Posso dire di averti amato?
Potrei farlo, ma in realtà non lo so.
Potrei parlare e dire che eri bello come il sole, simpatico, dolce, generoso e gentile, perfetto insomma.
Ma non sarebbe del tutto giusto, vero?
Perché questo è ciò che ho sentito su di te, che ho pensato, che ho visto.
Però io non lo so.
Ho parlato con i tuoi genitori, con i tuoi amici, con i colleghi di lavoro.
Tutti hanno sempre e solo parlato bene di te.
Mi hanno raccontato che quella era la tua natura, eri uno di quelli (dei pochi, dovrei dire?) che aiutano le vecchiet... ehm, le signore anziane, ad attraversare la strada.
Quello che doveva essere un semplice reportage è diventato qualcosa di catartico, qualcosa di... indescrivibile.
I tuoi mi hanno fatto vedere le foto di quand’eri bambino, non avrei mai preteso tanto da loro, ma sono brave persone, genuine, sincere, come lo eri tu. Si capisce da chi hai preso.
Quel giorno hai salvato tante persone, e non era quello il tuo lavoro. Per nulla! Tu facevi lo psicologo. Ma come ti è venuto in mente?
Temo di saperlo. Non ci devi aver pensato affatto, non ci hai riflettuto. Hai sentito le richieste di aiuto e ti sei dato, senza pensare. Hai dato tutto ciò che avevi da dare, e grazie a te quel giorno nessuna vita è stata spezzata. Ma quel soffitto ti ha tradito.

Quell'altro giorno, quando hai smesso di lottare, e dal coma sei scivolato via verso l'ignoto oltre questa vita, ho pianto. Come non ho mai pianto in vita mia.
Ero venuta a trovarti altre volte in ospedale (ovviamente questo nel mio articolo non c'è), ma ho sempre avuto paura di disturbarti. Temevo che svegliandoti e trovandoti difronte una sconosciuta ti saresti potuto sentire disorientato.
Ma non lo saprò mai, suppongo.
Potrei dire di averti amato, non so.
Non ho mai amato nessuno in vita mia. Non potrei fare paragoni in ogni caso.
Non so se esista un “dopo”. 
So però che vorrei che esistesse con tutte le mie forze.
Vorrei davvero tanto conoscerti, se fosse possibile.
Lo vorrei anche se così non fosse.
Io voglio conoscerti.
Ma non posso.
Le nostre vite si sono intrecciate, anche se solo per un brevissimo attimo d’eternità.
Immagino di dovermi rassegnare.
Però lo voglio dire: io ti ho amato.