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Autore: RedLesbian    10/02/2017    1 recensioni
Inspirato al film 'Imagine me and you' ma con leggeri cambiamenti, la storia è vista dal punto di vista di ogni personaggio -o almeno ci provo-,la trama sarà più fitta del film e con colpi di scena sparsi.
Fatevi sentire se c'è almeno un briciolo di gradimento -mi accontento anche di uno starnuto- baci RD.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Artie/Brittany, Finn/Quinn, Quinn/Rachel
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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‘Rachel Berry sposa questo luglio al Plaza Jesse St. James’ così c’era scritto nella pagina del teatro del New York Times che Quinn leggeva svogliatamente nel retro del suo negozio di fiori, notando la foto dei due sposi non potè fare a meno di fare un piccolo pensiero su Rachel -sorriso radioso, lineamenti armonici e due occhi da cerbiatta che incantavano.. non c’era modo di sfuggire a quello sguardo- senza pensarci due volte strappò la pagina, tagliò la faccia del marito dalla foto e infilò il ritaglio nella tasca posteriore dei pantaloni ben piegata, per poi riaccomodarsi sul pavimento a gambe incrociate in mezzo ai suoi mazzi di rose bianche, gardenie, tulipani viola e un’altra miriade di profumi inebrianti che lei sapeva riconoscere ad occhi chiusi..
Quinn aveva un amore spropositato per le sue piccole creature, una volta ogni tre mesi la mattina con la sveglia alle quattro andava al mercato dei fiori per scegliere i migliori per le  sue composizioni richiestissime in tutta New York, e cosa più strabiliante di tutte è che Quinn ne sapeva anche il significato, ogni fiore aveva il suo e non c’era giorno che non ringraziasse sua madre per quella elevata conoscenza.
Aveva un piccolo quadernino sotto il banco pieno di appunti sul nome latino e il significato di ogni fiore che conosceva a memoria -un dono ricevuto da bambina- ogni tanto lo andava a rileggere per ridere in ricordo dei vecchi e unici tempi o per piangere per la scomparsa prematura di sua madre..
-c’è nessuno?- guardandosi intorno alla ricerca della proprietaria
-si arrivo- urlando dal retro
Rapida chiuse il giornale e sistemandosi una ciocca ribelle del suo semplice chignon andò a servire il cliente.
-in cosa pos..-
Le parole le morirono in bocca, davanti a lei con i capelli sciolti e lisci come la seta e quello stesso sorriso radioso c’era Rachel Berry la cantante di Broadway della quale ne aveva appena letto l’articolo due secondi fa!! Era ancora più bella dal vivo: la pelle di un delizioso ebano, un corpicino minuscolo ma aggraziato nel suo semplice vestito azzurro caraibico abbinato ad un paio di ballerine bianche con un fiocchetto sulla punta e un odore inebriante di vaniglia e biscotti che non era sicura se provenisse da lei o dal pasticcere infondo alla strada!
-si sente bene?- avvicinandosi al banco preoccupata
-certo.. certo.. mi scusi- schiarendosi la voce -dicevo.. in cosa posso esserle utile?- sorridendole
-ho sentito parlare delle sue composizioni e volevo chiederle se poteva farle per il mio matrimonio-
-ma certo!! Solo per il ricevimento o per le nozze?- animandosi di colpo
-entrambi.. voglio un matrimonio pieno di fiori e colori.. voglio che sia un giorno speciale- con lo sguardo luminoso
-bene.. ha già in mente qualcosa?-
-ecco.. a dire la verità si- e prese un plico da dentro la sua borsa -sono foto delle sue composizioni che ho fatto nel corso del tempo.. mi piacciono davvero tanto- mostrandogliele
Quinn ricordava alla perfezione ognuna delle foto di Rachel, ma più le guardava e più pensava che non tutte fossero adatte per un unico matrimonio quelle erano per le altre spose, questo era il suo matrimonio doveva avere qualcosa di personale.
-la ringrazio, ma.. non vorrebbe avere qualcosa di personale? A ogni sposa ho concesso di farle scegliere la composizione è giusto che lo faccia anche lei-
-ok.. dare troppi lei e voi non mi piace.. Quinn giusto?- porgendole la mano
-giusto.. Rachel?- stringendogliela
-bene.. messo in chiaro questo.. in effetti avevo qualcosa in mente, ma non so non vorrei che fosse troppo complicato per te- risistemando le foto
-non ti preoccupare.. ho degli aiutanti.. e se non bastasse ho mio marito!-
-oh.. sei sposata?-
-si.. non porto la fede perché ho le dita troppo sottili, la perderei nelle composizioni o nei vasi dei fiori, sarebbe un disastro- mostrando le sue esili mani
-capisco.. da quanto tempo?- sfiorandole inavvertitamente il palmo della mano con il pollice
-cinque anni.. non è tanto, mio marito Finn.. è un tipo piuttosto timido- riportandosi la mano dietro l’orecchio in un gesto di imbarazzo ben nascosto
-insomma un cucciolone?- sorridendole
-il mio cucciolone- con gli occhi che le brillavano mordicchiandosi il labbro inferiore
-hai una sua foto?-
-ma certo!-
E prese da sotto il banco il portafoglio con la foto di loro due il giorno delle nozze, Finn faceva la sua bellissima figura nel completo di satin grigio e lei in un abito bianco semplice, con i capelli a boccoli e un mazzo di celidonia -un ottimo auspicio per il loro matrimonio dato che significava gioie future..
-eri stupenda.. e Finn.. non sapevo che fosse così bello ha un gemello per caso?- ridandole la foto
-grazie.. eh si Finn fa sempre questo effetto in giacca e cravatta.. ma se lo vedi adesso ti ricrederai-
-è qui?- cercando la testa del marito
-no.. adesso è in viaggio, proprio ora sta tornando da un importante riunione da Chicago, lavora nella finanza è sempre molto impegnato-
-fortuna che non avete bambini..-
-non possiamo averli- rattristandosi
-oh.. merda mi dispiace.. accidenti!! Perché non tengo mai la bocca chiusa?- accarezzandole la guancia
Quinn a quel contatto si ritrova spiazzata -non riceve così tanto spesso contatti da altre donne che non conosca già.
-Rachel Berry che dice merda?- inarcando un sopracciglio tra un principio di lacrime
-non siamo tutti fini come credi Quinn.. Jesse impreca peggio di me! Quando ci vuole ci vuole è questo il mio motto, o meglio.. la mia giustificazione- sorridendole
-rincuorata di sapere che non sono l’unica, quando m’incavolo sembro una scaricatrice di porto!- ridendo
-è un sorriso quello che vedo?-
Quinn annuì con la testa asciugandosi l’unica lacrima con il dorso della mano.
-bene.. per farmi perdonare posso offrirti il pranzo?-
-per così poco?- sbattendo gli occhi confusa
-bè.. è ora di pranzo e mi hai appena detto che tuo marito è in viaggio e poi dobbiamo organizzarci per le composizioni quindi non vedo problemi, tu Quinn?-
-davvero è ora di pranzo? Accidenti mi scordo sempre di montare un orologio a muro! Certo Rachel con grande piacere, scegli tu il posto io devo chiudere-
-bene ti aspetto fuori- prendendo la borsa
Quinn fece tutto talmente in fretta che Rachel ebbe solamente il tempo di sistemarsi i capelli dietro le spalle per non farli incastrare sotto la borsa, prima di trovarsi il corpo caldo di Quinn al suo fianco.
-hai fatto presto!- sorridendole
-non c’era molto da fare.. allora dove si va?- incastrando la mano nella tasca del pantalone
-vieni come ti farò avere il tuo primo orgasmo culinario- ghignando e poggiando la mano sul braccio della ragazza
Quinn a quel contatto arrossì, Rachel lo interpretò come una dimostrazione di pudicismo e cercò di rimediare della sua volgarità, ammirava le donne come Quinn che avevano tutta quella innocenza quando lei invece l’aveva persa a furia di correre dietro provini e registi esigenti..
 -cioè.. chi non l’avrebbe assaggiando qualcosa di paradisiaco?- sistemandosi la borsa
-non sei venuta in macchina?- non notando nessuna Limo o simili
-purtroppo la Limo non era disponibile.. no scherzo.. Jesse è un salutista non viaggiamo con le macchine -
-e come fate per gli eventi?-
-vedi quell’adorabile cavallo bianco attaccato ad una carrozza?- indicandogliene uno di passaggio
-ah ah- annuendo
-ecco.. lui è il nostro mezzo di trasporto eccezionale.. Jesse dice che sono una principessa e quindi vado trattata come tale, è un romanticone lo so-
-Finn è tutt’altro che romantico, non sto dicendo che è un cavernicolo.. mi porta a cena, mi compra qualsiasi cosa per viziarmi.. ma vorrei che potessimo passare più tempo insieme..-
-ti capisco.. Jesse raramente è a casa, ringraziando il celo ho le mie amicizie o mi ritroverei a vivere la vita della donna disperata che aspetta il ritorno del marito-
Più o meno quello che accadeva a Quinn.. Rachel rendendosene conto dell’ennesima gaff si mise a parlare a vanvera del suo primo provino.. Quinn la trovava adorabile, non la faceva mai sentire offesa, era di un ottima compagnia e la faceva ridere.. era da tanto che non rideva, Finn non era un burlone come i suoi abiti da casa, essendo un broker non faceva battute, niente frasi a doppio senso, non era mai volgare, quando si arrabbiava si arrabbiava e basta e quando rideva era perché il loro cane Pepe aveva rovesciato per l’ennesima volta la ciotola dell’acqua per andare incontro alla sua padrona..
Finn le aveva regalato il cane per farle capire che non c’è l’aveva con lei se non potevano avere figli, non era colpa di nessuno erano sani solo che i loro corpi si rifiutavano di collaborare per la concezione di un bambino, però avevano imparato a non trovarlo come un dispiacere dopotutto non avrebbero mai trovato tempo per la creatura: Finn era sempre fuori e Quinn faceva continuamente la sponda tra la casa e il negozio, non riuscivano mai a vedersi se non per quelle rare volte a cena dove le porgeva una collanina o qualche altra sciocchezza per l’acquisizione di un nuovo cliente.
Quando Quinn si ritrovò a mantenersi le costole a pranzo per il troppo ridere Rachel sentì una scarica di piacere nel farlo, stranamente la faceva sentire bene veder sorridere quell’innocente e dolce ragazza e faceva di tutto per attirare la sua attenzione..
-dio.. basta Rachel un’altra battuta e cado stecchita a terra dal ridere- asciugandosi le lacrime con un tovagliolo
-posso fare di peggio- ammiccandole
-Miss Berry?-
-si- distogliendo lo sguardo dagli occhi verdi di Quinn
-è per lei- porgendole il telefono
-grazie.. pronto?-
‘ciao piccola.. come procedono i preparativi?’
-Jesse!! Ciao amore tutto alla grande avremo un matrimonio fantastico! Dove sei?-
‘in ritorno dal set cara.. sei a pranzo con qualcuno? Ti ho disturbata?’
-no.. no stavo parlando con la nostra fiorista.. Quinn caro, hai presente i fiori del matrimonio di Giselle?-
‘quell’enorme esplosione di bianco? Come potrei dimenticarmela.. fa il possibile piccola perché sia disponibile solo per noi.. non ci devono essere altri impegni nella sua agenda.. dille che le aumenterai il preventivo della spesa se cerca di giustificarsi’
-tranquillo amore è tutto sotto controllo.. vedrai che sarà sempre a nostra disposizione a costo di farla dormire a casa nostra!- ridendo
Quinn quasi si strozzò con la foglia di insalata, giustificando la cosa con un semplice sorriso.
Mentre Rachel continuava a parlare con Jesse, Quinn ne era quasi invidiosa del fatto che suo marito non la chiamasse per sapere se almeno aveva mangiato..
-grazie infinite- riporgendo il telefono al cameriere
-si figuri miss Berry.. per lei questo ed altro- sorridendole
-era il promesso sposo?- mettendola sul ridere
-ah ah- annuendo con la testa -ha detto che vuole a tutti i costi conoscerti, dice che si è follemente innamorato del tuo modo di intrecciare i fiori e renderli un capolavoro, ama peggio di me le tue composizioni-
-sono lusingata di tutti questi complimenti- poggiandosi una mano sul cuore
-sciocchezze.. se fossi al tuo posto ne chiederei di più- sorridendole -mi scusi?- alzando un dito
-si miss Berry?- avvicinandosi alla donna
-vorrei chiederle due fette della vostra migliore torta cortesemente-
-ma certo arrivano subito miss Berry- andando in cucina
-vedo che non ti preoccupi della linea.. anche se non ne avresti bisogno, dio sei talmente magra che cadresti dentro i miei vestiti!- bevendo un sorso d’acqua
-diciamo che a ventre piatto ce la battiamo.. io mi giustifico dicendo che purtroppo sono i registi a volermi così, qual è la tua scusa invece?-
-sono vegana-
-oh.. interessante, esattamente in cosa consiste?- curiosa
-in pratica mangi solo alimenti naturali, niente carne o pesce o altri alimenti che provengono dagli animali  e.. fermami quando ti annoio-
-no.. no niente affatto è davvero affascinante è diverso dal vegetariano giusto?-
-giusto-
-e.. Finn approva?-
-Finn è vegano come me ci siamo conosciuti ad un raduno di ex studenti, è stato amore a prima vista-
-come me e Jesse.. o ecco le nostre torte- vedendo le due fette adagiate sui piatti
-mi scusi è tutto cacao o c’è del latte dentro?-
-non si preoccupi signorina non c’è niente che vada al di fuori del suo stile di vita- porgendole un cucchiaino
-grazie- sorridendogli gentilmente
Se fosse stata con i suoi amici avrebbe cercato di far capire al cameriere che era sposata ma in quel momento vicino a Rachel niente aveva più importanza.. e.. quando addentò il primo boccone di torta dovette dare ragione a Rachel sul fatto che era vicina ad un orgasmo culinario: era assolutamente deliziosa.
-trattienimi per quando comincerò a parlare in francese.. mon dieu!! Très untraible!!- leccandosi le labbra
-parli francese?- sorpresa
-oui.. ma solo quando assaggio qualcosa di delizioso o.. em.. bè quando..- arrossendo violentemente
-non aggiungere altro ho capito- poggiando una mano sulla sua
Quinn generalmente non parlava di cose personali con le sue clienti, ma sentiva che con Rachel poteva parlarle di tutto.
-hai studiato francese da bambina? O..-
-sono di origine francese da parte di madre-
-non l’avrei mai detto.. hai tutto l’aspetto della perfetta ragazza americana: bionda, occhi castano-verdi, gentile, magra come un grissino.. non riesco a scorgere niente dei tratti fisici francesi e ne conosco di persone che vengono dalla Francia-
-ci sono alcuni in cui sono più marcati e chi meno-
-potresti metterti di profilo per piacere?-
-o.. ok- con un alzata di spalle
Incuriosita da quella strana richiesta si girò verso le grandi vetrate del ristorante ammirando le tende di seta bianca che si gonfiavano per il leggero venticello che soffiava, Rachel rimase un lungo attimo a fissarla illuminata dalla luce del sole per studiarla attentamente -tolti i pensieri poco casti.
-si.. ora si che si nota meglio che sei di origine francese, scusa puoi pure rigirarti-
-indovino il naso?-
-specialmente il naso!! Ma anche le labbra.. poi più in la mi divertirò a scorgere gli altri tratti fisici dei francesi sarà la mia nuova sfida! Magari chiederò aiuto a Jesse-
-felice di essere diventata il tuo nuovo esperimento- ammiccandole
Proprio in quel momento arrivò il conto, Quinn tentò subito di mettere mano al portafoglio per almeno pagare la sua parte, ma Rachel con uno sguardo tirò la carta di credito e le sorrise gentilmente.
-grazie per il pranzo- una volta fuori dal ristorante
-di niente.. grazie per aver accettato di contribuire al mio matrimonio, o e ovviamente tu e Finn siete invitati ci mancherebbe che dopo tutto il lavoro non ti godi il tuo trionfo! Potrei presentarti altre persone e allargare la tua fetta di clienti-
-perché ci sono altri matrimoni in vista tra le celebrità?- incuriosita
-non che io sappia, ma magari potresti spostarti anche a semplici eventi sai galà e altre cose simili.. chi lo sa potresti arrivare un giorno ad adornare la navata degli Emmy, o il ricevimento del premio Nobel!! Non sai mai cosa ha in serbo per te la vita- ammiccandole
-già.. a presto Rachel- allungando la mano per salutarla
Rachel scostò la mano e l’abbracciò per poi lasciarle due baci sulla guancia, Quinn di risposta non seppe che fare quindi rispose timidamente ai baci e cercò di nascondere come meglio poteva il suo maledetto rossore..
-a presto Quinn- incamminandosi
-Rachel!!- raggiungendola dopo solo due passi -posso concedermi il piacere di prendere un taxi insieme a te? Non me la sento di lasciarti camminare per così tanto.. non oso immaginare come tu abbia fatto per arrivare al mio negozio!-
-c’è una piccola cosa chiamata segreto Quinn- ammiccandole e alzando il braccio
Poco dopo di fianco alle due si fermò un taxi.
-ow.. sollevata di sapere che non ti farai chilometri e chilometri a piedi- poggiandosi una mano sul cuore
-sai Quinn sei molto dolce, grazie.. a presto- sorridendole di nuovo e salendo sul taxi
Quinn se fosse stata una fata in quel momento o un uccellino magari si sarebbe messa a volare dalla felicità, poi ridestandosi dal suo mondo delle favole -per non apparire più strana di una donna da sola che ai lati della strada dondolava ad occhi chiusi- chiamò un taxi e tornò a casa.. Finn sarebbe arrivato a momenti..

Primo capitolo.. abbastanza lungo, dovrebbe darvi tempo necessario per capirlo comprenderlo tradurlo dall'aramaico e magari prendere fiato dove mancano le virgole XD
Se avete o no qualcosa da dire fatelo non vi mangio prenderò come se fossero una fetta di pizza i vostri commenti e li gusterò piano piano -ps adoro la pizza.
Baci RD

 
  
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