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Autore: Tourniquet    02/02/2017    0 recensioni
[La bella estate]
L'estate parla di corpi caldi e abbronzati, che si muovono con leggerezza su spiagge affollate, per le strade umide della città e della campagna. L'estate profuma di sole e di mare, l'estate sa di giovinezza, di possibilità, di gioia di vivere. È la stagione del divertimento, di giornate all'insegna del "carpe diem", con la voglia di farsi bruciare dalla vita come il sole brucia la pelle, sentendosi subito già grandi, pronti a conquistare il mondo.
[...] Questa è l'estate di Ginia, un'estate vissuta all'insegna della scoperta, di una sfacciataggine ostentata che nasconde un pudore e una timidezza segreti, che solo un corpo vergine può ancora possedere.
Ginia crede di conoscere il suo corpo, di conoscere se stessa, di conoscere la vita, ma inconsciamente sa che alla fine dell'estate non sarà più la stessa persona che era all'inizio.
"Qualche volta pensava che quell'estate non sarebbe finita più, e che insieme bisognava far presto a godersela perché, cambiando la stagione, qualcosa doveva pur cambiare."
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota: i personaggi sono tratti da La bella estate di Cesare Pavese.



A quei tempi era sempre festa

 

Estate. L'estate parla di corpi caldi e abbronzati, che si muovono con leggerezza su spiagge affollate, per le strade umide della città e della campagna. L'estate profuma di sole e di mare, l'estate sa di giovinezza, di possibilità, di gioia di vivere. È la stagione del divertimento, di giornate all'insegna del "carpe diem", con la voglia di farsi bruciare dalla vita come il sole brucia la pelle, sentendosi subito già grandi, pronti a conquistare il mondo.

Dopotutto è questa l'adolescenza: è vivere ogni giornata, ogni estate, ogni momento, senza pensare al domani, credendo ingenuamente che quell'onnipotenza non finirà mai. E quando arriva il brusco risveglio, quando i sogni d'amore si trasformano nell'immagine della realtà, ci si accorge stupefatti che ormai non si torna indietro, che in un attimo si è già vecchi, in un attimo si è già niente.

Questa è l'estate di Ginia, un'estate vissuta all'insegna della scoperta, di una sfacciataggine ostentata che nasconde un pudore e una timidezza segreti, che solo un corpo vergine può ancora possedere.

Ginia crede di conoscere il suo corpo, di conoscere se stessa, di conoscere la vita, ma inconsciamente sa che alla fine dell'estate non sarà più la stessa persona che era all'inizio. Ma intanto vive, vive ogni momento, con la testardaggine e la spavalderia che ogni adolescente conosce bene. "Qualche volta pensava che quell'estate non sarebbe finita più, e che insieme bisognava far presto a godersela perché, cambiando la stagione, qualcosa doveva pur cambiare." Quell'estate vede l'innocenza di Ginia perdersi, mentre lei lentamente cede alle lusinghe del mondo bohèmien degli artisti, di cui è lentamente entrata a far parte, lasciandosi sedurre dal fascino della maturità, della vita vera. 

Ginia conosce l'amore, ma è troppo ingenua e si lascia bruciare, e nulla tornerà al proprio posto, ogni cosa che si rompe non si riparerà mai come prima, ma forse potrà trasformarsi, ancora e ancora, in attesa della prossima estate. 

È questa la “bella estate", un'estate spettatrice dell'ingresso nel mondo degli adulti di una ragazza come tante, una ragazza dalla figura appena tratteggiata, come nei bozzetti di Rodrigues, una ragazza che non è perfetta, che non è l'eroina di una favola a lieto fine, e proprio per questo è una ragazza in cui ogni adolescente si può riconoscere. 

  
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