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Autore: Annapis    12/02/2017    4 recensioni
"《Ieri, mentre passeggiavo al parco mi é capitata una cosa...》inizia Heiji, agitando impercettibilmente le mani.
《Strana?》gli suggerisce l'amica, non proprio entusiasta di quest'ennesimo, stupido sfogo.
《No》nega il ragazzo 《Ho sentito un vecchio parlare ai piccioni a cui gettava il pane e-》Kazuha lo interrompe.
《E questo ti pare strano?》lo sfotte con un sorrisino.
《No》nega nuovamente il ragazzo dalla carnagione scura.
《Diceva:-Ho amato la stessa donna per cinquant'anni》
Heiji si ferma per una pausa e Kazuha sorride 《Tenero...》Heiji ricambia il sorriso, stupendosi a trovarla bella con le guance rosse e la bocca socchiusa.
Poi torna serio.
《Poi ha continuato:-Avrei solo voluto che lo sapesse》"
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Non rovinarsi Il futuro proteggendo il presente.
Il cielo bluastro sovrasta la cittadina di Osaka, che in questo momento é un covo di rumori, chi più chi meno, molesti.
Il traffico e il continuo suonare i clacson, gli uccelli che cinguettano, una palla che rimbalza e dei bambini che gridano.
Ogni tanto si sente il tonfo di qualche bambino caduto a terra, ma che subito dopo si rialza e si toglie la polvere dalle spalle con superficialità.
Forse troppa per essere un comune bambino che corre dietro ad una palla blu per nulla adatta a fare il pallone da calcio, ma non disponevano di niente di meglio.
Probabilmente solo un pallone da basket.
Ma loro, e c'hanno ragione, non possono giocare a calcio con un pallone arancione a strisce nere.
Gli studenti del liceo affollano i marciapiedi camminando in gruppi di cinque o sette.
Si confondono, e non conta più nulla se sono del primo anno o prossimi al diploma, se sono i più bravi della classe o i piu ciucci.
Si mescolano in un'armonia perfetta, calma e rilassata.
Discutono animatamente. 
Qualche ragazza confabula su un piano poco ortodosso per attirare l'attenzione del ragazzo amato.
Qualche ragazzo parla senza riserve di calcio, del vicino campionato e della propria squadra del cuore.
Qualche ragazza discute con finta professionalità del modo di spiegare dei prof e il ragazzo la sta ad ascoltare, ridacchiando alle buffe imitazioni e annuendo di tanto in tanto.
Tanto già si sapeva che sono le donne quelle che devono faticare per mantenere viva la discussione.
I maschi sono più per i monosillabi.
《Ieri, mentre passeggiavo al parco mi é capitata una cosa...》inizia Heiji, agitando impercettibilmente le mani.
O meglio, agitando impercettibilmente la mano destra, visto che con la sinistra mantiene lo zaino grigio e verde.
《Strana?》gli suggerisce l'amica che gli cammina al fianco, non proprio entusiasta di quest'ennesimo, stupido sfogo.
《No》nega il ragazzo《Ho sentito un vecchio parlare ai piccioni a cui gettava il pane e-》Kazuha lo interrompe.
《E questo ti pare strano?》lo sfotte con un sorrisino.
《No》nega nuovamente il ragazzo dalla carnagione scura.
《Diceva:-Ho amato la stessa donna per cinquant'anni》
Heiji si ferma per una pausa e Kazuha sorride 《Tenero...》Heiji ricambia il sorriso, stupendosi a trovarla bella con le guance rosse e la bocca socchiusa.
Poi torna serio.
《Poi ha continuato:-Avrei solo voluto che lo sapesse》
Kazuha s'incupisce e distoglie lo sguardo per fissare i negozi alla sua sinistra.
Alcuni chiusi per il pranzo, altri sul punto di chiudere e solo due o tre sono aperti.
《Chissà come si deve essere sentito quel pover uomo》commemta amareggiato e pensieroso il moro, fissando con aria assorta e per nulla concentrata il marciappiede davanti a sé.
Chissà, piuttosto, da dove gli è uscita questa storia.
Per carità, il vecchio lo ha incontrato davvero, e quelle frasi gliele ha sentite dire per davvero.
Solo, Kazuha non riesce a capire dove vuole arrivare a parlare quell'imbecille del suo amico d'infanzia.
《Come vuoi che si sia sentito, male, maledettamente male.》risponde Kazuha, arricciando appena il naso.
《Già...Che domanda stupida che ho fatto》mormora appena in risposta Heiji.
Kazuha riporta lo sguardo sul marciappiede, e la coda di cavallo con cui ha legato i non troppo lunghi capelli neri ondeggia appena.
《Piuttosto dovresti chiederti perché non glielo abbia mai detto》commenta la ragazza, che in amore e sentimenti è sicuramente piú inteliggente di lui.
Eppure Heiji la guarda con ovvietà. 《Magari lei non ricambiava》
Il suo sguardo si fa insistente e Kazuha, quasi quasi, sente la pelle bruciare.
《E magari se si fosse dichiarato sarebbe stato tutto diverso》controbatte. 
Dopotutto gli uomini non ci hanno mai capito nulla sulle donne.
《E allora perché non s'è fatta avanti lei?》sembra quasi che Heiji voglia proprio averla vinta.
Lui ha ragione, punto. Peccato che sia completamente fuori strada. Peccato per lui, mica per la ragazza.
《E l'uomo che si deve fare avanti, cosa credi? Quando una donna ti ama é palese》risponde calma lei.
《O sei così stupido da non accorgetene o non la ami e fingi di non capire》completa la sua affermazione.
Continuano a camminare interrottamente verso casa, sanno perfettamente che se si permettessero il lusso di sedersi un attimo e parlare senza altre preoccupazioni non arriverebbero a casa per cena, tanto sono distanti dal liceo le loro case.
《E allora, secondo miss so-tutto-in-amore, perché non s'è mai dichiarato?》la deride lui, continuando a fissare i lineamenti dolci di Kazuha.
Riesce a vedere perfettamente i suoi occhi verdi smeealdo anche se è girata di profilo.
《Forse aveva paura di rovinarsi il presente, e così si è rovinato il futuro.》 
É come gettare benzina sul fuoco, ma rischia lo stesso.
Non lo guarda, non gli sorride, non lo rimprovera.
Solo sussurra le sue convinzioni, manco esse potessero tagliare l'aria e farla sanguinare.
《Speriamo di non fare gli stessi errori》borbotta lui, pensieroso per l'ennesima volta in quella giornata.
Per la prima volta, in quella lunga discussione, Kazuha sorride.
《Tu, piuttosto, spera di non rovinarteli entrambi con quella disastrosa verifica di matematica》
Il ragazzo ridacchia a labbra strette, ignorando la frecciatina della compagna.
Anzi. Si gira, la ferma per un braccio, avvicina il suo viso a quello della ragazza che ancora ridacchia e, con un sorrisino malizioso, le risponde 《Allora  mi toccherà prendere più lezioni private di matematica》
Kazuha, finalmente, si libera in una risata e china la testa in dietro, prima di riavvicinarsi al ragazzo e soffiarli sulle labbra 《Così magari riusciamo a prevenire entrambe le cose》
Un bacio, una carezza, una promessa.
《Non rovineró mai il mio futuro proteggendo il presente, fidati.》
   
 
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