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Autore: Lily33    12/02/2017    0 recensioni
Zoey Vasilisa Belikov è la figlia del miracolo: una dhampir nata da due dhampir, Rose Hathaway e Dimitri Belikov.
Dedica la sua vita a proteggere la sua migliore amica, Caroline Dragomir, figlia della regina Vasilisa Dragomir e Lord Christian Ozera, suo marito.
Lei però non sa che la sua vita sta per cambiare, quando Damon Dragomir, fratello di Caroline, busserà alla porta della sua vita e la devasterà.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Christian Ozera, Dimitri Belikov, Lissa Dragomir, Rose Hathaway
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attendeva già da troppo Damon e Zoey stava perdendo la pazienza. Non solo lei era stata 'costretta' dalla sua irrefrenabile curiosità ad uscire con lui, doveva aspettare anche i suoi comodi. Ricacciò indietro un impeto di rabbia ricordando a se stessa che era in un bar circondata da dozzine di adolescenti, e per ammazzare il tempo buttò uno sguardo al giornale che aveva comprato - e che non aveva degnato di uno sguardo -, quando lesse il titolo in nero marcato NUOVO ATTACCO STRIGOI, MORTI DUE BAMBINI MOROI. Il titolo aveva stuzzicato abbastanza la sua attenzione, e così lesse: Attacco Strigoi all'asilo di New Orleans, in Louisiana. Questa volta l'attacco è stato numerossissimo, ben 24 Strigoi hanno circondato l'edificio che disponeva solo di una manciata di guardiani. Sorprendentemente nessuno di loro è deceduto, ma una dozzina sono ricoverati nell'American Hospital in terapia intensiva. Attacchi sempre più cruenti e difese sempre più deboli, cosa ne sarà del mondo Moroi? Zoey riconobbe che l'articolo era agghiaccianete e deglutì. Gli Strigoi non si muovevano in branchi perchè la loro indole malvagia impediva loro di convivere pacificente, e quando - raramente - succedevano attacchi simili, voleva dire che sotto c'era un complotto molto diabolico. Ma d'altronde era risaputo che gli Strigoi volessero mettere fine al governo Moroi. Si guardo ancora una volta in torno e questa volta - fortunatamente - vide Damon in lontananza che si avvicinava. Doveva ammettere che Damon era - seppur un gran rompiscatole - un bel ragazzo, alto, muscoloso - per via dei corsi dei dhampir che seguiva qui all'accademia - , dai capelli scuri e gli occhi chiarissimi proprio come quelli del padre. Sì, Damon era molto simole a Lord Christian Ozera, e aveva anche lo stesso caratteraccio. «Ciao» disse quando si sedette al tavolo, di fronte a Zoey «scusa il ritardo ma una ragazza mi ha trattenuto» continuò sogghignando mentre prendeva in mano il listino e faceva segno alla cameriera di avvicinarsi al suo tavolo. Quando ordinarono Damon - ovviamente - fece gli occhi dolci alla cameriera che ricambiò il suo sguardo sfoggiando il suo visino da gatta morta. Quando ella se ne andò, allora Zoey parlò «hai una bella faccia tosta! Prima mi inviti a bere questo caffè, e poi ti metti a fare il ruffiano con la cameriera. Ma ti sembra normale? Fa queste cose quando io non ci sono, grazie.» Damon sembrava interdetto, poi dalla sua espressione sembrò che una lampadina gli si accese in testa «sei gelosa». Zoey lo fissò «cosa?» Damon ridacchiò «sei gelosa. L'ho capito. Allora scusa, non voglio farti arrabbiare». La dhampir rise di scherno al Dragomir «io gelosa? Ti prego! Ho un fantastico ragazzo che mi aspetta, e non vedo l'ora che questa specie di uscita finisca, così potrò dedicare a lui tutto il mio tempo, ed ignorare te» La cameriera portò i caffè, e prima di dileguarsi lanciò un altro sguardo a Damon mimando ma parola "chiamami". Zoey cercò di ignorare il tutto, concentrandosi su Damon e su ciò che l'aveva spinta lì. «Un ragazzo che ti ha mentito su ciò che era e che ti ha resa uno stereotipo per la sua bella ideale?» disse Damon. «Che vuoi dire? Come fai a sapere che Stefan è un...» «Vampire?» domandò prontamente «perchè ho assistito alla sua trasformazione, e poi quasi tutte le persone del governo lo sanno, compresi i professori.» «Sei stato tu? Ma come..» «Qualche anno fa andavo a caccia di Strigoi e io e Steve c'imbattemmo in Stefan, che era in compagnia di Katherine, una Strigoi piccola, ma letale. Lì per lì non mi resi conto, ma solo quando ti ho vista ho capito che Stefan stava con te perchè sei esattamente come quella Strigoi. Quando la uccisi, lui impazzì. Ma riuscimmo a riportarlo indietro. È per questo che mi odia così tanto.» «Oh mio dio» sussurrò Zoey «indentica a me? Quindi lui, in  un certo senso, mi ha..» «Rimpiazzata? Beh, sì» rispose prontamente Damon. «Sì ma come possiamo essere identiche?» «Sei una sua discendente, credo. Quella ragazza è divenuta Strigoi molto prima che la incontrassi, quindi credo proprio che sia possibile che abbiate un legame di sangue» Zoey si passò una mano tra i capelli: aveva subito proprio un brutto colpo. Lei era solo un rimpiazzo. Chi poteva dirle che Stefan l'amasse davvero? Incominciò a mancarle l'aria, la stanza sembrava incredibilmente piccola. Si alzò di scatto dal tavolo, srava per andarsene ma Damon le bloccò il polso «dove vai?» le domandò. «Devo avere delle risposte.» Sapeva che avrebbe trovato Stefan in palestra, e così si affrettava a faggiungerla a grandi passi. Le vemne l'affanno, ma non se ne curò. Il suo unico obbiettivo era quello di varcare la soglia. Quando entrò Stefa si girò per salutarla, ma l'espressione dura della ragazza smortò il sorriso dalle labbra. «Che hai?» le chiese quando Zoey gli si piantò davanti. «Il nome 'Katherine' ti dice qualcosa?» ruggì lei rabbiosa. «Cosa..hai parlato con Damon?!» «Esatto, problemi al riguardo?» «Tu sai benissimo che quel ragazzo non mi piace, perchè c'hai parlato?!» «Se non l'avessi fatto a quest'ora non avrei saputo che io per te sono solo un rimpiazzo!» Orami Zoey stava urlando e Stefan ringraziò perchè la palestra fosse vuota. «Tu non sei un rimpiazzo! Non seguore le stupide storielle che ti ha raccontato quell'ingrato!» «Basta dare la colpa a lui e assumiti le tue responsabilità! No, Stefan, io non ce la faccio! Troppe storie, stroppi segreti, BASTA! IO NON SOPPORTO TUTTO CIÒ» «Che vuoi dire?» «Che tra noi è finita. Mi dispiace» Silenzio. Se ci fossero state delle mosche, si sarebbe sentito solo il loro ronzio. Ma nulla, tutto taceva, come l'oblio. Stefan e Zoey si guardavano fissi, impietriti come statue, senza parlare. Zoey voleva piangere, ma la rabbia ricacciava tutto il dispiacere indietro. Dopo qualche secondo si mosse e se ne andò, lasciando il ragazzo da solo nella fredda palestra. Correva veloce in quella sera d'inverno e il freddo le stava consumando la pelle. Corse sempre più forte, con la testa bassa, finchè non andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. «Zoe!» era Caroline, la sua migliore amica «ma che hai? Sembri sconvolta.» La ragazza raccontò tutto alla Moroi, che cercò di consolarla e convincerla che fosse meglio così, che Stefan non era il ragazzo per lei. «Senti, se proprio non riesci a sopportare la situazione, distraiti. Stanno organizzando un ballo, perchè non vieni anche tu? È questo sabato, la Kirova c'ha dato il permesso» Zoey ci pensò su, e le sembrò subito una cattiva idea. Ma poi, alla fine, capì che rinchiudendosi in se stessa non sarebbe servito a nulla. «D'accordo, verrò.»
   
 
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