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Autore: merlino_cat    09/02/2017    0 recensioni
Sirius che, mentre ascolta una canzone, viene risucchiato da vecchi ricordi, alcuni tristi altri felici.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Orion Black, Remus Lupin, Sirius Black, Walburga Black
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Ci sono anch'io 
Stava seduto ad un tavolo nell' angolo più remoto di un  bar babbani chiamato "il sole". Sono passati due mesi da quando il suo figlioccio lo aveva liberato dai dissennatori...era incredibile quanto quel ragazzo assomigliasse al padre, di certo non aveva lo stesso ego smisurato ma il comportamento impulsivo e l' istinto protettivo nei confronti degli amici erano dei fattori comuni. Anche di aspetto erano molto simili, glielo aveva detto l' ultima volta che si erano visti :Harry, tu sei uguale a tuo padre, a parte gli occhi, tu hai gli occhi di tua madre. Ed era vero, aveva gli stessi occhi verdi e dolci di Lily. Adesso era in Italia, però si era già recato in Germania, in Francia e in Spagna; una volta tanto l' educazione Black gli era tornata utile , infatti sapeva parlare , anche se non perfettamente , tutte le lingue dei paesi che aveva visitato o meglio, in cui si era rifugiato per riuscire a scappare dal ministero della magia inglese. Mentre sorseggiava quella che i babbani chiamavano vodka alla radio passa una canzone e si sentì risucchiare dai ricordi.

Io
di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoi
 
"Chi sono la feccia della società Sirius?" Walburga Black era rigida davanti a lui " I mezzosangue madre"" E perché?"   
strinsi i pugni per la tensione ma rispose con voce ferma " Non so perché sono la feccia della società, madre" lei lo guardò storto e rispose:" perché sono per metà babbani, Sirius Orion Black" 
"Questo lo so, ma perché i babbani devono essere disprezzati? Perché il sangue dei mezzosangue o dei nati babbani dovrebbe essere meno puro del nostro visto che riescono a fare magie proprio come noi? E poi ,se il nostro sangue è speciale ,perché di aspetto il loro  è uguale al nostro? E i babbani non dovrebbero essere ammirati perché anche senza magia riescono...?""ADESSO BASTA SIRIUS ORION BLACK!" Si azzittì all' istante e abbassò il capo, si era di nuovo fatto trasportare dalla curiosità, in realtà sarebbe normale visto che aveva solo sette anni, ma a Grimmulde Place  non funzionava così. Walburga lo guardava con un misto di rabbia e disgusto, dopo qualche secondo di silenzio riprese a parlare è con tono tagliente disse:" Vai in camera tua Sirius, mi occuperò più tardi della tua punizione" così lui abbandonò il salotto che condivideva con sua madre e , mentre saliva le scale, sperò che la madre non gli avrebbe fatto del male.

e tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai

Aveva tredici anni ed era tornato a casa...no a Grimmulde Place , casa sua era Hogwarts. Stava litigando per l' ennesima volta con suo padre: " quando vi convincerete che essere purosangue non ci rende migliori degli altri! Per anni mi avete cresciuto in questa convinzione ma non è vero!Conosco mezzosangue e nati babbani migliori dei miei compagni "puri" , migliori di voi e migliori anche di me! Non ho intenzione di comportarmi come mi avete sempre insegnato, disprezzare e fare del male agli impuri , come dite voi, né tantomeno mi sposerò con una donna che non amo che per giunta potremmo essere imparentati!" Il dolore arrivò così in fretta che non riuscì nemmeno a riprendere fiato dopo che aveva finito di urlare la frase, cadde a terra ma non emise un verso e si trattenne da fare degli spasmi di dolore. Suo padre dopo quello che gli sembrò un eternità ripose la bacchetta e con voce tagliente disse:" Tu , Sirius , farai quello che io e tua madre vogliamo, sposerai una nobile donna purosangue, erediterai la casa dei nostri padri , gestirai l' oro dei Black e darai un erede maschio alla nostra casata, disprezzerai coloro che non dovrebbero neanche appartenere alla nostra società e diventerai potente all' interno di essa! Ci siamo capiti?" si rialzò a fatica da terra e con voce sprezzante disse:" No, io non sono quel tipo di uomo e non lo sarò mai!" Abbassò il capo in segno di congedo e se ne andò in camera sua.

Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio


Stava facendo il baule per Hogwarts, ogni volta che si piegava per tirare fuori una maglia dai cassetti un dolore acuto gli invadeva tutto il corpo , era il residuo della cruciatus che gli aveva lanciato il padre neanche 15 minuti prima. Stava litigando con i suoi genitori come al solito , neanche si ricordava per cosa, poi suo padre ha iniziato a insultare i  suoi amici:" ...un grassoccio il padre che gestisce un insulso negozio di gufi e un lurido mezzosangue sempre malaticcio, figlio di un uomo caduto in disgrazia che si è sposato con una babbana e che cambia lavoro ogni mese. Per non parlare di quel babbanofilo di Potter, a quelli come loro non si dovrebbe neanche riconoscere il titolo di purosange . A quel punto scattò,
nessuno aveva il diritto di insultare i suoi amici, soprattutto loro, così preso dalla rabbia gli lanciò un cazzotto sul naso, mio padre con tono glaciale gli chiese:" Cosa hai fatto Sirius?" " Ti ho dimostrato quello che penso, Peter potrà apparire pure insulso, ma è sempre pronto ad aiutarmi, Remus sarà pure malaticcio , ma questo non gli impedisce di essere uno degli studenti migliori di Hogwarts, studia ed è sempre preparato a differenza di quelle stupide serpi purosangue. E non azzardarti ad insultare James, si, perché quello che gli hai detto prima non era un insulto, lui non disprezza i babbani e quindi anche se non gli riconosci il suo grado da puro sangue non gli fai un torto. Sappi comunque che James è mio fratello molto di più di quanto lo sia stato Regulus!" È a quel punto che è arrivato il dolore, lancinante e opprimente , che non lo faceva respirare, sentiva la propria carne andare a fuoco e le ossa combattere per cercare di raggiungere la superficie. Durò un infinità si tempo, segno che quella volta aveva esagerato, l' incantesimo terminò e suo padre disse:"Adesso ci obbedirai. Imperio". All' improvviso il dolore svanì e si sentì come se fosse in un sogno, la sua mente stava aleggiando come fosse su una nuvola soffice, non ricordava nulla, sapeva solo che non aveva intenzione di tornare indietro, ma poi un nome gli passò nella mente, JAMES, doveva combattere per lui e gli altri malandrini, lui voleva combattere per loro . Allora tutto finì e il dolore tornò a farsi sentire." Combatterò, non riuscirai a piegarmi!" Sputò questi parole con odio al padre. Così questo gli rispose:" Allora non ti dispiacerà se continuo questo trattamento ancora per un po' ". Alternó la crociatus e l' imperio per altri 10 minuti, ma vedendo che non vedeva decise semplicemente di ritirarsi in camera da letto con la moglie che aveva un sorriso soddisfatto in faccia, lei era sicura che Sirius non avrebbe resistito il giorno dopo.
Per questo adesso stava facendo il baule, aveva intenzione di scappare di casa e di non tornarci più, non sapeva dove sarebbe andato, James gli aveva offerto più volte casa sua come rifugio sicuro , ma non voleva costringerlo ad offrirgli accoglienza. Sarebbe andato al paiolo magico e avrebbe chiesto un lavoro, magari Tom gli avrebbe offerto vitto e alloggio in cambio del suo aiuto. C'era un ultima cosa da fare prima di lasciare la casa dove era cresciuto, doveva chiedere a Regulus se volesse venire con lui, non era in buoni rapporti con il fratello ma era comunque l' unica persona dentro quella casa di cui gli importasse qualcosa. Si diresse in camera del più piccolo con il baule nella mano sinistra e la bacchetta nella destra. Dopo aver aperto la porta e aver visto il fratello steso sul letto disse: " Reg, io me ne vado da qui, vieni con me?" Il fratello sbalordito chiese:" Ma cosa stai dicendo , Sirius? Non te ne puoi andare!" " Perché no? Qui non stiamo bene, a loro non gli importa nient' altro che delle apparenze! Non gli importa niente di noi! Di quello che vogliamo!" strilla Sirius, mentre con voce tagliente Regulus ribatte:" E come avresti intenzione di mantenerti? Se io venissi con te andremmo tutti e due dal tuo amichetto Potter? Così avresti la tua famigliola felice? No, non verrò con te per chiedere elemosina a quel pallone gonfiato" " Non andremmo da James, sono sicuro che lui ci darebbe ospitalità, ma non voglio approfittarne. Andremmo al Paiolo, lavorerei per Tom e lui ci darebbe una stanza e da mangiare" Regulus lo guardò con sguardo disgustato e sprezzante rispose" È così che vuoi vivere, un nobile Black ad elemosinare per avere un tetto e non vivere in mezzo a una strada come un cane bastardo?" Sirius con occhi supplici , espressione che non mostrava mai in modo da non far vedere le sue debolezze, disse :" Ti prego Reg , vieni con me." " No Sirius, non scapperò dalle mie responsabilità, tu scappa se vuoi, non mi metterò ad urlare per impedirtelo, ma sappi che una volta che ti sarai chiuso la porta di questa casa alle spalle per me sarai morto" rispose con voce ferma e insensibile il fratello più piccolo. E Sirius lo sente, è il suo cuore che si frantuma, perché pure suo fratello lo rifiuta. Con una forza che neppure lui credeva di avere riindossa quella maschera di fredda indifferenza e con voce schifata disse:" Molto bene, allora addio signorino Black." Dopo aver detto ciò si chiuse la porta alle spalle, scese le scale , sbattè forte il portone e iniziò a correre. Correva per scappare, scappare da quella casa dove gli schiavi erano contenti di esserlo, da quella famiglia che nemmeno lo conosceva, da quei ideali razzisti, da suo padre che lo faceva soffrire per riuscirlo a comandare, da sua madre che provava piacere nel vederlo soffrire e da suo fratello che come tutti gli altri gli suoi parenti gli aveva voltato le spalle. Quando si fermò si accorse di essere in un parco, ormai stremato si appoggiò ad un albero e si fece scivolare fino a terra, solo allora le lacrime iniziarono ad uscirgli dagli occhi. Dopo ore si addormentò così , piangendo a dirotto e senza trovare la forza neanche per muoversi. 

Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io


La mattina dopo essere scappato di casa mi ritrovai in un parco, appoggiato contro un albero, mi svegliò una voce squillante che chiamava il mio nome. La conosceva quella voce, era di James. In un frangente di lucidità si ricordò dello specchio che aveva messo nel baule, lo prese e con voce assonnata disse:" Ehi Ramoso, come mai così mattiniero?" L' altro lo guardò preoccupato e con un tono rabbioso urlò:" SEI UN VERO DEFICIENTE SIRIUS BLACK! È DA STA MATTINA ALLE SEI CHE TI CHIAMO CON QUESTO STRA MALEDETTO SPECCHIO E TU RISPONDI SOLO ADESSO? TRE ORE DOPO?!?!?" Sirius aveva mal di testa e la sbraita di James non aiutava di sicuro, quindi assumendo la sua faccia seccata e cercando in tutti i modi di non far capire all' amico in che situazione si trovasse disse:" Per quale motivo sono tre ore che mi assilli Ramoso? La Evans forse ti ha rispedito chiusa un' altra delle tue lettere?" Con sguardo sempre più adirato James affermò:" Non è il momento di scherzare Sirius, sta mattina sulla gazzetta del profeta c'era un articolo che diceva che ieri sera alle undici Orion Black ha chiamato di gran corsa l' avvocato di famiglia e ha diseredato il figlio maggiore, dimmi che i giornalisti non sapevano che scrivere e hanno sparato sta cazzata! Dimmi che non ti hanno sbattuto fuori di casa! Dimmi che non hai dormito neanche Dio sa dove! Dimmi che questa cosa non è successa e se fosse successa saresti venuto da me! Dimmi qualcosa cazzo!" "Aspetta un attimo James..." cercò di dire Sirius con voce flebile prima di essere interrotto dall' altro:" Aspetta James niente! Voglio sapere cosa è successo!" Il ragazzo steso nel parco ormai altamente alterato disse:" Sai che ti dico James? Ti dico che no, i giornalisti non hanno sparato una cazzata! Ti dico che no, i miei non mi hanno sbattuto fuori di casa, me ne sono andato io! Ti dico no, non ho dormito neanche dio sa dove perché lui sa tutto, solo che non lo  interesso abbastanza per  volgere lo sguardo verso di me! E per ultimo ti dico ancora no, non ti ho chiamato perché so che mi avresti offerto ospitalità e non volevo approfittarne!" L' occhialuto, che dopo la sfuriata del moro dai capelli mossi, si calmò e disse:" Felpato, adesso ti dico cosa faremo, tu cerchi un cartello che indichi il nome del parco e mio padre si smaterializzerà lì e ti porterà a casa mia e tu non oserai ribattere" così dicendo James mozzò sul nascere le proteste del giovane Black.Sirius si alzò e , dopo essersi stiracchiato a causa della schiena dolorante, si diresse verso l' ingresso del parco e lesse:" Green Park" dopo aver riferito il nome al suo migliore amico lo vide scomparire dallo specchio, non dopo non avergli intimato di non muoversi. Fu così che neanche un minuto dopo vide comparire il ragazzo dai capelli ribelli neanche cento metri più in là di lui, questo, senza neanche un attimo di esitazione iniziò a correre verso l' amico,l' abbracciò forte e con voce decisa disse:" Adesso tu vieni a casa con noi,  quello è il tuo posto, se sai perché? Perché tu sei mio fratello!"
Dopo le parole del " fratello" Sirius sentì le lacrime ,che dalla sera prima lottavano per non raggiungere la luce , uscire. Non gli serviva la sua famiglia , lui poteva essere felice, a lui per essere felice servivano solo i malandrini, a lui per essere felice serviva solo James. Adesso era deciso ad andare a casa del suo migliore amico, perché non sapeva se sarebbe mai stato totalmente felice però, d'ora in poi , avrebbe seguito quella felicità e, anche se non l' avesse raggiunta , almeno ci avrebbe provato.

Non è
stato facile perché
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò

Sirius e Remus si erano dati appuntamento alle 17:00 in un pub babbano nella periferia di Londra. Era dalla luna piena che il moro non vedeva il suo amico mannaro. Il ragazzo dagli occhi grigi non vedeva l' ora di rincontrare l' amico per parlare degli anni passati in modo da potersi chiarire definitivamente. Il fatto che fosse impaziente non gli impedì di arrivare in ritardo, d'altronde lui era sempre Sirius, non arrivava mai all' ora giusta ad un appuntamento, a prescindere che fosse con gli amici o con una ragazza. James era come lui ... quanto gli mancava suo fratello, non ci fosse un giorno nel quale non pensava a lui. Così alle 17:06 l' uomo si ritrovò davanti all' insegna del " red crown's pub " , appena entrò notò che l' uomo dai capelli biondi sabbia lo guardava con un aria mezza divertita e mezza di rimprovero" Per un attimo gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo," Felpato, non sei cambiato affatto, non arrivi mai puntuale, nemmeno se li organizzi tu gli incontri"l' altro sghignazzò ed emise un verso canino.Il moro si accomodò difronte all' uomo dall' aria malaticcia e, dopo aver ordinato una birra alla cameriera con un piercing e un drago blu tatuato sul collo, interrogò l' amico con tali parole" Non ti hanno seguito , vero Lunastorta?" Dopo che l' altro scosse sicuro la testa continuò:" Cosa hai fatto in questi 12 anni?" Remus abbassò gli occhi e disse:" Niente. Ho Lavorato per un po' al Ghirigoro come magazziniere, poi mi sono offerto a dei medici al San Mungo per farmi fare dei test così mi offrivano qualche galeone, infine , prima di Hogwarts, in una tavola calda babbana. Appartengo il lavoro però non ho fatto niente, è come se fossi morto un po' anch'io quella notte". Sirius capiva perfettamente cosa intendesse dire l' altro, per questo gli disse:" So cosa provi, ho passato tutti i giorni negli ultimi 12 anni a pensare a James e Lily. Non sono più riuscito a sorridere, solo Harry è stato capace di farmene scappare uno...è uguale al padre". Remus, come lui d'altronde, abbozzò un sorriso. Dopo che la cameriera portò le loro ordinazioni al tavolo l' uomo dagli occhi caramello disse:"Felpato? Se hai bisogno di parlare di Azkaban sappi che io ci sono". Sirius storse un po' la bocca, puntò gli occhi al pavimento, in modo di non far intravedere le proprie emozioni all' interlocutore, scosse la testa e disse:" Come vuoi che mi sia sentito Remus? Ero l' unico a credere nella mia innocenza, ero e sono pieno di rabbia e di sensi di colpa. Non è stato facile , però ora so che tu sei come me. Abbiamo entrambi sofferto per quello che è successo quel 31 ottobre. Però ora Silente, Harry e tu sapete, è questo l' importante." " Anche io da quando ho scoperto la verità mi sento meglio, mi dispiace di non aver mai fatto niente per capirti, però ora rivedo uno dei miei migliori amici, vedo l' uomo che è e quello che sarà. Non ho più intenzione di dimenticarlo" disse Remus con tono sicuro. Dopo che ebbero finito di bere il moro andò pagare, con l' altro uscì dal locale e con voce triste si rivolse a Lunastorta:" Lascerò per un po' l' Inghilterra, qui il Ministero mi sta troppo addosso, ma ti prometto che tornerò, voglio rivedere il mio figlioccio e passare un po' più di tempo con te" detto questo lo abbracciò. "Allora fatto il misfatto, Felpato!" Disse Remus con tono scherzoso,dopo di ciò i due si abbracciarono e Sirius, facendo attenzione che non ci fosse nessuno, si trasformò in cane nero e sparìnei meandri di Londra.

Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perché
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te

"SIRIUS!! TU , BRUTTA FECCIA DI UN BABBANOFILO, COSA CI FAI IN QUESTA CASA?!?!" L' uomo rivolgendosi al quadro della madre disse:" Nessuno degli altri tuoi amati Black è in vita madre, quindi questa casa è mia di diritto." Walburga con voce malvagia disse:" Ahh, giusto, quel codardo di Minus ti ha mandato in prigione ,quell' altro babbanofilo di un Potter è morto con la sua mogliettina mezzosangue, loro figlio, il pezzente (Remus) e il mondo intero ti credono un traditore. Che c'è Sirius? Nessuno ha più voluto raccogliere dalla strada il cane schifoso che sei?"" Non sono più un ragazzino madre, sono un uomo ora e non c'è bisogno che qualcuno si prenda cura di me. Silente, Remus e Harry sanno la verità ! Non sono più solo!"disse lui arrabbiato. La donna si rivolse con tono derisorio al figlio:" Cosa gli puoi offrire tu ora? Scommetto che hai quasi finito i soldi in nero, il ministero ha bloccato tutti i tuoi conti e per loro non puoi fare nulla. Ben presto ti abbandoneranno". Sirius si rivolse con voce tagliente si rivolse alla madre:"Ohhh! Ma io qualcosa posso offrirgli. Sai cosa? Questa bella casa. Si madre, la tua bella casa sarà piena di mezzosangue e babbanofili. Entro la fine dell' estate, quando sarò tornato dall' Europa, questa sarà la sede della rivoltosi, con o senza il tuo permesso" Detto questo si allontanò dal quadro di Walburga urlante con un ghigno stampato sulla faccia. Aveva capito da tempo ormai che la sua famiglia cercava di farlo star male solo per sentirsi meno insulsa.

E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perché al mondo
ci sono anch'io
perché al mondo
ci sono anch'io
ci sono anch'io
ci sono anch'io

Sirius e James stavano passeggiando per Diagon Halley. L' occhialuto aveva intenzione di chiedere a Lily di sposarlo e l' amico aveva intenzione di aiutarlo a scegliere l' anello. Iniziarono a vedere ogni singolo anello, il ragazzo dagli occhi grigi li provava e iniziava ad elogiare il suo aspetto con quel gioiello addosso, imitando la classica ragazza oca. Quando James decise di prenderne uno in oro bianco , con due piccoli diamanti e uno smeraldo verde nel centro si inginocchiò verso il giovane Black e disse:" Felpato, fin dalla prima battuta nell' espresso per Hogwarts, fin dalla prima presa in giro a Mocciosus, fin dalla uscita notturna con i malandrini, fin dalla prima passeggiata nella foresta, fin dal primo scherzo, ho capito che tu saresti stato l' altra parte di  me. Quindi, vuoi tu , Sirius Black, sposarmi?" Il ragazzo interpellato  rispose:" SI!!! James si lo voglio". I due si guardarono per un attimo e scoppiarono a ridere. In quel momento Sirius notò il fratello osservarlo da un angolo del negozio con aria disgustata , l' altro ricambiò con uno sguardo non curante mentre vide Regulus uscire dalla gioielleria. Per la prima volta in vita sua non provo niente nel rivedere il più piccolo, lui era felice, James gli aveva fatto quel discorso e , anche se era uno scherzo, era vero , lui era l' altra parte dell' amico, loro erano fratelli ormai. La sua famiglia lo faceva sentire una nullità, i Malandrini, in particolare modo Ramoso, gli avevano fatto capire che al mondo c'era anche lui.


Asciugandosi un po' le lacrime uscì dal bar italiano con l' intento di tornare a Londra da Harry.
   
 
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