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Autore: Blonde Green    15/02/2017    0 recensioni
Alec, Izzy e Jace si sono appena trasferiti a New York, dove incontreranno nella loro nuova scuola nuovi amici ed un professore un po' particolare.
***tratto dal primo capitolo***
-l'importante è che il fascino della mia ragazza non ti abbagli.
-Oh no, non ti preoccupare amico- dissi scoppiando in una risata nervosa.
-Cosa?! Vuol dire che non mi trovi affascinante?- mi accusò Katie con il broncio.
-No, no non intendevo questo, cioè sei molto carina, ma non sei il mio tipo-
Infatti era una bella ragazza, alta, con le curve molto pronunciate, i capelli e gli occhi castani, ma beh... il mio tipo aveva qualcosa in meno sul petto ed in più tra le gambe...
-Ed io, sono il tuo tipo?- sentii una voce quasi sussurrata al mio orecchio e mi ritrassi immediatamente spaventato.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Izzy Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7---- rivalsa


Dopo quella sera ci limitammo a parlarci solo in caso di necessità, come quando poneva una domanda alla classe e io, in qualità di allievo diligente, gli rispondevo alzando la mano; oppure quando, durante una prova del nostro spettacolo, mi correggeva una battuta.
Diventava sempre più difficile seguire le sue lezioni soprattutto per questo nostro rapporto forzato, e nonostante fosse causa mia sapevo di aver fatto la scelta giusta.
-Smettila di pensarci, Alec!- mi sgridò mia sorella.
-Non ci sto pensando- le risposi automaticamente.
-Allora come hai fatto a capire di cosa stavo parlando?- mi chiese con un ghigno.
La fulminai con lo sguardo e continuai il mio pranzo (una mela) cercando di non considerarla.
-Se proprio vuoi ignorarmi almeno mangia qualcosa in più di una semplice mela!-
-Oggi non ho fame- le comunicai.
-È da quando hai chiuso con Magnus che non mangi e ti alleni solo! Non voglio vederti svenire di nuovo- concluse con le lacrime agli occhi e io l'abbracciai di slancio.
Mi dispiaceva molto per lei. Non volevo farla preoccupare, ma avevo un blocco allo stomaco che ogni volta che provavo a mangiare qualcosa mi faceva passare la fame. All'inizio i miei fratelli facevano finta di non notare che mi stavo auto-distruggendo, ma dopo quell'allenamento particolarmente faticoso che mi ha fatto svenire hanno deciso di controllarmi e di cercare di tirarmi su di morale proponendo delle uscite ogni giorno libero, che io, ovviamente, ho rifiutato quasi tutte.
-Andiamo in classe?- proposi sentendo la campanella suonare e la vidi annuire sul mio petto. Sciolsi l'abbraccio e porgendole la mano la feci alzare. Seguiti da Jace, che aveva un braccio attorno alle spalle di Clary, arrivammo davanti alla mia aula e ci dovemmo separare.
Presi un respiro profondo ed entrai. Il professore, Magnus, era come al solito in centro alla classe che finiva di sistemare la sceneggiatura e senza girarsi disse -Vieni ad aiutarmi che non riesco a fare tutto da solo- mi avvicinai trattenendo il respiro e presi il cartellone che mi stava porgendo senza osservarmi.
Quando le nostre mani si sfiorarono lui alzò lo sguardo e notando chi fossi disse -Alexander? Non pensavo fossi tu-
-Sì ehm... l'avevo notato- balbettai.
-Okay...- commentò sovrappensiero per poi rimanere in silenzio fino all'arrivo degli altri studenti -Bene ragazzi- disse rivolgendosi a tutta la classe -volevo iniziare a dirvi che siete stati la classe migliore a cui io abbia mai insegnato-
-Siamo l'unica classe a cui ha mai insegnato!- commentò un ragazzo dal fondo dell'aula.
-Sì beh, quelli sono solo dettagli- rispose provocando l'ilarità generale -in ogni caso... ho deciso che non ha senso prolungare questo corso fino alla fine della scuola, dato che sicuramente in quel periodo avrete gli esami e, con il consenso del preside, la data dello spettacolo è stata stabilita alla prossima settimana. Quindi senza perdere tempo dobbiamo iniziare a provare con la sceneggiatura e gli abiti di scena.-
Quando concluse ci furono dei mormorii di eccitazione per la vicinanza della prima dello spettacolo, ma io non sapevo se rattristarmi o no. Da una parte ero triste perché avrei potuto non vederlo più dopo la fine del corso, dall'altra non vedevo l'ora che lui non fosse più il mio professore, per poter finalmente non andare contro le regole.
-Bene e adesso non perdiamo tempo, iniziate a provare. Dobbiamo sfruttare tutti i minuti che ci separano dallo spettacolo per provare, provare e provare- concluse con enfasi e un luminoso sorriso sul volto.
Recitammo tutta l'ora e appena suonò la campanella con molta calma ritirai il mio materiale aspettando che tutti se ne andassero.
-Alec vieni?- mi chiese Rich.
-Arrivo subito, voi andate dagli altri io vi raggiungerò fra qualche minuto.- risposi osservando il professore che aveva riiniziato a sistemare il palcoscenico.
-Ah...- commentò Katie - Muoviti tesoro. Lasciamo i piccioncini da soli-
-Aspetta... COSA?!- le gridai dietro, ma era già scomparsa dietro la porta lasciandomi solo con Magnus. Mi avvicinai a lui e gli chiesi -Ha bisogno di una mano, professore?-
-Alexander,- rispose -non vai con gli altri a pranzo?-
-Li raggiungo più tardi, volevo aiutarla-
-Oh, d'accordo- commentò per poi indicarmi ciò che avrei dovuto fare.
Passarono pochi minuti senza che nessuno dei due parlasse. Volevo iniziare un discorso, ma come fare? Sembrava che mi si fosse creato un buco nero al posto del cervello e non mi veniva in mente nessun argomento su cui dialogare. La mia unica speranza era che anche lui desiderasse parlarmi e si inventasse qualcosa, e (per Raziel) le mie preghiere si avverarono.
-Allora Alexander, come sono andate queste ultime settimane?- mi chiese dato che dopo quell'ultima sera non avevamo più dialogato.
-B...bene- balbettai sapendo di mentirgli spudoratamente -le sue?-
-Come sempre, nessuna novità.- fece una pausa come se non sapesse se fosse il caso di continuare il discorso -Dalla prossima settimana non sarò più il tuo professore...-
-Già... è troppo sfacciato dirle che non vedevo l'ora?- chiesi diventando rosso dall'imbarazzo.
-No no- rispose ridendo -Ho cercato in tutti i modi di velocizzare questo corso, e nonostante non sia stato facile, ce l'ho fatta.-
-Perché lo hai fatto?- chiesi tornando a quella familiarità che avevamo all'inizio e sperando in una sua risposta in particolare.
-Non è abbastanza ovvio? Ovviamente l'ho fatto perché speravo di poter avere un appuntamento con te dopo lo spettacolo- disse con leggiadria.
Cercai di articolare una risposta ma gli unici suoni che pronunciai furono "oh... Ehm.. ah".
-Quindi è un no?- sospirò -La prossima volta dovrò ricordarmi di ascoltare Ragnor, in fondo aveva ragione sul fatto che non avevo speranze. Peccato, ci tenevo ad uscire con te-
-NO!- gridai, forse un tantino troppo forte dato che si affacciò alla porta il bidello per capire cosa fosse successo -Volevo dire... mi farebbe molto piacere uscire con te, anzi se potessimo ti avrei già invitato a cena, ma...-
-Ma le regole lo vietano, giusto? Sei troppo diligente... ma è una delle tue caratteristiche che più apprezzo- arrossii appena i suoi occhi incontrarono i miei per poi posarsi sull'orologio -però la tua pausa è quasi finita e non hai ancora pranzato, quindi vai. Ci vediamo domani-
-Certo, arrivederci prof- lo salutai.
-A domani Lightwood-
-Alexander Gideon Lightwood.- disse imperativa mia sorella appena posai il vassoio pieno sul tavolo -Voglio tutti i dettagli. ORA!-
-Non è successo niente di particolare...- le risposi indifferente.
-Non ti crede nessuno, Alec- si intromise Jace.
Guardai con gli occhi socchiusi il mio fratellastro e gli dissi -Grazie mille Jace- dopo che mi rispose con un indifferente "Di niente" mi rivolsi a mia sorella -Abbiamo scoperto che il corso di teatro finirà la prossima settimana-
-Sì sì okay, questo ce lo avevano già detto Rich e Katie. Noi vogliamo sapere cosa vi siete detti tu e Magnus dopo che tutta la classe se n'è andata- mi rispose maligna Izzy, calcando il nome del mio prof.
-L'ho aiutato con gli attrezzi di scena...- iniziai a raccontare ma dato che esitavo con il resto del racconto Katie mi interruppe esclamando -Il prof ti ha invitato ad uscire- la guardai scioccato e aggiunse -Sì lo sappiamo tutti. Io e Richard vi abbiamo spiati per qualche minuto ma poi hai urlato e il bidello ci ha scoperti, quindi siamo dovuti correre via-
-Allora gli hai detto che non vedi l'ora di uscire con lui?- insistette mia sorella.
-Isabelle sai che non possiamo-
-Oggi no, ma dopo lo spettacolo sì- commentò Jace con il braccio attorno alle spalle di Clary.
Da quando si erano messi insieme Jace era cambiato radicalmente: aveva cancellato tutti i numeri delle sue ex "fiamme" e qualsiasi cosa progettasse comprendeva anche la presenza di Clary. All'inizio avevamo litigato perché avevo paura che si allontanasse molto dalla famiglia e non ci considerrasse più, ma dovetti ricredermi.
Mi stavano fissando tutti in attesa di una risposta, così dissi -usciamo dopo lo spettacolo, dobbiamo solo organizzarci-
Partì subito un applauso con tanto di fischi e acclamazioni. Mia sorella mi abbracciò contenta -Finalmente ti tornerà il sorriso-
E aveva ragione. Le ore successive le passai concentrandomi sulle lezioni con un grande sorriso stampato sul volto e finalmente tornai a ridere alle battute dei miei compagni.
Il giorno della recita eravamo tutti in trepidazione: Katie e Richard ripetevano le proprie battute cercando di memorizzare quelle che si dimenticavano; Jace sembrava facesse l'indifferente, ma avevo sentito più volte Clary dirgli di smetterla di stringere la mano così forte altrimenti gliel'avrebbe rotta; Izzy continuava a sistemarmi i capelli dicendo -Dopo devi uscire per festeggiare e non puoi avere neanche un capello fuori posto-.
Io che dovevo essere quello più in ansia (maggiormente per il "dopo" recita che per lo spettacolo in sé) ero quello che sembrava normale.
-Ragazzi prima di iniziare vorrei spendere due parole- disse Magnus rivolto a tutta la classe -È stato fantastico essere il vostro professore e sicuramente lo spettacolo sarà perfetto. Dato che sono io il regista come potrà essere una schifezza?- domandò ironico passandosi una mano tra i capelli e facendo cadere qualche glitter -Quindi non abbiate ansia, dovete semplicemente divertirvi come quando siamo in classe, okay?-
Molti annuirono come per autoconvincersi e la tensione generale diminuì notevolmente. Il professore mi si avvicinò e cingengendomi le spalle mi chiese -tutto bene, Alexander?-
-Sì, stranamente non sono così in ansia-risposi sincero.
-Lo so... sarai sicuramente impegnato a pensare a noi due- commentò ammiccando e facendomi arrossire, per poi voltarsi verso mia sorella che stava commentando con Simon la mia acconciatura -Isabelle, puoi anche smettere di aggiustargli i capelli: è già perfetto-
-Grazie- sussurrai.
-Di niente fiorellino. È la verità- Si avvicinò al mio viso in modo da soffiarmi sulle labbra la risposta ma quando stavo per lasciarmi andare e baciarlo senza pensare al resto della classe sentimmo un pulsante scattare e un flash ci illuminò.
Mi allontanai di scatto cercando di guardare ovunque tranne che nei suoi occhi smeraldo e, facendolo, urtai involontariamente Camille.
Mi scusai immediatamente e lei rispose -Non ti preoccupare, non l'hai fatto apposta, giusto?- negai vivacemente e lei con un sospiro commentò -Magnus è un gran playboy-
-Cosa?- chiesi non capendo la sua affermazione.
-Non penserai mica di essere l'unico con cui lui si intrattenga, vero? Finché non l'ho mollato circa un anno fa ero io la sua "fiamma" ma adesso crede che l'amore non esista più. Sai è rimasto molto ferito dalla nostra rottura e adesso tratta tutti come suoi giocattolini-
-Non è vero- negai -con me non lo ha fatto-
-Vorrai dire "Non ancora". Da quanto ne so non è che siete usciti così tante volte da poterti reputare il suo giocattolino, ma dato che uscirete stasera posso darti un consiglio? Se vedi che cercherà di baciarti... beh fai sparire tutte le speranze perché lui non prova niente. In caso contrario- si guardò le unghie con aria di sufficienza -complimenti-
Non riuscii ad articolare neanche una parola e rimasi a guardarla andare via sculettando impietrito.
Non è vero. Magnus è diverso, pensai. Ma avrei dovuto scoprire la verità più tardi dato che ormai era ora di entrare in scena.
   
 
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