Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: wolfsbane97    06/02/2017    2 recensioni
E' una specie di diario, e voi, cari lettori, probabilmente mi conoscerete meglio di chiunque altro.
Spero di non annoiarvi, e se avete critiche naturalmente mi farebbe piacere sentirle, anche se volete dirmi che fa schifo. Qualsiasi cosa, davvero.
Enjoy.
S.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ciao, sono S. e sono le 3:41 del mattino di un’anonima domenica sera. Mi è improvvisamente venuta voglia di rileggere questo mio breve diario, e ho pensato, perché non aggiornarlo?

Cominciamo.

Ora ho 19 anni, e sono passati circa tre anni dall’ultimo aggiornamento, credo. Sto attualmente ripetendo l’ultimo anno di liceo (sì, l’incubo non è ancora finito), essendomi ritirata semplicemente per una questione psicologica. Avevo fatto fin troppe assenze, superando il limite concesso, senza che mia madre non ne sapesse niente. Quando gliene parlai, arrivammo alla conclusione che non avrei potuto affrontare la maturità con quelle poche conoscenze che avevo, e la situazione di solitudine, stress psicologico e fisico (ho iniziato a soffrire di attacchi di panico) erano degli altri fondamentali fattori. Così, il giorno 9 Aprile 2016, fu il mio ultimo giorno di assenza. Dopo, ero ufficialmente una ragazza ritirata dall’anno scolastico, e avrei iniziato a settembre il mio quinto anno di scuola, per la seconda volta, in una scuola in un paesino vicino. Decisi di cambiare scuola per non incontrare gli sguardi taglienti degli studenti che ormai mi conoscevano, e sicuramente si sarebbero divertiti molto a parlare tra di loro del motivo per cui quella ragazza di quinto era ancora lì. In più, i professori da cui mi aspettavo un minimo di sostegno mi avevano chiaramente detto che molto probabilmente non avrei superato l’anno, senza minimamente preoccuparsi della mia situazione a prescindere. Quindi, perché continuare? Penso che quella sia stata la decisione migliore, e non me ne pento assolutamente.

Settembre 2016, inizio il mio anno scolastico in una nuova struttura, con nuovi professori tutti molto disponibili e una nuova classe. Certo, in ogni classe ci sono le pecore nere, gli stronzetti che ti lanciano le occhiatine e sussurrano tra di loro indicandoti di nascosto, ma la cosa non mi toccava più. Avevo una corazza troppo spessa per farmi toccare da certe cose. Oltre a loro, ho trovato un gruppo di tre ragazze, in particolare, che mi hanno accolta e guidata nella nuova scuola. Sono tre ragazze, una che a me piace chiamare Regina George, sì, quella di Mean Girls, perché è esattamente come lei, una ragazzo un po’ stupida ma comunque gentile e simpatica, e un'altra, con cui ho riscoperto molte passioni in comune, simpaticissima, gentilissima e senza standard così alti come le altre. Lei era la mia compagna di banco, ed è stata soprattutto lei a farmi sentire bene nel nuovo ambiente.

Vi starete chiedendo perché parlo al passato. Beh, perché anche quest’anno, ho deciso di ritirarmi, e di prepararmi da sola per la maturità. È stata una scelta che ho preso al ritorno delle vacanze di Natale, e non per problemi con i professori o con la classe, che comunque mi hanno accolta e trattata sempre molto bene. La mia è stata un’insofferenza alla situazione. Non riuscivo a sopportare il concetto della scuola in se per se, e sentivo solo quanto sbagliato fosse che io fossi ancora lì. Il pensiero di dover essere già lontana da casa, emancipata e all’università mi logorava, e proprio per questo motivo avevo iniziato di nuovo con le assenze, lasciandomi dietro una marea di argomenti da studiare, con cui non riuscivo a riprendere il passo. Ho capito di avere un particolare problema con le scadenze: infatti, non riuscivo a studiare sapendo che magari il giorno dopo avrei avuto un interrogazione o un compito in classe. Come ho capito che è questo il mio problema? Perché i giorni in cui saltavo la scuola, mi chiudevo nella biblioteca comunale, e sapendo di non potermi muovere per tutta la mattina per la paura di essere scoperta da qualcuno, riuscivo tranquillamente a studiare, senza appunto obblighi o scadenze. Studiavo perché mi andava, e un po perché comunque non avrei avuto altro da fare per l’intera mattina, ma soprattutto riuscivo a studiare in modo perfetto, ricordandomi tutti i dettagli necessari e trovando gli argomenti quasi interessanti. Quindi adesso sto gestendo i moduli di ritiro e di iscrizione all’esame di stato, mentre aspetto che la mia professoressa d’italiano, che non so per quale strano motivo mi ha preso molto a cuore, mi passi il programma della sua materia e quello delle altre materie. Sono in una situazione un po’ di stallo, e per quanto grande mi sembri la sfida di affrontare la maturità da sola, non ho paura. Sono al punto in cui un 60 basta e avanza, il mio obbiettivo è solo farla finita ed andare avanti con la mia vita.
Vi ricordate il ragazzo di cui ho parlato nell’ultimo capitolo, quello conosciuto durante quel concerto? Beh, siamo diventati amici, e sono ormai tre anni che ci sentiamo ancora, e tentiamo di organizzarci per rivederci. A parte una breve cotta iniziale, siamo diventati molto amici, parliamo generalmente di tutto senza problemi, scherziamo e ci punzecchiamo sempre. Sono contenta di averlo incontrato.

Oltre a questo, vi aggiorno anche per quanto riguarda il mio lato da fangirl: sì, l’ossessione per Teen Wolf è ancora decisamente viva, ed esattamente un mese fa ero a Roma, pronta a iniziare la mia terza convention con gli attori del cast. Durante queste esperienze ho conosciuto delle persone fantastiche, fatto delle belle amicizie che mi hanno permesso di viaggiare, abitando lontani da me, e nonostante alcuni abbiano un bel caratterino, ho imparato a gestirli senza problemi, e in ogni caso mi trovo decisamente bene con loro. Mi mancano quasi sempre, e decisamente con tristezza penso che questa sia stata la mia ultima convention. Ma sapete una cosa? Ho tanti di quegli splendidi ricordi, con i miei amici e con gli attori, che non ci sto male. Mi guardo indietro e sorrido al pensiero. Sono contenta così.

Mio padre e mia madre sono ufficialmente separati, continuano a parlare, a litigare e a punzecchiarsi di continuo, ma ormai non voglio più starci in mezzo. La vita senza mio padre a casa è decisamente migliore, sono libera, leggera come una piuma, senza terrore o paura. Certo, abbiamo pesanti difficoltà economiche dato che mio padre ha perso il lavoro e mia madre deve pagare tutto con il suo compenso da insegnante, ma tiriamo avanti. Mio padre ora vive con la sua compagna, sì, sempre la stessa donna, colei che ci ha dato l’occasione di liberarci di lui, e ogni tanto lo rivedo. Per un caffè, al massimo, ma ci incontriamo ogni tanto, raramente dovrei dire, parlando molto generalmente per mia volontà. Non si è mai interessato a me e alla mia vita, e ora che lo fa, gli do informazioni a piccole dosi, con cautela. Mia madre è giustamente esaurita dai mille problemi economici e legali che questa separazione comporta, e ogni tanto ci scontriamo, ma le cose ritornano sempre al loro posto, e se serve ci facciamo forza a vicenda. Non parlo più con la famiglia di mio padre, dopo aver scoperto che hanno sempre appoggiato e spronato la persona che ha causato la separazione, ma soprattutto dopo aver scoperto come parlavano di mia madre. In due anni di separazione l’intera famiglia di mio padre non si è mai interessata a me e a mio fratello, né un messaggio né una chiamata, quindi, ora che invece cercano di riallacciare i rapporti, siamo noi a respingerli, con la coscienza completamente pulita.
Ora io e mia madre facciamo doposcuola a tre ragazzi, giusto per avere una piccola quantità di soldi in più a fine mese, e sto valutando la proposta di mia madre di seguire per bene uno dei ragazzi e tenermi il compenso alla fine del mese. Contemporaneamente, ho un piccolo lavoretto ad un Escape Game qui nel mio paese. Nulla di che, prendo solo 5 euro per ogni stanza che seguo, ma sono comunque soldi che mi permettono di potermi andare a prendere un caffè senza chiedere soldi a nessuno. Nel mio piccolo, mi sento più indipendente, e la cosa mi fa decisamente piacere.
Mio fratello va ad una scuola privata che lo sta aiutando a recuperare gli anni di scuola persi, e a settembre inizierà il quinto anno di scuola superiore. Mentalmente, è sempre lo stesso bambino, senza alcun senso di responsabilità e impegno, ma comunque limitiamo i danni come possiamo, ora che mio padre non c’è. L’importante è che ce la faccia, non importa come.

In questi anni ho avuto una relazione durata due mesi e mezzo, con un ragazzo di sei mesi più piccolo di me, mollata da lui perché beh, era evidente non fosse più interessato. A parte la rabbia e la tristezza iniziali, mi sono ripresa senza troppi problemi, e ogni volta che lo rivedo comunque mi viene un piccolo colpo al cuore, più che altro dovuto alla sua bellezza: sta crescendo bene, il ragazzo! Ho avuto poi una storia durata forse una settimana, una storia decisamente solo fisica: avevo solo il bisogno, come ogni essere umano, di essere in certi limiti appagata fisicamente, e sì, posso dire consapevolmente di aver fatto la stronza, chiudendo la cosa quando si faceva un po’ più seria. Non penso lui ci sia rimasto male, anche perché penso ormai avesse già capito quali erano le mie intenzioni. Poi ho avuto un piccolo flirt con un mio amico, qualche anno più grande di me, cosa che si è interrotta in meno di una settimana, quando ho capito quanto sbagliato fosse avere quel rapporto con lui. Lo sentivo come un fratello più grande, non ero più a mio agio in quei rapporti. Lui l’ha presa decisamente meglio di quanto mi aspettassi, voci mi hanno confermato che comunque ci sia rimasto male, ma adesso, a distanza di quasi un anno, i rapporti sono anche meglio di prima. Per il momento, nessuna relazione all’orizzonte, non mi piace un ragazzo da tanto, tanto tempo, e nemmeno mi importa molto. Certo, non mi dispiacerebbe avere qualcuno, ma sopravvivo benissimo anche senza. Prima o poi arriverà, arriva per tutti.

Dopo tanti sforzi vani di riconciliarmi con il mio vecchio gruppo di amici, ho deciso di staccarmi da loro completamente. Non ci parlo da più di un anno, ne tantomeno so qualcosa di loro. Hanno parlato alle mie spalle, come mi aspettavo, ma facendo così hanno solo confermato che quella era la cosa giusta da fare. Ho avuto altre amicizie in questi anni, provando con varie persone, ma non ha mai funzionato. Perché ormai, per me funziona così: se non sono trattata come credo di meritare, per me il rapporto finisce lì. Non sprecherò più una briciola del mio tempo con persone che non mi meritano. In compenso, ho trovato quella che io ormai reputo la mia migliore amica, che chiamerò V., con cui ho praticamente qualsiasi cosa in comune. Ha il mio carattere, la pensa come me, abbiamo le stesse passioni e cerchiamo di istruire l’altra su quelle che non condividiamo. Ha una storia molto simile alla mia, gusti simili ai miei, e insieme cerchiamo di farci “crescere” a vicenda. Passiamo quasi tutte le giornate insieme, tutti i giorni tutto il giorno, lei ormai è entrata nella mia famiglia come io nella sua. Finalmente, sento di poter essere me stessa, senza filtri ne limiti, e non potrei esserne più felice.
M., non so se ve la ricordate, mi è stata vicina per un po’ di tempo, ma da dopo il mio ritiro da scuola, l’anno scorso, è semplicemente sparita. Non si è fatta più sentire, e se ero io a contattarla era fredda e tagliava subito la conversazione. Non so cosa sia successo, non so se ho potuto farle del male in qualche modo o se è semplicemente stata una sua scelta, sta di fatto che ormai non parliamo più, ma a me sta bene così. Se volesse ricontattarmi, sarei felice di risentirla, ma come ognuno di noi dopo il liceo è andata avanti con la sua vita, e non la biasimerei se in ogni caso non le interessasse più sentirmi.

Nonostante il mio passato e la situazione attuale non del tutto rosea, posso dire di tirare avanti. Tiro avanti tutti i giorni, stringendo i denti quando serve, ridendo quando posso. Sto decisamente meglio, e nonostante ho ancora mille sfide davanti, mi sento pronta. Pronta ai successi, alle delusioni, ho grandi sogni che mi spingono ad andare avanti, quindi io continuo ad andare avanti. Come si dice, sangue sudore e lacrime, no? Sono pronta.
Sono cambiata, sono cresciuta, e rileggendo i vecchi capitoli non riuscivo a fare altro che sorridere, ricordando una me di 15 anni che si sfoga sul computer. Non so perché ho scritto tutto ciò, magari nel frattempo questo sito è morto, magari non ci entrerà più nessuno, magari nessuno leggerà mai questo mio capitolo, ma sono comunque contenta di aggiungere questo ultimo capitolo. Chissà, magari tra qualche giorno mi andrà di continuare a scrivere, magari di sfogarmi per qualcosa, di parlare di qualcosa in particolare, non lo so.

Per adesso, riguardo la S. del passato e sorrido, pensando al fatto che sono cresciuta, sono cambiata, e nonostante le ferite io sono ancora qui. Guarita, viva e pronta a combattere ancora.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: wolfsbane97