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Autore: lasognatricenerd    08/02/2017    0 recensioni
Ormai sono passati sei mesi da quando Thomas ha ucciso Newt, ma i pensieri persistono nella sua mente... E così anche i suoi sentimenti.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brenda, Newt, Thomas
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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«Per favore, Tommy. Per favore.»

Non potevo crederci di averlo ucciso con le mie stesse mani. Si era calato su di me—mi aveva guardato negli occhi ed io avevo capito quanto desiderasse morire. Avevo visto il suo ultimo barlume di lucidità nel suo sguardo. Era stato come una pugnalata al cuore, per me. Ucciderlo avrebbe ucciso me.

Continuavo a pensare alla lettera che mi aveva consegnato quando eravamo ancora alla base della C.A.T.T.I.VO: se sei stato mio amico, uccidimi.

Mi avevano sconvolto, quelle parole. Non solo il modo in cui le aveva scritte, ma come doveva essersi sentito quando aveva scoperto che non avevo letto la sua lettera e non lo avevo ucciso. Era rimasto deluso da me. Adesso capivo cosa intendeva quando mi aveva sputato addosso quel «solo vederti mi fa venire il voltastomaco.»

Mi ero sentito ferito, ma adesso mi rendevo conto di aver ferito più di tutti, lui.

Quando l’avevo visto di nuovo, in mezzo a tutti quegli Spaccati, non ero riuscito a pensare alla lettera o a quello che mi aveva chiesto. Ero sicuro che sarei riuscito a convincerlo ancora a venire con me, a trovare una cura. A salvarlo.

Ci avevo provato con tutto me stesso. Gli avevo urlato addosso di venire con me e gli avevo promesso che saremmo riusciti a trovare una cura. Per salvarlo, mi sarei dato alla C.A.T.T.I.VO. Soprattutto se era l’unico modo per farlo. Se ero io la chiave per aiutarlo, lo avrei fatto.

Avevo messo la mano sulla pistola solo quando avevo capito che poteva fare qualsiasi cosa. Solo dopo avergli sparato mi ero reso conto che era ciò che voleva. Aveva cominciato ad urlarmi addosso, perché voleva che gli sparassi.

Mi aveva preso la mano e si era puntato la mia pistola sulla fronte, guardandomi negli occhi. E poi—poi l’aveva detto. «Per favore, Tommy. Per favore.» Come poteva chiedermi di ucciderlo? Lui era sempre stato con me, quando ce n’era bisogno. Mi aveva aiutato in tante situazioni.

Provavo così tante cose per lui, che non riuscivo a spiegarlo neanche a me stesso.

Il cuore mi si era bloccato ed il respiro sembrava non voler uscire dal mio corpo. Il mio cervello aveva smesso di funzionare e mi ero focalizzato solo sui suoi occhi. Era sempre lui—Newt. Il suo viso era sporco e rovinato da quella caspio di Eruzione, ma era lui.

Lo avrei riconosciuto dovunque.

Non ero riuscito a fare altro che chiudere gli occhi e premere il grilletto. Quando lo avevo sentito accasciarsi di fianco a me, a terra, mi ero alzato velocemente e senza girarmi indietro, avevo corso contro il camioncino dove mi stavano aspettando.

E poi mi ero raggomitolato sul sedile e mi ero chiuso nei miei pensieri.

Cominciai a pensare a ciò che avevo fatto—come avevo potuto? Ma Newt me lo aveva chiesto. Mi aveva pregato. Lui non voleva diventare uno Spaccato…

Avrei avuto per sempre il suo sangue sulle mie mani. Ormai non mi importava neanche più di tutto il resto: non avevo più voglia di fuggire, di reagire o di combattere. Il mio cuore l’avevo lasciato là, con Newt. L’avevo abbandonato dal momento stesso in cui le mie dita avevano premuto quel grilletto.

Mi sentivo distrutto e privo di forze.

Non era giusto che dopo così tanta strada per arrivare fino a lì, lui fosse morto così. Non era giusto. Era stato uno fra i primi ad arrivare alla Radura—io meritavo di morire! Io meritavo di avere l’Eruzione! Io, e non Newt!

Non era giusto!

 
***
«Thomas—Thomas!»

Una voce femminile e conosciuta mi svegliò dai miei pensieri.

Aprii di scatto gli occhi, mettendo a fuoco prenda solo dopo qualche istante. Mi resi conto di star sudando come un disperato solo quando mi passai una mano fra i capelli e li trovai terribilmente bagnati. Respirai a fondo, e poi mi girai finalmente verso Brenda.

«Cosa non è giusto?» mi chiese.

Non risposi. Non avevo detto a nessuno di aver ucciso Newt. Neanche a Minho. E non avevo mai detto a nessuno quello che avevo provato per lui—o che provavo ancora. Erano passati solo sei mesi. Sembrava un’eternità e allo stesso tempo sembravano passati solo due giorni.

Deglutii.

Mi rimisi sdraiato, lo sguardo verso il cielo.

«Niente. Incubi» mi giustificai. Che, d’altronde, non stavo mentendo.

Lei mi guardò, non troppo convinta, e poi tornò a fare quello che stava facendo. Non le diedi attenzione, perché i miei pensieri erano già verso Newt.

Per favore, Tommy, per favore.

Chiusi gli occhi di scatto, ormai pieni di lacrime, trattenendo qualche singhiozzo.

Quanto avrei resistito con quel segreto dentro di me?
   
 
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