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Autore: Aiko Inochi    10/02/2017    0 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Naraku. I giorni si susseguono tranquilli e sereni per Inuyasha e compagni ma la pace non durerà ancora per molto. Una particolare ragazza creerà scompiglio al villaggio e Sesshoumaru sarà portatore di cattive notizie. Una pericolosa minaccia incombe sulle terre dell'Ovest e sulle vite di tutti.
[Sesshoumaru x Nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                 RISONANZA



«Sei stanca, Rin?»
«Posso continuare»
Shireiyama camminava davanti al gruppo, conducendolo. Erano ormai giunti a ovest del Fuji ed erano alla caccia di un indizio.
Immediatamente dietro, Rin e Jaken lo seguivano senza battere ciglio, a chiudere il gruppo c’era Noumu che li guardava le spalle.
Purtroppo non sapevano dove cercare. L’unica cosa che ottennero, fu restringere la zona grazie a delle informazioni di piccoli youkai del luogo.
Era sera e di luce già non ce n’era quasi più. Avrebbero continuato fino al calare completo delle tenebre.
«Ci fermiamo!» disse d’un tratto Shireiyama. Aveva trovato il luogo ideale dove far riposare la ragazza: erba e foglie secce rendevano più comodo dormire a terra o appoggiarsi ad un albero, nessun youkai pericoloso nelle vicinanze e spazio per accendere un piccolo fuoco.
Jaken si occupò di raccogliere la legna, mentre Noumu non resistette dal catturare un cinghiale che gironzolava poco distante. Lo cossero e ne assaporarono tutti.
Non parlavano molto, nonostante ciò Rin non si sentiva a disagio. Shireiyama si accertava che stesse bene e Noumu faceva da buona guardia alle sue spalle, stranamente si sentiva protetta tra due lupi.
Ogni tanto poneva qualche domanda a Shireiyama, più per curiosità che per altro.
«Shireiyama, tu hai una tribù a cui appartieni?»
«Ne avevo una e ne sono stato il capo per un periodo»
«E ora?»
«Ora non ne faccio più parte. L’ho lasciato alla guida di mio fratello minore»
«Perché?»
«Rin, non essere indiscreta con Shireiyama-sama!» la rimproverò il kappa.
«Tranquillo Jaken, non è un segreto» proseguì rivolgendosi a Rin «devi sapere che molto tempo fa, quando ero ancora un ragazzo, il capo della mia tribù prima di morire, mi nominò come suo successore. Poco tempo dopo la sua morte, diversi branchi e tribù di youkai, cominciarono a minacciare i nostri territori. Fatta eccezione per me e mio fratello, la mia tribù non vantava elementi particolarmente forti e non potevamo sostenere una guerra contro decine e decine di nemici. Così decisi di rivolgermi al padre di Hasu. La sua fama era giunta fino alle lontane terre del nord e, con disappunto degli anziani, chiesi il suo aiuto. Lui acconsentì e mandò Hasu e Sesshoumaru come supporto. Ammetto che all’inizio fui un po’ scettico, Hasu era una mia coetanea e Sesshoumaru addirittura più giovane ma erano almeno mille volte più preparati di me. Con loro riuscii a salvare la mia tribù e sentii il desiderio di imparare da Inu no Taisho, per migliorare.  Lo pregai così tanto che alla fine cedette. Trascorsi molto tempo nel suo palazzo, divenni buon amico di Sesshoumaru e finì con l’innamorarmi di Hasu. Per fortuna ero ricambiato. Però, la mia relazione con lei non fu mai accettata dagli anziani della tribù»
«E perché? Vi avevano anche aiutato» a Rin sembrò una cosa molto ingiusta.
«Si fecero aiutare da degli inu youkai solo perché non avevano altre alternative di salvezza. Comunque sia, che il loro capo si unisse ad una inu youkai era inammissibile. Se mi fossi imposto, rischiavo di far scoppiare una faida interna e non volevo. Me ne andai, affidando la tribù a mio fratello»
«Hai fatto tutto per Hasu»
«Sì. Per me non c’era nulla più importante di lei. Lo è tutt’ora e insieme a lei ora ci sono anche Himaru e Tsukiko»
«Che storia romantica!» Shireiyama rise per la naturalezza dell’affermazione di Rin.
«Bene ora si è fatto tardi. Dormi!»
«Già finito?» fece un po’ delusa. Voleva sapere altro.
«Sì! Domani ti sveglio presto e se non dormi non avrai le forze per camminare»
Un po’ a malincuore si sdraiò e si addormentò in poco tempo. Shireiyama la coprì con il suo haori e spense il fuoco.
«Ora è tranquilla, vero Jaken?» domandò all’improvviso l’okami youkai.
«Direi di si. Sapete, non pensavo potesse riuscire ad abituarsi a vuoi»
«Deve essere stata una brutta esperienza per un cucciolo d’uomo» Jaken annuì.
Il piccolo kappa si addormentò poco dopo vicino a Rin e Noumu riposava al fianco di Shireiyama, a sua volta appoggiato all’albero accanto a Rin.
La ragazza le aveva fatto tornare alla mente tanti ricordi. Shireiyama chiuse gli occhi e si lasciò andare alla memoria di un passato lontano.

***

«Sei lento Kuroyama!» urlò un giovane okami youkai dai capelli neri, come la folta coda e gli occhi blu.
«Aspetta che ti raggiungo, Shireiyama!» replico un altro okami youkai molto simile dietro di lui. Correvano su per la montagna, diretti verso la cima.
Erano entrambi agili e veloci e in breve raggiunsero la sommità.
«Visto ti ho raggiunto, nii-san!» disse Kuroyama leggermente affaticato per la corsa.
«Non male ma devi ancora migliorare, mio caro fratellino» lo colpì con un pugno affettuoso alla spalla. Da lì si godeva una splendida vista di tutto il territorio della loro tribù: gli okami youkai del nord.
Era una terra molto fredda per la maggior parte dell’anno, pochi ningen nelle vicinanze ma vicina a molte altre tribù di youkai.
«Nii-san, pensi che il capo sceglierà te come suo successore?»
«Temo di si. Preferirei scegliesse te ma ti ritiene ancora troppo giovane»
«Shireiyama non devi parlare così. Tu sei molto più forte di me e sai farti rispettare meglio di chiunque altro»
«Solo se mi impongo con la forza. In più gli anziani non mi sopportano»
«Perché sei irrispettoso»
«Quando mai! Sono loro ad essere dei vecchi testardi e cocciuti» si soffermò a guardare il fratello « e se rifiutassi?»
«Sei impazzito?! A chi vorresti lasciare la guida della tribù?»
«A te»
«No no no no! Non esiste, non ne sarei capace» esclamò terrorizzato agitando le mani davanti a se.
«Sì invece! Saresti un capo perfetto, un po’ giovane, ma con il tempo faresti esperienza»
«Non se ne parla!  Tu accetterai il compito, se questo sarà il volere del capo» vedendo che non rispondeva, il fratello minore Kuroyama, insistette « promettimelo!»
Shireiyama detestava l’insicurezza del fratello. Possedeva decine di qualità migliori di lui eppure viveva nella sua ombra.
«Solo se tu mi supporterai» Kuroyama annuì.

Un grosso okami youkai assunse le sue sembianze umanoidi e fece ritorno alla sua tana.
«Capo!» diversi giovani okami youkai gli corsero contro.
«Stai bene?» domandarono alcuni preoccupati. Shireiyama era ricoperto di sangue, l’armatura rotta e un braccio presentava una profonda lacerazione, dalla quale colava ancora sangue.
«Sto bene» li rassicurò «dov’è mio fratello?»
«Sono qui, nii-san» Kuroyama si fece avanti.
«La situazione è diventata insostenibile. I nemici sono troppi e noi da soli non riusciremo a fermarli»
«Dovremmo chiedere aiuto a qualcuno ma a chi? Pare che tutte le tribù della zona vogliano eliminarci»
«Io avrei un’idea»
«Chi sarebbe, nii-san?»
«Inu no Taisho»
«Un inu youkai di un’altra terra?» Shireiyama annuì al fratello.
«E’ fuori discussione!» s’intromise uno degli anziani.
«La tribù degli okami youkai del nord non può abbassarsi a chiedere aiuto ad un cane» altri quattro anziani si avvicinarono.
«Capisco il vostro disappunto ma la mia idea non cambia. Andrò da questo Inu no Taisho» aveva mostrato le zanne e tutto il suo istinto aggressivo, poi si rivolse al fratello « tenete duro fino al mio ritorno. Io farò il prima possibile»

Finalmente l’aveva trovato. Il palazzo di Inu no Taisho non era stato facile da individuare. Aveva una gran fretta, la sua gente rischiava di morire.
Inu no Taisho l’accolse e ascoltò la sua richiesta.
Un maestoso youkai. Shireiyama s’incantò ad ammirare la sua figura.
«Sei un giovane capo saggio. Per salvare la tua gente non esiti a rivolgerti ad inu youkai. Accetto la tua richiesta di aiuto»
Shireiyama ne fu felice, poteva salvare la sua tribù. Ma immediatamente la gioia del momento scomparve. Non sarebbe stato Inu no Taisho a combattere al suo fianco ma i suoi due figli. Una youkai sua coetanea e uno più giovane.
“E’ addirittura più giovane di Kuroyama” si ritrovò a pensare con preoccupazione.

«Kuroyama, ascoltami devo dirti una cosa importante» Shireiyama era da solo con il fratello, sulla vetta della montagna di notte.
«Cosa c’è, nii-san»
«Eh? Perché?»
«C’è bisogno di chiederlo? Hai visto anche tu i suoi figli. Hanno lottato con tutti quegli youkai come se nulla fosse. In poco tempo hanno stabilito le sorti della battaglia. E Sesshoumaru è addirittura più giovane di te»
«Pensi che Inu no Taisho possa renderti più forte?»
«Di okami youkai con il nostro potenziale non ne sono rimasti più. Non ho nessuno da cui imparare nella nostra tribù. Sento che con Inu no Taisho posso diventare uno youkai molto più forte e saggio»
«Se è così allora vai. Ci penso io alla tribù»
«Grazie fratello!»

«Vattene! Non ti vogliamo più nella nostra tribù»
«Non puoi più essere il nostro capo!»
«Unirti ad una inu youkai … inammissibile!» queste e altre frasi infelici si susseguirono da parte degli anziani. Shireiyama fu costretto ad andarsene dalla sua tribù, dalla sua famiglia.
Shireiyama non si era mai sentito così solo. Intorno a lui non c’era nessuno. Perfino la foresta dietro alla montagna gli sembrava inospitale, scura e minacciosa. Non aveva mai fatto caso a quanto fosse freddo il vento da quelle parti e a quanto silenzio ci fosse. Non aveva più una casa, non aveva più un posto in cui stare. Solo. Era solo e mai più nessuno lo avrebbe voluto. Si accucciò a terra avvolto da una tristezza mai provata prima.
Improvvisamente un ululato lo destò: era Noumu!
“Aspetta ma io me ne sono andato per stare con Hasu e Noumu era con me” si destò.
“Ho affidato la tribù a mio fratello e poi gli anziani non mi hanno trattato male, anzi, erano tristi. Hanno solo osservato le leggi della nostra gente … e allora che cos’era quella solitudine che ho provato?” Shireiyama si concentrò meglio sull’ambiente circostante. Quella foresta non era quella vicino alla sua montagna. Le assomigliava, ma non era quella. Si concentrò maggiormente.
“Sto sognando! E’ solo un sogno” si doveva essere addormentato mentre si abbandonava ai ricordi. Capito che si trattava di uno scherzo della mente, volle svegliarsi.
L’ululato di Noumu lo impedì. Ormai aveva preso coscienza del sogno ma continuava a sentire il verso del suo amico lupo. Si diresse nella direzione dal quale proveniva e lo vide.
Noumu era pieno di ferite, ululava e guaiva supplicante davanti a Moriko nella sua forma demoniaca.
«Noumu!» Shireiyama lo chiamò a gran voce. Il lupo non rispose e Shireiyama lo chiamò ancora e ancora ma la sua voce non lo raggiunse.
“Dannazione! Qui ci deve essere l’interferenza di uno youkai” per Shireiyama quella era l’unica spiegazione possibile. Forse perché non stava realmente dormendo o semplicemente perché era uno youkai abbastanza forte, era riuscito a prendere il controllo del suo sogno ed entrare in risonanza con quello di Noumu.
Ora il suo pensiero era quello di svegliare l’okami youkai.
Gli si avvicinò, chiamandolo nuovamente. Noumu non lo vedeva e non lo sentiva. Lo vide che si preparava ad una nuova carica di Moriko.
La donna si scagliò contro l’okami youkai, incurante della presenza di Shireiyama, il quale si frappose fra i due. Afferrò Moriko e la bloccò.
«Noumu sveglia!» urlò.
Moriko ringhiò e spinse con maggiore forza per liberarsi dalla stretta di Shireiyama.
«Che cosa credi di fare? Sei solo un’immagine della mente di Noumu. Sparisci!» con maggiore forza Shireiyama la scaraventò con una forza terribile. Quando andò a sbattere contro il suolo, lanciò un grido e scomparve.
Noumu rimase sbalordito e mentre Moriko scompariva, compariva Shireiyama.
«Noumu, è solo un sogno, non era la vera Moriko» Shireiyama gli si avvicinò e gli accarezzò il capo «avanti, svegliati!».
Noumu spalancò gli occhi e si dissolse.
“Deve essersi svegliato. Posso tornare anch’io” non ebbe nemmeno il tempo di terminare il pensiero che l’ambiente intorno a lui mutò improvvisamente.
Divenne una raduna, al centro della quale, Jaken piangeva sul corpo di una ragazza.
“A quanto pare non è giunto ancora il momento di svegliarsi”.
Fece qualche passo avanti, in modo da distinguere meglio il volto della giovane e identificarla. Era Rin.
Il kappa percepì i passi di Shireiyama e si destò.
«Sesshoumaru-sama … Rin …» il corpo di Jaken era percosso dai fremiti, dovuti al pianto e alla paura di Sesshoumaru.
«Jaken sono io, Shireiyama»
«Eh?» Jaken credette di aver avuto le allucinazioni. Forse era a causa della paura di morire per davvero per mano di Sesshoumaru.
«Jaken, è solo un brutto sogno indotto da un qualche youkai, Rin non è morta»
«Dite davvero?» il kappa si girò per vedere la ragazza «Ah! Non c’è più!»
«Te l’ho detto, Jaken. Rin è viva, devi solo svegliarti»
«Che sollievo» tirò un sospiro, confortato dalla notizia e scomparve così come avvenne con Noumu.
Shireiyama si fece pensieroso. Non poteva ancora tornare alla realtà, se come pensava, era tutta opera di uno youkai. Di sicuro anche Rin ne era rimasta vittima. Una giovane ningen era la preda ideale.
Doveva trovarla e destarla dal sonno. Noumu e Jaken non correvano più pericoli e di sicuro erano svegli. Avrebbero pensato loro a proteggere Rin.
Purtroppo la ragazza non era facile da trovare come gli altri due prima. In entrami i casi non si era sforzato più di tanto.
“Ci deve essere un modo per trovarla!” Shireiyama si mise a pensare “Se è opera di uno youkai che genera incubi, come penso, farà leva sulle paure della vittima. Se è così … forse se mi concentro su cosa può far paura a Rin, potrei entrare nel suo sogno” .
Non conosceva la ragazza molto bene, aveva avuto poco tempo per farsi un’idea su di lei ma di una cosa era certo: temeva i lupi.
Allora focalizzò nella mente dei lupi o okami youkai e di colpo l’ambiente circostante mutò.
Finalmente la vide. Correva inseguita dai lupi lungo un viale scuro. Era spaventata a morte, il fiato corto e ogni tanto invocava Sesshoumaru nella speranza che la venisse a salvare. Shireiyama la inseguì e in breve la raggiunse.
«Rin!» quando lo vide, la ragazza emanò un piccolo urlo e prese a correre più velocemente.
«Rin aspetta!» non si fermava. A quel punto Shireiyama si bloccò, costringendo i lupi inseguitori a fare altrettanto. Bastò una semplice occhiata per far intendere a quei lupi che dovevano lasciar perdere la ragazza.
Rin non sentendo più nessuno alle sue spalle, si voltò. I lupi non c’erano più, ma restava l’okami youkai.
«Rin» la chiamò piano, con gentilezza. Lei arretrò e riprese a correre.
“Dannazione!” doveva far si che si rendesse conto che tutto quello che stava vivendo non era reale. Si limitò a seguirla mentre pensava a come fare.
Improvvisamente Rin arrestò la sua corsa, poiché davanti a lei apparve un feroce okami youkai, dall’aspetto di un grosso lupo, con una fila di denti affilatissimi e grondanti di sangue e saliva.
“Sesshoumaru-sama …” Rin si paralizzò dalla paura e cominciò a tremare. Vide quell’orribile creatura saltare su di lei. Istintivamente si coprì con le braccia, sapendo che non avrebbe avuto scampo.
L’okami youkai non arrivò mai ad azzannarla. Shireiyama l’aveva ucciso prima che potesse avventarsi sulla ragazza.
«Sesshoumaru …» Rin abbassò le braccia, convinta che a salvarla fosse stato lo youkai bianco. Si sorprese nel vedere ancora quell’okami youkai. Questa volta non scappò, lo guardò meglio e lo riconobbe.
«Lui qui non verrà. Sei all’interno di un incubo dal quale devi destarti al più presto» Shireiyama le arrivò ad in singolo passo di distanza. A Rin caddero alcune lacrime e si gettò su Shireiyama, cercando di reprimere il pianto nei suoi vestiti.
L’okami youkai s’irrigidì a quel contatto inaspettato, poi si lasciò andare e le accarezzò le spalle per tranquillizzarla.
«Ho avuto tanta paura! Da sola non ero in grado di fermarli e Sesshoumaru non arrivava. Mi sono sentita persa» si sfogò la ragazza.
«E’ tutto solo un brutto sogno. Sesshoumaru non permetterebbe mai che ti facciano del male»
«Davvero è solo un incubo?»
«Sì. E’ probabile che la causa di tutto sia uno youkai. Ti ricordi quello che stavi facendo?»
Ci rifletté un attimo prima di rispondere « Stavamo cercando la piuma e riportare alla normalità Moriko»
«Esatto! Ora svegliati e sistemiamo lo youkai» Rin annuì e svanì.

***

Noumu si svegliò di soprassalto e andò subito alla ricerca di Shireiyama. Lo trovò immediatamente, appoggiato ad un albero con gli occhi chiusi e gli si avvicinò lentamente. Non era realmente addormentato ma appariva come qualcuno che chiudeva gli occhi per riposare, restando lucido. Accanto c’erano Jaken e Rin che dormivano un sonno agitato, si lamentavano e il kappa si dimenava ogni tanto. Noumu si concentrò su loro due. Shireiyama se la sarebbe cavata da solo. Gli girò intorno, li scosse leggermente e li chiamò, mugolando ma nulla era efficace. Jaken era quello che si lamentava di più e l’okami youkai si concentrò su di lui. Lo scosse con maggiore forza e prese a mordicchiarlo ad un braccio.
«Mmmm … mmmm» Jaken si lamentò di più mentre contrasse per qualche volta le sopracciglia. Si svegliò ed emanò un piccolo urlo.
«Ah! Ma che fai?» il kappa si destò rapidamente e sottrasse la manica dalle fauci del lupo.
«Che schifo! E’ tutto zuppo di saliva! Che intenzioni avevi, volevi mangiarmi per caso?» si lamentò Jaken appurando la presenza di qualche buco nella manica.
Noumu gli ringhiò e gli abbaiò contro.
«Sesshoumaru» un sussurro agitato provenne alle spalle dei due. Rin era l’unica il cui incubo non era giunto al termine. Le si avvicinarono, ma chiamarla e scuoterla erano azioni inutili per farla destare.
«Shireiyama non è ancora tornato. Starà aiutando Rin?» domandò Jaken voltandosi a guardare l’okami youkai tranquillamente appoggiato all’albero. Noumu annuì.
Per diversi minuti non poterono far altro che vegliare sulla ragazza. L’okami youkai si era fatto attento ed era riuscito ad individuare lo youkai che aveva approfittato di loro. Lo teneva sotto controllo con l’olfatto e al minimo tentativo di fuga, gli sarebbe saltato addosso.
Rin inaspettatamente si calmò, rilassando i muscoli del viso. Dopo pochi attimi, aprì gli occhi con estrema lentezza.
«Rin!» esultò gioioso il piccolo kappa.
«Oh, Jaken! Ho fatto un sogno orribile»
«Tranquilla è passato» la consolò, felice di vedere che stesse bene.
«Il responsabile si merita una bella lezione» disse una voce ferma e decisa alle loro spalle.
«Shireiyama-sama!»
«Noumu, l’hai trovato?» si rivolse al lupo. Noumu fece dei piccoli versi e guaiti.
«Un semplice baku?» Shireiyama alzò un sopracciglio contrariato. Tanti problemi causati da un banale youkai.
«Vado a sistemare quel seccatore» annunciò prima di incamminarsi nella direzione dal quale proveniva il suo odore.
«Aspetta, voglio venire con te!» disse Rin con un impeto. Shireiyama acconsentì. Una volta sveglia Rin non correva nessun pericolo, in più ci sarebbe stato lui al suo fianco.
Trovarono subito il baku che si stava dando alla fuga. Correva come un forsennato nel disperato tentativo di seminare quelle, che fino a poco prima, erano le sue vittime.
Era uno youkai grande quanto un cavallo, dal corpo grosso e robusto, una testa possente, una corta proboscide e due lunghe zanne.
«Rin tieniti pronta con le frecce» la ragazza si fidò e fece come gli aveva detto. L’okami youkai scattò, superando il baku, il quale dovette invertire il senso della corsa, tornando indietro.
In questo modo per Rin era un bersaglio facile. Scagliò una prima freccia che si conficcò sulla schiena, rallentandolo. Ne scagliò una seconda che prese la zampa anteriore, con l’effetto di fargli perdere l’equilibrio.
«Maledetti!» gemette il baku «avrei mangiato i vostri incubi fino all’ultimo» provò a rimettersi in piedi inutilmente.
«Li avresti uccisi!» disse Shireiyama, provando disgusto per lo youkai. La sua specialità era quella di indurre al sonno le sue vittime, scrutare nell’animo e nella mente del malcapitato, provocando incubi di cui si sarebbe cibato. Maggiore era il tempo che le vittime dormivano o maggiore era il terrore e la paura che l’incubo provocava, più alte erano le probabilità che queste sarebbero morte.
«Sarebbe la gusta punizione»
«Per cosa?» l’okami youkai, come Rin, non ricordava di aver avuto nulla a che fare con il baku, né che qualcun altro del gruppo gli avesse fatto qualcosa.
«Il mio tesoro … non l’avrete» si alzò di scatto e spalancò gli occhi che divennero luminosi.
Fissò Rin, la quale presa alla sprovvista, cadde a terra con lo sguardo incollato a quello del baku come ipnotizzata.
Il contatto visivo durò pochissimo. Shireiyama uccise lo youkai, trapassandolo con la mano artigliata.
«Ma cosa …» Rin era leggermente scossa, non avendo capito cosa era successo.
«Se lo avessi guardato ancora, ti avrebbe ghermito l’anima» le spiegò Shireiyama, liberando il corpo dalla sua mano. Nell’estrarla, toccò qualcosa che prese. Era ricoperta di sangue e, per capire che fosse, la pulì almeno un po’ con l’altra mano.
«E’ la piuma!» affermò la ragazza.
«Quindi è a questa che si riferiva. Il suo tesoro. Deve averci sentito e per proteggerla ha tentato di ucciderci» riassunse Shireiyama «Senza saperlo ci ha facilitato il compito»
«Un po’ mi dispiace» disse Rin guardando il corpo del baku. Shireiyama la guardò, non comprendendo quello stato d’animo per uno che aveva tentato di ucciderla pochi minuti prima. Poi si ricordò che era una ningen e di cose strane come quella, le faceva anche Moriko.
«Torniamo dagli altri»
«Shireiyama!» lo trattenne prima che iniziasse a camminare.
«Grazie per avermi salvata» Rin gli sorrise.
«Non c’è bisogno di ringraziare» rispose imbarazzato, voltandosi dal lato opposto.  




Salve!
E' un piacere vedere che siete in tanti a seguire questa sotira anche quando siamo ad un passo dalla fine. ... grazie!
Tutti gli oggetti sono stati recuperati ora non resta che sigillare la Hakaitsume ma per fare ciò, bisogna scontrarsi con Kyoufuumaru e poi Moriko che fine ha fatto?
Vi saluto in compagnia di Rin e Shireiyama: clicca qui  
Alla prossima ;) 
  
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