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Autore: Greatad    02/02/2017    0 recensioni
Piano piano Abe riprende a vedere correttamente. Il sangue sulle pareti. Il cadavere della moglie e del figlio. Il cadavere della moglie e del figlio.
Genere: Dark, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Brendan fu fasciato alla bell'e meglio, e lasciato a riposare su una panchina nel corridoio.
Abe, ripresosi dal momento di vergogna, stava spiegando la sua teoria. Un pazzo doveva averli intrappolati lì dentro e uno alla volta li stava testando. Il ragazzo doveva aver sacrificato il proprio braccio per ottenere la tessera magnetica delle serrande, salvandoli tutti probabilmente con il suo sacrificio.
« Ed è per questo che secondo me dovremmo verificare subito se la tessera funziona! Anche se ne dubito, non ci renderebbe mai le cose così facili... »
« Porca troia! E questo cos'è! » Urlò Clark, che non si era fatto abbindolare dai discorsi di Abe e appena questi aveva iniziato a parlare aveva provato ad usare la tessera.
Clark stava tastando una superficie nera, che bloccava la via verso l'aria aperta.
Abe era incredulo. Ora pure una barriera? Erano pure in mezzo ad un evento paranormale?
« Ma se non la hai neanche aperta! » Sussurrò Celeste, tenendosi come sempre a debita distanza dal gruppo.
Abe alzò gli occhi al cielo. Cosa avrebbe dovuto fare a quella ragazzina per farla stare buona? Forse scambiandoci due parole e facendosela amica sarebbe stata più collaborativa.
 
Lasciò Clark e Christina alla console della portineria, per cercare di trovare il video della telecamera di quella parte del centro commerciale e vedere se trovavano qualche indizio su chi li aveva intrappolati. Abe invece decise di affrontare Celeste, davanti ad una bibita fresca ad un bar lì dentro.
Aprì il frigorifero ed estrasse una birra per lui e una coca cola per lei.
« Offro io! Dici che lasciare i soldi sul bancone possa andare bene? »
« Non mi piacciono le bibite frizzanti. »
Abe sospirò. Mise via la coca e la birra e si sedette a fianco a lei al bancone.
« Celeste, posso capire la diffidenza nei confronti degli sconosciuti, ma in questa situazione dovresti cercare di aprirti di più con noi. Solo restando uniti possiamo uscire da tutto questo. Guarda cosa è successo a Brendan che ha voluto isolarsi dal gruppo! »
Celeste fece una smorfia e si decise a guardare verso Abe. Forse aveva catturato finalmente la sua attenzione?
« Se c'è qualcosa che ti preoccupa, parlamene pure. È normale avere paura in questa situazione, ma dovresti essere sincera con noi. Solo così potremo collaborare e sostenerci a vicenda. » Concluse con un sorriso, non uno forzato come la prima volta che le aveva parlato. Uno di quei rari sorrisi che gli sfuggivano ogni tanto.
« Io... vedo delle cose orribili. »
« Scusa? »
« Ero in bagno a tremare. Sentivo delle urla provenire da fuori. Urla di aiuto, e rumori viscidi, come quando il macellaio taglia le bistecche per la mamma. Avevo paura, e mi sono rifiutata di uscire pure quando non ho più sentito le urla. Erano state sostituite dal silenzio. Un silenzio completo. Non riuscivo a muovermi, ero come paralizzata. Solo quando ho sentito delle voci fuori mi sono decisa ad uscire. Un barbone stava litigando con Clark, qualcosa sul Rum che non voleva dividere con l'altro. Ma quando mi hanno vista il barbone mi ha fissato sconcertato e si è appoggiato al muro a dormire come se non fosse successo niente. Clark è stato carino e mi ha accolta. »
« E quali sono le cose orribili che hai visto? »
« Il corridoio è pieno di cadaveri. Voi siete coperti di sangue. Quando prima hanno chiamato i soccorsi, stavano parlando con una scarpa. La serranda prima, non è stata aperta. Clark stava strisciando la tessera magnetica sul muro piuttosto che sulla piastra apposita. »
« Sai, penso tu sia soltanto scossa... »
« Già, devo essere impazzita. »
Celeste si rialzò in piedi e corse via piangendo.
“Non posso farci niente. Proprio non so atteggiarmi con i giovani.” Abe sospirò, finendo la propria birra. Se davvero tutto questo era il gioco perverso di qualche pazzoide, perché intrappolare pure Celeste? Di solito quei giochi venivano fatti per far pentire chi ci giocava delle proprie azioni. Non aveva senso che la ragazzina fosse anche lei lì dentro con loro.
Si rialzò se si stiracchiò. Uscì dal bar. Ma qualcosa non andava nel corridoio principale. Non riusciva a capire cosa. Un forte mal di testa lo assalì. Camminando, si ritrovò sul punto dove si era risvegliato quella notte. Gli tornarono in mente le immagini che aveva visto appena sveglio. Grace, senza la mandibola, che implora al mostro di smettere di mangiare i resti di Tommy. Senza la mandibola? Come faceva a implorare senza la mandibola? Eppure lei era lì, davanti a lui, riversa a terra.
«Grace? Grace? Perché sei distesa? Rialzati, che fra poco chiudono! » La ammonì Abe. Queste donne! Sempre a perdere tempo, cosa ci sarà di così speciale nel camminare in un centro commerciale? Fosse stato un parco… Poi non era neanche molto vivace questo centro in particolare. Un sacco di gente morta a terra, cosa potrebbe pensare Tommy?
Abe prese per mano Tommy, o meglio quel che ne rimaneva.
Lacrime sgorgarono dagli occhi di Abe. Non era giusto. Quello a cui stava partecipando era un incubo. Non era possibile. 
  
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