14/02/2017
1 recensioniQuesti personaggi non mi appartengono e la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Awake
Simon non riesce a prendere sonno nonostante siano già le dieci e mezzo del mattino.
Si gira e si rigira nel letto sbuffanfo e portando le braccia fuori dalle lenzuola. Non sa che fare.
Decide di alzarsi e andare nella hall dell’albergo, forse una buona bevuta gli farà venire sonno.
Attraversa così i corridoi silenziosi e oscurati dalle tende nere.
In realtà non sente davvero il bisogno di bere, ma non sa in che altro modo passare il tempo; immagina già la sua versione vampiro-zombie quando rimpiangerà di non essersi messo d’impegno nel cercare di dormire.
Beve l’ultimo sorso e appoggia il bicchiere vuoto sul piccolo tavolino al centro della stanza cercando di non far rumore, non sia mai che tutto il clan –o peggio Raphael- si risvegli a causa sua.
Smanetta un po’ con il cellulare, messo in modalità vibrazione, compromettendone la misera stabilità o scambiando messaggi con Clary.
Un’ora dopo, quando finisce di liberare la memoria del suo cellulare rimettendolo in tasca, pensa che è probabilmente giunto il momento di ritornare a letto.
Percorre i corridoi a ritroso, questa volta superando la sua camera, dirigendosi verso quella in fondo a destra.
Bussa una, due, tre volte fin quando un brontolio sommesso proviene dall’interno.
La porta si apre e un Raphael a torso nudo e i capelli appiccicati al viso fa la sua comparsa, mentre cerca di tenere gli occhi aperti passandosi una mano sulla faccia; poi li strizza per mettere a fuoco la figura slanciata di Simon che lo saluta con un gesto della mano.
“Simon, che ci fai qua? Ma che ore sono?”
“E’ circa mezzogiorno” parla colpevole il più piccolo.
“E’ successo qualcosa?”
“No, niente di cui tu debba preoccuparti” questa volta è Simon a passarsi una mano fra i capelli.
“E allora? Perché sei qui?” la sua voce ha riacquistato un po’ del suo normale vigore.
“Non riesco a dormire” sussurra.
Raphael alza un sopracciglio e ci prova davvero con tutte le sue forse a trattenersi da non ridergli in faccia. “Precisamente, cosa vuoi che faccia io?”
“Tu, io...niente, pensavo volessi passare del tempo con me.”
Se possibile, il vampiro anziano spalanca ancora di più i suoi occhi. “Non sono il tuo baby-sitter, sono il leader dei vampiri di New York, per l’amor del cielo!” E intanto nella sua mente si chiede come si sia ridotto in quel modo. Vedendo lo sguardo dell’altro che, a quanto sembra, non ha neanche l’idea di voler mollare, apre di più la porta della sua stanza e lo lascia entrare.
Simon e Raphael sono stesi sul letto.
Lo spazio non è abbastanza da permettere che le loro gambe non si sfiorino.
“Simon?”
“Uhm?”
“Togli quella dannata vibrazione dal tuo cellulare.”
Angolo Autrice
Salve!
Solita cosuccia che mi è venuta in mente mentre avrei dovuto dormire.
Probabilmente Raphael non avrebbe degnato Simon nel pieno centro del suo sonno, ma io ho voluto comunque scrivere qualcosa su un ipotetico incontro.
Ho inserito nessuna coppia poiché non ci sono riferimenti espliciti ai due che stanno insieme.
Spero di conoscere la vostra opinione, negativa o positiva che sia e accetto consigli.
Ho scritto già altre due Saphael:
"For eternity";
"Need the sun to break".
Baci, Angela.