita in modo corretto, il colore sarà torbido ma le visualizzazioni e le recensioni fioccheranno. Se le recensioni inizieranno con “waaaaaaa” e si concluderanno con “aggiorna prestissimissimissimo”, avrete svolto un ottimo lavoro.



 

Neville Paciock sbatté le palpebre, sentendo la trappola di una punizione con i fiocchi scattare su di sé.
La lezione di Pozioni era stata particolarmente complessa quel giorno, l’argomento trattato era un pericoloso morbo che si stava diffondendo rapidamente nel mondo magico: l’OOC.
Il Professore aveva spiegato loro che, più di un antidoto, sarebbe stato utile padroneggiare il morbo stesso, imparando a conoscerlo e a gestirlo in tutte le sue sfumature in modo da non esserne presi alla sprovvista, immunizzandosi preventivamente.
Lui aveva terrore del Professor Snape e l’idea di fallire quel compito lo annichiliva ma, essendo un ragazzo diligente, cercò di pensare a qualcosa che potesse andar bene per schivargli qualche terribile ritorsione.
Con l’ansia dipinta sul suo viso rotondo, cominciò a selezionare gli ingredienti e provò a seguire le indicazioni passo passo.






 

Svolgimento:

 

Titolo:

 

“ I'm a Cranky Old Yank in a Clanky Old Tank on the Streets of Yokohama with my Honolulu Mama Doin’ Those Beat-o, Beat-o Flat-On-My-Seat-o, Hirohito Blues la seconda a destra come se fossero Antani, e tu sei piccolina, sei nata paperina che cosa ci vuoi far, la, la, la, la!”



 

Chapter one: Is this love*



 

Hermione Granger passeggiava tranquilla con le braccia cariche di libri.
Il sole illuminava il corridoio di Hogwarts, la ragazza gettò un’occhiata all’immagine riflessa nei vetri delle enormi finestre che davano sul giardino.
Ammirò la splendida chioma lucente, annodata in serici ed armoniosi boccoli; i grandi occhi liquidi e ambrati che parevano restituirle lo sguardo, il viso splendidamente cesellato e incorniciato da quei capelli così dolci e romantici.
Poi, la ragazza al di là del vetro smise di specchiarsi e si allontanò, chiacchierando amabilmente con le sue amiche Corvonero, e Hermione poté vedere il proprio riflesso e darsi una frettolosa sistemata ai capelli bruni, ricci e cespugliosi, sorridendo compiaciuta e mettendo in mostra i suoi denti castorini.
La sua testa era piena di numeri e calcoli, utili per la lezione di Aritmanzia e inutili per tutto il resto della sua vita, ma lei era soddisfatta così.
Improvvisamente inciampò e i suoi libri finirono a terra, invadendo il lungo corridoio.
Sbuffò e si chinò per raccoglierli, ma un piede calò con prepotenza sul volume che stava per afferrare.
La suola premeva dolorosamente sulle dita della riccia, schiacciandole come il mozzicone di una sigaretta.
- Ciao, sporca, lurida, fetida, puzzona Mezzosangue!- la voce strascicata e snob, ma molto sensuale, del Principe delle Serpi le giunse alle orecchie, ferendole.
- Malfoy! Togli quello zoccolo dal mio libro e dalla mia mano!- si indignò la riccia.
- Mhlfiy, thigli qhello zhicchili dhl mhi librhho…- le fece il verso l’odioso, ma  bellissimo e sexy, ragazzo.
I suoi seducenti capelli color zuppa di cipolla brillavano incessantemente, grazie al gel “Il capello langue senza la pomata purosangue” che faceva apparire la sua chioma come il guscio di uno schiopodo sparacoda: rigida e inscalfibile.
Gli occhi color del ghiaccio argentato, sebbene pallidi e vacui, erano molto intriganti così pieni di malevolenza e accesi di una luce stolida.
- Malfoy…- all’improvviso Hermione cambiò tono di voce, sentendo una specie di incendio divamparle nello stomaco e ustionarle le cellule cerebrali.
Riuscì a sfilare la mano, gravemente fratturata, da sotto il piede del biondo furetto, e portò il proprio viso a pochi centimetri dal suo, fissandolo ardentemente. Il ragazzo, fiero come una puffola pigmea davanti a una Manticora, indietreggiò impaurito.
Si fissarono per lunghi momenti: gli occhi castani della riccia divennero ambra liquida (il magicollirio “Iridimprobabili” stava finalmente facendo effetto), affascinando il Principe delle Serpi.
C’era elettricità nell’aria, sembrava che una corrente passasse dall’una all’altro; i due giovani facevano scintille...o forse era solo Pix che stava giocando con il quadro elettrico sopra le loro teste, rischiando di fulminarli.
- C’è una cosa che volevo dirti da tempo immemore...da quando esistono le fan fiction, per l’esattezza!- proseguì Hermione, con la sua voce più sensuale (che ricordava quella della McGranitt con una brutta laringite).
- Le fan...cosa?!- il ragazzo strabuzzò gli occhi splendenti, palesando l’arguzia di un vermicolo.
“Oh, ma che mi succede?! Da quando Malfoy mi causa pensieri così scabrosi? Riesco solo a pensare che vorrei leccargli le orecchie fino in fondo, per sturargliele per bene così forse il suo cervello prenderebbe aria!”
La sola idea la fece fremere: un Malfoy con il cervello ossigenato era qualcosa di troppo irreale per non essere eccitante.
- Io lo so che il tutto è nato da una pessima traduzione, - continuò ancora la riccia, ignorando quei pensieri così animaleschi.
Draco trasecolò e pensò che la Granger fosse impazzita, magari perché tutti si ostinavano a chiamarla “riccia”.
- Ma sono anni che insisti con questo “Mezzosangue”! - la ragazza sospirò, scuotendo la sua fiera criniera da leonessa Grifona. - Cavolo, cosa non è chiaro che sono una nata babbana e quindi, al massimo, devi insultarmi apostrofandomi con “Lurida Sanguesporco”?! Se continui a essere così ignorante non potrai mai farmi soccombere al tuo fascino!-
Il biondino, rabbrividendo al pensiero della parola “biondino”, fissò la riccia , che rabbrividì alla parola “riccia”, e capì di amarla e di volerla.
Anche a costo di sbatterla come un materasso, anche al pensiero di procurarle lesioni multiple o gravi danni psicologici.
In questo tripudio di validi proponimenti, comprese anche di non aver capito un tubo degli incroci di sangue tra maghi e babbani e, quindi, valutò l’ipotesi di farsi un bel ripasso.
- Se vuoi chiamami Mudblood, che fa più figo!- concluse la fiera e splendida (?!) Grifona, allontanandosi da lui e sculettando meglio delle modelle di Victoria’s Secret, sebbene fino a pochi minuti prima non si fosse mai resa conto di possedere dei fianchi e, in generale, un corpo al di sotto del collo.
Il suo incedere sensuale fece voltare le teste di molti ragazzi: improvvisamente tutti si resero conto che la Granger era la ragazza più bella della scuola.
- Mhidbliidh…- scimmiottò il forastico Principe delle serpi, osservandola allontanarsi e provando la voglia di sterminare chiunque la fissasse in quel modo indecente, ma non trovando il coraggio di farlo.
Invece corse, fiero e virile come uno snaso, nella Sala Comune dei Serpeverde: aveva bisogno di parlare con Blaise “Dott. Stranamore” Zabinì, anche se non capiva il perché.

 

Hermione rientrò nella Sala Comune dei Grifondoro con la testa piena di pensieri e immagini che riguardavano il bel Serpeverde, e trovò i suoi amici riuniti tutti insieme.
Ultimamente la ignoravano, sebbene senza di lei non avessero mai combinato nulla di buono. Un tempo erano inseparabili, eppure ora la escludevano da tutto quello che facevano, non la consideravano mai e organizzavano feste e festine senza invitarla, quei brutti cattivoni afflitti da un evidente disturbo multiplo della personalità.
Harry “il Prescelto”, avendo perso misteriosamente la sua sagacia e la sua innata gentilezza, se ne stava tutto il tempo con uno sguardo smarrito, ignaro di ogni cosa intorno a sé. Una falena morta sarebbe stata più espressiva.
Ginny “la Vissuta”, sedeva accanto a lui, con le gambe accavallate messe in evidenza da dei pantaloni di pelle nera e teneva tra le labbra un bocchino dal quale aspirava avidamente una sottile sigaretta aromatizzata.
Ron “il BruttoBruttoCattivoCattivo”, trangugiava alcool da una bottiglietta, leggendo una rivista porno.
Hermione si avvicinò, rovesciando i suoi libri sul sofà e facendone cadere uno molto pesante sul piede di Harry: in effetti forse era anche colpa sua e della sua goffagine se la escludevano.
- Hey, Herm!- l’apostrofò Ginny, con la sua voce bassa e roca. - Come ti butta?- e, senza motivo alcuno, rifilò uno schiaffo sulla nuca di Harry.
Lui strabuzzò gli occhi e farfugliò delle scuse, senza capire cosa avesse fatto di male.
- Ho visto il Furetto!- esclamò la riccia, sentendo lo stomaco fare una capriola per l’emozione indescrivibile che parlare di lui le causava, o per la nausea che quel “riccia” le dava.
- C-chi?- Ron si alzò in piedi, ondeggiando davanti a lei, in preda ai fumi dell’alcool. - Sei stata allo zoo?- e ruttò sonoramente in faccia alla sua amica.
Harry continuò a massaggiarsi il collo, senza trovare nulla da dire, utile come un attacco di colite durante una lezione di Pozioni.
- No, intendevo dire Malfoy!- specificò la leonessa, sentendo di avere problemi di comunicazione con gli amici di sempre. - Mi ha trattata male e mi ha fatto arrabbiare!- si lamentò la ragazza, massaggiandosi la mano.
- Dannato! Non preoccuparti Herm! - esclamò la rossa, finendo di fumare la sua sigaretta. - Quando lo becco ci penso io! Voi due, cercate di non lasciare mai sola la Grifona, chiaro?-
- Gri-cosa?- il rosso vacillò pericolosamente e, senza preavviso, sferrò un pugno nello stomaco di Hermione, facendola piegare su se stessa.
Il moro continuò a cercare una libellula in un prato e la rossa si lanciò sul fratello con un calcio rotante, stendendolo.
- Ron! Smettila di annegare i tuoi dispiaceri nell’alcool e di prendertela con Hermione! So che le dramioniste ti lapidano ogni sacrosanto giorno, ma così non risolvi nulla! Cosa dovrei dire io?? Le fan delle Drarry mi fanno a pezzi e mi chiamano “piattola” senza alcun motivo!-
La riccia riprese fiato, leggermente spiazzata da quella conversazione assurda.
Nonostante non capisse perché Ron si fosse trasformato da ragazzo simpatico, divertente, dolce e generoso in un ubriacone, probabilmente drogato e violento, Hermione apprezzò la solidarietà inutile, e anche dolorosa, dei suoi amici psichicamente labili e fortemente OOC.

 

- Capisci che ho fatto la figura dell’idiota per anni?! Mezzosangue! Mezzosangue! Come ho potuto sbagliare così??-
Il Principe delle Serpi si muoveva freneticamente e, finalmente, assomigliava davvero a un furetto.
- Perché lo sei, - sussurrò, con voce mistica, Blaise Zabinì stringendo i suoi occhi azzurri come zaffiri lucenti. - Un idiota, intendo. Tuo padre te l’ha insegnato fin da bambino e ancora non ci hai preso con questo concetto?-
Draco cercò di passarsi una mano tra i capelli, con aria costernata, ma non ci riuscì: erano troppo rigidi e laccati.
- Ok, aiutami! Mi sono accorto di provare qualcosa per la Mezz...dannazione! Sanguesporco, lurida e schifosa, aggiungerei.-
Si fissarono pensierosi, nella Sala Comune si avvertiva il ronzio dei loro cervelli in movimento.
- Fai quello che hai sempre fatto,- concluse Blaise. - Insultala pesantemente, spingila contro un muro, baciala senza preavviso dopo aver mangiato una testa d’aglio...insomma, prendi una donna e trattala male! Lo sanno tutti, no?-
La sua saggezza era davvero travolgente, Draco si sentì rassicurato: fare il cretino era una cosa che gli riusciva bene, quindi non tutto era perduto.
Poteva conquistare la splendida (?!) Grifona, poteva farcela.
- E se aggiungessi un “gnagnagnagnagna!” alla fine di ogni frase?- chiese al suo amico, per sicurezza.
Blaise annuì con aria compresa e approvò :- Però devi anche toglierti quel chilo di gel che hai in testa, credimi! I tuoi capelli d’oro pallido devono muoversi fluenti sulla testa, agitarsi a ogni alito di vento, solo così la conquisterai definitivamente!-
All’improvviso, in ritardo come un treno merci, il biondino si accorse di una cosa.
- Blaise! Ma da quando sei bianco?!- non poteva credere ai suoi bellissimi occhi pallidi.
- Cielo Draco! Ma da quando esistono le fan fiction, no?- il bruno scosse la testa, con aria disperata.
“Ancora queste fan fiction...forse è un ingrediente segreto di pozioni, chiederò al professor Snape!”
- Comunque, ho un problema anch’io: mi sono accorto di amare la Weasley!- proseguì Zabinì (pure la rima, tiè!).
- Cosa? Quella traditrice del sangue puro?- il Principe delle Serpi era incredulo. - Ma lei sta con Potter!-
- Si, ma non mi preoccupo,- Blaise era sicuro e tronfio. - Io ho un’arma in più in dotazione...sai cosa si dice degli uomini di colore, no? Riuscirò a farla mia!- e il bruno rise compiaciuto.
- Blaise…- sussurrò Malfoy, sinceramente dispiaciuto. - Ma tu... non sei più nero…-
- Oh, per Salazar!- Zabinì rimase fulminato e fissò il biondino con i suoi occhi blu cobalto: entrambi non seppero che altro aggiungere, anche perché il loro vocabolario era composto da circa cinquanta parole.
Insulti e parolacce compresi.

 

Il pomeriggio seguente, Hermione passeggiava tranquilla, ovviamente sola. Harry era disperso chissà dove e Ron era ubriaco fradicio; durante la lezione di trasfigurazione, il rosso aveva alzato la mano per rispondere a una domanda, modulando la voce a suon di rutti. Poi, dopo essere stato sgridato, aveva sfogato la sua rabbia feroce su Hermione, afferrandola per i capelli e sbattendole la testa contro il banco.
La McGranitt lo aveva messo in punizione, inveendo contro le dramioniste di tutto il mondo (Lavanda a Calì si erano rattrappite nella speranza di rendersi invisibili) e suscitando lo sconcerto in tutti gli studenti.
La splendida (?!) Grifona stava ripensando a tutto ciò, massaggiandosi la fronte dolente, quando si sentì afferrare per un braccio.
- Ciaaaao…lurida, schifosa e insulsa Sanguesporco!- l’apostrofò un Malfoy molto soddisfatto di sé scuotendo i capelli fluenti, che ballavano la cucaracha sulla sua testa bacata.
- Furetto! Come osi toccarmi, turbandomi in questo modo inaspettato grazie alla tua virilità, molto ben occultata fino a due giorni fa, e ai tuoi insulti pesanti e razzisti??-
La domanda colse il biondino di sorpresa, e quindi dovette spremersi le meningi per trovare la risposta giusta tra quelle possibili:

A) Perchè si.

B) Perché no?

C) Booo...chiedo l’aiuto del Wizengamot.

Vedendolo chiaramente in difficoltà, seppur bellissimo ed affascinante com’era, Hermione iniziò un monologo.
- Te lo dico io perché, visto che so tutto ma proprio tutto di tutto.-
Lui si concentrò su quel concetto contorto, con gli occhi stretti a fessura.

- Perché, in realtà, sei sempre stato attratto da me: nonostante gli insulti, le prese in giro, il desiderio di vedermi morire, la repulsione che provi per il mio aspetto e il mio sangue. Tu, caro il mio Principe delle Serpi, mi ami da impazzire, giusto?-
Lo incoraggiò ad annuire e lui lo fece, sgranando i suoi occhi di platino.
- Anch’io provo dei sentimenti del tutto nuovi e contrastanti per te! Tu mi fai sentire una vera donna e stai guarendo il mio cuore sanguinante d’amore per Ronald, nonché le mie ferite fisiche, interne ed esterne, causate dai continui pestaggi ai quali mi sottopone!- la riccia era appassionata e un pochino prolissa, ma molto sexy.
Il furetto ubbidì al suo istinto (profondo come l’acqua di un fiume in secca) e l’afferrò con violenza, baciandola e strizzandola contro il muro (come suggerito da Blaise) e, visto che c’era, assestandole una fugace palpatina.
Nonostante l’evidente prepotenza del gesto, le carezze non richieste al limite del ‘non-con’, la Grifona, pur essendo una femminista convinta e con un senso di giustizia molto radicato, si ingrifò molto e capì che Draco Malfoy era l’uomo della sua vita, specie ora che poteva passare le dita tra i suoi capelli sottili e un pochino radi.
Il bacio si protrasse per tutta la durata dell’ora di Incantesimi e, quando si separarono, videro che tutti gli studenti riversatisi nei corridoi vi avevano assistito, compresi Ron e Harry.
Anche Ginny e Blaise si erano fermati ad ammirare la nuova coppia “Grifonverde” o “Serpeoro”; i due giovani, la rossa e il bruno, si fissarono mordendosi le labbra e rivolgendosi occhiate ammiccanti, attratti l’una dall’altro come un bolide da un battitore.
Il furetto e la leonessa si staccarono, per nulla imbarazzati, e osservarono tutti gli altri studenti ridacchiando scioccamente, come i protagonisti di uno squallido film per teenager.
La prima a riprendersi, in quel quadretto desolante, fu la rossa che andò dalla riccia, il cui stomaco sobbalzò sentendo quella parola, e le batté il cinque.
- Brava! Tradisci tutti i tuoi ideali e fregatene di chi ti ha sempre amata, così si fa! Sono fiera di te, Herm! Almeno non sarai più la pallosa amica topo di biblioteca! Finalmente potremo parlare di sesso!-
Il biondino, che non aveva ben compreso il discorso ma aveva capito la parola ‘sesso’,  si fece avanti e mise un braccio attorno alle spalle della sua splendida innamorata grifona, iniziando a parlare come il figlio segreto di Shakespeare.
- Orsù gioiamo tutti! Io e la mia donzella trasudiamo il gaudio, ora che i miei sentimenti più che profondi sono stati finalmente palesati!-
Applaudirono tutti; qualcuno, a dire il vero, fischiò ma nessuno ci fece caso in quel giubilo generale.
Harry si avvicinò a Hermione e tutti tacquero.
Il moretto stava per parlare.
- Herm…- la voce era roca perché, nei settanta capitoli che in realtà componevano la Dramione, aveva detto si o no cinque parole in croce. - Grazie...se ti ci metti tu con Malfoy, mi salvi dalle Drarry! Il mio sedere ringrazia!- e, dopo aver preso fiato, mormorò :- Ma, cosa più importante, se tu e lui vi sposate...non esisteranno mai le Rose/Scorpius!!-
Si levarono molte proteste, ci fu anche qualche grido di gioia ma nessuno ci fece caso in quel caos medievale.
In ogni caso, il moro strinse la mano al biondo, che abbracciò la riccia, che sorrise alla rossa, che ammiccò al bruno, che insultò il rosso, che andò alla fiera dell’est...e vissero tutti felici e dementi, ma, soprattutto, OOC.

 

Fine



 

Voto del Professore: Desolante. Non otterrai mai le migliaia di recensioni deliranti che completano una perfetta Dramione. Ti aspetto nel mio studio alle otto di questa sera.

 

Neville tremò leggermente, incurvò le spalle, si preparò mentalmente alla tanto temuta punizione e, alle otto in punto, si presentò nel sotterraneo del Professor Snape.
Quando entrò, trovò lo studio illuminato fiocamente da decine di candele galleggianti e, il Professore di Pozioni, lo aspettava mollemente disteso sulla grande scrivania in mogano.
Neville per poco non soffocò nella sua stessa saliva, cercando di deglutire e tossire allo stesso tempo: Severus Snape era del tutto, completamente e paurosamente, nudo.
L’uomo gli sorrise con lascivia, alzando un calice in un brindisi silenzioso e mostrando tutte le sue vergogne...senza vergogna.
Neville avrebbe voluto scappare, darsela letteralmente a gambe ma, con terrore, si rese conto che il suo corpo non gli ubbidiva più; contro la propria volontà, il ragazzo si stava avvicinando inesorabilmente al temuto Professore in versione naturalista.
“Noooo, sono stato contagiato...l’OOC mi ha infettato!” pensò Neville, portandosi proprio davanti all’uomo che lo fissava ammiccante.
- Allora, Paciock,- iniziò il Professor Snape. - Stupito? Eccitato?-
Il giovane non seppe cosa replicare ma il sorriso del pozionista si allargò, compiaciuto.
- Ti ho messo un brutto voto apposta,- gli spiegò allora e Neville emise un verso strozzato. - La tua Dramione era perfetta, per una volta hai seguito tutte le mie indicazioni a dovere. Beh, quasi perfetta.-
Neville si sforzò di capire in che cosa avesse mancato per meritarsi una punizione simile, che somigliava vagamente a un incubo.
- Non hai descritto alcuna situazione davvero piccante: niente sesso!Niente prime volte travolgenti, niente evoluzioni tra le lenzuola...Così ho pensato che fosse la tua inesperienza a non permetterti di scrivere nulla di credibile,- gli sorrise felice - e quindi, chi meglio di un insegnante può coprire questa lacuna?-
“Ad esempio una mia coetanea che io trovi attraente e che non mi terrorizzi?” avrebbe voluto rispondergli così, ma il morbo dell’OOC gli stava annebbiando le facoltà mentali e sotterrando la morale.
Il professor Snape sembrava del tutto compreso nel suo nuovo ruolo e, dopo un'esistenza priva di gioie, come si poteva dargli torto? Da quando esistevano le fan fiction, per lui la vita era un party senza fine!
- Quindi, invece di punirti ti premierò: benvenuto in una Sneville, la ship del futuro!-
Neville sbatté gli occhi, mentre il fumo denso dei calderoni gli faceva lacrimare gli occhi. O forse era la disperazione, chissà.
Sneville.
Non suonava male.
E, con un ultimo barlume di lucidità prima di soccombere del tutto, capì di aver contratto l’OOC nella sua forma più pericolosa: lo slash.
Severus Snape allungò il braccio e attirò a sé il ragazzo e poi gli sussurrò all’orecchio :- Non ho molto tempo, dopo di te tocca a Potter…-
Neville chiuse gli occhi soffocando un impeto di gelosia, purtroppo una nozione l’aveva appresa fin troppo bene: contro una Snarry non c’era storia.

 

FINE



 

Angolino simpatico (ossia le note dell’autrice):

 

C’era davvero bisogno di questa “storia”? Ovviamente no.
E’ la prima storia demenziale che scrivo ed è nata a causa di diversi fattori:
1) Non amo le Dramione (ma vaaa??) pur avendo iniziato a leggerne non so più quante, nel tentativo di superare questa repulsione.
2) Voglio molto bene a Ron e vederlo trattato sempre in modo indegno, a causa di una spaventosa distorsione della realtà, mi indispone. Capisco l’antipatia, ma la disonestà nella visione di questo personaggio no.
3) Amo molto Hermione e vederla ridotta a una gelatina farcita di ormoni mi fa male al cuore.
4) Voglio bene a Draco e vederlo trasformato in un principe senza macchia, abbonandogli tutti i difetti ed errori, lo trovo quantomeno strano.
5) Non amo le Snarry, perché Severus non potrebbe mai irretire un ragazzino che è la copia francobollata di suo padre, noto bulletto che gli ha distrutto la vita.
6) Odio la parola ‘riccia’( Avrebbe dovuto essere il punto uno, in effetti).
7) Sono vecchia e non ho l’elasticità mentale per accettare tutti i punti precedenti.
8) In realtà, nei limiti della decenza, ognuno ha il diritto di scrivere ciò che vuole e gli da soddisfazione, me compresa e, alla fine, è proprio per questo che è nata questa storia.

 

Grazie di averla letta ^_^


* E’ il titolo di una canzone degli “Whitesnake”, gruppo in voga negli anni ottanta, il cui video è talmente esagerato e ridicolo da farmi sbellicare fino alle lacrime, nonostante io sia cresciuta in quegli anni. Quindi lo trovo perfetto per una Dramione di pessima qualità :-P.
  
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