Le lacrime del principe

Presto l'allarme si diffuse per tutta Whole Cake Island: lo sposo era in fuga.
Ciò significava che il piano stava andando a farsi benedire e che Mama non l'avrebbe presa AFFATTO bene.
Lo sposo però non pensava più al piano. Aveva smesso di pensarci dal momento in cui aveva fatto la sua mossa, in cui il suo corpo si era mosso prima del suo cervello. La lancia che aveva nel cuore era stata scagliata e, anche se si dava del folle, egli respinse i propri tormenti continuando a correre e concentrando la propria mente ferita verso l'unico luogo dove voleva DAVVERO trovarsi in quel momento.
Era fatta, ormai.
Aveva condannato i suoi amici lontani e l'uomo che considerava un padre. Fra i suoi pensieri continuavano a riecheggiare scuse che nessuno poteva udire. Lui per primo, tanta era la foga con cui correva e ansimava. I piedi pestavano le pozzanghere facendo schizzare ovunque l'acqua fangosa e dolciastra. Il cielo ululava, il suo respiro scandiva il tempo reale di quella corsa disperata. Davanti a sé, Sanji non aveva che le immagini dei suoi amici, laggiù, dove li aveva disprezzati per salvarli e salvare il proprio cuore. Le lacrime gli solcavano le guance mischiate alla pioggia fitta che gli sferzava il viso.
Chissà se avrebbero capito.
Chissà se li avrebbe trovati là...
Poi lo vide.
La figura malconcia del suo capitano si ergeva in ginocchio in mezzo alla strada, consumata dalla fatica e dalla fame. Lo stava sul serio aspettando quell'idiota?
"Perdonami, Zeff." pensò reprimendo l'istinto di tornare sui suoi passi "Perdonatemi tutti."
Deglutì diverse volte, annaspando nel tentativo di urlare e respirare al tempo stesso, mentre cercava di mettere insieme le parole. Aveva così tanto da esprimere, da non riuscire a farlo. Voleva riavere tutto ciò che aveva dovuto abbandonare, ma aveva il terrore che questo tutto venisse distrutto. Alla fine condensò speranze e timori urlando il nome dell'unica persona che, sapeva, avrebbe potuto rimettere ogni cosa al suo posto.
-RUFY!!-
Il capitano parve ridestarsi dal torpore e il suo viso s'illuminò quando vide l'amico correre verso di lui, come era certo che avrebbe fatto.
No, Rufy non aveva dubitato neppure un attimo.
-SANJI!-
Il cuoco sorrise, il cuore improvvisamente si fece più leggero.
Tese la mano verso il suo capitano che sorrideva a sua volta, ma fu un attimo. I suoi occhi si spalancarono per il terrore. Il rombo di un tuono, il rumore assordante di uno sparo. Con sgomento, Rufy vide l'espressione dell'amico mutare dalla gioia alla sorpresa, poi arrivò il dolore. Gli occhi arrossati dalle lacrime e le labbra che tremanti recitavano scuse come un mantra penoso, mentre Sanji cadeva in ginocchio, sotto quella triste pioggia. Si accasciò poi, senza emettere un suono, esausto. Rufy sentì chiaramente il suo cuore continuare a mormorare, a chiedere solo di poter tornare a solcare i mari insieme e poter trovare l'agognato All Blue, il suo paradiso. Tutt'intorno un inferno di agalmatolite e ferro stava per abbattersi su di loro. Migliaia di fucili erano puntati sul capitano e sul principe disertore che aveva rovinato la festa.
Sanji strinse gli occhi e si morse le labbra, il cuore traboccante di rimprovero e disperazione.
-Per... dona... mi... -
Quel rantolio pietoso spense il raziocinio di Rufy.







Note: ho scritto questa breve storia prima che uscisse il nuovo capitolo. Quindi ora temo che sia questo che attende il nostro bimbino. Certo non mi dispiacerebbe se poi ci fosse il lieto fine. Oda niente scherzi!!!
Precisiamo: ho lasciato la cosa in sospeso, ma nella versione originale avevo scritto una breve scena di Sanji che si svegliava e trovata tutti già sconfitti e gli amici pronti a coccolarlo per bene e via col pianto dirotto. Solo che mi pareva spezzasse il ritmo... quindi non so, ad ognuno il suo finale?