[Capitolo revisionato e corretto dalla mia beta
Digihuman in data 04/05/2020]
TROPPO
TARDI ? (Prologo)
You see her when you close your eyes
Maybe one day you’ll understand why
Everything you touch surely dies
Passenger ~ Let her
go
Sora
Takenouchi e Taichi
Yagami erano amici sin dall'infanzia. Amici,
però, si fa per dire. Sì,
perché l'amicizia era quella cosa che entrambi dicevano di
provare già dai
tempi di Digiworld. Ma, ovviamente, quella non era la
verità, visto che
entrambi provavano un sentimento che andava ben oltre l'amicizia.
Taichi fu il primo ad accorgersi di quel sentimento.
Tutto
ebbe inizio proprio
quel fatidico giorno della Vigilia di Natale al concerto del suo
migliore amico
Yamato, in cui trovò Sora davanti al camerino del
chitarrista con un regalo in
mano proprio per il biondo in questione. Si sentì tradito ed
amareggiato da
lei, al punto da spingerla ad entrare.
Proprio
quella sera,
Taichi si rese conto di essere innamorato della sua migliore amica.
Proprio quella sera Sora uccise Taichi con un pugnale metaforico
conficcato nel
suo cuore.
E proprio quella notte infinita, Taichi pianse sul cuscino senza sosta
lacrime
amare, di rancore, di rabbia.
Deluso,
amareggiato,
arrabbiato col mondo: ecco come si sentiva quella sera. Ma soprattutto
stupido,
perché non si era mai reso conto, prima di quel momento, dei
sentimenti che
provava per la ragazza.
Dal
giorno dopo, il loro
bellissimo rapportò mutò. Si allontanò
sempre più da lei e dal resto del gruppo.
L'amicizia con i Digiprescelti si era sgretolata, ma non solo con loro.
Diventò un ragazzo solitario, il classico ribelle che non
voleva saperne del
resto del mondo. Ormai erano rimasti lui, la sua solitudine e i sue due
vizi:
l'alcool e la sigaretta.
Non era un drogato o roba del genere, semplicemente si era rifiutato di
avere a
che fare col mondo intero.
Questa
solitudine,
chiaramente notata anche dal resto della scuola, invece di peggiorare
la sua
posizione, in un certo senso fece l'effetto contrario.
A scuola non c'era una ragazza che fosse innamorata del "ragazzo
solitario". Sì, era ormai il nomignolo che gli era stato
affibbiato.
Quello che però non si sapeva, era se Taichi fosse caduto o
meno nelle avances
di quelle ragazze, poiché nessuno lo aveva mai visto in
dolce compagnia.
L'unica persona con cui forse era rimasto lo stesso era sua sorella
Hikari. La
dolce Hikari era l'unica fortunata che era riuscita a conservare il suo
rapporto con il fratello.
D'altro
canto, non era
stato l'unico a cambiare. Come previsto, Sora si era messa con Yamato.
Solo che
quell'amicizia con Taichi, che cominciò a frantumarsi
gradualmente, fece capire
alla ragazza che non era realmente innamorata del biondo. Anche se
troppo
tardi, si era resa conto di pensare a Taichi più di quando
pensasse a Yamato,
per non parlare del fatto che odiava essere toccata da lui.
Non ci stava più con testa.
Un
giorno, in classe,
troppo presa dai pensieri, durante una lezione di matematica, fece
perfino sul
quaderno un brain storming e notò che in
quella tempesta di idee scrisse
più cose che avevano a che fare col moro che non con il
biondo.
Non
arrivarono nemmeno a
concludere il secondo mese, che Sora decise di lasciare Yamato
rivelandogli che
si era resa conto di non provare nulla per lui. Omise, però,
il motivo
principale: Taichi.
Si
era anche illusa che
facendo questo passo lei e il moro sarebbero tornati ad essere quelli
di una
volta, ma ovviamente non fu così. Taichi era diventato ormai
inavvicinabile e,
nonostante il dolore che provasse, si era arresa all'evidenza.
Anche
il fatto che Taichi
avesse tutte quelle ragazze dietro, per Sora era sempre una coltellata.
Ragion
per cui decise di mettersi l'anima in pace e si dedicò solo
ed esclusivamente
allo studio e a progettare il suo futuro.
Concluso
il liceo, avrebbe
frequentato il college e, successivamente, avrebbe preso la laurea in
lettere.
Presa la laurea avrebbe fatto dei colloqui e non appena avrebbe trovato
lavoro
avrebbe preso una casa tutta per sé.
Questi erano i progetti che avrebbero permesso a Sora di andare avanti
non
pensando a quello che, aveva scoperto troppo tardi, essere l'amore
della sua
vita.