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Autore: fireemeetgasoline    05/02/2017    0 recensioni
Luci. Musica. Ragni giganti che sballonzolano dalle finestre. Scheletri inquietanti sono avvinghiati ai pilastri all'entrata. Un qualsiasi osservatore esterno sarebbe in grado di dire quanto si stanno divertendo i partecipanti a quella festa.
Una festa di Halloween. Un incontro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ci sono notti in cui non riesci a dormire ed inizi a pensare a cose che ti sono successe. Oppure pensi a quello che è successo ad altre persone – che si incontrano, che si amano, che si odiano, che trovano la propria anima gemella o che la perdono – a centinaia di chilometri da te. È proprio in questo modo che è nata questa os.
Questa cosa è, prima di tutto, per Mars. Perché in qualche modo gliela avevo promessa e perché mi sopporta sempre. Ma è anche per voi che dedicate un poco del vostro tempo a leggerla.
Quindi, buona lettura!
 

 
***
 
 
Luci. Musica. Ragni giganti che sballonzolano dalle finestre. Scheletri inquietanti sono avvinghiati ai pilastri all'entrata. Un qualsiasi osservatore esterno sarebbe in grado di dire quanto si stanno divertendo i partecipanti a quella festa.

Harry sta già sfilando la giacca, mentre si avvia verso la porta d'ingresso, illuminato da una soffusa luce arancione emanata da decine zucche di Halloween.

"Harry, tesoro," lo accoglie immediatamente una voce. Behati è meravigliosa. I capelli del colore del miele sono acconciati in morbidi boccoli che danzano ad ogni suo passo e sono adornati da una coroncina di foglie e boccioli dorati. Il lungo abito bianco è semplice, senza maniche. Tre cinture sottili, anch'esse dorate, stringono la vita della modella. Un costume poco terrificante, questo è certo, ma nessun'altra persona avrebbe potuto impersonare Atena, se non Behati.

Il ragazzo le rivolge un sorriso tutto denti in risposta, mentre "Hey, B," la salutano Josh e Beth, che stanno seguendo Harry nell'ampio salotto.

Mentre Behati chiacchiera con gli amici del ragazzo, Harry lascia vagabondare lo sguardo sugli invitati. Il salotto è illuminato da faretti di luci colorate, che danno l'impressione di essere in una discoteca. Davanti alle porte a vetri che conducono al giardino sul retro e alla piscina, si trova la postazione del dj - un ragazzino con una parrucca blu elettrico che smanetta sul computer. Dal soffitto penzola un pipistrello molto realistico, dalla bocca grondante di sangue. Tutto è studiato nei minimi dettagli, ma Harry non ne è sorpreso. Dopotutto, la festa di Halloween a casa Levine è una tradizione che si perpetua da tempo, ad eccezione dell'anno dell'arrivo di Dusty Rose e dell'anno precedente, quando Benjamin - il secondogenito della coppia - contagiò l'intera famiglia con il virus influenzale.

La maggior parte degli invitati sono persone dello showbiz, modelle, cantanti, presentatori tv. Alcuni stanno ballando - o meglio, si agitano sul posto - su una canzone che Harry non riconosce. Altri chiacchierano. Altri ancora, a ridosso del muretto che serve a separare il salotto dalla cucina, si versano da bere.

Studiando le persone che occupano il divano, Harry adocchia Alexa, sdraiata elegantemente, se è possibile, su un pouf bianco. Gli amici stanno parlando animatamente con una ragazza vestita da Saw l'enigmista e si accorgono a malapena quando il ragazzo si allontana per andare ad accomodarsi accanto ad Alexa.

Harry non vede la ragazza - che in questo momento impersona grandiosamente Morticia Addams - dal mese prima, quando, insieme, hanno realizzato il photoshoot per Vogue.

Mentre Alexa lo ragguaglia sul suo ultimo progetto – gesticolando e facendo svolazzare le maniche dell’abito –, un suono giunge alle orecchie di Harry, sopra la musica e sopra il chiacchiericcio generale.
 
Una risata pungente e gutturale, fin troppo familiare. Una risata che, fino a pochi anni prima, era fiero di provocare. Non era necessario voltarsi nella direzione di quella piacevole melodia per conoscerne l’origine.
 
Solamente quando Alexa si distrae per chiacchierare con un ragazzo che l’ha avvicinata – solo più tardi Harry lo riconosce come il fotografo con cui ha lavorato per il pezzo per Vogue –, si concede una sbirciatina.
 
È facile individuarlo, nonostante gli abiti totalmente neri, con la stampa bianca di uno scheletro. Sotto il trucco, realizzato attentamente, riconosce il suo viso.
 
E per un breve attimo, Harry si pente del momento in cui ha proposto a Josh e Beth di vestirsi come gli Hanson.

 
*
 
“E nonostante gli abbiamo ripetuto quanto fosse pessima come idea, ha voluto tre danzatrici del ventre!” Niall termina il racconto, provocando l’ilarità del gruppo di persone che lo sta ascoltando.
 
Ah, i novellini dello showbiz. Louis butta la testa all’indietro e si lascia andare in una risata che gli scuote tutto il corpo, frizzante, ma allo stesso tempo profonda – quando beve, la sua voce solitamente squillante, si abbassa di un ottavo e diventa graffiata.
 
Ha bevuto solamente un drink, ma si sente come se stesse fluttuando, in assenza di gravità. La testa vortica senza sosta. Le uniche cose che lo tengono ancorato sono lo sgabello su cui è seduto e le gambe di Danielle – seduta sul muretto dietro di lui – contro cui appoggia la schiena. Decide di fare un appunto mentale di non accettare più alcun drink preparato da Adam Levine.
 
Louis si guarda in giro. Tutti i presenti sembrano divertirsi. Per quanto lo riguarda, è la prima volta che partecipa alla celebre festa di Halloween organizzata dalla coppia – Danielle e Behati frequentano lo stesso corso di yoga e la ragazza ha invitato entrambi a prenderne parte. Ed ora capisce perché se ne parla così bene.
 
“Lou,” la bocca di Danielle è così vicina alle sue orecchie che un brivido gli corre lungo la schiena. “Devo scendere.”
 
Louis si alza dallo sgabello, si volta verso la ragazza e, nonostante il capogiro, le porge la mano per aiutarla a scendere dal muretto.
 
“Uuuh, un vero gentiluomo,” commenta Niall ironicamente.
 
La mano sinistra della ragazza si chiude intorno alla sua e lo sguardo di Louis si abbassa a guardare l’anello di fidanzamento che brilla sull’anulare. Louis non può farne a meno, non riesce ancora a credere di aver trovato il coraggio di fare quel passo.
 
La fidanzata gli sorride, il viso nascosto dietro ad un trucco identico al suo. Erano vestiti nello stesso modo, una coppia di scheletri – “State diventando disgustosamente sdolcinati,” aveva commentato Niall quando ne era venuto a conoscenza.
 
Allunga il bicchiere e “Versami da bere,” chiede a Niall.  L’amico è già al terzo drink, ma sembra più sobrio di quanto sia davvero.
 
Louis si guarda di nuovo in giro, muovendo la testa a ritmo di una vecchia canzone degli One Republic, quando un paio di gambe attira la sua attenzione. Sono lunghe e snelle; le cosce, più muscolose di quanto ricordasse, sono avvolte in un paio di shorts blu cobalto. Non  è necessario guardarlo in viso per conoscere a chi appartengono, ma lo sguardo di Louis non può fare a meno di scivolare verso l’alto. Il volto del suo ex è luminoso, i riccioli di una parrucca bionda ricadono delicatamente, ma spettinati, sulle spalle. Chiacchiera affabilmente con una ragazza, dai capelli bruni lunghi fino ai fianchi – Sono extension, pensa automaticamente – che le nascondo il volto e gli impediscono di riconoscerla.
 
Il viso si Harry di apre improvvisamente in un sorriso. Louis si sente ubriaco, la testa vortica più velocemente di prima. Si costringe a distogliere lo sguardo. Fino a pochi anni prima, quel sorriso così luminoso e amorevole era rivolto a lui e lui soltanto.
 
Louis finisce rapidamente il contenuto del suo bicchiere, cercando di annegare i ricordi che vengono a galla.

 
*
 
Si sono amati Harry e Louis. Intensamente e profondamente. Come un fuoco che divampa all’improvviso e distrugge tutto quello che trova sul suo cammino.
 
Sarebbe in grado di dirlo anche Paul – il tecnico delle luci che ha seguito gli One Direction in tour – con cui Harry sta chiacchierando. È cambiato. Forse dipende dal fatto che abbia avuto un figlio. Ed è proprio di lui che gli sta parlando.
 
Ma Harry non riesce a concentrarsi su quello che sta dicendo, non riesce ad afferrare le parole che sente. Non quando il solo pensiero della presenza di Louis, l’essere nella stessa stanza per la prima volta da tempo, lo avvolge e gli pesa, nel cuore e nella mente. 
 
Credono nel colpo di fulmine, Harry e Louis, lo hanno vissuto sulla propria pelle.
 
È stato Liam a portarlo da loro, “È un’aggiunta necessaria al nostro gruppo,” aveva detto. E così è stato. Quando si era presentato a casa di Liam, quel venerdì pomeriggio di molti anni fa, a Harry era sembrato che tutti i pezzi del puzzle si incastrassero senza alcuna fatica, come se tutti i segreti dell’universo trovassero risposta.
 
Si sono amati Harry e Louis, di un amore unico.
 
Poi era venuto il successo. Il gruppo aveva registrato alcuni demo e li aveva inviati ad alcuni produttori, tra cui Simon Cowell. La sua telefonata era arrivata quando erano insieme e Niall era quasi svenuto dalla gioia – ricorda Harry con un sorriso sulle labbra.
 
Ma nonostante tutto, era facile amarsi per Harry e Louis, facile come bere una sorsata d’acqua quando si è assetati. Non era necessario dirsi a voce quanto si amavano, erano sufficienti le canzoni che scrivevano l’uno per l’altro. Ed era una bella sensazione quella che accompagnava condividere quel segreto, un qualcosa di cui la maggioranza delle fans non era a conoscenza; proteggere una parte di loro dal gossip, dai riflettori, dalle maldicenze.
 
Poi qualcosa era cambiato. Paul – che ora è passato a raccontare dei primi passi del figlio – non sarebbe stato in grado di dire cosa fosse quel qualcosa.
 
Che ognuno di loro avrebbe voluto dedicarsi alla propria carriera singolarmente, era stata la versione ufficiale. Ma la verità è che era troppo. Troppe pressioni. Troppo tutto.
 
Il segreto che Harry e Louis dovevano mantenere era diventato troppo pesante. Anche la loro relazione era troppo. Erano arrivate le liti, le urla prima dei concerti, il salire sul palco con gli occhi gonfi di lacrime, l’evitarsi. C’era il non dormire nello stesso letto, c’erano i pugni contro i muri e contro le porte per la frustrazione.
 
E c’erano i tradimenti. No, Harry e Louis non avrebbero mai osato ferirsi in quel modo. Avevano tradito le persone intorno a loro, le avevano usate ed avevano fatto loro del male, pur di non farsi male l’un l’altro.
 
Non potevano più continuare, però, e avevano fatto quello che era meglio per tutti; tranne che, forse, per loro.
 
Se era tutto finito, se entrambi erano passati oltre, se erano andati avanti, Harry non riusciva a spiegarsi perché quella nostalgia degli anni passati e la mancanza di Louis lo attanagliava.
 
“E come procede il nuovo album?” La domanda di Paul lo riporta bruscamente alla realtà; una realtà in cui Louis si trova a pochi passi da Harry con la sua fidanzata. E Harry si sente, di nuovo, soffocare.

 
*
 
Louis getta il bicchiere vuoto nel cestino e decide che per stasera ne ha avuto abbastanza. Ha perso la nozione del tempo e, in parte, incolpa Harry. La sua presenza è peggio dell’alcool, peggio della nicotina. Harry lo inebria e lo distrugge.
 
Non ha il diritto di sentirsi in questo modo, giusto? Non sono più nulla. Non sono amici e, soprattutto, non sono amanti. Entrambi hanno superato la relazione, ognuno ha seguito la propria strada e quella di Louis procede in direzione opposta a quella di Harry. Giusto?
 
Un gruppo di persone sta intorno a lui e commenta l’ultimo film di Christopher Nolan. Danielle sta partecipando alla discussione sul finale criptico della pellicola, diversamente da Louis. La sua mente è completamente disconnessa.
 
Pensa a Harry di tanto in tanto, più di quanto voglia ammettere a se stesso. Pensa a lui quando vede qualcosa che sa che lo farebbe sorridere. E non uno di quei sorrisi finti che molto spesso gli ha visto rifilare ai giornalisti, un sorriso tutto denti e fossette, un sorriso che gli fa luccicare gli occhi come due smeraldi. Pensa a lui quando ascolta certe canzoni. E quando sente il suo nome, non può fare a meno di voltarsi e cercarlo nella stanza. Harry non se n’è mai andato veramente. Una piccola parte di lui era sempre presente nelle canzoni che Louis aveva scritto dopo lo scioglimento degli One Direction; canzoni che non aveva mai avuto il coraggio di cantare e che ha affidato ad altri artisti.
 
Forse Louis non l’aveva superata del tutto, ma essere nostalgici era meglio che dimenticare quello che erano stati.
 
“Devo andare in bagno,” comunica, prima di stampare un bacio sulla guancia di Danielle e allontanarsi dal gruppo.
 
La testa vortica più di prima e si sente come se stesse fluttuando mentre sale la scalinata che porta al piano superiore – domani il mal di testa lo struggerà, ma ora poco importa. Non esiste un bagno al piano terra e si domanda come sia possibile, in una villa così grande.
 
La musica giunge ovattata al primo piano, come se il corridoio fosse interamente ricoperto di gommapiuma. Intorno a lui una decina di porte chiuse, ma quella del bagno è quella che vede il fondo al corridoio.
 
Non sta prestando molta attenzione quando urta una persona che esce esattamente dalla stanza verso la quale è diretto.
 
“Scusami, amico, non guardavo dove andavo,” si giustifica velocemente. Quando solleva lo sguardo, però, incontra due occhi verde smeraldo fin troppo familiari.
 
“Louis,” esclama Harry e il suo viso si apre in un sorriso luminoso. Louis si sente all’improvviso completamente sobrio.
 
“Harry,” risponde finalmente. La festa che avviene al piano di sotto gli sembra una realtà lontana, molto lontana, in questo momento esistono solamente lui e Harry. “Tu saresti Isaac, Taylor o Zac?” gli domanda, non potendo evitare di rivolgergli un sorrisino.
 
“Uhm, Isaac. Sai che ho sempre avuto un debole per lui.” Arrossisce lievemente, ma non abbassa lo sguardo nemmeno per un secondo. Sì, Louis lo ricorda. “Il trucco da scheletro è fantastico,” aggiunge, poi.
 
“Già, mi ha truccato la sorella di Danielle.” Louis si rende conto che probabilmente non avrebbe dovuto nominare la fidanzata – futura sposa, una vocina interiore lo corregge –, ma Harry continua a sorridere come se nulla fosse.
 
Louis avverte che ormai la conversazione è giunta al termine, ma non può fare nulla per evitarlo. Al contrario, “Scusami, Harry, ma ho davvero bisogno del bagno,” esclama.
 
“Oh certo,” risponde il ragazzo, liberando il passaggio. “Buona continuazione.”
 
Quando Harry lo supera, le loro mani, come attirate da una forza invisibile, si sfiorano. Louis si sente mancare il respiro. In quel tocco, seppur involontario, è racchiusa una semplice promessa. Ti amerò per sempre. Con nessun’altra persona sarà la stessa cosa.
 
Ma non tutte le persone che si amano sono destinate a stare insieme, giusto?
 
Louis si infila rapidamente nel bagno, chiudendosi la porta alle spalle, senza voltarsi a guardare se Harry sia ancora in corridoio. Si appoggia alla porta chiusa e la testa riprende a vorticare, e sente le gambe cedere, la stessa sensazione che si prova appena si scende dalle montagne russe.

 
*
 
Harry non può fare a meno di sorridere, anche se sentire il nome di Danielle è stato come ricevere uno schiaffo. In un’altra vita, in un altro universo, la conversazione si sarebbe conclusa diversamente.
 
Quando si scansa per lasciar passare Louis, lo colpisce la bruciante consapevolezza che niente è – e sarà mai più – lo stesso, che sono destinati a conversazioni di poco conto. Quando le loro mani si toccano per una frazione di secondo, Harry può giurare che la pelle sta andando a fuoco. Deve andarsene velocemente, tornare alla festa al piano di sotto.
 
Mentre percorre il corridoio, quasi di corsa, la sua mente viene invasa da versi di canzoni, versi che bramano di essere messi in musica. Qualcuno che amo ama qualcun altro. Per amarci, ci vorrebbe un’altra vita. Ho vagabondato a lungo, ricordando di come ci appartenevamo. Ricordi di te sempre mi perseguiteranno. Domani. Domani sarà in studio di registrazione. Beth lo ucciderà, certo – dopotutto avrebbero dovuto lavorare alle canzoni che aveva già scritto – ma quando sentirà il risultato, capirà.
 
Ai piedi delle scale c’è Josh. Sta chiacchierando, o meglio ci sta provando, con una ragazza vestita da strega.
 
Harry gli ruba il drink che regge nella mano sinistra. Si era ripromesso di non bere – tanto meno vodka liscia – ma ha bisogno di annegare tutti i pensieri legati a Louis. Tutti i pensieri che appartengono ad un’altra vita.
 

 
***
 
 
Se siete arrivati alla fine, vi ringrazio e vi invito a lasciarmi una recensione, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
 
Il titolo viene dalla canzone House of Memories dei Panic! at the disco.
 
Vi ricordo, se è la prima volta che mi leggete, che potete trovarmi anche su twitter.
Bacini, Eleonora.
   
 
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