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Autore: Freez shad    07/02/2017    7 recensioni
Non bisognerebbe mai umiliare Shadow.....perché lui sa sempre come vendicarsi, soprattutto se armato.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Sonic vs Shadow'
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Era un giorno come un altro su Mobius.
L'inverno dominava ancora incontrastato nella fu verde Green Hill, ormai divenuta solo un'immensa candida distesa bianca, dove solo alcuni dei caldi raggi solari, che riuscivano a penetrare le coltre di nubi, cariche d'acqua o neve, per ricordare agli abitanti del luogo la sua esistenza e l'approssimarsi della primavera, si rivelavano abbastanza efficaci a riscaldare l'ambiente circostante a seguito dell'ennesima gelida notte.
Quello in particolare si dimostrò un giorno adatto per un famoso riccio blu di saettare a folle velocità lungo i vari sentieri, inesplorati o conosciuti, al solo scopo di correre e dare libero sfogo alle sue energie......e magari ricordare il popolare video, caricato qualche tempo prima, che gli aveva fatto ottenere una quantità di visualizzazioni e di like mai raggiunta prima.



'Caspita, quella sì che è stata una registrazione pazzesca, degna di un oscar!' si ritrovò a pensare Sonic 'È vero che sono dovuto rimanermene nascosto per un paio di settimane, ma sicuramente ne è valsa la pena........certo che, se Shadow mi avesse scoperto.......meglio non pensarci',



fece scuotendo la testa, come a voler scacciare la terribile immagine dalla testa, tornando concentrato sulla corsa; proprio in quel momento, dalla vicina zona costiera, sentì echeggiare il forte rumore di uno sparo seguito poi da quello più frastornante di vetri infranti.
Considerando da dove questo provenisse e la rapidità con cui degli altri ne succedettero, al blu non fu difficile, conoscendone le abitudini, capire chi ne fosse il fautore e decidendo di conseguenza, con un largo sorriso stampato sul volto ad accompagnarlo, di raggiungerlo con un preciso obbiettivo in mente......di cui il soggetto non sarebbe stato contento.







Erano quattro le cose che Shadow amava o a cui teneva in modo molto particolare:
la prima, la cui importanza non poteva essere oggetto di competizione dalle altre, si trattava della sua cara Maria il cui ricordo, nemmeno minimamente sbiadito, conservava gelosamente nella sua non sempre brillante memoria;
la seconda, era quella solitudine che considerava tanto preziosa quanto fin troppo rara.....specialmente da quando era arrivato su Mobius e aveva fatto conoscenza di Sonic;
la terza riguardava gli allenamenti, considerati come unico vero mezzo per aumentare la sua forza e velocità, benché già eccellesse in entrambe;
la quarta e ultima, ma non per importanza, si trattava della sua pistola che, come fidato attrezzo di lavoro, più volte aveva adoperato per portare pace e sicurezza nel mondo e di cui non avrebbe mai potuto fare a meno.




Come tutte le cose anche a quel "prezioso" oggetto doveva essere dedicata attenzione affinché l'usura e il tempo non intaccassero più del dovuto i materiali di cui era formata; per questo il riccio nero donava parte del suo tempo a quella quasi maniacale cura e pulizia che avrebbe garantito il suo funzionamento per secoli avvenire......o almeno finché non ne avesse trovata una di migliore qualità.
In effetti quelle sembravano essere le sue intenzioni in quanto, diversamente dal solito, quel giorno si trovava in possesso di ben due pistole che, nonostante l'apparente somiglianza, si differenziavano dal lieve stato di consumo che caratterizzava quella che teneva in mano ed era pronto ad utilizzare.
Infatti, secondo rituale, a quel punto ci sarebbe stata l'ennesima prova del nove al poligono di tiro, solitamente composto da semplici bottiglie vuote come bersaglio e poste a differenti distanze.
Il risultato fu quello di sempre; tutti i bersagli furono rapidamente e perfettamente centrati senza un minimo sperpero di proiettili o di tempo, persino quelle che aveva posizionate a cento metri di distanza; nonostante la sua aria imperturbabile, Shadow non poté che ritenersi soddisfatto sul mantenimento delle sue predisposte abilità, che gli garantivano una prontezza di riflessi e un autocontrollo invidiabile, e il perfetto stato in cui ancora versava la propria vecchia pistola,
<< Bene, vecchia mia, a quanto pare sei ancora nelle stesse condizioni di quando ti ho ricevuta >> esclamò soddisfatto il nero, riferendosi all'arma, prima di sentire una strana, ma al contempo famigliare, presenza che gli si stava rapidamente avvicinando,
<< Ehilà Shady, come butta? Passata la sbronza? Se adesso parli a quell'aggeggio, probabilmente no! >> ironizzò col suo solito tono canzonatorio il riccio blu, comparendogli improvvisamente alle spalle, ricevendo come risposta uno sguardo serio e l'arma carica alla testa << Wò-wò calma, non vorrai sparare contro il tuo caro amico Sonic, vero? >>,
<< Ne avrei una gran voglia, specialmente dopo la tua ultima bravata! >> fece nervoso il riccio nero, maledicendo mentalmente quell'autocontrollo di cui si era precedentemente compiaciuto e quella logica che lo spingeva a non mettere fine all'esistenza di un rompispilli simile perché ancora troppo utile su quel misero pianeta,
<< Non te la sarai mica presa, vero? Era solo un semplice scherzo, una cosa innocente......tanto per ridere >>,
<< IO NON HO RISO! >> tuonò il nero << Mi hai ridicolizzato su tutta Mobius >>,
<< Ok, forse ho un tantino esagerato, te lo concedo! Però non credi che questa sia una motivazione un tantino esagerata per volermi eliminare così? >>,
<< No, ma non lo farò ugualmente! >> rispose abbassando l'arma,
<< Davvero? Lo sapevo che ,“parecchio” in fondo, non sei un tipo così vendicativo, caro Shady! >> continuò Sonic, con un leggero tono derisorio, sapendo di come quel nomignolo irritasse la sua controparte,
<< Al contrario, faker, e non chiamarmi così! Solo che non voglio sprecare i preziosi proiettili di questa pistola eliminando in modo così vile uno come te >> concluse, con tono aspro << E adesso stai zitto, mi devo concentrare >> intimò, posizionandosi su di un ceppo che abitualmente gli forniva da pedana, mirando al successivo bersaglio posto ad una distanza ben superiore ai precedenti "miseri" cento.



Mentre stava per premere il grilletto,
<< Oh, Shady.....non ti dispiace se ti chiamo Shady, vero? >> la voce di Sonic, che gli si era appositamente avvicinato all'orecchio, lo portò a mancare la bottiglia e sprecare il suo primo proiettile in assoluto << Che brutte parole hai usato, devo dire che mi hai offeso >>,
<< Accidenti a te, faker! Ti ho detto di stare zitto, mi sto allenando >> sbottò di conseguenza Shadow, prima di rimettersi nella medesima posizione precedente, preparandosi nuovamente a sparare.



<< Cosa? Non ti interessa di aver ferito i miei sentimenti? >> ricominciò, facendogli sprecare il secondo proiettile, irritando in misura possibilmente ancora maggiore il nero,
<< Faker, se risento una.....”ancora” una....una sola parola uscire dalla tua bocca, ti butto in mare >> sibilò rabbioso, ripetendo il tutto per la terza volta.



<< Ma come siamo permalosi oggi! Pensi che sia venuto qua appositamente per infastidirti? >> lo canzonò beffardo invece, affatto preoccupato della minaccia fattagli, divertito nel vederlo sbagliare per l'ennesima volta,
<< Sì, lo penso! >> gli rispose, stranamente calmo, rinfoderando la pistola ed evitare di usarne il calcio per spaccargli la testa,
<< Bé, ti sbagli, è stata solo pura coincidenza >>,
<< Lo è anche il fatto che continui a distrarmi quando ti ho detto che mi serve concentrazione per l'allenamento? >>,
<< Non è colpa mia se non sai centrare una bottiglietta da così “vicino”, io ne sarei capace anche ad occhi chiusi >>.





Shadow, per una natura che ben lo distingueva dal blu, era un tipo riflessivo; attento ai particolari, anche quelli che altri considererebbero insignificanti, aveva fatto dell'osservazione sul comportamento degli altri un meticoloso studio riguardante il loro carattere.
Questo gli aveva più volte garantito vittorie importanti sui più disparati campi di battaglia dove tale studio, divenuto conoscenza, gli aveva permesso di prevedere le mosse del nemico, sapere cosa avrebbe fatto o detto l'attimo immediatamente successivo e infine capire il suo punto critico e infine colpirlo con una tale forza da mettere fine allo scontro.......o alla sua esistenza, a seconda dell'esigenza.
Ovviamente il nero non aveva risparmiato a tale esame neppure Sonic benché quest'ultimo, per pura fortuna o proprio perché questo rappresentava il suo modo di vita, si era dimostrato così imprevedibile nelle sue decisioni, dettate da un'ignorante improvvisazione e impulsività, da rendere in diverse occasione assolutamente impossibile, data la fin troppa ponderata logicità del nero, da prevederne le eventuali manovre.
Ma c'era una cosa di cui Shadow poteva essere sicuro: Sonic, oltre ad essere insensatamente cocciuto, era anche un vanaglorioso egocentrico di prima categoria che non si tirava mai indietro davanti ad una sfida ed era quindi certo della reazione che le sue parole lo avrebbero portato a fare.





<< Allora dimostramelo >> lo invitò quindi il riccio scuro, con la sua solita serietà, porgendogli però la seconda pistola che si era portato << E tieni gli occhi ben aperti invece, non si può mai sapere >>,
<< Mi stai sfidando? Va bene, ma se ce la faccio dovrai ammettere che sono migliore di te.....e dovrai porgermi le tue scuse davanti agli altri per tutto quello che mi hai fatto >>,
<< D'accordo, ma se sbagli ti userò da bersaglio mobile per il mio prossimo esercizio, ci stai? >>.
Il blu esibì il suo solito sorrisetto strafottente come risposta affermativa, sicuro della propria vittoria, ripensando a come la sua semplice idea, nata col semplice obbiettivo di tartassarlo un po', lo avrebbe invece portato ad ottenere addirittura le sue scuse.




A imitazione della sua controparte scura, Sonic si posizionò sull'improvvisata pedana, impugnò l'arma con entrambe le mani e se la portò davanti a sé, prese bene la mira e infine premette il grilletto; contrariamente a quanto si aspettasse, invece di sparare il proiettile, la pistola scoppiò i un nuvolone di polvere che gli si cosparse ovunque,
<< Ma.....che cosa era quella? >>,
<< Puoi considerarlo un regalino che ho “chiesto” a Bokkun di prepararmi per te e ripagarti del tuo scherzo. Mi hai ridicolizzato nel presente, ma tu lo sarai nel futuro >>,
<< Per una piccola esplosione? E poi non è che mi abbia fatto granché >>,
<< Aspetta che la polvere pruriginosa e al peperoncino facciano effetto e poi mi dirai >>.
 




Dopo pochi secondi, come previsto da Shadow, il riccio cominciò a sentire un intenso prurito provenire da tutto il corpo, costringendolo a doversi energicamente grattare ovunque, subito seguito da un forte bruciore agli occhi che gli impediva di tenerli aperti,
<< E non abbiamo finito qui! >>,
<< Che vuoi dire? >>,
<< Ho vinto, non hai centrato il bersaglio >>,
<< E allora? >> domandò infine il blu con una punta di timore nella voce, riuscendo a tenere per due secondi filati gli occhi aperti, vedendo la pistola di Shadow puntata contro,
<< Corri! >>.




Alla fine il riccio nero non sparò mai, ma si accontentò di osservare il faker correre all'impazzata, senza una meta precisa data la momentanea cecità, fino a raggiungere la foresta dove era sicuro si sarebbe realizzata la sua vendetta più piena.....e adempiuto ciò di cui aveva predetto.









Diversi secoli più tardi.......



.…..una maestra antilope, in uscita con la propria classe, è intenta ad illustrare ai propri alunni la storia di Green Hill,
<< Ed ora parleremo del grande mistero che avvolge questa foresta >>,
<< Di quale mistero sta parlando, signorina Mastyn? >> domandò incuriosito un piccolo di tricheco,
<< Quello riguardante i misteriosi volti impressi in quasi ogni albero e masso, in alcuni di questi addirittura più volte, qui presenti. Data la precisione dei lineamenti sappiamo che sono state fatte proprio con la faccia dello stesso individuo, un riccio particolarmente stupido per la precisione, portando gli storici a formulare diverse enigmatiche domande del tipo: Cosa lo ha portato a farle? Perché le ha fatte? Ma la domanda più importante.......per quanti mesi ha dovuto tenere il viso ingessato? >>.








Tanti!






N.d.A.
Rieccomi qui!
Era da un pezzo che non mi rifacevo vivo, ma sono tornato con una nuova storia.
Spero che possa avervi divertito....o almeno tirato su il morale.

Arrisentirci.
   
 
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