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Autore: Seneca Wolf    09/02/2017    0 recensioni
Tutti i personaggi, di tutte le opere esistenti, hanno improvvisamente preso ad apparire nel nostro mondo, provocando la gioia di tutti i fandom e l'esasperazione di tutti i governi e capi di stato della Terra. Per contenere questo fenomeno inspiegabile è stato creato il C.I.P. Questa sigla, non propriamente figa, sta a significare: Controllo Internazionale Personaggi. Tale organo ha raccolto le entusiastiche adesioni di fan che vedevano improvvisamente coronato il loro sogno di incontrare i loro personaggi preferiti nella vita reale... ma si sa le cose non mai sono facili come sembrano...
Subirà questa proverbiale legge anche l'eroina della nostra storia, la quale non può credere alla sua fortuna quando viene a sapere che al suo primo incarico le è stato affidato addirittura un protagonista...
La ragazza si aspetta una missione avventurosa e brillante, ma a causa di una mossa avventata gli eventi prenderanno una piega decisamente imprevedibile... E lei si ritroverà a fronteggiare un curioso problema di "dimensioni"...
(Avvertimento: Questa storia potrebbe contenere spoiler per chi non abbia letto il manga almeno fino al settimo volume o guardato tutta la prima stagione dell'anime)
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kaneki Ken, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 2  Dove Yamori s'improvvisa "ginecologo" e Filippo fa una spesa voluminosa.

Il mattino arrivò decisamente troppo presto e Touka che la buttò giù dal divano con una pedata, non fu affatto un risveglio piacevole.

- Forza, alzati, che io devo andare a lavorare. Non ho niente per la tua colazione qui, mangerai al locale. -
Giulia biascicando parole incomprensibili, probabilmente maledizioni all’indirizzo della ghoul, si trascinò in cucina e si accasciò sul tavolo dove rimase finché non fu il momento di uscire.
Raggiunsero il locale con lei ancora in fase R.E.M. che sognava tanti chibi di Kaneki che ballavano la macarena.
(Uhm, evidentemente la cucina di Yoriko dev’essere piuttosto pesante…)
Quella visione non eccessivamente paradisiaca venne però interrotta dall’ingresso di Banjo e del trio con le maschere anti-gas. Giulia inizialmente non se ne preoccupò sia perché non li considerava particolarmente pericolosi sia perché era troppo intontita. 
Ma quando l’armadio a due ante con la barba improbabile (Senza offesa Banjo e poi a me piace la tua barba n.d.a.) si avvicinò a lei fiutando l’aria circostante dovette in parte ricredersi. 
Senza troppo riguardo, ormai si è capito che l’educazione per certi Ghoul è un optional, Banjo la agguantò per il bavero della felpa, che se riceverà ancora un simile trattamento si romperà prima della fine di questa storia, e le sbraitò in faccia - Perché tu hai l’odore di Rize? - fece un pausa di alcuni secondi - E soprattutto perché viene dalla tasca della tua felpa? -
( Eau de Rize N.5. prossimamente in tutte le profumerie)
- Non conoscono i più banali codici di comportamento nella Circoscrizione 11? - ringhiò la ragazza - Quando ci si presenta innanzitutto ci si dà una vigorosa stretta di mano… - e fu quello che fece. 
Non credo però che il galateo preveda di far compiere alla persona cui stai stringendo la mano una rotazione di 180 gradi prima di sbatterla violentemente sul pavimento. 
Fu più o meno quello che fece la ragazza, con grande disapprovazione di Koma che gracchiò - Avevo appena pulito per terra… -
Il commento di Touka invece fu - Bel colpo ragazzina, l’hai steso… Ma dopo lo sentirai il capo… -
- Io ho agito per legittima difesa… -
- Sì, sì lo so ma ora aiutatemi a trasportare sopra il bestione. -
In sei, ossia il trio delle maschere anti gas, Touka, Giulia e Koma, riuscirono a trasportare sopra l’incosciente Banjo per poi mollarlo sul divano. 
- Chiamami quando si risveglia che io devo ripulire il disastro che hai fatto al piano di sotto. - e con queste parole la ghoul dai capelli viola si congedò lasciandola con lo svenuto, che russava come un asciugacapelli, e relativa compagnia. 
In attesa che il tramortito rivenisse occuparono il tempo giocando a UNO ma, proprio mentre la ragazza stava per ottenere la terza vittoria consecutiva, Banjo cominciò a farneticare roba, direi anche piuttosto ambigua, su Rize e si risvegliò. 
Non appena vide Giulia biascicò - Perdonami, prometto di non attaccarti un’altra volta, però puoi rispondere alla mia domanda di prima? -
Lì la ragazza si fece tesa come una corda di violino: lo spoiler era uno dei reati che il C.I.P. puniva con maggior severità quindi doveva badare bene a non fare alcuna anticipazione sulla trama.
- Vuoi dire perché sentivi l’odore di Rize provenire dalla tasca della mia felpa? - chiese cauta. 
- Sì. -
- Beh è una storia un po’ complicata… -
- Dimmela in fretta che non abbiamo molto tempo… - la incitò l’armadio agitandosi nervoso.
- Io sono un membro del C.I.P. … - cominciò Giulia ma subito l’altro la interruppe.
- Ho conosciuto uno di voi. Era l’affidataria del mio capo… -
“Chi sarebbe così folle da sperare di reinserire un membro dell’Albero di Aogiri?’ pensò Giulia prima di riprendere il suo racconto - L’odore che sentivi viene dal ghoul che mi è stato affidato… -
- Chi? Rize? - chiese quello speranzoso.
La ragazza assottigliò pericolosamente lo sguardo - Giuro che se mi interrompi ancora rifarò ciò che ho fatto quando ci siamo presentati, ma stavolta ci metterò una forza sufficiente da sfondare il pavimento… -
Il Ghoul eseguì una serie di genuflessioni chiedendo perdono e poi rimase muto aspettando il resto della storia.
- Bene. Ora devi sapere che io ho miniaturizzato il ghoul in questione fino al punto che avesse le dimensioni per stare nella tasca della mia felpa… - infilò una mano nella cavità in questione e tirò fuori Kaneki che mormorò un timido “ciao”.
Banjo rimase con la bocca spalancata per lo stupore per un tempo sufficiente da permettere a tutte le persone nella stanza di contemplargli le tonsille.
E aveva palesemente bisogno di un po’ di collutorio…
Ma non divaghiamo.
Dal trio provennero un mucchio di esclamazioni del tipo: “Uao!” “Ma come hai fatto?” “Oddio quant’è piccolo!” e in ultimo “Com’è carino!”
L’ultima esclamazione fece arrossire moltissimo il chibi.
- Ma perché ha lo stesso odore di Rize? - domandò sconsideratamente Banjo per poi rimpicciolirsi sotto lo sguardo furioso di Giulia.
- Ma è un chiodo fisso il tuo? E comunque guarda che ti sbagli, il suo odore è simile, ma non identico. Guard… cioè annusa tu stesso. - 
Gli mise Kaneki sotto il naso, letteralmente, ma Barba a spirale (Ho deciso, da questo momento in poi, per ovvie ragioni, lo chiamerò cosi n.d.a. ) commise l’errore di inspirare un po’ troppo forte e… lo inalò intero. Infatti si ritrovò la testa del chibi nella narice destra e i piedi che si agitavano fuori disperatamente. Da tutti i presenti, fatta eccezione per Banjo che gridava come un forsennato - TIRATELO FUORI! - si levò un - Bleah! - di disgusto.
Il casino attirò comunque Touka che venne seguita da Yamori e Nico i quali avevano pensato di poter rapire “colui che aveva l’odore di Rize” approfittando della confusione. La situazione che si trovarono davanti però li fece esitare parecchio, insomma il tempo necessario per comprenderla. 
Durante il seguente lasso di tempo entrò anche Ayato, sfondando la finestra a calci.   
Non conoscono la delicatezza nella famiglia Kirishima…
Ma erano tutti così impegnati nel risolvere l’assurdo e vagamente disgustoso problema corrente che nessuno se lo CENSURA (filò) di striscio. 
Anche lui ci mise parecchio per comprendere che, su per le vie nasali di quell’idiota del suo sottoposto, si era incastrato un essere minuscolo di forma umanoide, che non se la stava passando troppo bene. 
Dopo un’iniziale disgusto provò una punta di pietà per lui. E sappiate che ce ne vuole per impietosire quel nano acido di Ayato Kirishima.
Intanto tutti gli altri si arrovellavano alla ricerca di una soluzione. 
- Tiralo fuori con le mani! -
- Bleah! Che schifo! -
- Mettiti un guanto o usa un fazzoletto. -
- Ma non vedi che le narici sono troppo strette, idiota? - la parola a conclusione della domanda fece capire a tutti che era Touka che stava parlando.
- Allora afferralo per le caviglie! -
- No, meglio di no. - intervenne Yamori - Rischieresti di slogargli o rompergli qualche osso… -
Faccia da squalo martello che si preoccupa per qualcuno? 
Qui c’è qualcosa che mi puzza…
- E du cobe lo zai? (tradotto dal Nasotappatese “ E tu come lo sai? ) - chiese Banjo sospettoso.
- È un po’ come far nascere un bambino podalico senza il cesareo… Lo so perché per torturare alcuni dei miei sottoposti li ho costretti a guardare dei video sul parto… - affermò tutto orgoglioso il gigante dalla faccia schiacciata. (Davvero, sembra abbia avuto un violento impatto con un muro… Quest’ultimo ha avuto la peggio, credetemi…)
- Fai schifo. - fu la considerazione unanime dei presenti, Nico e Ayato inclusi, e ho detto tutto. 
- Grazie, faccio del mio meglio - rispose l’oggetto del commento senza farsi minimamente scalfire.
- E allora che cosa usiamo, genio? - chiese Touka, irritata all’ennesima potenza e non la si può biasimare visti i recenti eventi…
- Ci vorrebbe uno strumento allungato e sottile ma che ci permetta di fare presa sull’esserino e tirarlo fuori… - 
- Un uncino? - propose uno del trio.
Banjo cominciò a rabbrividire.
- Meglio un uncinetto, di quelli per lavorare la lana! Ha il manico più lungo e l’estremità smussata. - saltò su il secondo.
- Certo e dove lo troviamo? - domanda il terzo.
Cavoli, quei tre mi ricordano vagamente la logica dialettica hegeliana… con i suoi tre momenti di tesi, antitesi e sintesi.
Sto studiando la corrente filosofica dell’idealismo… Si nota molto?
- Nah, ci vuole qualcosa di più preciso… -
L’urlo di Ayato fece fare un salto a tutti. - Fermi tutti! Ho la soluzione. - si voltò verso l’essere più eccentrico e colorato in quella stanza - Nico! -
- Eccomi! - rispose quello all’appello.
- Hai con te la tua pinzetta per le ciglia? -
- Certo, io porto sempre il minimo indispensabile per la toeletta… ( Ossia un set da fare invidia ai truccatori professionisti… ) -
Prese una micro pochette color rosa caramella e la passò ad Ayato.
Uhm in questa storia sembra che tutti amino i colori accesi e sgargianti… Non vi siete già dimenticati i guantoni da forno di Giulia, vero? 
- Vi sembra però questo il momento di pensare al look? - chiese con una punta di biasimo, anche piuttosto preoccupato dal più giovane dei Kirishima che frugava con malagrazia nella borsa.
- Io veramente volevo usarle per tirare fuori dal naso di Banjo quel… - stava per dire “poveraccio” ma vista la sua reputazione di ghoul dal cuore gelido, vedi anche nano ghiacciato, non poteva lasciarsi andare in pubblico a manifestazioni di compassione e quindi optò per - …minuscolo sgorbio.
Fortunatamente Kaneki, dal buco di fogna in cui si trovava, Banjo non si pulisce spesso il naso, non lo sentì. 
Ayato intanto aveva trovato le pinzette, dorate e tempestate di Swarosky, insomma una cosa molto sobria. 
- Bene, ora mi serve qualcuno con una mano precisa e delicata… - analizzò tutti i soggetti nella stanza, sua sorella inclusa, ma nessuno corrispondeva agli standard quindi finì per restituire le pinzette a Nico.
- Ora mi affido alla delicatezza del tuo tocco femminile… -
All’ultima parola il ghoul gonfiò il petto con orgoglio come una fregata gonfia la sacca gulare durante il corteggiamento.
- E all’esperienza di Yamori… -
Beh, se è in grado di infilare qualsiasi cosa in qualsiasi orifizio sarà anche in grado di toglierla, no?
Ci ricordiamo tutti, con notevole orrore, la scena del centopiedi… giusto?
- Yamori tu tieni ferma la testa di Banjo. - Ayato sembrava molto un chirurgo in sala operatoria e ciò lo gasava oltremisura, non neghiamolo…
“Il paziente” però stava già vistosamente tremando.
- Va bene, ora innanzitutto china in avanti la testa finché le gambe dell’esserino non sono perpendicolari al pavimento, la forza di gravità aiuterà nell’espulsione… ma non devi assolutamente cercare di spingerlo fuori soffiando dal naso, quindi per il momento respira solo con la bocca. - comandò Yamori. 
Uhm, avrebbe potuto fare il ginecologo… Nah, meglio di no. Non voglio neanche immaginare le possibili conseguenze.
- Ora, Nico, infila le pinzette nella narice e afferra l’esserino all’altezza dei fianchi. Poi ruotalo di 90 gradi, per facilitare l’uscita delle spalle… - e mentre Faccia Schiacciata continuava a spiegare, Giulia zampettò fino ad Ayato e gli sussurrò all’orecchio il seguente suggerimento - Se volete avere ancora vita facile dalle vostre parti vi consiglio di far sparire, bruciare, distruggere tutti i testi e i video sulla ginecologia di Yamori… -
Il ragazzo annuì gravemente - Non temere, ho già dato l’incarico ad un mio collega. -  
- Mossa saggia. -    
Intanto l’estrazionantificazione ( termine coniato ne “La principessa e il ranocchio” per indicare appunto un estrazione straziante) stava volgendo al termine con risvolti tragicomici…
- Bene, Banjo. È quasi fuori, ora spingi… ehm cioè soffia… - 
Il ghoul eseguì emettendo un suono simile a quello di un trombone stonato.
- Bene, vedo la testa. Ci siamo quasi… -
E con un rumore viscido di muco finalmente Kaneki venne… ehm volevo dire tornò al mondo. Sporco di muco e caccole, quasi morto per asfissia e con una faccia da “Ho visto cose che voi umani (e ghoul) non potete nemmeno immaginare”, ma tutto intero.
Penzolava appeso alla pinzetta di Nico emettendo gridolini di vivo disgusto e cercando invano di ripulirsi.
Venne posato sul pavimento dove Giulia lo raggiunse prontamente con un fazzoletto per pulirlo ricevendo infiniti ringraziamenti.
Intanto alle loro spalle si stava scatenando una scazzottata monumentale, perché Touka aveva improvvisamente riconosciuto il fratello e, dopo essersi urlati contro termini che io non oserei ripetere, avevano preso ad azzuffarsi. 
Si scatenò una sorta di reazione a catena: Yamori e Nico, ancora armato di pinzette, si lanciarono per aiutare Ayato, Banjo e il trio si buttarono per dare manforte a Touka, contando di riuscire ad assestare ai loro superiori qualche bel gancio o sleppa e infine sopraggiunse anche Koma ben deciso a impedire che il parquet venisse rovinato. 
Dopo un po’ l’attenzione di spostò su Giulia o meglio su ciò che cercava di proteggere.
In fondo gli ordini dell’Albero di Aogiri erano quelli di catturare colui che aveva l’odore di Rize, poco importava che fosse alto meno di un rotolo di carta igienica… 
Quel che avvenne si avvicinò molto a una mischia di rugby, tutti contro tutti. Kaneki ovviamente era la palla…
Giulia se la cavò egregiamente riuscendo pure a far saltare un paio di denti dalla bocca di Yamori ma fu Nico che riuscì ad acchiappare il mini- ghoul rinchiudendolo nella sua micro pochette rosa. Usò la stessa per stendere l’umana con un colpo in testa prima di chiuderla nella sacca che sarebbe servita per trasportare Kaneki se solo fosse stato nelle sue dimensioni originali.
Un paio di finte, poi uno due e tre, tagliarono le cravatte a Touka e Koma e li stesero sul parquet, che, fortunatamente, era ancora integro.
Fatto questo se la filarono a tutta velocità. A piedi, s’intende, poiché l’Albero di Aogiri non forniva mezzi a motore ai suoi dipendenti.
L’Anteiku rimase deserto e devastato fino alle nove quando Filippo arrivò tutta allegra con lo zaino sulle spalle e Shu Tsukiyama al seguito senza presagire minimamente quello che era accaduto.
Ma le bastò salire al piano di sopra e guardare la stanza, che pareva devastata dal passaggio di un ciclone tropicale, per capire quello che era successo.
Shu la sentì borbottare - Avevo ragione, Volume 6, Capitolo 52 [Rapimento]. - emise un cupo ringhio - Appena torno al C.I.P. quell’idiota della sezione Assegnazione incarichi mi sentirà… Non si assegnano personaggi ai novizi quando ormai si è giunti a un punto nodale della trama. Lo strozzerò con queste mani, giuro! - 
- Mon cher, cosa diavolo vai farfugliando? -
- Lascia perdere se non ci tieni a udire parole che una signora non dovrebbe mai usare… -
Una delle suddette parole attraversò improvvisamente l’aria, indizio che Touka era appena rinvenuta.
Subito attaccò a sbraitare - Che ci fai tu qui? Sei in ritardo! -
- Sono le nove esatte. - ribatté Filippo, mostrandole l’orologio da taschino che aveva tirato fuori dalla tasca del cappotto. - Non prendertela con me se te li sei lasciati scappare.-
Qualcosa guizzò negli occhi della Ghoul, molto probabilmente istinto omicida. - Un momento tu come fai a sapere che… -
- Noi del C.I.P. conosciamo gli eventi in anticipo. Altrimenti come credi potremmo fronteggiare certe situazioni e riuscire a cavarcela? -
- E allora se sapevi che cosa sarebbe successo perché non sei intervenuta? Perlomeno per aiutare la tua amica… -
- Per chi fa anticipazioni sulla trama o cerca di alterarla sono previste pene severissime. - sibilò la sua interlocutrice - Inoltre contavo che Giulia avesse almeno un giorno o due di vantaggio. Ho creduto all’intelligenza dei miei superiori, grave errore. Non credevo sarebbero stati così vigliacchi da assegnare ad una novizia un personaggio in  un punto nodale della trama. -
- Un attimo, cos’è un punto nodale? - domandò la ghoul a un passo dalla isteria poiché non ci stava capendo un CENSURA (Calogero il Facocero).
Filippo la guardo con una faccia da “Ma siamo seri?” e sbuffò alzando gli occhi al cielo - Santissime polpette, che razza di disinformazione… Un punto nodale della trama è una parte in cui la situazione iniziale della storia viene turbata da un evento che scatena una crisi che successivamente verrà risolta. -
Vi fu qualche attimo di silenzio con in sottofondo il rumore di Tsukiyama che si raddrizzava i polsini e il colletto della camicia.
- Ma che mi stai facendo?!? Una lezione di letteratura?!? -
Indovinate di chi era quell’urlo… Esatto cari lettori. Di Touka.
- Tu mi hai fatto una domanda, questa è la risposta. - 
- E perché i novizi non dovrebbero avere a che fare con questi punti nodali? -
- Indovina un po’? Perché non hanno l’esperienza necessaria per gestirli! Ma i miei superiori evidentemente non arrivano a comprenderlo… - 
- Sembra che tu non abbia una considerazione troppo alta di loro… - intervenne Shu che neanche ci aveva capito molto ma non poteva assolutamente perdere il suo charme.
- Ti sembro Kotaro Amon, per caso? - domando Filippo con una smorfia indicandosi da sola.
- Chi? - chiesero i due viola all’unisono.
La ragazza si accorse di aver commesso un errore - Nah, lasciate perdere… Non dovevo dirvelo… -
Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso.
In una frazione di secondo Filippo si ritrovò inchiodata al muro con la mano di Touka sulla gola.
- Basta con i tuoi misteri del CENSURA (Calogero il facocero)! -
- Davvero ti interessa sapere chi è Kotaro Amon? - gracchiò la ragazza dato che l’imminente soffocamento le impediva di assumere un tono di voce normale.
- In realtà no… Voglio sapere dove si trova Kaneki e quell’idiota della sua affidataria! -
- Non insultare Giulia alle spalle. -
La presa sul suo collo si strinse ancora - Non sei nella condizione di darmi ordini. -
- E se ti dicessi che posso aiutarvi a salvare Kaneki e a ritornare tutti interi senza neanche un graffio? - si godette per un po’ l’espressione stupita della ghoul - T’ho colpito il cervelletto, eh? - 
Dietro di loro Tsukiyama sghignazzava sommessamente ma bastò un’occhiataccia perché recuperasse il suo atteggiamento da attore tragico (o da Visconte Druitt…).
- Touka, se lei è davvero in grado di riportarci indietro il caro Kaneki ci conviene ascoltarla. Ti prego lasciala andare. -
La ghoul sbuffò ma alla fine obbedì. 
La ragazza inalò freneticamente aria - O santo polpettone, o mamma mia! Prima respirare e poi parlare. - ancora un inalazione - Ora sto meglio. Dovrò farvi degli spoiler da Nobel per aiutarvi ma siamo messi talmente male che ormai non si possono fare più danni di quanti già ce ne siano. Kaneki a breve si troverà nell’undicesima circoscrizione,  nelle mani dell’Albero di Aogiri. - prese a ridacchiare - Vorrei proprio vedere la faccia di Tatara quando si ritroverà davanti un chibi… -
- Chi è questo tizio? -
- Un ghoul con meno pazienza di te e con un carattere gelido… Io lo chiamo Salsa Tartara Ghiacciata… naturalmente assicurandomi che non mi senta perché in quel caso mi staccherebbe la testa dal collo… -
- Siamo messi bene… - mormorò Tsukiyama.
- Fortuna vuole che sia anche il capo dell’Albero di Aogiri… Cercherò di parlargli… -
- E darebbe retta a una come te? - domando Touka saccente.
- Ascoltami bene Kirishima, ho tenuto testa a tuo fratello per cui non mi farò mettere i piedi in testa da te. Se vuoi indietro il tuo amico e collega ti conviene ascoltarmi… -
L’altra rimase a bocca spalancata, ma si riprese in fretta. - Tu conosci Ayato? -
- Sono stata la sua affidataria per parecchi mesi e gli ho evitato per miracolo la prigionia… Ha un carattere leggermente più trattabile del tuo… ma appena appena… E ora evitate di continuare a interrompermi che non abbiamo molto tempo. - si scandì la voce con un colpo di tosse e riprese - Allora, entrare nel covo dell’Albero di Aogiri è quasi impossibile ma noi dobbiamo riuscirci prima che lo facciano gli investigatori. -
- Quel tuo personaggio, Welter, non potrebbe aprire un varco per arrivare fin lì? Così sarebbe più facile… - azzardò Shu.
- Ti piacerebbe eh… - ghignò l’umana - Quella zona è schermata dai portali illegali per evitare che qualche cretino si butti tra le fauci dei lupi… -
- E allora tu come ci sei entrata? -
- Con i miei piedi piatti e un’autorizzazione firmata, scaduta giusto ieri e non rinnovabile… -
- I piedi piatti non bastano come requisito? -
- Era una metafora, forse piuttosto ardita, per dire che ci sono entrata con le mie gambe. -
- E come ne sei uscita con le stesse se quei ghoul sono feroci come li descrivi? - domando ancora Touka la quale, secondo il mio modesto parere, comincia a farsi un po’ troppo rompiscatole, persino per i suoi standard.
- La gentilezza non costa niente e sposta le montagne. - fu l’unica, secca risposta.
- Oh, è una massima di un saggio cinese? - domandò deliziato Tsukiyama.
- No, è una massima della mia zia Caterina, professoressa di letteratura italiana. E vi garantisco che un simile insegnamento vale pure in un ambiente come l’Albero di Aogiri. Ora, come dicevo, prima che Ciuffo Viola mi interrompesse, tutto sta a entrare lì. E conosco qualcuno che può aiutarci… -
- Dimmi solo che risponde al telefono prima di te… - la pregò la ghoul, esasperata.
- Il suo record di chiamate perse è dodici per cui dovremmo cavarcela abbastanza in fretta… - mentre guardava lo schermo del cellulare senti un tonfo, come di un corpo che cade a terra. Touka era svenuta di nuovo.
- Non la ricordavo così volubile… - commentò Shu, sollevandola e posandola sul divano semi-distrutto.
- La tua memoria è compromessa, a quanto pare. - commentò Filippo facendo partire la chiamata.
Dal telefono provenne una voce odiosa a molti, anzi facciamo a tutti: “Il numero da lei chiamato potrebbe essere spento o non raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi.”
- Ah dimenticavo che casa sua è isolata da ogni segnale di telefoni cellulari… -
- Avete un cattivo rapporto con quei dispositivi dalle vostre parti… - commentò Touka appena ripresasi. 
- Solo io e Josephine… Provo a chiamarla sul telefono fisso. - 
Quel tentativo andò a buon fine. 
- Pronto Josephine? Come va? -
- Andrebbe meglio se tu non mi avessi svegliato. - rispose una voce assonnata e ringhiosa dall’altro capo della linea.
Filippo non perse tempo a ribattere che fossero le nove e mezza del mattino, con la persona con cui stava parlando gli orari di sonno-veglia non facevano testo.
- Scusami, ma è una vera emergenza. Potresti prestarmi il tuo portale? -
- Dove devi andare stavolta? -
- A trovare il Nano Acido. -
Touka emise un mugolio d’approvazione. - Si adatta bene ad Ayato questo soprannome… -
La voce dal telefono riprese - Ma quell’incarico non era finito mesi fa? -
- Ci sono stati ulteriori sviluppi… Allora puoi prestarmi il portale o no? -
- Certo, se prometti di non svegliarmi più alle prime luci dell’alba… -
Tsukiyama, che stava seguendo tutta la conversazione, sospirò - Com’è relativo il concetto di tempo, eh? -
- Tu non ne hai idea… - sillabò Filippo a mute labbra poi riprese a parlare a telefono. - Grazie Josephine, sei un’amica. Ti raggiungo subito. -
- Dammi il tempo di fare la doccia… -
Ma l’altra aveva già messo giù.
- Shu chiama Welter e digli di raggiungerci. Partiremo appena arriverà. - comandò.
Touka si massaggiò le tempie doloranti - Non dovremmo avvisare gli altri? -
- No, voi due bastate e avanzate. Meno persone sono coinvolte e meglio è. -
- Io con quello non coopero. - affermò decisa la ghoul indicando Shu che si portò una mano al cuore fintamente addolorato.
- Mi ferisci con queste parole. -
- Non badarle diabetico batuffolo viola… Coopererà se ci tiene a riavere indietro il suo amico… Tutto intero… - aggiunse, facendo schioccare i polsi con una rapida rotazione. (Consiglio questa mossa anche a chi abbia le mani indolenzite durante i compiti in classe. n.d.a.) - Intanto telefona a Welter. -
- Stare con Ayato non ti ha fatto bene… - fu l’unico commento di Touka.
- L’influenza dei Kirishima non è mai troppo benefica… - mormorò il sovra citato batuffolo viola mentre accostava il cellulare all’orecchio. - Welter? Per favore molla un attimo il pianoforte e raggiungici all’Anteiku. È un’emergenza. - 
Tempo di cinque minuti e nella stanza apparve un cerchio sfrigolante di scintille arancioni dal cui interno sopraggiunse Welter. Non indossava i consueti abiti sgualciti ma quello che sembrava un completo da cameriere: gilet e pantaloni neri e camicia bianca, il tutto corredato da un farfallino grigio argento. Unica nota stonata erano le scarpe da ginnastica grigie con i lacci azzurri. 
Infatti il primo commento di Tsukiyama fu - Piuttosto grazioso nel suo insieme ma quelle devi eliminarle. -
- Ci sono affezionato. - ribatté il ragazzo dai capelli celesti.
- Ti ha detto lui di vestirti così? - gli domandò la sua autrice.
- Chi suona nel ristorante dei ghoul deve mantenere una certa eleganza… - sorrise Shu, volteggiando attorno a Welter per sistemargli il colletto della camicia e il cravattino.
- Mi hai interrotto a metà del “Terzo tempo alla turca di Mozart”, spero che tu abbia una buona ragione per questo. - disse il ragazzo ignorando il ghoul che faceva finta di lisciargli la stoffa del gilet per avere occasione di sniffargli un po’ i capelli.
- Fidati, ne ho una ottima, Kaneki è stato rapito. -
- Ah niente di nuovo quindi… - 
- Ho bisogno che tu ci porti a casa di Josephine. Dal portale che è lì arriveremo all’Albero di Aogiri. Prima però dobbiamo andare a fare la spesa -
- Proprio a fagiolo, mi andava giusto di fare due chiacchiere con Miguel. -
Detto questo si voltò, stese avanti il braccio e cominciò a ruotare in senso antiorario le due dita su cui portava l’anello. All’istante apparve un altro varco. I presenti lo attraversarono ritrovandosi davanti a un… supermercato?!?
- Ma non avevi detto che dovevamo andare dalla tua amica? - domandò Touka, irritata, 
- Non hai sentito le mie ultime parole? Ho detto che prima dovevamo fare la spesa. - rispose Filippo sforzandosi di ignorare il suo tono.
- E a cosa cavolo ci serve? Stiamo andando ad affrontare dei ghoul, non a riempire la dispensa! - la voce della viola salì pericolosamente di un ottava.
- Sarebbe da maleducati, visto che stiamo per piombare nel loro covo, presentarsi senza neanche un pensierino. - rispose la ragazza, come se fosse la cosa più normale del mondo, prima di dirigersi a passo di carica verso il supermarket. Ne uscì un quarto d’ora dopo con tante buste stracolme.
Il contenuto era il seguente:
24 rotoli di carta igienica
3 pacchetti di lamette da barba
12 flaconi di shampoo ( per lavaggi frequenti, capelli secchi, capelli grassi, capelli a dieta… )
12 flaconi di balsamo.
3 taniche di sapone per le mani.
1 flacone di collutorio ( di quello schifoso, che sa di formaldeide )
Una quantità industriale di spazzolini da denti e tubetti di dentifricio
Una notevole quantità di quei prodotti per l’igiene femminile di cui tutti si vergognano di parlare… ( If you know what I mean… )
60 pacchi di caffè macinato
3 caffettiere Bialetti ( 2 da 12 tazze e 1 da 6 tazze )
Mangime per uccelli ( Una scatola di semini e una di pastoncino vitaminico )
Il cofanetto gold della trilogia di “The Human Centipede*” ( Non chiedetemi in che razza di supermercato siano andati… n.d.a. )
1 paio di leggins con una fantasia di barboncini bianchi su fondo rosa.
1 vestito da drag queen coperto di lustrini rossi.
1 poster di Enzo Miccio.  
20 scatole di collirio (Il 90% è per Tatara, s’intende… )
1 paio di occhiali alla Groucho Marx ( Sapete, quelli con il nasone e i baffi… Vi sfido a indovinare per chi sono… )**
1 sturalavandini
Vari prodotti per la casa (candeggina, wc net disincrostante, sgrassatore universale Chanteclair, sacchetti di ricambio per l’aspirapolvere, panni e spolverini Swiffer eccetera, eccetera, eccetera… )
12 lampadine di ricambio di varie dimensioni ( servono sempre, fidatevi )
Concluse le vettovaglie di guerra. 
La ragazza si sforzò di portare da sola tutte quelle buste, con orgoglio e prestanza fisica… ma si afflosciò dopo tre passi come una pianta lasciata senz’acqua sotto il sole di Luglio.
- Un aiutino? - implorò faccia a terra e col fiatone.
- Scordatelo! - rispose secca Touka - Avevi detto un pensierino, non aiuti umanitari… -
- Sforzati di considerare che loro non possono uscire spesso a fare la spesa visto che sono ricercati… - la ragazza guardò Shu e Welter con aria implorante. 
- Non preoccuparti Mon Cher ti aiuto io. - rispose il ghoul alla muta domanda mentre acchiappava un bel po’ di buste lasciando a lei e a Welter quelle col carico più leggero.
Quindi, carichi come muli, si avviarono verso casa di Josephine e dopo aver percorso una mezza dozzina di strette stradine di paese, tutte in salita, arrivarono davanti a un massiccio portone di legno con il battente a forma di testa.
Filippo però ricorse direttamente al citofono e bussò con decisione.
Poco dopo, dal balcone si affacciò una testa. L’enorme quantità di ricci neri che la ricopriva impediva di vedere molto.
- Filippo sei tu? - gridò.
- Sì. Mi apri? -
- Va bene, va bene. - 
Sentirono qualcuno scendere le scale, non troppo precipitosamente, e poi il portone si aprì al lieve scatto della serratura.
Li accolse sulla soglia una ragazza. La capigliatura riccia e nera ora si svelava in tutta la sua maestà sebbene acqua l’appesantisse un po’. Indossava degli occhiali dal taglio smussato e dalla montatura nera ma le lenti erano coperte di condensa e quindi era impossibile vedere gli occhi.
Il resto dell’abbigliamento era costituito da un accappatoio giallo ocra e delle ciabatte.
- Non dovevi fare tanto in fretta, ti avevo detto che mi stavo facendo la doccia… -
- Scusa ma non avevo sentito… Possiamo entrare? - chiese Filippo garbatamente, ignorando il fatto che avesse addosso solo un asciugamano.
- Perché? Chi c’è con te? - chiese l’altra sospettosa cercando di sbirciare oltre lo stipite.
Welter le rivolse un cenno di saluto. 
- Il mio nuovo incarico e un’irritabile ghoul. Ma tu dimmi Miguel c’è? -
La ragazza dai capelli riccioluti emise un mugugno - Certo che c’è… Facciamo così, voi accomodatevi in salotto che vi faccio portare il caffè e intanto io vado ad asciugarmi i capelli… -
Filippo sembrò congelarsi sul posto alle ultime parole - Josephine… - cominciò cautamente con voce stridula - … so che non si mette fretta ai tuoi capelli ma abbiamo una vera emergenza… Non potresti vestirti e basta o dargli solo una veloce botta di phon? - poco ci mancava che giungesse le mani in preghiera.
La condensa dalle lenti era ormai sparita e tutti videro lo sguardo di Josephine assottigliarsi pericolosamente - E va bene. Ma ora entrate che sto morendo di freddo. - concesse, facendosi poi da parte per lasciarli entrare, cosa che fecero piuttosto in fretta. Nel salotto si accomodarono su un divano di pelle nera e la padrona di casa notò le buste della spesa stracolme.
- Ah per quanto riguarda quelle Amelie ti ha portato una cosa del mondo di Harry Potter…- 
Lo sguardo di Filippo apparve prima incredulo e poi s’illuminò - Non vorrai dire… Quella cosa… -
La riccioluta annuì con un sorriso furbesco - Proprio quella, mia cara. Però non è riuscita a trovarne una un po’ più nuova… -
- Ma che me ne frega di avere il nuovo… sai che adoro il vintage…  - un sorriso a trentadue denti si stava facendo strada sulla sua faccia.
I presenti seguivano la conversazione senza capirci una ceppa.
- E allora goditela, l’ho messa vicino al camino. Io vado a vestirmi. - e zampettò nuovamente su per le scale.
Gli altri la sentirono dire - Miguel per favore puoi portare il caffè agli ospiti? - prima che la sua voce venisse coperta dall’urlo di gioia di Filippo che stringeva al petto quella che sembrava una semplice ventiquattrore nera, anche un po’ stinta, improvvisando una danza di trionfo - È da quando ho visto “Animali Fantastici” che ti aspetto… - 
Touka e Shu la guardarono straniti mentre Welter non mosse neanche un sopracciglio limitandosi a dire - Contenta? -
- Eccome! - fu l’unica risposta dell’autrice che si mise vicino alle buste della spesa e aprì la valigia. I due ghoul si sporsero incuriositi a guardare e la videro stipare tranquillamente tutto il contenuto dei sacchetti nello spazio angusto della ventiquattrore.
Touka aveva ormai la mandibola a terra e Shu, se non avesse voluto mantenere a tutti i costi il suo aplomb, non sarebbe stato da meno. Nella sua testa ronzava già l’idea di provare a procurarsi una valigetta simile.
Chissà quanti vestiti presi durante lo shopping avrebbe potuto metterci…
- Questa piccola meraviglia viene dal mondo di Harry Potter, presumo lo conosciate, e ha la peculiarità di possedere uno spazio reale molto superiore a quello apparente. È talmente grande che ci potrebbe costruire una casa dentro, conservando comunque un peso ridotto. - spiegò Filippo orgogliosa, manco l’avesse inventata lei.
A distrarli un po’ dalla valigia arrivò quello che sembrava un altro personaggio. Era un giovane di circa vent’anni, alto più o meno quanto Tsukiyama, ma le gambe lunghe e secche lo facevano sembrare una pertica. Aveva la pelle color caffellatte e gli occhi e i capelli, che gli ricadevano sulla fronte in una frangia irregolare, erano di un bel castano scuro. Indossava un maglione beige con sotto una maglietta bianca, pantaloni marroni e scarpe da ginnastica bianche.
- Buongiorno… - saluto gentilmente prima di essere travolto da Filippo e Welter che lo stritolarono in un abbraccio.
- Come stai ragazzo? - chiese il giovane dai capelli blu strigliandogli la testa.
- Josephine ti tratta bene? - si assicurò la ragazza.
- Sì, autrice. Come un principe. -
- Mi fa piacere. -
Touka sbuffò - Anche lui è un tuo personaggio? Ma quanti ne hai? -
La ragazza si staccò da Miguel - Beh per quanto riguarda i protagonisti di varie storie sono sette, Welter è uno di loro. Contando solo la sua famiglia sono quattordici personaggi. - 
La ghoul dai capelli viola perse di nuovo la mandibola. - Li hai potuti tenere tutti con te? -
- Certo, con tanta pazienza e sacrifici e sappi che non ci sono solo loro… -
- E come hai fatto? -
- Ognuno ha i suoi metodi. Il mio non posso dirtelo ma se le cose all’Albero di Aogiri dovessero mettersi male… lo vedrai… - 
Welter emise un paio di risatine trattenute. - Non fare la misteriosa autrice, non ti si adatta come ruolo… -
L’altra sghignazzò in risposta - Sì, lo so, ma tu va ad aiutare Miguel a preparare il caffè. Fila!-
Quello si eclissò in cucina senza smettere di ridacchiare.  
Tornò qualche minuto dopo insieme a Miguel e con vassoio con sopra quattro tazze di caffè.

* Si tratta di una trilogia horror.
** Per quando riguarda invece gli occhiali alla Groucho Marx ho intenzione di indire una sorta di piccola "sfida": Il primo lettore o la prima lettrice che indovinerà a quale ghoul dell'Albero di Aogiri sono destinati i buffi occhiali vincerà un'illustrazione da me disegnata su sua richiesta.
Cercherò di accontentare il desiderio del vincitore nei limiti delle mia capacità.
Intanto me la lascereste una recensione? Anche piccola, significherebbe molto per me.
Anche per dirmi che la storia fa schifo e che dovrei abbandonare le mie velleità di scrittore per dedicarmi che so... al giardinaggio!
Ok, non esageriamo...
E qui ecco una delle illustrazioni che vi avevo promesso: una scena dal primo capitolo.

Ho inserito il link perché non sono riuscita a pubblicare l'immagine, se qualcuno mi spiegasse come si fa gliene sarei molto grata... 
https://www.facebook.com/photo.php fbid=701571480020841&set=a.128246977353297.23860.100005039863195&type=3&theater

Ringrazio ancora chiunque ha letto o leggerà questa storia.

  
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