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Autore: Sayan89    14/02/2017    0 recensioni
Ambientato poco dopo la sconfitta di Cell, Vegeta è in preda al delirio più totale e rabbia verso colei che lo ha umiliato più di tutti...C18. Vuole fargli capire chi è il più forte tra loro due,ma il loro incontro si rivelerà pieno di sorprese. Siete curiosi? Venite a leggere!
Genere: Erotico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Vegeta | Coppie: 18/Vegeta
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: PWP
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NON POSSIAMO AMARCI!

Non faceva altro che pensare a lei. Lei che in precedenza lo aveva umiliato e deriso come se fosse l'ultimo tra gli ultimi. Il pensiero di lei lo accompagnava durante il giorno, durante la notte, in ogni singolo fottuto MOMENTO! Doveva per forza reincontrarla per farle capire chi era il più forte.... SI  su questo non c'erano dubbi e chissà come avrebbe reagito lei nel trovarselo davanti. Sarebbe scappata? Sarebbe rimasta? Dire che il suo sangue ribolliva sarebbe stato riduttivo! Lui era il principe di tutti i Sayan e lei lo avrebbe temuto! La superava in potenza questo lui lo sapeva già, ma perchè se provava ad immaginarsi il momento un leggero tremore gli pervadeva il corpo? Questo lo faceva uscire di testa! E quell'oca di Bulma non lo aiutava affatto. Si era rotto le palle di starla a sentire tutto il dannato giorno. Non faceva altro che dirgli come si doveva comportare visto che ora era padre. Mph! Come se a lui gli importasse qualcosa di quel moccioso mezzosangue che si ritrovava come figlio. Sperava soltanto che crescendo quel moccioso sarebbe diventato come la sua controparte del futuro! Quello era un vero combattente, ma solo il tempo gli avrebbe dato ragione. 


Quel giorno Bulma era particolarmente insopportabile e lui di conseguenza non riusciva ad allenarsi. Un pò per quello e un pò per la voglia di pareggiare quel conto in sospeso, aveva lasciato la Gravity Room e si era alzato in volo con la voce di quella sciocca terrestre che gli rimbombava nelle orecchie.  

"  Torna subito qui VEGETA! "

 Ma lui non sarebbe tornato quel giorno... Oh certo che no! La doveva trovare assolutamente ne dipendeva del suo orgoglio di principe. Ma come avrebbe fatto a trovarla? Lei era un pezzo di ferraglia e non possedeva aura...questo già di per sè era frustrante.

 Aveva volato per tutto il globo spingendosi fino alle regioni più inospitali del Nord. Ma di lei non vi era traccia alcuna. La rabbia lo aveva fatto fermare sospeso nel cielo. 
Quella stessa rabbia lo aveva fatto trasformare...
L'odio l'aveva fatto urlare al cielo.  "  DOVE SEI MALEDETTAAAAAA!!!!!  "  

Doveva essere proprio impazzito per mettersi a urlare così forte nel buio della notte...

 La calma...doveva ritrovare la calma....

 Si guardò intorno...quel luogo gli era famigliare ma quando ci era stato l'utlima volta?  Ma sicuro! Si trovava più o meno nella stessa zona doveva Cell aveva raggiunto la massima potenza grazie a lui, lui che gli aveva permesso di assorbirla senza fare niente.

 Che buffa situazione era quella? Di tutti i posti dove si sarebbe potuto fermare era capitato proprio lì. Quella conformazione di isole la conosceva molto bene. Atterrò proprio dove lei si era nascosta per evitare di essere assorbita da quel mostro.

 Ma dove si poteva essere cacciata quella stronza? Dubitava che fosse tornata a distruggere tutto. Non avvertiva nessuna esplosione intorno a lui ma solo il silenzio e una grande rabbia che lo opprimeva come una morsa d'acciaio. 

Tutto ciò lo rendeva furioso, dannatamente furioso!. 

Si sdraiò sotto una quercia da dove i raggi lunari facevano capolino. Quella sera la Luna aveva deciso di mostrarsi piena. Chiuse gli occhi cercando di placare i tumulti del suo essere. Il satellite risplendeva sul suo viso marmoreo e perennemente corrucciato. La sensazione di quella flebile luce gli ricordava le sue origini...

Non era proprio la luna da cui tutti i Sayan traevano la loro potenza? Nella sua mente si riaffacciarono tutti i frammenti  della sua vita...le umiliazioni subite nel corso del tempo.

 Perso in quei lontani ricordi non si era reso conto di non essere solo...


Un rumore ovattato di qualcuno che non vuole farsi sentire. La sensazione che la luce della luna si affievoliva sul viso gli aveva fatto aprire gli occhi di scatto. Una voce che lui conosceva molto bene e che odiava con tutto se stesso lo aveva fatto alzare all'improvviso...

 Il solo vederla davanti a lei gli faceva ribollire il sangue. 


"E' da tempo che non ci si vede  BASTARDO."

  Lo stava schernendo e accusando era ovvio...ma perchè sembrava così rilassata? Non leggeva paura nei suoi occhi. Era una folle forse? Lui si trovava lì per un motivo ben preciso, ma perchè anche lei?  


"Pensavo fossi morta inutile ferraglia!  Cosa ci fai qui?"


L'androide fece una finta faccia sorpresa.

"Ma come non mi stavi cercando? Non eri tu che poco fà urlavi come un pazzo isterico?"


La goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Nella frazione di un secondo si era avvicinato con gli occhi iniettati di sangue e l'aveva sbattuta violentemente stringendo al contempo una mano su quel collo così freddo. 

 "Non ti conviene parlare in questo modo...ti ho superata da tempo e questo tu lo sai benissimo!  Mi basta trasformarmi e Puff! Di te non resterà neanche il ricordo...o meglio neanche un bullone!"


Contro le aspettative di Vegeta l'androide non accennava a togliersi quel sorriso dalla faccia nonostante la presa sul collo. 

 "A te piacciono le side giusto?  In fondo sei un Sayan!  Che ne dici di mollare la presa e combattere?  Non pensare di essere l'unico che desidera vendicarsi!  Io ti ho spezzato le braccia e tu hai permesso a quello schifoso di assorbirmi!  Siamo pari al momento...quindi che ne dici di stabilire chi dei due è il più forte?"


 Il sayan la guardò come se volesse sondargli l'anima. Non c'era gusto nel combatterla in quello stato...ma alla fine il suo orgoglio ebbe la meglio. Mollò la presa e si allontanò quanto bastava per trasformarsi...


"Che ne dici di un'handicap?"

  Vegeta parve sorpreso. 

  "Ma di che diavolo parli?  Hai forse paura androide?"  

il sayan  aveva la netta sensazione che lei lo stesse prendendo in giro ma decise comunque di ascoltarla. 

 "Ti ho fatto una domanda RISPONDI!"

Senza perdere quell'espressione arrogante l'androide gli propose i termini della sfida.


"Sai...come hai detto tu io sono solo un pezzo di latta. Facciamo che non ti trasformi , e vediamo chi ne uscirà vincitore!  Ma se hai paura puoi scappare nessuno avrà da dire nulla...Principessa."


Contrariamente a quello che pensava C18 lui non ebbe niente da ridire e questo era strano...che fosse migliorato a tal punto da poterla battere anche senza trasformarsi?  Decise di verificarlo. 

 "Allora cosa ne dici?" lo incalzò lei-


Il sayan si mise in posa da combattimento e lo stesso fece l'androide. A quanto sembrava Vegeta voleva proprio lo scontro...


"Sai androide che la tua non è malvagia come idea? Ti aspettavi che mi sarei rifiutato di combattere? Per un sayan non esiste cosa più bella che lottare!  Io vanto le caratteristiche della mia specie!  Se sopravvivo ad uno scontro i miei poteri aumentano e di parecchio anche!  Io non ho bisogno di uno scienziato da strapazzo che  mi inserisca un generatore di energia illimitata!" 

 A quelle parole l'androide cominciò a emettere dei ringhi e i suoi occhi divennero rossi per la rabbia. Da schernitrice era diventata la schernita. Ma neanche lei si sarebbe tirata indietro. Lei era il cyborg numero 18!  E nessuno poteva permettersi il lusso di prenderla in giro.


"Stammi bene a sentire PEZZO DI MERDA CHE NON SEI ALTRO! Tu non potrai sconfiggermi e ti pentirai della tua spavalderia! Così come te ne sei già pentito a suo tempo. Me lo ricordo molto bene come ansimavi! Sembravi proprio una principessina in pericolo!" 

Ma Vegeta non si fece intimorire


"E tu ti pentirai di non avermi fatto fuori quando ne avresti avuto l'occasione!  E ora in GUARDIA!"



Il combattimento era inziato. Vegeta aveva rispettato i termini e non si era trasformato sorprendendo l'androide per la precisione dei suoi colpi. Il sayan però doveva ammettere che si stava divertendo come non gli succedeva da parecchio tempo...

 Ben presto la voglia di rivalsa scomparve dai cuori di entrambi i guerrieri, sostuita dalla pura e genuina voglia di misurarsi. Ma dopo circa un'ora Vegeta cominciava ad avvertire la stanchezza dello scontro e nonostante l'androide avvesse quel dispositivo era piuttosto accaldata. Il suo petto si abbassava allo stesso ritmo del sayan. Si guardarono negli occhi e entrambi ci lessero lo stesso significato. Il colpo successivo sarebbe stato l'ultimo. 

Vegeta caricò il destro con le ultime forze rimaste mentre C18 fece lo stesso con il sinistro. Entrambi si colpirono alla bocca dello stomaco e poco dopo caddero bocconi uno fianco all'altro. Quasi come se fossero all'unisiono riaprirono gli occhi riprendendosi dai colpi di quel terribile scontro. 


"Non male per un'androide..."  Disse lui per stuzzicarla.
"Non male...per una principessa" gli fece eco lei.


Era una sensazione nuova per entrambi. Vegeta si sorprese di se stesso pensando all'androide non più come tale, ma come un potenziale partner da combattimento. In fondo perchè l'avrebbe dovuta uccidere? Gli avrebbe fatto comodo più da viva che da morta.

 C18 aveva formulato un pensiero simile. Vegeta era forte anche se lei non lo avrebbe mai detto a voce alta. Si somigliavano per quanto potessero essere diversi... Lui un'alieno proveniente da un mondo che non esisteva più. Lei una donna divenuta cyborg contro la sua volontà. Eppure si somigliavano lo stesso. La voglia di combattere, di essere sempre in prima linea li accomunava. 


Dopo quel piacevole tepore dovuto al contatto con l'erba fresca che cresceva su quell'isolotto il sayan si girò in direzione della cyborg. Diamine però quanto era bella! I riflessi della luna che erano tornati a fare capolino mettevano in risalto  quelle forme di androide...ma comunque di donna...

Il sayan si vide per un'attimo sopra di lei e scosse quasi subito la testa come per scacciare un'insetto dalla fronte. Si alzò con tutta l'intenzione di andarsene o almeno era quello che lui credeva, perchè alla fine la voce di lei lo fece fermare.

"Dove te vai Principessa?"

Lui ignorò di proposito l'insulto anche perchè detto da lei lo faceva sorridere.

  "A casa...vado a casa" Le rispose.


 E lo avrebbe fatto se poco prima di spiccare il volo lei non lo avesse fermato stringendogli con decisione la mano.


"Cosa stai facendo?" Gli chiese lui.


Era strano vederla sorridere ma a dire il vero tutta quella situazione era strana...


"Rimani"


Una parola...era bastata una sola parola a farlo diventare rosso. Ma lui non poteva rimanere no. Doveva andarsene e il più in fretta possibile. Allontanò con decisione la mano di lei e si diresse verso la fine del promontorio. Lei lo seguiva...


Voleva spiccare il volo. Doveva farlo ma perchè desisteva? Perchè quella donna aveva il potere di farlo andare fuori dai gangheri? Neanche Kakaroth ci sarebbe riuscito.  


Con sorpresa sentì le braccia di lei che lo avevano temporaneamente immobilizzato stringendosi sul bacino. Rimasero così per qualche minuto immobili come statue greche. 


L'androide gli poggiò la testa sulle spalle tornite e gli sussurrò all'orecchio.

"Mi hai mai pensato?"

Cosa avrebbe dovuto rispondere? Certo che aveva pensato a lei! Da che quel mostro era scomparso non aveva fatto altro che pensare a lei. Per la mente gli erano passati mille modi in cui farla morire nel più atroce dei modi. Ma questo era al principio e ora...e ora...

"Ho visto come mi guardavi prima."

Di nuovo la sensazione di uscire fuori di testa. Ma perchè in quel momento la testa non funzionava? Perche il cuore aveva accellerato in maniera spropositata? Lui era il principe dei sayan! Doveva calmarsi per la miseria, non era una scolaretta da quattro soldi!

"Me ne devo andare ora oppure potrei fare qualcosa di cui mi pentirei subito dopo e sai di cosa parlo! Quindi lasciami!" 

Invece di allentarsi la presa della Cyborg si fece più forte. Una mano si insinuò nei suoi capelli e scese in modo dannatamente lento sul suo corpo statuario di guerriero. E lei avrebbe continuato se lui non l'avesse fermata poco prima di raggiungere la zona rossa.

"Non ti piaccio forse?"


"Ma di cosa diavolo parli?"


"Dillo che ti piaccio..."

"Non...mi...provocare...C18! Non...farlo!"


Aveva parlato come se fosse reduce da una corsa ma la verità era che lei lo stava facendo impazzire. Se non la smetteva subito di mordicchiargli il lobo l'avrebbe fatta sua e subito.


"Perche non ti lasci andare? Lo sò che ti piaccio e non serve che tu me lo dica. Mi sento così sola..."


"Mi sembra che tu non sia sola...Hai un fratello se non sbaglio"


Ma cosa gli era preso? Ora si metteva pure a consolarla? Si non c'erano dubbi era impazzito.


"Non è quel tipo di compagnia che cerco...ma QUESTA!"


La mano di lei si era serrata attorno alla virilità del principe che a quel punto non sapeva per quanto ancora poteva resistere...


"Perche mi fai questo? E' una sorta di vendetta la tua? Era il tuo piano dall'inizio e cioè farmi sfiancare in modo da non potermi trasformare?"



L'androide mollò la presa e fece voltare il sayan che ora la guardava dritta negli occhi. 


"Perchè ti voglio e sò che tu vuoi me. Non cerco vendetta no...voglio solo averti qui con me...anche se fosse solo per questa notte..."


"Lasciati andare...Lasciati andare"


Era come una ninna nanna e lui non era riuscito a resistere. Il sayan chiese mentalmente scusa a Bulma ma era arrivato al limite...

 La baciò con passione e lei rispose subito a quel bacio. Stettero così fermi ad assaporarsi per molto tempo ma la voglia di sentirsi uno parte dell'altra si fece più forte col passare dei minuti. Dalla bocca il sayan era sceso lasciando al suo passaggio una fila di baci roventi che partivano dalla giugulare di lei e proseguivano verso il seno per poi finire in mezzo alle gambe ormai bagnate. Si aiutarono a vicenda per spogliarsi e pochi secondi dopo si ritovarono completamente nudi. Lui l'aveva adagiata al suolo con una dolcezza che non credeva di possedere. 

"Vegeta..."


Il suo nome pronunciato come un gemito lo spinsero a fermarsi e ad ascoltare.


"Vegeta..."


"Che c'è?"


"Fammi tua adesso!"


La penetrò poco dopo quelle parole ma lo fece in modo dolce quasi che avesse paura di romperla. Tsk lui che in principio non si sarebbe limitato a romperla ma a distruggerla completamente. Quanto poteva essere strana la vita? Intanto l'androide fece aderire perfettamente i loro bacini. Le spinte ora aumentarono di intensità e di questo ne gioivano entrambi ma apparte i pochi gemiti di piacere emessi dai due non si sentiva altro in quel luogo. Si guardavano dritti negli occhi e non serviva parlare perchè le iridi di ghiaccio di lei risplendevano in quelle nere di lui comunicando quello che le parole non sarebbero state in grado di dire. Il momento era vicino e l'androide se ne rese conto dalla intensità di spinte che aumentava in modo vertiginoso e che allo stesso tempo la facevano impazzire di piacere. Poco prima di "Cadere" il sayan uscì da quella calda accoglienza e finì da solo quello che doveva fare aiutandosi con una mano. Questo gesto lasciò l'androide perplessa. Non dissero una sola parola nel tempo che intercorse per vestirsi. Quando il sayan si rimise in piedi era ancora un pò stordito e voltandosi vide lo sguardo di lei leggermente contrariato.


"Si può sapere perchè l'hai fatto?"
"Perchè non sarebbe stato giusto."
"Ma giusto nei confronti di chi?"


Il sayan non rispose subito. Diede le spalle all'androide e fece un profondo respiro. Le lacrime ormai stavano per scendere inesorabili ma questo lei non lo avrebbe mai visto. Alzò lo sguardo al cielo e con voce carica di emozione disse rivolgendosi all'androide dandogli tuttavia le spalle.
"Perdonami C18 per quello che ti ho fatto passare a causa di Cell. Quello che è successo stanotte non dovrà più ripetersi! Non possiamo amarci...Adesso và da lui" 

 E questa volta spiccò davvero il volo lasciando C18 completamente allibita ma sorridente allo stesso tempo.


" Però...alla fine non è così stronzo come pensavo!"  
FINE
   
 
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