Scusate il ritardo di questo cap, ma ho avuto dei piccoli problemi,
ma ora diciamo ke li ho sistemati!! ^__^”
Vi auguro buona lettura!! ^-^
OooO
Finalmente erano arrivati in prossimità dell’hotel: Kenta si era rivelato un ragazzo veramente dolcissimo!! Era stato gentilissimo: l’aveva tenuta in braccio per tutto il tragitto e aveva cercato di non farle pensare al male della ferita, distraendola con una parlantina a macchina.
La bambina faticava a capire il motivo per la
quale, tutti avessero paura di lui: non sembrava pericoloso, come gli
altri lo descrivevano!!
“Spero di non averti annoiato con tutte le mie chiacchiere!!”
Esclamò il ragazzo appoggiandola a terra, quando ormai erano in prossimità
dell’uscio dell’albergo
“Figurati!! Anzi mi hai divertito!!”
Replicò la bambina dirigendosi verso la porta che le fu aperta dal ragazzo
“Un atto da vero gentiluomo!!” Sussurrò la ragazza sorridendo e
salutandolo, mentre lui si dirigeva verso la città
Mentre percorreva il corridoio, si sentiva allegra, ma le passò
subito quando vide il viso della signorina Seki, sbucare da una delle tanti porte scorrevoli
“Doremì, sei in ritardo!!” La sgridò l’insegnante venendole
incontro, con sguardo severo
“Lo so e mi dispiace!!” Ribatté lei cercando di
essere coraggiosa, ma il viso furente della signorina le fece cambiare
idea in proposito
“Dimmi la verità: hai incontrato ancora quel ragazzo??” La domanda
schietta dell’insegnante la colpì molto
“Non l’ho volutamente incontrato: mi sono fatta male ad un
ginocchio e lui, mi ha gentilmente soccorsa….” Rispose
la ragazzina, leggermente a disagio
La donna la guardò con più severità negli occhi e rigidissima le sibilò
“Fila a letto!!” La ragazza dai capelli rossi non se lo fece
ripetere due volte: non le era piaciuta per niente l’espressione della
signorina Seki, proprio per niente….
La ragazza stava per dirigersi verso la sua stanza, per raccontare
alle amiche dell’accaduto, quando incrociò per le scale Tetzuia, che appariva turbato e teso come una corda di violino.
“Ciao Tetzuia!!” Esclamò Doremì vedendolo così irrequieto
Lui rispose con un sorriso tirato.
“Ciao Doremì….” Poi si guardò intorno, come ad avere paura se ci fosse qualcuno in giro. Dopo aver accurato l’ipotesi,
s’avvicinò alla ragazzina e le sussurrò all’orecchio
“Dovrei parlarti….” E così l’afferrò per un braccio e la trascinò
in un angolo, sotto le proteste della bambina che non capiva tutti quei misteri
“Allora mi vorresti spiegare perché mi hai trascinata
qui in terrazzo?? Mi hai fatto anche male al polso!!” Si lamentò la ragazzina
dai capelli rossi osservandosi il braccio lacrimante
Tetzuia parve più impacciato, mentre un’enorme
rossore gli invadeva il viso, ma per fortuna, essendo buio, Doremì non
si accorse di questo cambiamento di colore
“Ecco….Io volevo chiederti….Che cosa avete fatto tu e quel ragazzo prima di venire all’hotel….”
Anche se era ormai il crepuscolo, si potevano notare benissimo i
movimenti pieni d’imbarazzo del ragazzino: si vedeva che non era abituato ad
introfularsi nella vita altrui, a differenza di Akazuki
che era stato abbastanza disinvolto….
Doremì si diede un piccolo pugno, per cercare di tornare al
presente, dopo quei pensieri: ma cosa le era venuto in
mente di paragonare Akazuki a Tetzuia??!! Mistero….
“Niente di particolare: mi sono fatta male ad un ginocchio, mentre
stavo per cadere: lui, che passava di lì, è riuscito a frenarmi appena in
tempo, ma non ha potuto evitare questo piccolo incidente….”
Rispose Doremì mostrando, il ginocchio, fasciato alla perfezione con il
fazzoletto di Kenta
“….Poi mi ha presa in
braccio e mi ha accompagnato fino a qui, per paura che non c’è la facessi a
camminare….” Poi aggiunse con occhi cuoriformi “….E
devo ammettere che è stato un vero galantuomo!!”
Il ragazzo la guardò con occhi cupi, poi come per paura di parlare
sibilò a bassa voce
“Quel ragazzo mi preoccupa: sarebbe meglio che ascoltassi i
consigli dell’insegnante Seki….”
“Aspetta un momento!! Come fai a sapere
cosa mi ha consigliato la signorina Seki??” Chiese Doremì con una punta
d’accusa nel tono
Il ragazzo diventò talmente rosso, che ormai era impossibile non
vederlo e poi si portò una mano all’indietro nel tipico atteggiamento, di chi
ha combinato qualcosa che ha tenuto nascosto
“Ecco….Io vi ho seguito fino al bar, dove vi siete fermati….Ed
ho….Origliato….” La bambina lo guardò indignata, mentre gli stillava una
maternale che avrebbe fatto impallidire anche il più palloso fra gli uomini
“Vergogna!! Queste cose non si fanno!! Comunque
io non ci trovo niente di strano in quel
ragazzo, anzi, trovo che sia normalissimo ed allo stesso tempo gentilissimo!! A
differenza di una mia conoscenza….” Spiegò la ragazzina con fare più che
retorico, anzi, significativo
Fu un lampo.
Se Doremì avesse avuto il tempo di pensare, avrebbe commentato
di sicuro, che quella era la giornata delle rivelazioni….
Il sua amico, con una velocità impressionante,
l’aveva cinta a se con forza, mentre la ragazza cominciava a sentirsi le guance
bollenti, mentre lui rivelava una confessione improbabile, per lei….
“Stupida!! Ma non l’hai ancora capito
perché io ti ho sempre presa in giro, fino al limite della pazienza??!! Ti sei
mai chiesta perché, alcune volte, invece mi sono rivelato così gentile con
te!!??
Allora adesso te lo spiego io: perché ti voglio bene e volevo che
tu ti accorgessi di me!!”
Ormai erano rossi da impazzire!!
Sembravano due metà di un cuore: già….
Come il cuore della piccola strega diviso in due, perché le
era tornata in mente la dichiarazione che le aveva fatto Akazuki ….
Ed ora anche Tetzuia….
Che fare??!! Che pensare!!?? Che dire??!! Ma soprattutto….Chi
scegliere!!??
Rimasero così immobili, fino a che l’apprendista non ebbe il
coraggio di staccarsi da quella tortura, che la stava mettendo davanti ad un
numero di domande indescrivibili, poi senza dire nulla, si era
diretta a passi felpati verso la sua stanza (per paura di essere
scoperta), dove si era nascosta sotto le grandi coperte del suo futon, mentre
una lacrima gli scendeva dalle guance: piangeva in silenzio, ma neppure lei
sapeva il perché….
*
Il parco abbandonato di Kioto.
Così lo chiamavano gli abitanti della città, perché tanto tempo fa
non era stato abbandonato, anzi, i bambini ci venivano molto spesso per giocare
con le sue bellissime altalene e con le sue giostre che giravano all’impazzata,
ma un giorno….
Un banco di nebbia si era posizionato
sulle sue estremità e l’aveva circondato tutto quanto, creando un’atmosfera
tetra, come non lo era mai stata.
Da quel giorno le mamme avevano impedito ai loro figli di
ritornare in quel posto, ma loro non ci rinunciarono senza lottare: fecero
proteste su proteste per riavere la possibilità di poter giocare ancora una
volta in mezzo a tutti i suoi divertimenti, ma un giorno trovarono un
avversario che distrusse ogni loro probabilità di poter vincere la causa: un
ragazzino di all’incirca 12 anni era scomparso sotto i
pesanti strati di bianco del banco di nebbia, sconvolgendo tutti, compresi i
bambini coinvolti nella protesta che fu annullata per eccessiva paura di
scomparire anch’essi.
I metereologhi e gli studiosi, avevano dato la spiegazione, dicendo
che la nebbia, era dovuta ad un fenomeno d’inquinamento
dell’aria che aveva creato quel fenomeno, ma non erano riusciti a definire la
sparizione di quel ragazzo….
Ma nessuno poteva sospettare il vero motivo della creazione
di quella nuvola di gas: nessuno….
TBC