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Autore: Blue Eich    06/02/2017    3 recensioni
«Che c'è?» lo interruppe lei, con una voce più zuccherina del normale. «Non vuoi darmi un bacio? Forse non ti piaccio?»
«Tu mi piaci tanto, Sam, ma sei ubriaca» ribatté il ragazzo, a fatica. Sentiva le pulsazioni aumentare e temeva di non riuscire a controllarsi ancora a lungo.
«Certo che non ti piaccio.» La bionda ridacchiò. «Non sono Carly.»
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddie si era sentito in dovere di portarla via da lì. Aprì la porta d'ingresso, mentre Sam continuava a ridere senza ragione, avvinghiata alla sua spalla. Lo disgustava il pensiero che il suo bel corpo sarebbe finito alla mercé di tutto il locale, se non fosse stato per lui.

«Dov'è il gin? Su, dammi il gin! Voglio il gin.»

«Sam, sei ubriaca marcia.»

Lei rise ancora a voce alta, spensierata. «Ubriaca io?» ripeté, con la testa barcollante. «Non dire sciocchezze, Benson!»

Freddie sospirò pazientemente, spingendola con delicatezza sul suo divano. «Vado a prenderti un po' d'acqua. Non muoverti, okay?»

In risposta la ragazza ridacchiò di nuovo, dondolandosi. Aveva già vomitato abbastanza in quello squallido bagno con Cat che le reggeva la chioma, rimproverandola per essersi ridotta così. Ora che la nausea era diminuita sentiva l'euforia in circolo, tuttavia non capiva perché le sue dita sembrassero più di cinque. Ed evidentemente non aveva più il senso dello spazio: vedeva il telecomando vicino, ma allungando la mano afferrava solo un pugno d'aria.

Mentre riempiva un bicchiere col getto freddo del rubinetto, Freddie cercò di non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non l'avesse trascinata via, impedendole di sganciarsi il reggiseno per lanciarlo alla folla di maniaci in delirio.

Quando tornò in salotto, per poco la presa sul contenitore pieno non gli scivolò per lo sconcerto: Sam si era tolta tutto, rimanendo in intimo. Sembrava un sogno – che, se fosse stato tale, nella sua testa avrebbe preso una piega ben poco casta.

«S-Sam, perché ti sei spogliata?» osò domandarle, spostando freneticamente lo sguardo da lei ai suoi indumenti femminili buttati ai piedi del divano come cartacce.

«Fa caldo» si lamentò in un mugugno, lasciando andare la testa ciondolante contro allo schienale.

Freddie, cauto, le si sedette accanto e trovò i suoi occhi perlacei a scrutarlo con un barlume vivace.

«Dai, fa' divertire un po' la mamma» gli disse la bionda, svenevole, andandogli a cavalcioni.

Il suo cuore sembrò esplodere e il sangue confluì tutto al cervello a una velocità strabiliante. «S-Sam…»

«Che c'è?» lo interruppe lei, con una voce più zuccherina del normale. «Non vuoi darmi un bacio? Forse non ti piaccio?»

«Tu mi piaci tanto, Sam, ma sei ubriaca» ribatté il ragazzo, a fatica. Sentiva le pulsazioni aumentare e temeva di non riuscire a controllarsi ancora a lungo.

«Certo che non ti piaccio.» La bionda ridacchiò. «Non sono Carly.»

Freddie si sentì di colpo raggelare, tanto che non ebbe neanche la forza di impedirle di accoccolarsi sul suo torace. L'aveva detto ridendo, ma quella era sempre stata la sua più grande paura: che avrebbe preferito Carly. Perché Carly era gentile con tutti, dolce e un po' bambina. Paura che mai avrebbe voluto confessargli e aveva gettato su di lui un pesante velo di angoscia. «Ti amo» sussurrò d'istinto, prima di catturare la sua bocca in un bacio, travolgente come una tempesta.

E la mente annebbiata di Sam sembrò galleggiare in paradiso. Si avvinghiò al suo collo, sentendo di potersi abbandonare alla stanchezza. Era la prima volta che Freddie provava un bacio al sapore di alcol; non avrebbe desiderato altro che finire di spogliarla, per bearsi della sua bellezza. Ma sapeva che non era giusto: doveva accontentarsi di averla sopra di sé e poter sfiorare la sua pelle bollente, senza andare oltre, perché non era in se stessa. Se avesse approfittato di lei più del dovuto, l'indomani sarebbe senz'altro finito all'ospedale. Ma non ci fu neanche la possibilità di andare oltre: quel bacio, pian piano, era riuscito a cullare la biondina nel mondo dei sogni. Freddie se ne accorse perché smise di rispondervi e gli abbandonò tutto il suo peso addosso.

Piano per non svegliarla, si distese in modo che Sam gli rimanesse sopra. E lei continuò inconsciamente ad abbracciarlo, tenendo incatenati i loro corpi, perché così stava bene.

Poi, un sussurro soave nel buio: «Buonanotte, principessa Puckett.»

 

La mattina dopo, Sam aprì gli occhi e impiegò un po' per capire dove si trovasse. Per poco non le venne un infarto, quando si rese conto di essere sopra Freddie e di starlo abbracciando. Ritrasse lentamente le braccia e cercò di alzarsi, combattendo contro un brutto mal di testa. Cosa diavolo era successo la sera prima? Ricordava solo di essere andata in discoteca con un gruppo di amici e di essersi divertita. Come diavolo era finita in casa di Freddie? E un'altra domanda che le sorse spontanea nel tirarsi su, fu: perché diavolo era mezza nuda? Quando i suoi neuroni collegarono, un grande panico la invase. Decise che la scelta migliore era rivestirsi in fretta, mangiare qualcosa e rubargli un po' di soldi dal portafoglio, per poi andarsene, pur di non dover affrontare un'imbarazzante conversazione sui loro sentimenti.

Peccato che, mentre raccoglieva da terra il top, anche il suo amico d'infanzia si svegliò con un pigro mugolio. Fece uno sbuffo infastidito: addio fuga con furto.

«Ehi, Freddie» lo chiamò, mentre lui si massaggiava le tempie. Si soffermò sui suoi capelli arruffati, che gli davano un'aria vagamente sbarazzina. Poi sulla camicia, aperta e stropicciata, chiedendosi se non fosse stata proprio lei a sbottonarla sensualmente. «Mi vuoi spiegare cosa diavolo ci faccio qui?»

«Ieri sera eri così ubriaca che sei salita sul cubo a ballare. Ti ho fermata prima che lanciassi via il reggiseno» raccontò il ragazzo, grattandosi il capo. «Poi ti ho portata a casa mia, cercando di metterti a dormire.»

Nella mente di Sam c'era una fitta cortina di nebbia e dovette prendere per vero il suo racconto, che suonava del tutto plausibile. «Grazie» disse seccamente. Lasciò trascorrere qualche attimo di silenzio, durante il quale cercò di metabolizzare la situazione e trovare il coraggio per porre la domanda più importante. «Noi due non abbiamo…» Lasciò la frase in sospeso, perché sapeva che lui avrebbe capito. «Vero?»

«No, assolutamente no» rispose Freddie, senza esitare. «Non ti avrei mai permesso di farlo in quelle condizioni… Ci siamo baciati per un po' e poi ti sei addormentata. Eri… Carina

«Ero… Carina, eh?» ripeté la bionda, più interessata. «Senti… Se per caso noi due lo facessimo, sarebbe un male?»

«No, credo di no.»

«Stasera alle undici?» propose di getto.

«Ci sto» accordò l'altro, ricambiando il suo sorriso complice.

 

 

 

Angolo Autrice
Hola!
Avevo in mente questa idea da molto, perciò sono felice di averla concretizzata. Sam mi ha sempre dato l'impressione di una che, sotto effetto d'alcol, potrebbe comportarsi proprio così. E sono piuttosto soddisfatta di come mi è uscito il banner!
Spero sia piaciuta e che qualcuno recensirà, cari lettori, siccome ormai le recensioni scarseggiano in ogni fandom.
Beh, tornerò presto con un'altra Seddie, quindi alla prossima!
-H.H.-
 
   
 
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