«Sono una Luthor», disse con voce flebile, rotta, un po' come si era sempre sentita. «Me lo ha detto lei. Ho pensato lo dicesse per farmi sentire parte della famiglia, siamo rimaste solo noi due, ora penso invece che in fin dei conti il suo non era che un modo per ferirmi». Si stette zitta, guardando altrove, lontano, mentre lei la fissava con concentrazione, in pensiero. «Pensavo di poter essere una persona diversa, ma sento di stare cadendo nel baratro, adesso. Da bambina volevo essere una di loro a tutti gli effetti e sentivo che mi mancava qualcosa, crescendo mi sono resa conto che il non essere una di loro a tutti gli effetti avrebbe fatto la differenza, ma ora… che stupida», abbozzò una risata fredda, «Il mio desiderio si è avverato: sono sempre stata una Luthor. Una di loro». Si stette zitta ancora, poi la guardò, alzando lo sguardo ferito e pallido. «Potrei farti del male. Dovresti temermi e non cercarmi più».
«Mai».
Ascoltando la voce di Supergirl, Lena riprese colore e sorrise con sincerità.
«Cosa ti fa pensare che per me ora la cosa cambi?», la sentì dire con decisione, accorciando la distanza tra loro, «Sei sempre tu la persona che vedo. E in cui credo».
Lena si sedette sul divano del suo ufficio, mantenendosi la fronte con stanchezza. Era confusa. Quando alzò il viso, i suoi occhi chiari erano lucidi, ricoperti di lacrime pronte a rigarle il viso.
«Ehi, ci sono io», si avvicinò in fretta e le prese le mani nelle sue, abbassandosi alla sua altezza. Lena le guardò attentamente gli occhi azzurri dietro gli occhiali e Kara Danvers arrossì. «Quando penserai di cadere nel baratro, ti terrò le mani come adesso», sorrise, a poco dal suo viso. «Se penserai anche solo un attimo di essere sola, ti terrò le mani di nuovo. Se penserai che ti manchi qualcosa, allora te le stringerò ancora più forte. Io sono con te, Lena… E ti sento». Le accarezzò le mani con le sue, percependo il tremore e la paura che i battiti del suo cuore confermavano a ogni respiro agitato. «Non importa che tu sia sempre stata una Luthor perché, prima di tutto, sei Lena. Solo Lena. Una persona meravigliosa».
Lei restò a bocca aperta, immobile, fissando il viso di Kara con meticolosità. «Come fai?», le chiese a un certo punto, a fior di labbra.
«A fare cosa?».
«Potremo distruggerci a vicenda».
«Potremmo», ribatté, «Ma non voglio».
Lena sorrise, annuendo e sciogliendo la presa delle loro mani solo per andare a toccarle il viso. Aprì la bocca perché sapeva di dover dire qualcosa, ma alla fine ciò che sentì di fare fu avvicinare il viso al suo e sfiorarle le labbra morbide con le proprie. Kara restò immobile, a occhi aperti, finché non la vide allontanarsi. Le sue guance presero fuoco. Lena si morsicò il labbro inferiore.
«Penso…», soffiò, «Penso di crederci se sei tu a dirmelo».
Kara non aspettò che disse altro e l'attirò a sé con la forza, riportando le labbra a contatto con le sue. Si baciarono a lungo, tra respiri pesanti e parole non dette, per poi separarsi piano. Lena le tolse gli occhiali e Kara poggiò la fronte contro la sua. I loro respiri erano ormai una cosa sola.
«Anche io terrò le tue», sussurrò Lena, chiudendo gli occhi. «E prometto che te ne andrai da qui», confidò con decisione, riaprendo gli occhi lucidi e fissando i suoi azzurri. Lasciarono andare il contatto caldo delle loro fronti e quello tra le loro mani, e Supergirl si tirò indietro ritornando completamente dietro le sbarre della sua cella che si illuminava di verde. Lena Luthor si alzò dall'essere inginocchiata e, asciugandosi le lacrime, la lasciò sola.
























Ok, non lo so, ho scritto questa cosa con un po' di “sofferenza” perché prima doveva essere una drabble, poi una flashfic, infine si è allungata troppo, non sapevo più come concluderla, e si è trasformata in un'altra cosa che conta 121 parole in più di una flash.
Beh, spero si comprenda ciò che ho scritto, anzi, a chi ha capito do un premio (?) XD

Fatemi sapere in recensione cosa ne pensate e alla prossima :3