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Autore: Kicchina    01/06/2009    3 recensioni
OOC solo per precauzione "- Yo- il suono di una voce calda raggiunse il biondo facendolo trasalire. - Non di nuovo, non di nuovo ti prego…- sussurrò, stringendo convulsamente le braccia attorno alle gambe e serrando le palpebre. L’altro si sedette sulla poltrona di fronte a lui accendendo una sigaretta e sospirando. L’odore di nicotina era così reale da soffocare, ogni singolo suono era talmente vero da essere quasi tangibile, la sua voce quasi non sembrava solo una delle tante fantasie. - Che succede Mel? Oggi niente cioccolata?-"
Genere: Romantico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Scatto delle chiavi nella serratura, cigolio di una porta che si apriva per poi richiudersi, suono di passi sul parquet pieno

Scatto delle chiavi nella serratura, cigolio di una porta che si apriva per poi richiudersi, suono di passi sul parquet pieno di polvere.

Tutti suoni che alle orecchie di quella macchia nera raggomitolata in terra, la testa racchiusa tra braccia e gambe ed il volto rigato dalle lacrime, non giunsero.

- Yo- il suono di una voce calda raggiunse il biondo facendolo trasalire.

- Non di nuovo, non di nuovo ti prego…- sussurrò, stringendo convulsamente le braccia attorno alle gambe e serrando le palpebre.

L’altro si sedette sulla poltrona di fronte a lui accendendo una sigaretta e sospirando.

L’odore di nicotina era così reale da soffocare, ogni singolo suono era talmente vero da essere quasi tangibile, la sua voce quasi non sembrava solo una delle tante fantasie.

- Che succede Mel? Oggi niente cioccolata?-

- Vattene, va via, ti prego…lasciami in pace…- le lacrime iniziarono a scendere calde sulle sue guance, si sentiva gli occhi bruciare a causa di tutto quel sale, la gola secca per i troppi liquidi persi.

- Mel?- il ragazzo si alzò, portandosi vicino all’amico e poggiandogli una mano sulla chioma bionda.- Che ti succede?-

- Lasciami in pace…Lasciami in pace cazzo!!- urlò, scostando bruscamente la mano del compagno col suo braccio. Quel contatto era stato così reale da farlo piangere, piangere ancora di più.

- Ho sbagliato, ve bene?? È colpa mia, cazzo, mi dispiace! Ma sto abbastanza male anche senza che tu sia qui! Mi sento in colpa, mi sento morire dentro, sto male! Lasciami in pace una buona volta!-

- Mello? Ma che cazzo stai dicendo?-

Il biondo era tornato a raggomitolarsi, i singhiozzi erano sempre più forti, continuava a ripetere di lasciarlo solo.

Il rosso vivo di quella chioma gli aveva fatto pensare, solo per un istante, che forse non era successo, forse lui era davvero lì. Ma la verità gli si era imposta prepotente, quelle immagini ancora vivide nella mente, il sangue rosso a mischiarsi con quei capelli che tanto aveva adorato scompigliare…

- Perché…perché proprio tu…cazzo, perché non io??...Matt…-

Il ragazzo dalla maglia a righe bianche e nere spense la sigaretta nel posacenere sul tavolo lì vicino, poi si inginocchiò davanti a quello che, un tempo, probabilmente, era il suo migliore amico…anche se adesso proprio non lo riconosceva.

- Mello? Mello alza la testa…-

- Lasciami solo…voglio solo morire…-

- Ma si può sapere che cazzo vai blaterando??- il rosso lo prese per le spalle, costringendolo a guardarlo dritto negli occhi. Quegli occhi che un tempo erano stati beffardi e provocatori, quegli occhi pieni di voglia di vincere, di voglia di vivere, adesso erano solo pozze celesti arrossate dal pianto, spente dal dolore…

- Matt…- le lacrime rigavano il volto del biondo, scendevano copiose sulle sue guance.- Matt…perché mi hai lasciato? Perché non sei più qui?- la voce era rotta dal pianto, distrutta dalla sofferenza.

- Ma ti senti bene? Io qua sto, non sono andato da nessuna parte…-

Le braccia del rosso si strinsero attorno alla schiena di quel corpo esile e tremante, stremato da giorni di insonnia, immobilità e pianto.

- Matt…scusami…mi dispiace così tanto…sarei dovuto morire anche io in quell’incendio! Io non merito di vivere…io non voglio vivere senza te…Matt…è colpa mia, solo colpa mia…ti ho ucciso…è colpa mia se sei morto…-

Matt si separò da lui, scostandogli i capelli biondi dalla fronte.

- Mello, guardami…io non sono morto, sono qui, qui con te…-

La chioma bionda ricadde sulla spalla del rosso, il corpo abbandonato al calore di quelle braccia che tanto aveva sognato di riavere…possibile che il suo migliore amico, il suo unico vero amore, fosse realmente lì?

Quanti giorni erano passati? Settimane? Mesi? Aveva perso il conto del tempo…eppure, quella sensazione di calore gli sembrava così reale, quel profumo pungente di nicotina così vero… giorni trascorsi a sentirsi in colpa, settimane passate con la sensazione di quel corpo, di quegli occhi a fissarlo, a rimproverarlo, renderlo colpevole…sentirsi morire dentro dal dolore, dalla paura di aver perso ciò che più si ama al mondo.

Ma mai, in tutto quel tempo, gli era parso così vicino da poterlo riavere. E mai era stato in grado di sentire di nuovo il suo calore, il suo profumo…

- Matt…-

- Dimmi, Mello…-

- Sei davvero qui?- gli chiese, spingendolo lievemente per poterlo guardare negli occhi, quei fantastici occhi verdi perennemente coperti dagli occhiali da aviatore.

Lui gli sorrise, un sorriso che non poteva essere frutto della sua fantasia.

- Sì- disse- sono qui…-

Pochi secondi, secondi interminabili di silenzio, due, massimo tre gli istanti in cui l’espressione del biondo passò da vuota a dolce, poi felice, realmente felice, e poi furiosa, uno di quegli sguardi che ti inceneriscono solo ad incrociarli.

Dolore. Dolore incommensurabile alla guancia, dolore che non sentiva da tanto tempo, e che,probabilmente, avrebbe preferito non risentire.

- O ma che cazzo fai??- il rosso tentava come poteva di pararsi da quella scarica di pugni, che assolutamente non sembravano venire da una persona che per chissà quanto tempo non si è mossa, né ha mangiato, né bevuto.

E le lacrime rigavano il volto del biondo, mentre con una mano teneva fermo l’amico a terra e con l’altra lo colpiva, tentando di dissolvere in quella sfuriata il dolore da lui provato.

- Mel…Mel! Mello! Fermati!-

- Col cazzo che mi fermo brutto figlio di puttana! Ma diamine lo sai quanto sono stato male?!? Credevo di averti perso, credevo di averti ucciso!!!-

Matt si lasciò picchiare. Aspettò che il suo amico si calmasse, aspettò finché non gli crollò addosso, stringendo la sua maglia tra le dita e fremendo per la rabbia, senza smettere di piangere. E le sue braccia lo avvolsero. Abbracciò per la seconda volta Mello, il suo Mello, tremante, fragile come non lo aveva mai visto…

Poggiò le labbra sulla sua fronte, quel contatto che tanto gli mancava.

- Scusa…- disse solo.

- No…non ti scuso…non ti perdonerò mai…- parole che entravano in contrasto con la stretta quasi spasmodica delle sue mani sulla maglia a righe.

- Ok…va bene…-

Matt gli carezzò i capelli, un movimento ritmico che portò il biondo tra le braccia di Morfeo, donandogli un sonno che da tanto aspettava.

“Domani sarà tragico…” pensò Matt, osservando la perfezione del volto, finalmente calmo, dell’unica persona a cui realmente teneva.

  
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