Titolo: Splash
Fandom: Telefilm/Torchwood
Autrice: Storms-Are-My-Nature
Traduttrice: blaise_sl_tr07
Beta Reader: sakura_kinomoto
Raiting: Arancione
Avvertimenti: slash
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono; ciò che scrivo non è a scopo di lucro e nessuno dei fatti che intendo proporre è vero.
Note: ogni genere di commento o critica (purchè costruttiva) è sempre gradito. Ricordate: l'autrice sarà lieta di ricevere qualche commento, quindi non delutelela! =D
Un ringraziamento in anticipo a tutti, in particolare alla mia meravigliosa beta e all'autrice della storia, Storms, che mi ha permesso di tradurre questa bella fanfiction.
Il link originale della storia è questo qui: Splash.



Splash



Ianto Jones stava giusto mettendo a posto l'ultima delle tazze di caffè quando il telefono squillò.

Con un sospiro si raddrizzò, abbandonando la ricerca della tazza di Owen, e andò a rispondere.

"Salve, qui è il Torchwood di Cardiff, come posso aiutarla?" disse velocemente, le parole che gli scivolavano facilmente dalla bocca per la lunga pratica.

All'altro capo del telefono si udì un colpo di tosse gutturale. Ianto fremette.

"Salve?" ripetè.

"...Ianto Jones..." ansimò la voce, riecheggiando in modo strano lungo la linea.

Ianto sentì i capelli alla base della nuca drizzarsi. Deglutì e tenne più stretto il ricevitore.

"Come sa il mio nome?" chiese bruscamente, cercando di non far tremare la sua voce.

Un secco colpo di tosse gli rispose. Ianto si tese, alzando gli occhi verso l'ufficio di Jack.

"... mi... dispiace..." riuscì a sussurrare la voce prima che cadesse la linea.

Ianto si bloccò, il ricevitore ancora stretto nella mano destra. Il suono della linea ormai caduta gli ronzava nell'orecchio e mise giù il telefono bruscamente, prima di tornare indietro e crollare sulla sedia di Tosh.

Jack scese le scale, le mani in tasca e un cipiglio corrucciato nei lineamenti cesellati.

"Pensavo di averti detto di andare a casa" disse, senza sgridarlo seriamente. La bocca di Ianto era ancora secca. Gesticolò debolmente verso le tazze usate sul vassoio.

"Stavo... stavo solo pulendo" borbottò, non incrociando lo sguardo blu intenso di Jack, "Finirò presto".

Jack saltò gli ultimi tre gradini e passeggiò lì attorno. "Che succede?"
Jack sapeva che c'era qualcosa di sbagliato; sapeva sempre quando qualcosa andava male.

Ianto fremette. "Niente, signore."

"Cavolate. Per che cos'era quella telefonata?"

"Niente, signore."

"Possiamo per favore lasciare da parte il 'signore' ora? Pensavo che ne avessimo già parlato-"

"Adesso vado" lo interruppe Ianto, alzandosi e lisciandosi il vestito. "Buona notte, signore."

Jack non disse nulla quando Ianto lo sorpassò, diretto all'ufficio turistico. Le luci lampeggiarono quando la ruota dentata ruotò da parte e Ianto sparì dalla vista. Ma quando fu sicuro che Ianto se ne fosse andato si diresse immediatamente verso una delle postazioni e attinse al CCTV (televisore a circuito chiuso, ndB).

Il CCTV non era poi così buono, meditò Jack quando poi aprì un file audio di tutte le chiamate fatte nelle 24 ore precedenti. Non gli aveva detto molto, tranne che Ianto era bello anche se era spaventato.

Tutti quei pensieri lasciarono Jack non appena ascoltò il file audio. Riconobbe quella voce. E non gli piacque per niente ciò che presagiva.





***
Ho dovuto spostare la storia in questo account, creato apposta, per non infrangere le regole del sito. Purtroppo mi era sfuggito il fatto che una traduzione dovesse venir postata in un account con il nome dell'autore... troppe cose per la testa mi fanno distrarre, chiedo venia. L'unica cosa a essere cambiata è l'account, il resto è tutto uguale =D
Scusate di nuovo, B.