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Autore: thankyouzayn    11/02/2017    0 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

10

La porta sbatté ed una corrente di aria gelida s'impossessò dell'atrio della piccola casa quando Irene, infreddolita e stanca, fece il suo ingresso. Il silenzio, a fare da padrone, le fece corrugare le sopracciglia mentre con occhi attenti passava in rassegna il salotto vuoto e che non mostrava alcuna traccia della presenza di Allie dal momento che nel pomeriggio non avrebbe dovuto lavorare e, di norma, faceva a malapena in tempo a varcare la soglia prima di stendersi sul divano con quella tuta leggermente logora che a lei piaceva così tanto da farla sentire quasi nella sua vera casa.
In cucina, accanto alla macchina del caffè, due bicchieri sembrano essere stati appoggiati con poca cura e frettolosamente, giusto per non lasciarli da qualche altra parte della casa. Irene, abituata a quel tocco di disordine che guastava sempre con il suo, quasi, eccessivo ordine sospirò, rassegnata, prima di sfilarsi la sciarpa, appendere il cappotto ed afferrare nuovamente la borsa che aveva abbandonato all'entrata.
Con passo leggero, non sia mai che Allie avesse deciso di cambiare postazione per il suo pisolino pomeridiano, percorse la breve rampa di scale. Poggiò, giusto per una frazione di secondo l'orecchio sulla porta dell'amica, prima di capire che non era per niente una cosa rispettosa e nel suo stile. Tuttavia, non riusciva a spiegarsi come mai non non sembrasse esserci traccia della caotica Allie. Un paio di secondi dopo, Irene, era nella sua stanza con il letto perfettamente rifatto, le tende bianche che lasciavano intravedere ciò che c'era al dì fuori della finestra senza, però, essere troppo esposti agli occhi altrui. Lasciò che la borsa contenente i libri, che stava diventando sempre più pesante per la sua spalla minuta, scivolasse fino ad atterrare sul pavimento dove poi, con il piede, la fece scivolare fino ad arrivare sotto la scrivania.
Poi, dando una rapida occhiata alla porta chiusa di Allie, si tolse le scarpe (che per giunta odiava tenere in casa) prima di avviarsi verso di questa. Le sue nocche sfiorarono con delicatezza e con la solita finezza, che non l'abbandonava mai, il legno bianco.
Svegliare Allie avrebbe voluto dire andare incontro alla morte sicura.
I rumori che a quel punto si udirono furono confusi e diversi ed, Irene, per qualche istante, si chiese se fosse il caso di entrare, fregandosene se l'amica poi si fosse arrabbiata. Questo istinto, però, venne cacciato presto dalla sua mente non appena la maniglia della porta si abbassò e la figura di Allie sgattaiolò fuori dalla piccola, quasi inesistente, fessura che aveva creato. Con la maglia insolitamente larga ed i capelli un poco spettinati si morse il labbro inferiore come per scusarsi. Irene, allora, aggrottò le sopracciglia e mentre lasciava un'ultima quanto rapida occhiata alla porta alle spalle dell'amica si portò una mano sul fianco. Non voleva certo delle spiegazioni ma, accidenti, il suo comportamento era davvero strano e le creava confusione più che mai.
«Tutto bene?» Le chiese a quel punto, spostando il peso da una gamba all'altra. Le sopracciglia sempre aggrottate.
Allie annuì, muovendo vigorosamente il capo e facendo svolazzare le sue corte ciocche di capelli. Il tintinnio del braccialetto si udì solo quando, la ragazza, tentò di sistemarli.
«Ti ho disturbato?» Domandò anche, a quel punto, Irene.
L'amica scosse ancora la testa, spostando i piedi fino ad arrivare alle scale che percorse con enfasi ed invitando l'amica a seguirla con un sorriso ed piccola risata allegra nei confronti dell'espressione di Irene che a sua volta si arrese, seguendo Allie fino al divano, dove ad attenderla, oltre all'amica c'erano una coperta per entrambe e la televisione accesa ma con il volume al minimo.
«C'è una bottiglia di vino in frigorifero. Propongo di aprirla e bercela mentre mi racconti cosa il tuo bel ragazzo ti ha detto. O anche cosa avete fatto, in alternativa.»
Irene scosse i lunghi capelli biondi fino ad arrivare alla decisione di legarli in una coda veloce quanto improvvisata prima di incrociare le braccia al petto ed osservare l'amica con un'espressione severa e corrucciata sul viso perfetto.
«Allie», esordì a quel punto. Il tono di voce, che non ammetteva repliche, fece tacere immediatamente Allie fino a farle arricciare le labbra in una smorfia, consapevole ed arrendevole.
Con un sospiro e un'occhiata veloce in direzione della porta d'ingresso, così veloce che se Irene non fosse stata attenta a malapena avrebbe notato, si schiarì la voce ed arrossì: gesto insolito per una come Allie che non si vergognava mai di nulla.
O almeno non si era mai vergognata di niente quando era in presenza di Irene, forse perché ci pensava lei per entrambe.
Poi, con uno sbuffo e dopo essersi passata una mano sul viso privo di trucco si guardò bene dal regolare il tono della voce ed in un sussurro a malapena udibile disse un «Se te lo dico rimarrà poi un segreto?»
Irene, curiosa e confusa allo stesso tempo, annuì, stanca anche di quella sorta di gioco costituito da mille domande.
«Non lo dirai a nessuno, quindi?»
Con una rapida alzata di occhi verso il soffitto, la bionda, scosse la testa e la rivelazione che le fece l'amica la lasciò quasi senza parole.
«Sono andata a letto con un ragazzo.»
La gola di Irene si seccò ed, improvvisamente, avvertì la necessità di stringere tra le dita un bicchiere di vino come aveva proposto, inizialmente, Allie.
Per qualche istante si chiese anche se avesse capito male, se per caso le parole appena udite non erano che frutto della sua immaginazione ma, una rapida occhiata all'espressione della sua amica le fece capire ed intuire che le cose stavano proprio così.
«Va bene», disse a quel punto Irene, sentendosi come una madre. Chiuse gli occhi e si passò una mano sugli occhi, rischiando di sbavare il mascara messo abbastanza frettolosamente dopo la sua famosa entrata in aula. Ovviamente si era premurata di truccarsi un poco perché non avrebbe vissuto con la consapevolezza di essere considerata dall'intero college una sottospecie di zombie.
«Da quanto va avanti questa storia?»
E forse, la cosa che le dava più fastidio, era quella di non essere stata messa al corrente. Lei, d'altro canto, era ancora convinta che ad Allie piacesse il diverte e spiritoso Niall Horan con cui passavano giornate intere.
La mora, a quel punto, con gli occhi che vagavano per tutto il salotto si prese qualche secondo per sé mentre Irene batteva le sue unghie laccate di rosso sulla gamba. Provava un vago senso di fastidio per il semplice fatto che Allie si lanciasse sempre nei più spietati interrogatori per sapere quante più cose della sua vita privata mentre lei, leggermente più discreta, doveva venire a conoscenza di situazioni simili solo quando le si presentavano davanti agli occhi.
Poi, Allie, si lasciò andare in un altro sospiro pesante e con voce flebile disse un «Veramente è stato solo per oggi» che fece spalancare, letteralmente, la bocca ad Irene che, in più, sgranò gli occhi e si lasciò scappare un «Cosa?!» così acuto da spaventare l'altra ragazza.
Se fosse stato possibile i capelli le sarebbero diventati bianchi per la sorpresa e per il colpo ricevuto ed incassato.
Dopo i tanti anni che conosceva Allie, la bionda, poteva dire di sapere quanto fosse piena di vita, cocciuta, determinata a raggiungere i suoi obbiettivi anche se ci fossero stati degli ostacoli lungo il suo percorso e decisamente dotata di una parlantina in grado di stenderti. Dannazione, a volte si faceva persino fatica a seguirla nei discorsi più semplici per quanto parlasse veloce.
Ma, tuttavia, questo aspetto di lei, Irene, non pensava esistesse.
Proprio Allie scosse la testa, sconsolata, davanti alla reazione della sua amica ed immaginò che sarebbe stata molto simile a quella di sua madre se fosse venuta a conoscenza di una cosa simile.
«Lascia stare», soffiò poi la mora, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sul viso corrucciato. «È una lunga storia che non so nemmeno come sia iniziata. L'unica cosa di cui sono sicura è che è stata la prima ed ultima volta.»
Irene, alle parole dell'amica, ridacchiò un poco non appena notò le labbra arricciate dell'altra.
A quel punto si protese sul divano, appoggiò un avambraccio sull'imbottitura e con un sorriso malizioso e puro divertimento ad oscillarle nello sguardo, si lasciò scappare un «Perché? Non ti ha soddisfatta?»
La risata di Allie echeggiò per tutto l'appartamento, facendo dimenticare ad entrambe di avere un ospite in più al piano superiore che stesse dormendo.
Con un leggero velo di imbarazzo, Allie, scosse anche la testa, coprendosi il viso con le mani e ridacchiando appena. Incapace solo di pronunciare parola sull'argomento.
«Strano», osservò a quel punto Irene, corrugando la fronte e continuando ad osservare l'amica.
Era in grado di riconoscere che si stesse divertendo, in quel momento, approfittando di un punto debole, di cui nemmeno ne era a conoscenza, della sua amica.
Elegantemente, Irene, portò una mano sotto il mento, increspando le labbra e inumidendosele.
«Di solito quando si tratta di argomenti del genere non ti tiri indietro», aggiunse anche.
Allie, presa un attimo alla sprovvista, premette tra loro le labbra mentre si passava una mano tra i capelli corti.
Era molto bella nonostante fosse struccata, con un maglietta un poco sgualcita e spettinata. Poi scosse la testa, storcendo appena il naso e aprendo la bocca per dire qualcosa che, effettivamente, non disse.
Irene annuì, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Aveva una vaga idea di quello che girava per la testa di Allie dopo aver osservato ancora una volta l'amica e poi in direzione delle scale prese la sua decisione.
«D'accordo», esordì, posando le mani sulle sue cosce. La posizione strana ma comoda che aveva assunto le concedeva di muoversi un po' come preferiva. «Adesso andrai a cacciare il nostro ospite di casa e poi io e te faremo una lunga chiaccherata.»
Allie, che per qualche istante se ne era stata in silenzio senza saper cosa dire, dopo un'accurata occhiata a tutto quello su cui i suoi occhi potevano posarsi, incrociò le braccia al petto, consapevole di quello di cui avrebbero parlato dopo che avrebbe risolto l'intoppo di quella giornata.
«Cacciare?» Disse poi, con tono divertito.

Irene sorrise anche lei, scrollando le spalle e «Mandalo via», le disse prima di posare un piede a terra e raccogliere l'elastico che le era caduto nel sciogliersi i capelli. Poi fece un'occhiolino all'amica e con un «Sono in camera mia. Vieni a chiamarmi quando hai finito» sparì dal salotto e dalla visuale di Allie che sbuffò, si diede una rapida occhiata e fece un respiro profondo prima di salire le scale e trovarsi davanti alla porta della sua stanza.



Note autore:
Ciao a voi mie bellissime fanciulle!
So di essere decisamente imperdonabile: avevo detto che molto probabilmente sarei riuscita a tornare ad aggiornare con regolarità ed, invece, eccomi qua che compaio dopo tre settimane. Non volevo davvero che andasse a finire in questa maniera ma ogni volta che mi prefisso di aggiornare c'è sempre qualcosa che mi impedisce di farlo. In questo caso la simulazione della terza prova. Avevo così tanto da studiare e da fare in generale che se sono sopravvissuta mi posso considerare immortale. Ovviamente la mia priorità, in questo momento, è la scuola.
Alla storia dedico sempre più attenzione che posso e solitamente con la scrittura vado avanti alla sera, quando stufa di compiti e studio getto via i libri ed ho bisogno di liberare la mente. È un ottimo rimedio per dormire meglio la notte.
In tutto questo spero che stiate tutte bene e che il vostro nuovo anno prosegui a meraviglia. Spero anche che la scuola non vi stia massacrando e che possiate permettervi di respirare ogni tanto.
Personalmente attendo con ansia la fine dei tutto per poter respirare definitivamente e permettermi di riposare quanto voglia.
Ma dopo tutti questi discorsi la cosa più rilevante da dire che è finalmente sabato, che un'altra settimana è finita e che io ho davvero aggiornato.
È un capitolo davvero corto perché più di tanto non succede. L'unica cosa che capiamo è che Allie, la fantastica Allie, è andata a letto con un tipo che a malapena conosce anche lei.
Non so esattamente da dove sia venuta fuori questa idea ma quando mi sono resa conto di quello che stavo scrivendo ormai l'idea era troppo radicata in me per abbandonarla. Ovviamente ci saranno delle ripercussioni per ciò che ha fatto ma per scoprire di che genere saranno dovrete attendere. Maggiori informazioni si avranno già dal prossimo capitolo che è dovuto per forza separare da questo.
Irene, ovviamente, è scioccata e se inizialmente non capisce se Allie le stia mentendo o sia la verità dopo si rende conto che l'intera situazione è reale e che la sua migliore amica è imbarazzata.
Ovviamente è una cosa inedita per la spumeggiante e sempre attiva Allie. Possiamo pure dire che è una fase di transizione che mi serviva per poter collegare altre cose che accadranno più avanti. Quindi è un aggiornamento ma non un vero aggiornamento: vi prometto che la prossima volta mi presenterò con qualcosa di più corposo.
Non la considerate una presa per il culo questa, vero? Scusatemi il francesismo ma mi servivano appositamente queste parole per esprimermi.
Di cose da aggiungere non ce ne sono più. Spero che mi possiate perdonare per il mio mega ritardo e che non vi offendiate per la cagatina che ho pubblicato. Spero che tra oggi e domani vi riposiate a sufficienza ed, anche se in anticipo, vi auguro uno strepitoso San Valentino a tutti quelli che lo festeggiano. Spero possiate divertirvi e passare una magnifica giornata con la vostra persona anche se, personalmente, penso che in una coppia debba essere ogni giorno San Valentino.
L'amore va vissuto in ogni momento ed al migliore dei modi per cui godetevi ogni istante con chiunque amiate. L'amore è sempre nell'aria e questa è una delle cose che mi fa andare avanti nella vita.
Con questo mio momento di saggezza vi saluto e vi dico, come sempre, che per vedere quello che ho pubblicato in passato basta che clicchiate semplicemente
qui.
Vi ringrazio per la vostra solita attenzione, mi scuso per eventuali errori grammaticali e ci sentiamo al prossimo aggiornamento.
All the love. xx
-Micol :)

  
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