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Autore: battleforabsolution    06/02/2017    0 recensioni
L'amore è una dannazione a tempo indeterminato, e nonostante questa consapevolezza la gente lo cerca ossessivamente, affannandosi in ogni luogo e cercandone segnali in qualsiasi persona.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: Il presente scritto ha per protagonisti personaggi di fantasia. Ah no, aspetta. Il presente scritto ha per protagonisti persone reali con ragionamenti di fantasia. Le vicende narrate sono frutto delle menti sadiche e incontrollabili delle due autrici e figuriamoci, niente guadagni. Grazie al cielo, non vi è alcun intento di verità, neanche lontanamente. Nessun intento offensivo e nessun diritto legalmente tutelato si intende leso. Have fun. Cheers.





 
PROLOGO

 

- Vattene. - sibila rabbioso, contenendo nelle palpebre chiuse uno sguardo che avrebbe esposto fin troppo chiaramente le proporzioni del danno. Danno che aveva commesso Matt, stabilendo in tempi a dir poco limitati priorità esclusivamente individuali, e che aveva permesso lui stesso nel momento in cui due anni fa aveva regalato a quella persona la possibilità di annientare le sue difese cerebrali. L'amore è una dannazione a tempo indeterminato, pensa, e nonostante questa consapevolezza la gente lo cerca ossessivamente affannandosi in ogni luogo e cercandone segnali in qualsiasi persona. Maledette aspettative.
- Brian, ti stai comportando in maniera illogica - afferma lentamente l'altro, scandendo con precisione ogni singola parola nel tentativo di rimarcare in maniera più tangibile il proprio ragionamento - Non ti sto mica lasciando! Insomma, è solo per qualche settimana, sai com'è fatto Dom, e poi c'è la tecnologia..-
Eccolo. Se non identifica la catastrofe più estesa allora non esiste alcun problema. Smette di interessarsi praticamente subito a ciò che sta balbettando, in parte per favorire la sopravvivenza dei suoi nervi e in parte per fargli una cortesia. Tentare di dissolvere le sue farneticazioni con un gesto della mano sarebbe alquanto inutile, quello se ne è sempre infischiato della sua teatralità, troppo impegnato nel cercare spiegazioni filosofiche ad ogni singola maschera che nemmeno sa perché ha dovuto indossare. 
- E poi devo pur ascoltare anche lui ogni tanto, no? - continua imperterrito, gesticolando a caso nella sua direzione - Mi pare già di sentirlo, attaccherebbe tipo "Matt, porca troia, ammetto che la maggior parte delle volte che ho un'idea vagamente assurda in mente non ti chiamo perchè faresti solo peggio, finiremmo entrambi in galera, oppure ci frantumeremmo qualche osso.. Ma il mio istinto di conservazione è una cosa, il fatto che sei totalmente assorto nella tua vita da non calcolarmi quasi più è un'altra!" Non posso mica aspettare che mi accusi di nuovo che faccio sempre quello che mi pare e piace.. -
Inizia a pensare che dovrebbe quasi riconsiderare le capacità intellettive di Dom. Peccato sia proprio lui la persona che ha innescato tutto. Che gli piacerebbe poter incolpare per questo, corregge la sua coscienza.
- Ma per carità! - sputa fuori bruscamente, fingendo un'espressione allibita - Non sia mai che qualcuno infami in modo così palese un'anima così altruista! -
Se non fosse così incazzato scoppierebbe quasi a ridere. 
- Cosa intendi dire? - sbotta Matt in un quesito che è preludio a quella che si rende conto essere una situazione più complessa rispetto alla tranquilla chiacchierata che aveva messo in programma. 
- Ma ti ascolti mai quando parli? - gli rovescia addosso esasperato, le mani ricadono pesantemente lungo i fianchi - Ti rendi conto di quello che dici? Tu sei una persona che fa sempre e comunque il cazzo che gli gira, Matt, lo sei e basta, non importa chi calpesti, non consideri neanche il fatto che qualcuno potrebbe seriamente stancarsi delle tue stronzate, non lo fai. Tu non ce l'hai una priorità nella vita che non sia te stesso. -
- Ce l'ho una priorità nella mia vita, Brian. - gli ritorce facendosi sempre più vicino, come a voler manifestare in maniera più diretta una rabbia profonda e autentica - E tu dovresti saperlo meglio di chiunque. -
- Oh, ti prego, ci mancherebbe altro. - sbuffa sarcastico. - Non mettere di mezzo tuo figlio, non è un paracadute da usare quando hai bisogno di dimostrare che sei una brava persona. E' logico da sè che deve essere il tuo primo pensiero, non è una caratteristica di cui doverti dare merito. Sto parlando di altro.
- Benissimo - scocca l'altro, accompagnando le proprie parole ad un falso sorriso. - Avanti, parla. Sembra sia arrivato il famoso momento delle verità non dette. Coraggio, inizia pure, sono curioso. -
Sapeva già prima ancora di avvicinarglisi che le loro divergenze caratteriali non erano comprese in un numero contenente una sola cifra, sarebbe stato evidente anche agli occhi di uno sconosciuto. Questo, però, sarebbe stato troppo da sopportare per chiunque.
- Non provarci nemmeno, Bellamy. - ringhia disgustato. - Non giocare col fuoco. Non pensare nemmeno per mezzo secondo di poter essere in grado di sostenere una conversazione con un atteggiamento di questo tipo con me. Non saresti mai altrettanto bravo, e credo tu abbia capito perfettamente dove voglio arrivare. Forse partire ti farà bene.
- Ma.. - comincia esitante, prendendo coscienza di ciò che ha appena combinato e di quanto può aver compromesso. Lo nota dal modo in cui il suo compagno si volta repentinamente e si dirige verso la camera da letto per cercare una sigaretta da consumare forse assieme alla propria relazione. Lo percepisce nell'aria densa di scuse che non riesce a formulare, perché la sua ceca stupidità lo colpisce quasi fisicamente e blocca mente e respiro. Si rende conto che ancora una volta un'emozione o una qualsiasi circostanza che proviene da se stesso lo blocca dall'agire come dovrebbe. Ha ragione lui, osserva, maledicendo nello stesso tempo la propria natura. Ha ragione Brian perché ha compreso tutto, mentre lui non si era mai accorto di essere uno sconosciuto perfino a se stesso. Rifiuta il pensiero, commettendo ancora lo stesso errore egoista, perché non è del tutto certo di non essersene davvero mai accorto. - Brian, non posso partire in questo modo! Non puoi lasciarmi andare così, sai che ti amo! Sai che non l'ho fatto apposta.. - 
- Lo so, Matt. - lo sente sussurrare piano, quasi fossero parole fuggite per sbaglio da un pensiero. - Lo so, ma non si può andare avanti così. Non è possibile. -  
- Mi stai lasciando? Tu..- esita, stordito e raggiunto da una paura che inizialmente non pensava sarebbe stato in grado di provare al pensiero di perderlo. - Non puoi lasciarmi. - sfiata con lentezza.
Minuti come fossero ore, e nessuna risposta.
   
 
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