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Autore: Lisa Lawer    05/02/2017    4 recensioni
Un matrimonio andato a monte, due ragazzi troppo giovani per sopportare il peso di una unione forzata, la voglia di crescere come individuo... e l'amore sempre e comunque che trionfa su tutto, anche sul tempo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Altro Personaggio, Ranma Saotome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Akane chiuse la porta della sua camera alle spalle. Si ricompose e scese giù, cercando di mantenere un contegno, in realtà, dentro di se era sconvolta. Il suo cuore batteva ancora all’impazzata e le sue labbra andavano a fuoco. Ed era come se Rama fosse li accanto a lei, sentiva ancora il tocco deciso delle sue mani sul suo corpo.
Cercò di salutare i suoi parenti  il più in fretta possibile, ma in un modo o nell’altro cercavano tutti di trattenerla.  Ma lei doveva andar via da li. Non sapeva se aveva voglia di ridere, di piangere o semplicemente di urlare!
Le venne in soccorso Ono  il quale mise fine alle insistenze e si offrì di riaccompagnarla in hotel.  L’aveva salvata ancora una volta.
Camminarono in silenzio per un po’ uno accanto all’altro, fu il dottore a prendere la parola per primo.
- ne vuoi parlare? –
Per lei fu inaspettato, non si aspettava questo tipo di domanda  – e di cosa? –
- della discussione che hai avuto con Ranma? –
- Oddio! – Akane si mise le mani sul viso per la vergogna – avete sentito tutto? –
- non si capiva nulla di quello che dicevate, tranquilla, ma sicuramente stavate litigando e tu ne sei sconvolta.  – lei non disse nulla e lui le sorrise – e se te lo stai chiedendo, si, si nota –
La ragazza riuscì a sorridere ma dentro di se regnava ancora il caos.
- senti Akane, se non ne vuoi parlare va bene, ma mi raccomando, domani torna a casa. Non puoi capire quanto sia importante il tuo ritorno per tutti noi. –
- cosa? –
- da chi inizio, da tuo padre? Sarà pure cocciuto, si sarà comportato come si è comportato, ma oggi, dopo sei anni l’ho visto sorridere come noi mai. Sei comunque la sua piccola che è andata via di casa. Racimolava informazioni su di te dalle tue sorelle, facendo finta di essere disinteressato. Oppure Genma, chiedeva di te in modo tale da mantenere saldo l’orgoglio dell’amico. Oggi gli hai dato una felicità indescrivibile ma non credere che non abbia subito un duro colpo quando gli hai detto di Takashi.
E poi passiamo a Nabiki. Si ritrova invischiata in questo fidanzamento… -
- ti ricordo che anche io ero nella sua stessa situazione –
- esatto, stessa situazione, con la differenza che tu e Ranma siete maturati insieme e vi siete innamorati, mentre quei due non si amano. Akane, Ranma prima di partire è stato chiaro con tuo padre e gli ha detto che avrebbe amato te e sposato te. Ma prima… beh prima doveva crescere… e anche tu dovevi. Effettivamente, eravate troppo piccoli per tutto quello che avete passato e non eravate pronti all’amore, ma ora… siete cambiati entrambi e Ranma ha messo a tacere i suoi demoni. E poi Akane…  - sospirò, forse stava parlando troppo – Nabiki è già fidanzata. –
- ma cosa stai dicendo, Ono? –
- esatto e ha tutta l’intenzione di sposarselo! È un avvocato divorzista di Tokyo. È perfettamente a conoscenza di tutta la situazione e tuo padre ovviamente non ne sa nulla, ma sai quanto sia difficile per lei? –
- Perché non lo dice a papà e non se lo sposa? –
- Akane, far uscire tuo padre dalla depressione, dopo la morte di tua madre, è stato difficile e tu lo sai. Dopo la tua partenza sembrava fosse ricaduto in quel baratro e le tue sorelle non erano pronte a rivivere tutto questo.  Durante l’assenza di Ranma, Nabiki ha continuato con la sua vita ed ha incontrato Arima. –
- non mi ha mai detto nulla. – disse delusa
- lo so, ma sei stata via per molto tempo, non puoi pretendere di essere presente con qualche telefonata a settimana. –
Quelle parole la ferirono più di quanto si aspettasse e il dottore se ne accorse.
- lo so, ti sto dicendo cose che forse non dovrei essere io a dirti, ma penso che sia arrivato il momento che tu apra gli occhi. Sai, in questo elenco ci siamo anche Kasumi ed io. Io la amo Akane, la voglio sposare. Ma il discorso matrimonio a casa tua non si può nemmeno aprire dopo che tu te ne sei andata! Tuo padre si sente responsabile di quanto accaduto al tuo matrimonio, per il fatto di non essere riuscito a regalarti il tuo giorno più bello. Inoltre, Kasumi rabbrividiva al solo pensiero di sposarsi senza te accanto. Io voglio davvero sposarla e sono stanco di aspettare. Al costo di rapirla, sposerò Kasumi Tendo. E questa volta ci devi essere, devi restare un po’ a casa, lo devi alle tue sorelle. Loro si sono occupate di tutto, anche di gestire la palestra. E Genma… beh lui è stato meraviglioso, e io non ci avrei scommesso uno yen. Si è occupato di tutto e tutti dopo che tu sei andata via. È stato lui che ha riportato il buon umore in famiglia. –
- io non pensavo che… -
- che tutti avessimo sofferto per la tua partenza?  Si, abbiamo sofferto tutti. Poi è partito subito dopo anche Ranma e due persone molto importanti sono state via per sei anni. –
- mi sento un’egoista –
- no, non devi. Quello che hai fatto ti è servito e si vede, credimi. Oggi vedo in te una donna. E ne avevi bisogno. Tua sorella Kasumi è maturata subito dopo la morte di tua madre, ne è stata quasi costretta, ma non ha mai vissuto la vita fuori da quella casa, non conosce il mondo. Stesso discorso per Nabiki. Lei è sempre stata più matura di te e la sua intraprendenza la aiuta in tutto quello che fa, ma Akane, la vita vera è anche quella che è fuori casa Tendo. Te lo dovevi, era un percorso che era necessario fare ma ora mi chiedo: la tua vita è davvero a Tottori, tra le braccia di un altro? –
- tu non lo conosci, Takashi è…. Lui è… una bravissima persona e ci tiene così tanto a me. È sempre gentile e mi ama. E io amo lui. –
- ok –
- ok? Quindi non replicherai? Tsk, forse sarai l’unico a farlo. –
- non direi nulla di quello che già non sai. Forse devi solo accettare il fatto che sarai sempre un po’ innamorata di Ranma, l’importante è che questo non ti impedisca di andare avanti.* –
Akane scoppiò in lacrime e Ono l’abbracciò. – Io non so lo, pensavo che tutto fosse passato! Poi è ricomparso nella mia vita e da allora che il mio cervello non ragiona più! È tutto così confuso!  - piangeva senza ritegno – e questa sera… io…io… - oramai non riusciva più  a parlare. Il corpo era scosso dai singhiozzi.
La conversazione terminò. Finalmente arrivarono all’hotel e, solo dopo che Akane si fu calmata, lui se ne andò.
La ragazza entrò nella sua camera e si buttò di peso sul letto. Ignorò il cellulare pieno di chiamate perse di Takashi. Non lo voleva sentire. Lo stava tradendo. E se Kasumi non li avesse interrotti…  lei cosa avrebbe fatto? Sarebbero andati avanti? Avrebbero fatto l’amore?
Chiuse gli occhi e improvvisamente venne ricatapultata nella sua stanza. Ranma che la spingeva contro il muro e che baciava ogni lembo della sua pelle.  Non era pronta a tutto questo.
 
 
Quella notte, Akane riuscì a dormire giusto un paio d’ore. Era così confusa che i pensieri non la lasciavano riposare. Decise di farsi una doccia e scese in sala colazioni. Tornata in camera prese il cellulare. Trovò altre chiamate perse di Takashi e molte altre di sua sorella Nabiki. Quando richiamò quest’ultima, venne praticamente aggredita al telefono.
- ma dove caspita eri??? Ti ho chiamata in camera, sul cellulare! Sbrigati e vieni a casa! –
- tranquilla sto per incamminarmi. –
- prendi un taxi! Vieni alla velocità della luce! –
- ma che sta succedendo? –
- Akane, Takashi è qui. –
L’ansia l’assalì. Era in totale panico… come aveva potuto! Gli aveva chiesto 3 giorni e lui… - sta parlando con papà? – chiese con la voce tremante. - ti prego Nabiki, trattienilo, non farlo parlare con Takashi… potrebbe dire cose che lui non sa… -
- allora sbrigati a venire qui! –
In fretta e furia scese giù ed entrò nel primo taxi che trovò all’uscita dell’hotel. Non stava succedendo per davvero… e se il padre… o se Ranma gli avessero detto del matrimonio… oh kami, non riusciva nemmeno a pensarci! Si malediceva per non avergli detto tutta la verità quando ne aveva avuto l’occasione.
Arrivò in poco tempo a casa sua e si precipitò nella sala da pranzo, dove vi trovò suo padre, Takashi, Ranma e Nabiki. – tu che ci fai qui? –
- ciao Akane. – disse il suo fidanzato. Il suo sguardo era severo.
- figlia mia, è modo di accogliere gli ospiti? –
- scusami papà. Ciao Takashi. E ora andiamo via. –
- Non penso sia il caso, mi sto presentando alla tua famiglia. –
- non era una cosa che dovevi fare tu! E ora , per favore, andiamo via. –
Soun – Akane, oramai è qui. Anzi offriamogli almeno una tazza di te. Da quando non siamo ospitali in questa casa? –
- ci vado io – disse Nabiki – Sorellina, tu resta pure qui. –
Akane si sentiva gli occhi di Ranma su di se, mentre Takashi evitava il suo sguardo e sembrava analizzasse tutti.
Si presentò a Soun come il capo palestra della scuola di Tottori e raccontò qualcosa di se per farsi conoscere. Akane trasaliva ogni qual volta che il padre apriva bocca e temeva che Ranma raccontasse qualcosa di troppo.  Per fortuna per un bel po’ si limitarono a convenevoli mentre Ranma restava in silenzio. Intanto Nabiki era tornata e servì il te a tutti. La più piccola delle sorelle sperava di riuscire a calmarsi, ma così non fu. Era abbastanza sicura che la cosa fosse palese a tutti.
- Sig. Tendo, io amo sua figlia. Ho scoperto solo ora il motivo del vostro litigio e per questo me ne dolgo. Le arti marziali non dovrebbero mai dividere una famiglia. –
Soun non replicò e guardò la figlia. – forse dovresti parlare con lui Akane. C’è qualcosa che non gli hai detto, mi sembra. – poi si rivolse a lui – Ragazzo, apprezzo il fatto che tu sia venuto qui e che ti sia presentato. Penso che sia il caso che tu e la mia Akane dobbiate chiarirvi. Poi ci rivedremo. Akane io non voglio perderti, per me sei troppo importante e sono troppo vecchio per passare altro tempo senza la mia adorata figlia. Accetterò qualunque tua decisione. –
Il capofamiglia si congedò senza dire altro. Un silenzio imbarazzante era sceso nella sala. 
Takashi si rivolse immediatamente ad Akane, ignorando gli altri – di cosa dovremmo parlare? C’è altro che dovrei sapere? –
Lei non riusciva a guardarlo negli occhi, imbarazzata anche dalla presenza di Ranma e Nabiki.
- Sorellina, forse dovremmo… -
- Nabiki – prese coraggio – me la caverò da sola, ti ringrazio. Takashi, per favore, andiamo in hotel da me e parliamo. –
- cosa ci impedisce di farlo qui? –
- preferirei avere privacy –
- va bene, l’importante che questa sia la chiacchierata definitiva… sto scoprendo le cose a puntate. E si, Saotome, mi riferisco anche a te. Fare quella parte nella mia palestra, ma cosa vi è saltato in  mente?! –
Ranma, già infastidito dalla presenza del fidanzato di Akane, era già pronto a dirgli tutto quello che pensava. Ma venne fermato da Akane che trascinò Takashi fuori dalla casa.
I due presero un taxi e andarono in hotel. La ragazza per tutto il tragitto si era chiesta come avrebbe iniziato la conversazione.  Non ci fu molto su cui riflettere. Takashi moriva dalla voglia di mettere in chiaro un po’ di cose. Ringraziava i kami che non avesse iniziato a fare piazzate in taxi, ma che si fosse trattenuto fino in camera.
- Allora Akane, parliamo di quello che sta succedendo? Tu che sparisci di punto in bianco, tuo padre che allude a qualcosa che mi hai nascosto… mi vorresti dire, di grazia, a che gioco stiamo giocando? Io sarei lo scemo del villaggio? –
Lei si sedette sul letto. Erano solo le 11 del mattino e le sembrava di avere il peso del mondo sulle spalle.
- senti Takashi, io non vedevo la mia famiglia da sei anni. Non potevo presentarmi con te! Dovevo gestire la situazione da sola! –
- non ne potevamo parlare? Io volevo venire con te per farti coraggio! Per aiutarti a riconciliarti con tuo padre, mica volevo impicciarmi! Io non capisco cosa ti stia passando per la testa… te ne vai senza dire niente, senza nemmeno provare a parlarne insieme… da quando hai rivisto Ranma che non sei più la stessa. – poi si interruppe. Fu colpito dalla reazione di lei, che sussultò nel sentire quel nome. – cosa centra Ranma in tutto questo? –
Akane chiuse un attimo gli occhi, si ricompose e gli riaprì guardandolo negli occhi. Ora doveva essere sincera e avere coraggio. In fondo il passato era passato.
- la vera motivazione che sta alla base del litigio con mio padre, non è stato il fatto di entrare a far parte della tua scuola, ma il fatto che mio padre sapeva che il mio matrimonio sarebbe saltato… di nuovo –
- come, scusa?  Matrimonio? E con chi? –
- Con Ranma -
La consapevolezza prese possesso del viso di Takashi. Molte cose gli erano più chiare ma mancava ancora qualche tassello del puzzle.
Akane gli raccontò del fidanzamento forzato e di come lei accettò di sposarlo, senza accennare mai alla maledizione di Ranma.  Gli disse delle loro avventure, delle giornate  a scuola, delle numerose sfide affrontate insieme…
- ti si è illuminato il volto, lo sai? –
- ecco io… -
- io sono qui Akane, sono qui per te. Ho mollato tutto e tutti e mi sono precipitato a Tokyo con il primo volo trovato. Sono qui per noi e per il nostro futuro, ma è difficile averne uno se non sei sincera. E ora devo capire se vale la pena lottare. Il punto è che io non capisco… perché non mi hai detto nulla?
- ecco, io non lo so –
- tutti abbiamo un passato amoroso, pure io ti ho raccontato il mio, e tu non hai mai pensato di dirmi che ti stavi per sposare? – lei era ammutolita – Akane, rispondimi!! –
Takashi era incredulo dal mutismo di lei -Tu sei andata via sei anni fa ed  hai pensato di aver lasciato qui tutte le tue questioni in sospeso. In realtà è un bagaglio che hai portato sempre con te! – tante parole, ma non riusciva a farle la domanda, la vera e unica questione che doveva porre – Tu lo ami ancora? –
Forse fu il suo sguardo spaventato o il fatto che lei ci impiegò quei secondi di troppo a trovare una risposta, ma Takashi sentì improvvisamente mettere una parola fine al suo rapporto con Akane. Si avvicinò a lei e le diede un bacio sulla fronte, mentre il viso della ragazza si inondava di lacrime. – Addio Akane. –
- No Takashi, ti prego, non mi lasciare! –
- ti rendi conto che ancora non mi hai dato una risposta? –
- no, non lo amo, va bene? Ti prego resta qui! –
- sai, ora come ora mi pento di essere venuto fin qui. Ma ho avuto la sensazione che tu stessi fuggendo via da me. E non avevo la minima intenzione di perderti e di non lottare. Ora non so se ne vale la pena, non voglio vivere all’ombra di qualcun altro. -
- Non permettere che il mio passato rovini il nostro futuro. –
- ma se tu non riesci a lasciar andare il tuo passato, come pretendi di chiedermi un futuro!? –
Akane non era più in grado di replicare. Le parole le morivano il gola e le lacrime le rigavano il viso.
Questa volta nemmeno Takashi disse nulla. Akane lo vide uscire in silenzio dalla porta e lei non lo fermò. Aveva rovinato tutto. Iniziò a piangere sempre più forte, consapevole di dove le bugie l’avessero portata. Di come la sua indecisione avesse rovinato il suo rapporto stabile con lui.
Si alzò di scatto dal letto quando, mezz’ora dopo sentì bussare insistentemente alla porta.
- Taka… ah sei tu Ranma, vai via! -
- Akane, parliamo. – disse lui cercando di convincerla a farlo entrare in camera.
- ti ho detto di andar via! – disse lei con la voce rotta dal pianto. Ma Ranma non l’ascoltò ed entrò comunque nella sua camera.
- che vuoi?!? –
- volevo sapere come stai. –
- ecco come sto! Sto piangendo! E sto buttando all’aria tutto! –
- dov’è Takashi? –
- mi ha lasciata, Ranma! Ho fatto un casino! –
- e va bene, hai fatto un casino, e allora? Se è davvero lui l’uomo della tua vita, che ci fai ancora qui? Inseguilo, spiegagli tutto più e più volte e vivi per sempre felice con lui! Ma se mi ami ancora, io sono qui per te. Sono un uomo migliore, ora sono davvero un uomo. Tutti i demoni del mio passato non ci sono più. Sono davvero maturato in questi sei anni e la cosa che non è mai cambiata è stato il mio amore per te! Tutto quello che ho fatto è stato per te! Il mio obiettivo sei sempre stata solo tu. La mia vita non ha senso senza di te. Stare separati mi ha dato solo conferma che sei tu la donna della mia vita. Non volevo un matrimonio come quello che è andato a monte. – le si avvicinò e le prese le mani, mentre lei incredula lo guardava – io voglio portarti in un posto romantico e, dopo essermi inginocchiato, darti l’anello di fidanzamento. Poi organizzare il matrimonio dei tuoi sogni e formare la nostra famiglia, dove i nostri bellissimi figli saranno circondati dal nostro amore. – lui si chinò a baciala. Questa volta non fu un gesto carico di disperazione, ma al contrario fu dolce e pieno di amore. Akane schiuse leggermente le labbra per consentire al ragazzo di approfondire il bacio. Questa volta non ne fu pentita. Si staccarono per riprendere fiato. Ranma la teneva vicino a se e temeva in un ripensamento della ragazza.
- *Dimmi che non ha significato niente e io me ne andrò all’istante e quando ci vedremo potremo anche far finta di non conoscerci.  -
- Sai che ha significato qualcosa per me -
- Ma che stiamo facendo Akane, non siamo più due adolescenti perché stai con quel tizio?* –
- Ranma – la sua voce era calma – cosa pretendi, che la mia vita non sarebbe andata avanti? Non capisci che ho lasciato Tokyo per non vederti più? Non avevo più le forze di aspettarti, di vedere altre donne che credevano di essere tue… Io! io ero la tua fidanzata! E non mi sentivo tale! Io avevo capito di essere solo una delle tante, con l’unica differenza di essere riuscita a portarti all’altare!–
- ma non capisci che se non ci fossi stata tu me ne sarei andato? Ci sei sempre stata solo tu! –
- Tu non hai mai avuto il coraggio di respingerle, di mettere le cose in chiaro! Mentre io venivo trattata male! Maschiaccio, priva di sex appeal, vita larga… te li ricordi questi appellativi? Erano tutti da parte tua! –
- lo so, mi comportavo da stupido e non riuscivo a parlarti chiaramente dei miei sentimenti! Cosa credi Akane che mi arrenderò? No, mai! È vero ho avuto la mia occasione , ma cosa credi che non me ne sia mai pentito? Ci penso ogni secondo della mia vita! Ma pensaci bene, volevi davvero sposare il Ranma di un tempo? –
- si che lo volevo! – disse con tutto il fiato che aveva in corpo – io ti amavo! E credevo che mi amassi anche tu! Dopo tutto quello che era successo in Cina io credevo… io credevo che… -
- si che ti amavo anche io! Ma per una stupida botte di acqua ho rovinato tutto! Le mie insicurezze continuavano a crearci problemi! Akane… io ero un mezzo uomo! Non ero degno di te! –
- Io ti amavo così com’eri! –
- ma io non amavo la mia condizione e come potevo darci un futuro quando non ero nessuno! Da quando il matrimonio è saltato il mio unico scopo di vita è stato cambiare per noi! –
- tu non mi hai mai detto niente! –
- ero un adolescente, Akane! Sai benissimo anche tu che non eravamo pronti, che non potevamo affrontare un matrimonio, quando ancora dovevamo capire noi stessi! Adesso sono la persona che ti potrebbe dare la vita della quale sei sempre stata degna! Io ti amo Akane Tando e, se me lo permetterai, voglio passare il resto dei miei giorni a renderti la donna più felice al mondo. – le si avvicinò nuovamente e questa volta non si staccarono più.
Mentre la baciava, Ranma la condusse lentamente verso il letto, dove la fece distendere.  Akane si abbandonò totalmente a lui. Nuovamente le mani di lui ricominciarono ad esplorare il suo corpo. Ogni tocco, ogni carezza era per Akane motivo di eccitazione. Le labbra del ragazzo erano di fuoco e lei bruciava ad ogni bacio.
- Akane, io ti voglio ora… per sempre… io ti amo. - disse guardandola negli occhi e accarezzandole il viso.
Lei sorrise.
- ti amo Ranma – a lui non servì altro.
Takashi l’aveva amata e lei aveva amato lui, ma Ranma sarebbe sempre stato al primo posto nel suo cuore. Doveva rischiare e rimettersi in gioco. Donare nuovamente tutto il suo cuore alla persona che amava di più al mondo.  Ma questa volta era sicura che tutto sarebbe andato per il meglio. Era pronta ad affrontare tutto accanto a lui. Ognuno ha un proprio posto nel mondo e lei ne era certa: il suo era a Nerima con la sua famiglia… con Ranma.
 
 
 
ciao a tutti! Abbiamo riesumato un vecchio e piccolo portatile che fa il suo dovere! Che bello avere una tastiera funzionante! Questa volta ci ho messo tanto perché è stato davvero difficile per me concludere questa storia. Era nata per essere lunga massimo 3 capitoli e poi, come succede spesso, i personaggi hanno preso vita ed hanno fatto tutto da soli XD! È stato bello tornare a scrivere dopo tanto tempo e grazie per il vostro sostegno. Vi ringrazio per le recensioni, una più bella dell’altra, vi adoro! Baby come vedi la chiacchierata con Ono era in programma!
In questo periodo mi sono rivista Ugly Betty e le frasi con l’asterisco sono citazioni dal telefilm. Sembravano fossero li per me e non ho resistito, dovevo inserirle nella storia!
In tutto questo un ringraziamento speciale è rivolto a mio marito che mi ha sostenuta e che, poverino, si è sorbito tutte le mie idee per portare avanti la storia!
Un saluto a tutti! Grazie ancora e alla prossima!
  
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