I personaggi non mi appartengono sono di proprietà di Rumiko Takahashi, qualsiasi somiglianza con la realtà è da ritenersi puramente casuale, ogni riferimento è riferito a cose ed avvenimenti di pura fantascienza.
Note: spero che questa storia vi piaccia, ultimamente sto guardando Ranma, e mi ispira molto scrivere su loro due. Accetto recensioni di qualsiasi genere. Grazie a chi legge la storia.
Arya.
A voi.
Al chiaro di luna
Litigare per l’ennesima volta con Akane, ne sono stufo di questa situazione. Da quando i nostri genitori ci hanno detto che eravamo fidanzati, non facciamo altro che litigare. Si, la proteggo, le mostro gelosia, ma non le ho mai detto chiaramente quello che penso veramente di lei.
E come essere intrappolati in una scelta: se dirle che l’amo, oppure lasciare tutto e far rimanere tutto com’era.
Che cosa bisogna fare in questi casi? Non ne conosco la risposta.
Mi lascio cadere sul pavimento di legno della mia camera che condivido con mio padre. Metto le braccia dietro la testa e le gambe incrociate, guardo il soffitto bianco e mi viene in mente l’immagine felice e sorridente della mia Akane.
Sorrido a mia volta, quella ragazza è davvero complicata, non so come faccio a starle intorno…
Pensato questo… sento la porta aprirsi e vedo mio padre entrare con il solito vestito
“Che cosa succede figliolo?”domanda lui sedendosi sul pavimento di legno
“nulla, papà, non ti preoccupare.” Rispondo a mia volta sedendomi come lui
“è da ieri che sei strano ed anche Akane abbiamo notato tutti che siete strani.”
“Ti hanno mandato da me per farti dire qualcosa?”domando a mia volta abbassando lo sguardo
“no, sono venuto di mia spontanea volontà…” dice lui lasciando la frase in sospeso
Dopo qualche minuto di silenzio, dico a mio padre sorprendendolo
“sono innamorato di Akane” dico
Lui annuisce e incrocia le braccia al petto
“vai da lei e dille quello che provi.”
“non credo funzionerà, litigheremo di nuovo.”
“provaci e riprovaci, finché non ci riuscirai. Dovrai farti ascoltare.”
“ma…”
“Ranma, per favore.” Dice lui guardandomi dritto negli occhi
Annuisco
“si trova nella palestra.” Mi dice
Mi alzo dal pavimento, apro la porta e la richiudo.
Entro nella palestra e la vedo allenarsi, con indosso il kimono da combattimento. La vede tirare calci e pugni all’aria.
Com’è bella…
Ma che cosa penso?
Senza che lei se ne accorga fermo un suo pugno dentro la mia mano, per farle notare che sono in palestra
“Ranma” dice lei sorpresa
Sorrido
“Cosa vuoi ancora?”domanda lei furiosa
“Chiederti scusa, mi dispiace, ho esagerato. E dirti un’altra cosa.” Dico io lasciando il pugno della mia presunta fidanzata
“cosa?”domanda lei asciugandosi la fronte piena di sudore
Di solito sono timido in queste cose… ma… devo dirglielo, altrimenti rimarremo sempre nella stessa situazione
“io… io… ti amo, Akane e non sto scherzando.”
“mi vuoi prendere in giro?”domanda lei seria
“ti amo, non sto scherzando.” Rispondo guardandola negli occhi serio
Lei nota il mio cambio d’umore e diventa anche lei seria.
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo
“io sono un maschiaccio e a te i maschiacci non piacciono, li detesti, li od…” dice lei venendo interrotta da un mio bacio.
Cosa che rimane schioccata per qualche secondo e poi ricambia.
Ci baciamo per qualche minuto, le nostre lingue si toccano e incominciano una danza infinita. Sento lei mettermi le braccia al collo ed io le cingo la vita, la sento sorridere, cosa che mi fa veramente piacere e mi bacia lei stavolta, ricambio il bacio.
Ci baciamo finché non veniamo interrotti da un flash e ci stacchiamo subito
“ma cosa?”domando confusa
“EVVIVA!” urla il signor Soun piangendo
“da quanto siete qui?”domanda Akane confusa e incazzata anche lei
“Da quanto basti sapere che vi sposerete.”
“io non ho mai detto…” dico lasciando la frase in sospeso troppo schioccato
Nabiki stava scattando altre foto
“Akane Saotome… ci sta bene!” dice mio padre
“papà” “signor Genma” urliamo in coro
Ma nessuno ci stava più dando attenzione, conte tutti loro di quello che avevano appena visto.
“Ranma?”domanda Akane rivolta a me non facendo molta attenzione alle nostre famiglie
“Si?” rispondo
“Ti amo, anche io.” Dice lei sorridendo
Bisbigliai un ti amo e sorrisi anche io
Mi prese per mano e andammo fuori da quel casino che era la nostra famiglia.
Abbracciai per un fianco, la mia ragazza e le bisbigliai
“vuoi essere la mia fidanzata?” chiedo
“si.” Risponde lei baciandomi sotto al chiaro della luna che risplendeva alta nel cielo.
FINE.
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