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Autore: Madame_Padfoot93    13/02/2017    3 recensioni
L'amore e le sue mille sfaccettature. Due modi differenti, eppure molto simili, di concepire il sentimento più complesso e decantato. Sullo sfondo di una candida Hogsmeade, due amori differenti si sviluppano e si intrecciano. Pensieri e riflessioni scorrono. Nuovi sorrisi nascono.
Un piccolo modo per anticiparvi un Buon San Valentino.
Buona lettura.
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Astoria, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Portami via.

 

 

Lei era lì, davanti alla Stamberga Strillante.
Aveva lo sguardo perso, forse stava ricordando.
Le labbra erano leggermente schiuse e da queste uscivano, di tanto in tanto, leggere nuvole di vapore; gli occhi si socchiudevano quando prendeva dei respiri più profondi: sembrava quasi che fosse in ansia, che stesse attendendo qualcosa.
La mani, poggiate sulla staccionata che delimitava l’area, tremavano impercettibilmente.
I capelli ribelli sbucavano furiosamente dal cappello calcato sulla testa e accoglievano con grazia i piccoli fiocchi di neve: sembrava che avesse dei soffici fiorellini bianchi tra quei ricci.
Il candore dei prati e degli abeti innevati sembravano illuminarla, lì avvolta nella sciarpa Grifondoro e nel cappotto pesante.
Un vento leggero le fece volare i capelli sul viso; si sistemò alcune ciocche dietro l’orecchio, riappoggiandovi il cappello. Inspirò. Sorrise nel sentire lo scricchiolio della neve dietro di lei: qualcuno si stava avvicinando.
<< Ron. >>
Il ragazzo la raggiunse e, abbracciandola da dietro le diede un bacio sulla guancia.
<< Hermione. Ti ho trovata. Perché sei qui? >>
Lei sbuffò leggermente, sorridendo. << Al “Tre Manici di Scopa” c’era davvero troppo caos. Credo che Ginny si sia lasciata sfuggire che sareste venuti qui oggi. Non ci crederai, ma era impaziente di vedere Harry. Io non lo avrei mai detto, assennata com’è… >>.
<< Beh, Ginny è… innamorata, penso. - disse lui, con una smorfia – Anche se mi imbarazza molto parlare della vita sentimentale di quei due. Harry evita l’argomento per non infastidirmi, ma comprendo che abbia intenzione serie >>. L’abbracciò più forte. Lei sorrise di nuovo.
Si sciolse dall’abbraccio e si voltò verso lui.
<< E tu, Ron Weasley? Tu che intenzioni hai? >> fece lei, con uno sguardo che non gli aveva mai visto prima: sereno, rilassato ma anche… civettuolo?
Weasley rise e la sua risata si ripercosse in tutta l’area silenziosa e apparentemente solitaria, fatta eccezione per loro due. I suoi occhi azzurri si posarono su quelli della ragazza, che parve risentirsi per quelle risa. << Quello sguardo non ti si addice per niente Hermione. - disse lui, strofinando la punta del suo lungo naso su quello minuto del suo – Sei troppo dolce e buona. E mi piaci. Così come sei. Inflessibile, dura, a tratti acida e scorbutica… >>
Hermione gonfiò le guance e aggrottò la fronte; stava per replicare, quando Ron l’anticipò su tempo: << Ma sei anche la più coraggiosa, saggia e bellissima donna che abbia mai conosciuto. In confronto a te mi sento sempre un bambino sciocco, ma sento che posso affidarmi totalmente a te. Così, come spero tu sappia, tu puoi affidarti a me. >>
E prima che lei potesse aprire bocca, la baciò, dolcemente.
Dopo un po’ si scostarono, lei rossa in viso e lui con un largo sorriso.
<< Andiamo, Ron! Prendiamoci una Burrobirra. - disse lei, oltrepassandolo – E per la cronaca, mi fido di te, completamente. E mi affiderò sempre a te. >>
Lui la seguì, sempre sorridendo, con le mani in tasca.

 

Non li vedeva più, ma la sentiva ridere e scherzare con il rosso: << La tua sfera emotiva sta subendo grandi miglioramenti. Ovviamente tutto per merito mio >>.
Draco era appoggiato a un grosso abete nero, che lo nascondeva ai due amanti.
Non era sua intenzione spiarli: era capitato lì per puro caso. Aveva visto la Granger lì, vicino alla staccionata, con le mani tremanti e le nuvolette di fumo che le uscivano dalle labbra sottili.
Voleva avvicinarsi, parlarle, dirle qualcosa… qualsiasi cosa. Era merito del Trio dei miracoli se adesso stava lì, libero da ogni accusa, libero di poter essere un semplice ragazzo, libero dal peso che gli era stato imposto. Ma si vergognava: era un codardo, lo era sempre stato. E nonostante sapesse che ormai, con la ritrovata pace, tutti gli errori, le offese, gli scherzi crudeli erano stati superati, non riusciva ad avvicinarli. E poi quando Weasley la raggiunse, non riuscì più a muoversi.
Li aveva visti da lontano; li aveva sentiti scambiare parole dolci, parole sincere e piene di affetto.
La guardava sorridere; guardava i suoi occhi castani riempirsi di luce e renderli stupendi. E guardava l’ex Grifondoro, che l’ammirava, come se fosse il tesoro più bello e prezioso.
Invece lui... lui poteva solo vederla da lontano. Come aveva sempre fatto. Prima con invidia, per i suoi voti alti, per la sua conoscenza, per la sua intelligenza, per la capacità di avere degli amici, nonostante fosse una Nata-Babbana. Poi con disgusto e disprezzo, per le sue origini sporche, per il sangue marcio che le scorreva nelle vene, per il suo sentirsi superiore, per il fatto che, per quanto la insultasse, lei riuscisse sempre ad avere la meglio su di lui. Infine, anche se non lo aveva ammesso neppure a se stesso, con sincera ammirazione.
Si staccò dall’albero, incamminandosi verso il castello.

Una figura minuta e dai lunghi capelli biondi gli stava venendo incontro.
Lui la riconobbe subito: l’avrebbe riconosciuta fra mille.
Quello che di lei lo colpiva maggiormente non era la bellezza opalescente o la purezza del suo sangue ( ormai aveva imparato a non dare ascolto ai suoi genitori su queste cose ); era invece il sorriso luminoso, lo sguardo gentile, la consapevolezza che lei si sarebbe sempre affidata a lui. E lui si sarebbe sempre affidato a lei.
<< Draco! Ti ho cercato ovunque… >> disse lei, sorridendogli e arrestandoglisi di fronte.
Lui la guardava, senza dire una parola.
<< Qualcosa non va? >> chiese lei, timida, incerta.
Draco scosse la testa, con un mezzo sorriso: << Perchè sei qui? Non eri al castello? Ricorda che hai i G.U.F.O. quest’anno! >>
<< Beh, tu hai i M.A.G.O e te ne vai a spasso per Hogsmeade! >> rispose lei pronta, gonfiando le guance e aggrottando la fronte. Lo sguardo del ragazzo si allargò. Quell’espressione… gli ricordava tanto la Granger! Ma fu questione di pochi attimi, Astoria nemmeno se ne accorse. Lei si girò, marciando verso il castello. Lui la raggiunse in poche falcate, parandosi davanti.
Non aveva bisogno di parole. L’attrasse a sé, l’abbracciò e avvicinando il viso ai suoi capelli. Le baciò la fronte; poi sciolse l’abbraccio e la prese la mano. Lei lo avrebbe portato via. Le avrebbe chiesto di portarlo via.

Tu portami via, dalle ostilità dei giorni che verranno,
dai riflessi del passato perché ritorneranno
(…).

Tu portami via, dalla convinzione di non essere abbastanza forte
quando cado contro un mostro più grande di me,
consapevole che a volte basta prendere la vita
così com’è
(...).

 

 

Un giorno. Un giorno glielo avrebbe chiesto.
<< Andiamo, Astoria. >> disse, semplicemente.
E lei, confusa da questo suo gesto, ma profondamente felice, rinsaldò la stretta e si avviò con lui verso il castello.

Amore mio, portami via.

 

 

 

 

 

Note canine:

Dopo la mia prova, eccomi tornata con un’altra piccola storia.
Anche questo è un esperimento, nato un po’ per gioco e un po’ per una folgorazione. L’ho pensata ascoltando “Portami via” di Fabrizio Moro, riportando le frasi che più mi hanno ispirato questa storia. È molto differente dalla prima e ne sono abbastanza sorpresa perché non è da me essere così poco… buffona! Ma ne sono abbastanza soddisfatta: pensavo di utilizzarlo come Prologo per una long, tuttavia non credo di essere ancora pronta per una tale impresa. Tempo al tempo.

Spero che questa mia vi sia piaciuta.
Per ora vi mando un saluto affettuoso e

Ciriciao

 

 

PS: dovuti ringraziamenti devono essere fatti a TINAX86, per la sua recensione alla mia prima storia “Soliti clichè: i 10 passi fondamentali per (non) scrivere una Dramione” e a Alessya, che non solo mi ha scritto bellissime parole, regalandomi la mia prima recensione in assoluto e un gran sorriso, ma anche per avermi inserito nei preferiti a fiducia. Spero davvero che questa sia ben riposta! :)

  
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