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Autore: meiousetsuna    16/02/2017    2 recensioni
Seguito di “For Your Entertainment”
Mycroft Holmes è un uomo tutto d’un pezzo, glaciale e distaccato, tranne quando entra in gioco la sua debolezza per un certo ispettore un po’ ingenuo e decisamente interessante.
Il misterioso pacchetto che gli è stato recapitato è stato uno shock, ma anche lo spunto per passare una mattinata diversa dal solito; ma il suo sarà un percorso decisamente travagliato!
Se vi è piaciuto il finale della one-shot precedente, allora… buona continuazione ^-^
Have fun,
Setsuna
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seguito di: For your Entertainment
Personaggi: Mycroft/Gregory
Rating: giallo
Genere: commedia
Avvertimento: bromance


You can stay under my Umbrella


L’unica consolazione di un uomo che porta sulle spalle il peso della sicurezza dell’Inghilterra e addosso abiti per almeno milleseicento sterline ― senza il conforto del suo immancabile ombrello ― era che il sole sembrava sorridergli benevolo, forse addirittura complice.
Quando il maggiordomo gli aveva consegnato un bizzarro pacchetto recapitato da un corriere della Royal Mail, mai il suddetto gentiluomo avrebbe indovinato il suo contenuto.
Che in qualche modo si trattasse di uno scherzo l’aveva dedotto, la scatola era impacchettata di fretta, con una carta inadatta, come se il mittente avesse usato la prima che aveva sottomano, e lui era abituato a ben altre raffinatezze.
Forse se avesse avuto la lungimiranza di riflettere o chiedere un campione della grafia dell’ispettore di Scotland Yard prima di decidere che sì, era davvero lui che gli aveva comprato quel dono, avrebbe scoperto il vero colpevole in circa cinque secondi.
Ma anche un uomo di ghiaccio non è proprio un’isola, scoprì nell’istante in cui dopo averla controllata con un piccolo metal detector, aprì la scatola.
In diagonale, occupando fino all’ultimo millimetro di spazio, troneggiava un gigantesco fallo di gomma nera. Un vibratore, visto che la mostruosità aveva anche un vano batterie. Incluse nella confezione, che gentilezza. Mycroft spese un minuto del suo tempo per escludere che l’oggetto fosse una spiritosa creazione di design, e si trattasse, nell’ordine: di un frullatore per preparare torte a vari piani – più un condominio, ma non era una definizione esistente nel vocabolario tecnico della pasticceria ― una torcia da campeggio per illuminare boschi vastissimi, o un manganello antisommossa, che il valoroso ispettore voleva sottoporgli per chiederne l’acquisto per il suo distretto.
Escluse queste tranquillizzanti ipotesi, non restò che chiamare La Cosa col suo nome.
Oh, giusto cielo. E se Lestrade l’avesse fatto modellare da un calco dal vivo del suo… bè. Perché invece di arrabbiarsi per l’affronto di quella supposizione sentiva un lungo brivido… ecco, ora la parola ‘lungo’ aveva assunto un nuovo significato. Un prolungato brivido lungo la schiena, che terminava laddove era più appropriato alla natura dell’artefatto?
Dai suoi studi di anatomia il numero massimo di centimetri dichiarati e certificati di un pornodivo era di ventotto, possibile che Lestrade con quella sua faccia da bravo ragazzo lo superasse di un paio, se non di più?
Certo non si parlava di tratti somatici, però era improbabile abbinare quegli occhi affettuosi dalla calda tonalità nocciola, i capelli brizzolati sempre un po’ spettinati, bisognosi di attenzioni, e le labbra morbide ad una tale attrezzatura da animale selvatico.
Mycroft inghiottì a fatica, perché la gola si era seccata e contratta mentre ascoltava i suoi stessi pensieri. Aveva perfettamente memorizzato ogni dettaglio di quel personaggio ordinario, così lontano da lui. Anche nell’umanità, la comprensione, il rispetto che ispirava ai suoi agenti non tramite il potere, ma il buon esempio.
Improvvisamente Mr. Holmes Senior si sentì solo, molto solo. Non era un ragazzino, aveva altre cose da pensare, come l’incontro riservato col Primo Ministro di venerdì sera, o la vista dall’Ambasciatore del Kuwait il mattino seguente.
Il che gli lasciava inequivocabilmente una ventina di ore libere.
Infine la distanza tra la sua lussuosa residenza nei pressi del Pall Mall e il quartiere di Scotland Yard non era molta e le istruzioni erano precise: cammina.
Cos’era, una prova di resistenza del suo valore?
Un taxi sarebbe stato il mezzo più plebeo che avrebbe preso in considerazione dovendo escludere la sua berlina, ma sarebbe stato al gioco, decise.
Quella sensazione fastidiosa che avvertiva agli angoli delle labbra, sembrava quella di un sorriso aperto che gli irritava i muscoletti atrofizzati da quattro decenni di espressioni subdole e stizzite.
Forse entro sera sarebbero stati altri i muscoletti indolenziti, pensò vergognandosi della sua improvvisa volgarità.
Bene, avrebbe preso la metropolitana per tre fermate fino a Piccadilly poi avrebbe proseguito a piedi fino al quartiere alle spalle dello Yard, dov’erano gli appartamenti di alcuni dei graduati della polizia, almeno di quelli che non conoscevano Natale, capodanno e la festa di San Giorgio se c’era bisogno di loro. E quello? Mycroft escluse di portarlo in una valigetta, sapeva che ogni mattina la media degli scippi era di uno ogni trentasette minuti per ogni stazione della metro, e non poteva assolutamente rischiare.
Non restava quindi che un’eventualità: trasportare quel notevole ingombro sotto la giacca: in fondo il biglietto raccomandava di consideralo un ombrello.
Così, animato da incredibile entusiasmo e ottimi propositi, il politico si apprestò a salire sui vagoni della metropolitana, pentendosi appena un’indistinta fiumana umana salì con lui spingendolo senza riguardo per la sua pregevole persona.
Alla fine trovò un appiglio, e tentò di guardare il vuoto intorno a sé come si fa in quelle occasioni, ma qualcosa osteggiava la sua ascetica contemplazione dell’Universo.
Un ragazzo con gli occhi vistosamente contornati di matita azzurra, con lunghi capelli biondi che spiovevano da un lato del viso e una discutibile canottiera a rete che faceva mostra di sé sotto un giubbotto nero, gli si stava praticamente strusciando contro, approfittando di ogni oscillazione del treno.
A ogni movimento si accompagnava un’alzata di sopracciglia o un sorrisino, finché non gli si appiccicò completamente addosso, sussurrandogli in un orecchio. “Hey, milord… hai una pistola in tasca o sei contento di vedermi?”
Da bambino Mycroft aveva assistito a una rassegna di film western del regista italiano Sergio Leone, ma non credeva che il suo infantile desiderio di giocare allo sceriffo e i banditi con due colt cariche e senza la sicura sarebbe tornato a galla in quel modo.
“Le suggerisco di smettere di molestarmi; in alternativa alla prossima fermata saliranno dei miei uomini che si prenderanno cura di lei”. Di solito minacciare un incontro con due energumeni armati di siringhe di anestetico era un buon deterrente, ma l’incrocio di emo, new punk e pop star anni ’80 non fu di quel mite parere.
“Huuu… non mi dire! Una gang bang? Sei più sveglio di quanto credessi, paparino”.
Mycroft non era certo al cento per cento del significato del termine, ma evidentemente lo erano i suoi vicini, perché tutte le teste si girarono all’unisono nella sua direzione.
Sollevando il mento come Anna Bolena condotta dal boia, decise di defilarsi con stile, scendendo una fermata prima di quella prevista; ma una sgradevole sorpresa lo attendeva.
Pioveva. Erano poche gocce, solo il cielo di Londra che rideva di lui, del suo essere un inglese modello che, a causa delle sue turpi intenzioni, aveva sfidato le precisissime previsioni meteo della BBC.
Fu un istinto, uno scherzo del fato, un apostrofo rosa tra le parole “per l’inferno”? Decenni di automatismo?
Fatto sta che senza accorgersi di cosa stesse facendo, Mycroft estrasse il monumentale vibratore e con un gesto deciso lo lisciò dalla base alla punta, in cerca della levetta di apertura, non prima di averlo sollevato all’altezza della testa.
“Nonna, quel signore non sa aprire l’ombrello!”
Fu un secondo. L’anziana donna coprì gli occhi della nipotina, chiedendole con voce tremante cosa avesse visto, esattamente.
“Niente nonnina, perché? Un tipo strano che non sa aprire l’ombrello pieghevole, te l’ho detto”.
Mycroft scoprì che gli insegnamenti morali che i suoi genitori gli avevano inflitto fino ai dodici anni avevano lasciato una traccia, perché respirò sentendosi libero dall’orribile possibilità di essere diventato un pedofilo, per quanto involontariamente.
“Wilhelmina, porta via la bimba, io parlo con questo signore”. Quella che era evidentemente la sorella della vecchina si allontanò gridando qualcosa come ‘brucerai per l’eternità’, mentre quest’ultima brandì quello che era davvero un ombrello, uno bello pesante, con un buffo manico a forma di testa d’anatra e un’amabile fantasia di anatroccoli su fondo rosa, calandolo come un maglio sulla testa del suo avversario.
“Pervertito! Maniaco! Criminale!”
“Signora, mi creda è tutto uno spiacevolissimo equivoco…”
“Bugiardo, per giunta! Me lo ricordo cos’è quello, sporcaccione! Corruttore di innocenti, vergognati!”
“Madame, mi lasci spiegare! Quell’oggetto doveva restare nascosto, giuro…”
“Fin dove, eh? I giardinetti pubblici?” La gragnuola di colpi si abbatté con maggior furia su Mycroft, che tentava di ripararsi come poteva, ma la sua oppositrice era implacabile come Thor con il Mjöllnir e spietata come le Erinni* di fronte al reo di immondi delitti.
“Gaglioffo! Malcreato! Lo so io cosa ti ci vorrebbe, la fustigazione in pubblico, come si usava ai bei vecchi tempi, ma adesso chiamo un poliziotto, e vedrai! Certo, una povera anziana come me, indifesa e sola, mi diranno che non hanno agenti disponibili, che hanno altro da fare… dammi subito il telefonuccio!”
“Signora, si chiama telefonino…”
“Mi contraddici, mostro? Mia nipote mi ha insegnato le diavolerie moderne!”
Strappato il dispositivo dalle mani di un devastato Mycroft ― ben felice di interrompere quella tortura in ogni modo ― la donna iniziò a comporre il 999 gridando con quanto fiato aveva in corpo.
“Insisterò finché non manderanno qualcuno!”
“Ispettore Lestrade, Scotland Yard; al suo servizio, signora”.
Mai visione fu più apprezzata nella storia degli interventi umani o divini in caso di necessità.
Il politico era senza parole, tanto bello gli appariva Gregory in quel momento, simile a… come si chiamava il personaggio dell’angelo di quel ridicolo telefilm che piaceva tanto alla sua governante, quello con l’impermeabile stropicciato, il viso dolcissimo e la bocca da baciare fino allo sfinimento? Castiel?**
La donna era ammutolita anch’ella, per altri motivi.
“Così presto!?”
“Quando i cittadini chiamano, il nostro dovere è essere presenti”.
“Ohhh! Ecco un bravo giovanotto, lei sì che fa onore alla nostra patria, ce ne vorrebbero altri così. Le spiego, non crederà cos’è successo…”
“So già tutto, mi sono informato facendomi largo tra la folla, signora. La tempestività è importante”.
L’anziana non riuscì a trattenere un bagliore nello sguardo che fece tremare lo yarder da capo a piedi.
“Mia figlia è divorziata, una storia sfortunata… il marito l’ha lasciata con la figlioletta, e ci sono tutti questi delinquenti in giro… è ancora una bella ragazza, sa? Lei è celibe?”
Gregory rimase un attimo a bocca aperta, poi una tipica risposta del suo amico Sherlock gli balenò in mente.
“Mi ritengo moralmente sposato con la nostra amata sovrana, madame”. E non sapendo cosa aggiungere a quella frase, l’ispettore batté i tacchi portando una mano alla tempia in un saluto militare.
“Che uomo!” “Che signore!” Tutte le donne presenti erano in visibilio, mentre Lestrade estraeva rapidissimo delle manette, bloccando i polsi di Mycroft dietro la schiena in un arresto in piena regola, trascinandolo verso la vettura argentea.
“Ci penso io a questo scellerato, andate pure tranquille”.
Dopo un minuto di silenzio necessario a mettere un po’ di distanza tra la macchina e il luogo del delitto, Gregory scoppiò a ridere, fino a dover parcheggiare per non essere fermato dai suoi stessi agenti per guida pericolosa.
“Non è divertente, quella folle può avermi provocato un trauma cranico! Ma com’è successo che fossi lì? Non credo nelle coincidenze”.
“Ho solo fatto quello che mi hai chiesto nel tuo biglietto. Stavo venendo a prenderti alla fermata di Westminster ma per fortuna ho notato quel tafferuglio. Piuttosto mi spieghi cosa fai con un vibratore in mano?”
“Ma… me l’hai spedito tu!” Mycroft sentì le orecchie che gli scottavano mentre Lestrade lo fissava stupefatto dallo specchietto retrovisore. Poi capì. “Quando prendo il mio fratellino gli insegno io!”
“Vuoi dire che è uno scherzo? Non mi hai mandato tu, insomma, quelle”.
“Qualsiasi cosa sia, è opera sua. Ma per curiosità, cosa hai ricevuto?”
“Le manette, Mycroft, quelle con cui ti ho arrestato, le avevo sottomano e ho sperato che non se ne accorgesse nessuno, insomma, che sono coperte di piume lilla. C’era scritto ‘Arrestami e butta via le chiavi, sono un cattivo ragazzo’. Stai bene?”
“Non completamente” la voce del politico era ormai un rantolo strozzato “non hai eseguito le istruzioni, vero?”
“Alla lettera, contraddire te è sfidare l’Inghilterra. Le ho gettate, ma non è un problema, possiamo passare da casa mia, ho degli attrezzi in garage. Oppure no”.
“No?”
“Mi piace vederti così, è incredibile avere uno degli Holmes immobile e inoffensivo. Il mio Holmes preferito”.
Mycroft non ebbe da obiettare quando Greg lo raggiunse sul sedile posteriore, baciandolo come si deve, senza risparmiargli proprio nulla. Quando si staccarono per prendere fiato, l’ispettore impugnò con cautela il vibratore osservandolo con vivo stupore.
“E questo? A turno? O giochiamo a morra cinese?”
Mycroft sorrise compiaciuto. In qualunque caso sarebbe stata la miglior giornata della sua vita.



Now that it's raining more than ever
Know that we still have each other
You can stand under myUmbrella

versione dei Vanilla Sky, of course!


Note che anche no
: credo che la fermata metro che ho indicata non sia giusta, (ma neppure lontana) e so che ho usato appellativi sia in inglese che in italiano, sbagliando tanto tanto. Ma è un effetto comico voluto, hem… #^-^#
* Il loro compito era quello di vendicare i delitti, soprattutto quelli compiuti contro la propria famiglia, torturando l'assassino con le armi che portavano con loro
** Supernatural, ovvio *-*




  
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