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Autore: Harry Fine    14/02/2017    2 recensioni
(Storia in sospeso)
In questa storia, i personaggi di Shugo chara saranno visti in un contesto pieno di spade, combattimenti per mare, frutti del diavolo, passioni amorose su navi incredibili e desiderio di ricchezza e notorietà, pronti a tradire chi li ha cresciuti e a stringere amicizie indistruttibili. Si vedrà se la ciurma della Black lynx riuscirà a conquistare i mari o se verrà inghiottita dall'ora di un pirata leggendario.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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La mattina dopo, quando Amu si svegliò, a causa della luce solare, sentì qualcosa di forte, caldo, e lungo stringersi attorno a lei in maniera quasi possessiva, ma molto piacevole. All’inizio, dato che era ancora intontita dal lungo sonno, non capì di che cosa si trattasse, e non comprese nemmeno cosa fosse la superficie morbida e compatta su cui era sdraiata, ma quando finalmente realizzò che non erano altro che le braccia e il petto di Ikuto, arrossì fino alla punta dei capelli. Cercò più volte di staccarsi da lui, ma il ragazzo la teneva con una forza tale, da impedirle di muoversi. “Cavolo! E adesso che diavolo faccio!?” Si chiese, nel panico più totale. Sperò vivamente che quel tipo non si fosse svegliato, altrimenti, visto la posizione in cui stavano e gli abiti che indossavano, gli avrebbe servito su un piatto d’argento l’occasione di fare di nuovo le sue stupide battutine maliziose. Alzò timidamente lo sguardo verso il viso del ragazzo, vedendo che dormiva ancora come un sasso, tenendo le orecchie e la coda da gatto, che stranamente erano comparse durante il sonno, rilassate tanto quanto i suoi lineamenti. “Meno male, sta ancora dormendo. Ho ancora una speranza di salvarmi dall’imbarazzo e dalle battute.” Pensò la ragazza sollevata. Poi, però, osservando quelle morbide orecchie di pelo, non resistette alla tentazione di toccarne una, spinta da una certa curiosità. Al suo tocco, si piegavano gentilmente, facendo in modo che il loro proprietario ridacchiasse, come se gli stessero facendo un piacevole solletico, nonostante non si fosse ancora svegliato. “Ok. Lo ammetto. È veramente adorabile quando fa così.” Pensò, per poi arrossire di nuovo, dandosi della stupida per l’ultimo pensiero, ma continuando comunque ad accarezzare le orecchie. Di colpo sentì che lui era arrivato al punto di emettere delle fusa dalla sua gola, proprio come un gatto vero. 《Confettino…》 Disse lui in tono vagamente cantilenante, ma lei pensò che stesse solo balbettando nel sonno. 《Da quando sei diventata così audace?》. La ragazza ci mise due secondi per capire che lui era sveglissimo. Amu aveva la faccia in fiamme. 《Da… da quanto tempo sei sveglio?》 Chiese lei, al massimo della vergogna. 《Da abbastanza tempo.》 Rispose lui in modo vago, ma, dal suo sorrisetto malizioso, si poteva capire perfettamente che aveva visto tutto, e che si era pure goduto le carezze della ragazza. Quest’ultima era sul punto di tirargli un coltello, ma poi si ricordò che non aveva più nessuna arma, e adesso non aveva nemmeno un insulto adatto alla situazione. Il ragazzo, invece, uscì con tutta calma dal letto e si diresse sul ponte. Un attimo dopo, la diciassettenne gli stava dietro, ancora meditando sulla sua vendetta. Una volta lì, videro che tutti i loro compagni erano già tutti presenti e stavano facendo colazione su un tavolo apparentemente improvvisato. Di colpo, però, Ikuto tirò fuori dal nulla una sorta di scatola bianca e disse 《Hey, Tsuyo, Yaya, ho qualcosa che sicuramente vi piacerà.》. Subito i due si fecero avanti e videro che dentro il contenitore c’era una splendida torta alla crema. Amu si sarebbe aspettata di tutto, ma non la reazione che ebbero i due. Con gli occhi scintillanti di felicità, abbracciarono il ragazzo, ringraziandolo tantissime volte e buttandosi a capofitto sul dolce, esattamente come tutti gli altri membri della Black lynx, ridendo e scherzando tutti insieme, mentre l’equipaggio di Amu guardava scioccato la loro reazione. Quelli non sembravano affatto i componenti di una terribile ciurma, tutt’altro. Gli pareva di avere davanti una semplice famiglia, dove i fratelli maggiori si prendevano cura dei minori. E tutti quanti sembravano in qualche modo diversi. Si vedevano lontano un miglio che erano Uniti in una maniera incredibile. 《Beh? Che aspettate? Venite anche voi a mangiare. È tutto squisito.》 Disse Kukai rivolto a tutti loro con il suo solito sorriso frizzante sul volto. Gli otto ragazzi si guardarono a vicenda per un attimo, alquanto confusi. 《Volete mangiare o no?》 Chiese allora Utau con il suo solito tono lievemente astioso. Subito tutti si sedettero con loro. E per loro fu incredibile. Chiacchieravano con quei ragazzi, che All’inizio erano stati i loro bersagli, come se li conoscessero da anni. Erano talmente diversi da come si erano mostrati inizialmente. Soprattutto Ikuto, che si dimostrava molto simile ad un padre che farebbe qualsiasi cosa pur di proteggere i suoi figli. E, da come tutti stavano parlando tra di loro, sembrava quasi che fossero tutti amici di vecchia data. Dopo aver mangiato, tutti tornarono alle loro posizioni, ma Tsuyo si avvicinò ad Amu. 《Non ti aspettavi che fossimo così fuori dalle battaglie, non è vero?》. L’altra fu obbligata a dissentire. 《Assolutamente no. Insomma, il nostro signore vi ha descritto come una delle poche ciurme che non è riuscito a sterminare. Il che implica che siate forti, pericolosi, potenti e astuti, in pratica delle macchine da guerra, ma poco fa sembravate dei ragazzi normalissimi. Ragazzi che non hanno mai praticato la pirateria, ragazzi che non hanno mai mangiato i frutti del diavolo e ragazzi che non hanno mai combattuto rischiando la vita.》. L’altro sorrise sotto i baffi. 《Non dovresti giudicare le persone solo in base a quello che vedi la prima volta o a quello che ti dice qualcun altro. Specialmente Ikuto. Lui devi conoscerlo molto bene prima di poterlo bollare come mascalzone. E ti assicuro che lui è tutto fuorché questo.》《Che vuoi dire?》 Chiese lei. 《Che è stato lui ad aiutarmi e salvarmi quando ero un ragazzino. E io gli sarò per sempre grato per questo. Vedi, io ho mangiato il mio frutto, l’Hana hana no Mi, quando avevo solo quattro anni. Questo fece si che tutti mi allontanassero e mi definissero mostro a causa dei miei poteri alquanto singolari. Più che altro, ero sempre rimasto da solo, e accettai quel frutto così da potermi in qualche modo vendicare di chi mi prendeva in giro attraverso le capacità che ne avrei ricavato. E lo facevo spesso, spaventando a morte tutti quelli che mi deridevano o mi prendevano in giro. Solo che, dopo un qualche anno, i pesci lasciarono improvvisamente quel tratto di mare e il sacerdote del villaggio Disse che era successo perché L’isola era stata maledetta dalla presenza di alcuni individui in possesso dei poteri dei frutti del mare. Anche se avevo solo dieci anni all’epoca, lui e alcuni dei suoi confratelli cercarono subito di catturarmi, perché pensavano di poter estrarre il mio potere e distruggerlo e richiamare in qualche modo il pesce. Per due anni mi nascosti come un criminale, ritrovandomi costretto a dover lasciare su due piedi i miei genitori e mia sua sorella minore pur di non farmi trovare. Ma, alla fine, dopo due anni, quei maledetti scoprirono dove mi nascondevo e cercarono di prendermi. Io ero ancora inesperto nell’uso delle mie abilità, visto che non ero capace di far spuntare più di venti mani per volta, ma poi altri tre ragazzi vennero in mio aiuto. Erano Ikuto, Utau e Kukai. Compresi subito che anche loro avevano i poteri dei frutti del diavolo dalla loro parte e decisi di combattere al loro fianco. Riuscimmo a sconfiggerli e loro mi Chiesero cosa fosse successo. Io, nonostante quelli fossero solo degli sconosciuti, raccontai tutto, dicendo tutto quello che era successo per filo e per segno. Da quel momento in poi, rimanemmo insieme per i tre anni seguenti, vivendo spesso di ruberie varie, ma io ero comunque contento e mi sentivo anche parecchio fortunato. Ikuto era il fratello maggiore che non avevo mai avuto, mentre Utau e Kukai erano probabilmente le persone più divertenti che avessi mai conosciuto. Eravamo sempre pronti a fare di tutto l’uno per l’altro. E, senza che nemmeno me ne accorgessi, loro tre diventarono la mia famiglia. Le uniche persone che amassi davvero. Ci prendevamo cura gli uni degli altri e, quando decisero di prendere il mare per diventare pirati, li seguì con gioia. Accettai perfino di farmi un tatuaggio, pensa te.》 Disse con un sorrisetto. 《Ormai, è passato talmente tanto tempo che non facciamo più neanche caso all’assenza di legami di sangue tra noi quattro. Siamo fratelli punto è basta. E quindi, direi che Ikuto è molto diverso da come può apparire fuori. Altrimenti mi avrebbe semplicemente lasciati da solo a morire. È una delle persone a cui voglio più bene.》. La ragazza rimase decisamente sorpresa. 《Sul serio ha fatto tutto questo per te, per Utau e per Kukai?》 《Esattamente. Ti consiglierei di riconsiderare le tue teorie su di lui. È un po’ pervertito, lo ammetto, ma è comunque una persona speciale. Qualcuno degno di fiducia.》 Disse lui. La ragazza ci pensò su un attimo. Forse, visto tutto quello che era stato disposto a fare per i suoi fratelli, non era una persona malvagia nonostante il lato da pervertito. “Forse si merita una possibilità.” Pensò. Poi, però, le sorse una domanda. 《Ah, Tsuyo, ti posso fare una domanda?》 《Certo.》《Che cosa è successo a quei sacerdoti?》. L’altro rise. 《Oh. Di loro mi sono vendicato ben quattro anni fa. Poco prima di lasciare la mia isola. Utilizzai i miei poteri e li presi uno ad uno. Il loro capo per ultimo, per fargli sapere che stavo arrivando, ma preferii non sporcarmi le mani con un tipo insignificante come quello. Così, scelsi un metodo più raffinato. Facevo comparire continuamente mani e occhi dentro le sue stanze monastero, che sembravano pronti a catturarlo e fargli del male, facendolo lentamente impazzire dalla paura. Gli impedivo di dormire E anche di mangiare, materializzando tutti ciò di cui disponevo. E quando arrivò al limite della follia, in cui ormai farneticava paranoico e urlava come una bestia contro tutti, si impiccò per non vedere più quelle presenze inquietanti.》. Il tono in cui lo disse fece rabbrividire leggermente Amu, nonostante lei al sangue e alle morti ci fosse abituata, dato che vivevano nel quartiere generale di uno come Barbanera, però scoprì che le piaceva parlare con quel ragazzo. Era particolare, ma simpatico. E sembrava non provare alcun risentimento nei suoi confronti, anche se lei è i suoi amici avevano cercato di catturarlo insieme al resto della sua ciurma, e di certo non le metteva addosso la sensazione di essere una bambina inesperta come invece facevano Ikuto e Utau. Voleva chiedergli qualcos’altro sul conto del ragazzo coi capelli blu, ma Kukai, che al momento stava svolgendo il ruolo di vedetta, iniziò ad urlare 《Terra in vista a Tribordo!》
   
 
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