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Autore: phoenix84    06/02/2017    2 recensioni
E' un continuo della 12x10, quindi ci sono possibili spoiler. Contiene qualche accenno destiel.
Chiedo umilmente scusa!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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-Si può sapere quale sia il tuo problema?- domanda esausto Cas.
Stanno litigando per l’ennesima volta, e per l’ennesima volta Sam si trova a fare lo spettatore impotente di quella guerra che i due avevano ingaggiato da giorni. È assurdo, sembrava che le cose si fossero appianate dopo il ritorno dal caso Ishman.
-Il mio problema è che tu non rifletti, agisci e poi tocca a noi risolvere i tuoi casini!- rimanda il biondo, mentre le sopracciglia del minore raggiungono l’attaccamento della folta chioma per lo stupore.
-Già perché voi non ne fate casini?! O riflettete sempre sulle vostre azioni? Mr chiamomorteperfarmiuccidereancoraunavolta!- rimbecca il moro continuando a tenere le braccia lungo i fianchi come se non sapesse dove altro metterle. Nonostante il tempo passato con loro, in quel corpo ormai suo, è come se fosse ancora ospite della sua carne e non sapesse come usarlo a pieno. Così lo vedi pieno di rabbia, ma senza muoversi, inerte.
-Non giocarti questa carta con me, la situazione era ben differente! Io avrei potuto distruggere il mondo- ribatte l’altro indicandolo con la mano in cui tiene salda la bottiglia di birra.
-Io l’ho salvato, salvandovi per l’ennesima volta, idiota!- dice piccato l’altro.
-L’hai sentito, Sammy! Adesso mi dà anche dell’idiota! Eh già, ora il moccioso in trench si permette anche questo!- afferma più rivolto a sé stesso che al fratello.
-Se per una volta smettessi di guardarmi sempre come il “moccioso” da accudire, rispetteresti meglio le mie scelte. Ti ricordo che ho più di mille anni, che mi devi portarmi rispetto e che posso prendere delle decisioni senza essere supervisionato!- continua l’altro mentre l’aria diventa elettrica intorno a loro e dei fogli sul tavolo iniziano a volare. Non saprà usare il suo corpo da arrabbiato, ma la sua energia sa bene come muoversi.
-Dovreste calmarvi un attimo e provare…- dice il più piccolo della stanza, interrotto prontamente dal fratello per nulla spaventato dal polverone alzato dall’angelo.
-Già, perché in passato ha sempre funzionato benissimo, mio caro vecchietto! Vogliamo parlare dell’idea di fare un’alleanza con Crowley, del tuo ergerti a Dio, che ci ha portati dritto in purgatorio?- insiste il Winchester.
-Non ti permettere sai. Sei sparito per un anno! Noi non sapevamo che fare, mentre tu te la spassavi con il re dell’inferno a fare chissà cosa.- ci prova ancora Cas.
Adesso Sam era curioso di sapere come ne sarebbe venuto a capo il fratello maggiore, mentre la sua testa segue i due come in una partita a tennis.
-Beh, sai che ti dico?! È sempre stato più umano quel pazzo di Crowley, che il tuo caro amichetto Metatron! Correggimi se sbaglio: hai preso tu la decisione di aiutarlo a chiudere le porte del Paradiso?!- chiede sarcastico.
-Io credevo di fare la cosa giusta, e ti ricordo che in quell’occasione abbiamo quasi perso Sam, perché voi due pensavate di fare la cosa giusta chiudendo per sempre le porte dell’inferno.- cerca di concludere il discorso l’angelo.
-Vogliamo parlare di quando hai deciso di sparire con la tavoletta degli angeli?- domanda l’altro.
-Non starò a sentirti mentre continui a recriminare su quelle che ritieni le mie azioni sbagliate. Non mi faccio fare la ramanzina da chi non fa di meglio di me. E adesso vado a riposare, perché tentare di salvare Ishman, ennesimo mio sbaglio visto che non so fare altro, mi ha spossato incredibilmente e non sprecherò altra energia a litigare con te.- chiude il moro ritirandosi in quella che aveva preso come sua stanza quando era al bunker.
-Lo vedi?! Si comporta da ragazzina adolescente? Claire è più matura di te, potresti imparare da lei.- urla in direzione del corridoio dal quale si era defilato l’altro.
Sam lo osserva senza proferire parola, come ormai si era abituato a fare negli ultimi giorni.
-Tu nemmeno mi aiuti!- bercia il biondo nei confronti del fratello.
-Non ho intenzione di farmi trascinare nuovamente nelle vostre liti. Ho provato per giorni a farvi ragionare. Sinceramente: CI RINUNCIO!- alza le mani in segno di resa -Siete cocciuti, caparbi e io sono stanco di sentirvi rinfacciare le cose che entrambi avete fatto per amore. Sì, Cas forse ha fatto una stronzata, ma ci ha salvato la vita e questo forse vuol dire che si è sacrificato. Ma indovina un po’: ha imparato da te, idiota! Quell’angelo è entrato nella nostra vita perché ha ricevuto l’ordine superiore di farti uscire dall’inferno dopo che tu ti eri immolato per me. Invece di urlargli contro i suoi errori cerca di capire che agisce per amore, per come ha visto fare a noi in tutti questi anni. Ci considera la sua famiglia, e tu oggi hai dimostrato che faresti altrettanto per lui. In quella stanza potevi far sparire Ishman e Cas, ma non l’hai fatto per timore che gli accadesse qualcosa. Invece di urlargli contro che le sue scelte sono sbagliate, digli che hai paura di perderlo per una buona volta.-
Dean non risponde, Sam gli dà una pacca sulla spalla, e si allontana uscire dalla stanza dopo la sua invettiva. Il più grande si gira e guarda il grande tabellone di indizi che l’angelo aveva creato alla ricerca della discendenza di Lucifero. Non si può dire che non si sia sempre impegnato al massimo per aiutarli, ma a che prezzo. Guarda il lavoro meticoloso, comprende che cela i sensi di colpa dell’angelo per essersi fatto sfuggire la donna dopo il lavoro che avevano fatto insieme.
Si dirige verso la stanza dell’amico, forse suo fratello non ha torto. A volte riesce a dirgli quanto sia importante solo quando sono in fin di vita, è meglio cercare di mettere il punto a questa situazione.
Entra in camera e Cas, ad occhi chiusi esclama:
-Se sei qui per continuare a litigare ti avverto che non ne ho la forza, né la voglia!-
Dean si siede sul letto in cui è disteso l’angelo, e dopo aver sentito le molle piegarsi, finalmente questi si decide ad indirizzare lo sguardo verso l’altro uomo.
-Io lo so che non sono una persona semplice, e se a volte urlo è perché mi interessa davvero. Mi dispiace averti trattato male in tutti questi giorni. È che sono sinceramente preoccupato per le “implicazioni cosmiche” di cui parlava Billie. Perché ogni dannata volta che ci salviamo, finiamo sempre in un casino più grande e io sono dannatamente stanco di tutto questo!-
L’angelo si mette a sedere appoggiando la schiena alla testata del letto.
-Lo so che sei preoccupato, ma finora mi è andata bene. Sono un essere millenario, qualsiasi cosa accadrà la affronterò, ma non potevo permettere che vi accadesse qualcosa. Avete ritrovato vostra madre da poco, ed ancora non riuscite a gestire questo nuovo rapporto, avete bisogno di tempo. Non mi pento di quello che ho fatto.- ribatte il moro con le mani incrociate sul grembo, mentre il biondo lo osserva.
-Non comprendi, io te lo dico da anni ma non so come farmi capire da te. TU NON SEI SACRIFICABILE! Fai parte di questa famiglia. Per me, per noi, sei importante. Non devi prendere decisioni del genere a cuor leggero, senza pensare a tutte le implicazioni. Hai già perso tanto in questi anni, ed è tutta colpa nostra, non dovresti continuare a soffrire per causa nostra. Non è giusto! Noi avevamo preso la scelta, toccava a noi agire.- fa la sua sfuriata.
-Certo, perché tu avresti permesso a Sam di farsi avanti, o a tua madre. Avresti fatto di tutto per farti prendere tu.- ribatte l’altro.
-Era una mia scelta, io avevo chiamato Billie. Sapevo a cosa andavo incontro.-
Cas si avvicina e appoggia una mano sulla sua spalla:
-Stai parlando di nulla. Tu puoi farti ammazzare, io no? Stai davvero recriminando su questo?!- sospira, poi cerca il suo sguardo:
-Dean ho fatto quello che andava fatto perché nelle settimane dalla vostra scomparsa io ero perso. Mi lamento che mi tratti come un “moccioso”, ma la realtà è che senza il tuo aiuto io non sono in grado di cacciare, di rapportarmi al genere umano, di aiutarlo. Non sono riuscito nemmeno a scovare un covo di vampiri, cose che per te e tuo fratello è ordinaria amministrazione. Il mondo può andare avanti senza uno stupido angelo, ma non se la caverebbe senza i Winchester.- cerca di farlo ragionare.
-E ancora una volta non sono capace di fartelo capire. Pensi davvero sarebbe diverso per me?! Vivere senza l’unica persona di cui mi importa a parte mio fratello e adesso mia madre?! Ti ho perso già quando non ti ricordavi più nulla diventando Emmanuel, e io pensavo fossi morto, poi quando hai deciso di rimanere in Purgatorio anche se avevamo una possibilità di fuga, mentre io pensavo di averti perso per sempre e, ancora, tutte le innumerevole volte in cui hai pensato di fare la cosa giusta. Non ho nessuna intenzione di provare di nuovo la stessa cosa. Avrei preferito sicuramente morire io, che perdere qualcuno di voi.- gli ribadisce il biondo.
Castiel è completamente sorpreso dalle parole del suo protetto, poi sorride dolcemente e continua:
-Anch’io non voglio perderti, sei importante, sei tutto. Per questo non ci ho pensato due volte a fare quello che era necessario per proteggerti. Se fosse morta di nuovo tua madre, saresti stato schiacciato dai sensi di colpa, se fosse morto tuo fratello avresti fatto qualche altra idiozia. Io non morirò, e per quanto in futuro penserai di avermi perso, ricorda che troverò sempre il modo di tornare. Capito?!- chiede più dolcemente.
Dean annuisce solamente mentre si asciuga una lacrima. E Cas lo abbraccia sorprendendolo, poi si scosta, la testa inclinata e le classiche rughe d’espressione sulla sua fronte mentre cerca di capire, e, infine, gli chiede:
-Si fa così giusto? Quando si fa pace?-
Dean sbuffa un sorriso e poi risponde:
-Sì, moccioso! Sì fa così!- e lo stringe forte che se Castiel non fosse un angelo millenario sentirebbe nella morsa mancargli il respiro, mentre nel cuore dell’umano si attanaglia la paura sulla durata di questa apparente tranquillità.



Chiedo umilmente scusa per quello che ho scritto. Perdonatemi, davvero!
   
 
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