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Autore: Mery Rose    04/02/2017    4 recensioni
STORIA ORIGINALE ft. LUCIFER
DALLA TRAMA: "Lasciate che mi presenti. Il mio nome è Ambriel, ero la Prima Custode dei Dodici Angeli con il compito di salvaguardare le Porte tra la Terra e il Paradiso, facenti parte delle schiere dei Serafini, proveniente dal Cielo del Coro dei Troni - 3° Cielo più vicino a Dio - e protettrice dei nati sotto la costellazione dei Gemelli, ma ora… sono solo un angelo caduto[...]"
Genere: Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amenadiel, Chloe Decker, Lucifer Morningstar, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                      -L’Esiliata -

 
 
Giorno sulla terra: numero centottantamilaseicentotrentatre.
Cavolo, sembravano una decina di meno l’ultima volta che avevo contato. Forse stavo veramente cominciando a perdere la percezione del tempo, nonostante la mia sia una mente ultraterrena.
Sono passati quasi cinquecento anni dal mio esilio sulla Terra e non sono riuscita a trovare un modo per tornare indietro.
Non che ce ne fosse mai stato uno, diciamoci la verità.
Era solo una mia mera speranza, ma servì a tenermi impegnata per la maggior parte dei primi anni dall’Esilio. Dopo qualche decennio ho cominciato a desistere e sul tramonto del mio primo secolo da reietta, avevo definitivamente rinunciato.
Ma lasciate che mi presenti. Il mio nome è Ambriel, ero la Prima Custode dei Dodici Angeli con il compito di salvaguardare le Porte tra la Terra e il Paradiso, facenti parte delle schiere dei Serafini, proveniente dal Cielo del Coro dei Troni - 3° Cielo più vicino a Dio - e protettrice dei nati sotto la costellazione dei Gemelli, ma ora… sono solo un angelo caduto come tanti altri prima di me. C’è da dire che devo ringraziare i miei undici Fratelli che intercedendo per me, sono riusciti a convincere i Sette Angeli Planetari (più comunemente conosciuti come “Arcangeli”) a non recidermi le ali quando decretarono la mia condanna come Esiliata.
Magari voi vorreste sapere perché questo fu il mio triste destino, ma al momento non ne ho particolarmente voglia…magari più in là. Sappiate soltanto che essere un Esiliato (o angelo caduto) è molto differente dall’essere dannati. Se un angelo commette un’infrazione contro il Paradiso, diventa un Esiliato; mentre se un angelo compie un qualsiasi crimine o atto contro gli umani, diventa un demone. Può sembrare una cosa abbastanza contorta, ma non starò di certo qui a spiegarvi le meccaniche del mondo ultraterreno.
Ora mi trovavo a stare seduta penzoloni da uno dei grattacieli più alti di New York e non si rivelò poi questo gran divertimento. C’ero salita proprio per evitare di pensare a cose come la mia dipartita dal Regno dei Cieli ma evidentemente non c’era modo di scacciare definitivamente quel pensiero dalla mia mente, anche dopo tutto quel tempo.
Non mi trovo male sulla Terra, al contrario. I Dodici sono proprio una delle tante cerchie di Angeli che hanno più contatti con la Terra e i suoi abitanti. La maggior parte, sono Angeli Custodi, ma io – forse dovrei dire, loro – sono a guardia delle Dodici Porte che collegano la Terra ai Cieli, e viceversa. Era un bel lavoro (anche se lo svolgevo letteralmente dall’alba dei tempi) perché mi permetteva di visitare la Terra, ogni tanto.
E adesso, non devo nemmeno più disturbarmi di ritornare prima del "coprifuoco celeste”.
Sospirai poggiandomi contro l’ala destra che era rannicchiata tra me e la vetrata di una grande finestra mentre l’ala sinistra penzolava sconsolata sotto di me, oscillando appena al muoversi del vento. Non avevo idea da quanto tempo ero seduta su quel cornicione all’ultimo piano, ma non me ne curai più di tanto. Gli angeli non soffrono né la fame né la stanchezza, quindi il problema non si poneva.
La mia gamba dondolava di fianco alle piume bianche dell’ala, quando un nuovo vento, più insistente, prese a soffiare sul mio viso, scompigliandomi i capelli. Mi tirai su solo con la forza della gamba di destra mentre mi aiutavo con l’ala già aperta per mantenere un equilibrio precario sul cornicione e l’altra gamba che ancora oscillava nel vuoto. Era una strana corrente, fin troppo fredda per essere un banale venticello di stagione. Ridussi gli occhi a due fessure sottili affilando lo sguardo per osservare più lontano, nel buio pesto del cielo di New York. Non si vedeva neanche una stella con tutta quella luce artificiale e le uniche cose luminose che apparivano ogni tanto erano gli aerei che passavano indifferenti sulla città. Ma quel vento non era certo causato da un aereo che passava a bassa quota.
Qui c’è qualcuno che conosco…
Rilassai la postura, cacciai le mani nelle tasche della giacchetta di pelle nera striminzita che portavo quasi sempre e sporgendomi un po’, cominciai la mia caduta libera.

Precipitai di testa, le ali compatte e serrate ai lati delle mie braccia come a formare un bozzolo di piume, e la testa ancora rivolta al cornicione che pian piano si allontanava sempre di più. Ero curiosa di vedere se il mio ospite si sarebbe esposto per controllare che non mi fossi sfracellata al suolo, ma non vidi nessuno. Sbruffai, mentre il vento soffiava come un ossesso nelle orecchie mentre la forza di gravità continuava a chiamarmi a sé. Ma, proprio all’ultimo secondo, spalancai le ali in tutta la loro gloriosa ampiezza con un rumore molto simile a quando si apre di scatto un ombrellone da spiaggia.
Grandi poco più di tre metri, non brillavano più di luce propria come quando ero in Paradiso, ma erano comunque di una bellezza trascendente e autorevole, per via del mio rango di Prima Custode nel Regno. Bastò solamente aprirle per arrestare la mia caduta e due singoli battiti per riportarmi nuovamente in cima al grattacielo. Avevo appurato che non si trattava di un umano, perché sicuramente si sarebbe sporto per osservarmi cadere. Non c’era pericolo che qualcuno di loro vedesse le mie ali, perché semplicemente la loro mente mortale non gli permetteva di analizzare qualcosa che non faceva parte del loro mondo. Ma comunque restava il fatto che ancora non sapevo chi mi stava osservando.
Qualcuno che conosco...
Planai dolcemente sul tetto piano del grande edificio e richiusi le ali, ma non le ritrassi. Lasciai che rimanessero ben ripiegate dietro le mie spalle, talmente lunghe da farmi un piccolo strascico. Non riuscivo a togliermi di dosso quella curiosa sensazione familiare che continuavo ad avvertire. Non poteva essere nessuno, se non-
<< La Pace dei Cieli sia con te, sorella >> sul mio viso nacque un mezzo sorrisetto all’udire quella voce dalle mie spalle. Mi girai.
<< E con il tuo Spirito, Asmodel. A cosa devo il piacere? >> osservai il più piccolo – si fa per dire - dei Dodici Angeli mentre mi si avvicinava come se fosse casualmente passato di lì e avesse colto l’occasione per salutare la sorella caduta.
Peccato avesse tardato di qualche secolo per una cosa del genere.
<< ..ah e per piacere, non cercare d’indorare la pillola. Dì quello per cui sei venuto, non ho tempo da perdere >>
Lui sorrise, condiscendente fino all’inverosimile. Avrei tanto voluto togliergli quel sorriso dalla faccia in modo poco etico, però mi sarei potuta giocare le ali.
<< Suvvia sorella, abbandona quel broncio perenne che ti porti sempre dietro. Sono venuto ad annunciarti ottime notizie >>
Quell’ultima parte m’interessò parecchio, ma non lo diedi accuratamente a vedere. << Facile per te dirlo, fratello. Non sei tu quello che è stato esiliato. >>
Asmodel si avvicinò ancora di qualche passo, ora abbastanza vicino da poggiarmi una mano sulla spalla, guardandomi con i tipici occhi celesti degli angeli. Ma nei suoi sembrava di scorgere uno scorcio dei Cieli Celesti. Non distolsi lo sguardo neanche per un secondo. << Sai bene che non puoi incolpare nessun’altro all’infuori di te, cara Ambriel. >>
Notizia flash: gli angeli possono odiare.
Gli lanciai un’occhiataccia, non tanto per le sue parole quando per il tono e il modo in cui me lo stava dicendo. Come se fossi stata l’ultima degli angeli e non come la Prima Custode del Regno, nonché sua sorella maggiore.
<< Cosa vuoi, Asmodel? >>
Lui sembrò accigliare lo sguardo, passandolo dai miei occhi alla mia testa. << Cos’hai fatto ai tuoi capelli? >>
Con uno scatto repentino gli scacciai la mano dalla mia spalla << Non fare finta di essertene accorto solo adesso. >> presi a camminare lungo il bordo del tetto, di fianco al cornicione sul quale ero appollaiata poco prima. Amavo il nuovo taglio che gli avevo dato. Erano leggermente mossi, di un nero lucente come le notti nei cieli delle foreste d’estate e lunghi abbastanza da sfiorarmi appena le spalle.
<< Dimmi perché sei qui, oppure giuro che parto a razzo e sai che sono brava nelle virate strette. Non riuscirai a trovarmi prima dei prossimi vent’anni. >>
Un piccolo appunto sulle qualità di un angelo caduto: potevamo nascondere la nostra energia celeste ai nostri simili, mimetizzandoci agli umani tra i quali eravamo destinati a vivere. Era una tecnica che andava perfezionata negli anni, ma riuscii a padroneggiarla senza molti sforzi. Lo sentii sospirare, apparentemente esasperato dal mio comportamento. E che si aspettava? Sono confinata sulla Terra da secoli e secoli, essere leggermente stizziti era più che lecito.
<< Vengo a proporti un patto. Sancito dagli Arcangeli in persona. >>
Mi fermai, girandomi appena per guardarlo in faccia. << E sentiamo, cosa vogliono che io faccia, i nostri gloriosi Arcangeli? >>
Era sembrato solo a me, o aveva preso fiato come se stesse per dire qualcosa che lo spaventava?
<< Vogliono che tu vada a dare una mano ad…Amenadiel. >>
Mi congelai all’istante. Dovevo aver sentito male, sicuramente. Sapevo di sfuggita in quale casino si era cacciato Amenadiel con nostro…” fratello” se così si può chiamare l’essere immondo che regnava gli inferi e che da un po’ di tempo a questa parte si era preso una “vacanza” sulla Terra.
<< …e cosa c’entro io in tutto questo? Non era un suo problema riportarlo al suo posto? >> fu ciò che riuscii a dire.
Asmodel alzò il mento e incrociò le braccia dietro la schiena possente. << Non mi è concesso dirti di più. Troverai Amenadiel a Los Angeles, lui ti spiegherà ogni cosa. >>
Feci spallucce << questa è la parte in cui mi dici cos’è che ci guadagno io >>
Lui mi rimproverò con lo sguardo, ma parlò lo stesso << Oltre a ricevere il riconoscimento dei Regno dei Cieli? Forse si potrebbe prendere in considerazione un tuo rientro in Paradiso. Ma non è detto… >>
Incrociai le braccia sotto il seno e inclinai la testa. La seconda parte non era certo una cattiva offerta, anche se precaria. Comunque, sempre meglio di niente. E poi, cos’altro mi era rimasto di perdere ormai?
Annuii. << D’accordo. Ma voglio la tua parola che farai tutto il possibile per farmi ritornare in Paradiso. >>
Asmodel mi fece un piccolissimo sorriso, che sul suo viso quasi stonava << Affare fatto, sorella. >>
Aprì le sue ali e quasi dovetti abbassare lo sguardo per la luce che emanavano. Potevano anche essere piene di gloria, ma non erano grandi e possenti come le mie. Sapevo che si aspettava di vedere il mio volto sconcertato mentre prendeva quota per tornare ai Cieli, ma decisi che non gli avrei dato quella soddisfazione. Girai sui tacchi, corsi e mi gettai nel cielo scuro spianando le ali prima ancora che Asmodel potesse spiccare il volo.

Due battiti per allontanare la frastornata città di New York, ed un terzo per cominciare il mio viaggio.









Angolo dell’Autrice: Salve a todos, mes amis! (si, sto’ in un insalata di lingue al momento xD ) spero vi sia piaciuto il primo capitolo di questa mia nuovissima fanfiction, nata dal finale di metà stagione della serie di Lucifer e dalla mia voglia di scrivere di angeli – premetto che inizialmente è cominciata come originale, ma in seguito ho deciso di trasformarla un po’ a mio piacimento – perciò non preoccupatevi voi poveri pazzi che non conoscete questa serie, perché m’impegnerò affinché risulti allo stesso tempo, una storia originale ;)
E niente, questo era il primo capitolo (molto probabilmente arriverò intorno ai 5 capitoli, non di più perché purtroppo è cominciato un periodo veramente pieno di cose da fare, so…)
Come al solito vi vorrei chiedere di lasciare una piccola recensione qui sotto o sotto uno dei miei post nel quale ho linkato la storia e si…magari anche di condividerla con i vostri amici ^_^

A presto con un nuovo capitolo,
M.R.



 
   
 
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