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Autore: ArcticBlast    16/02/2017    1 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per affrontare il suo settimo anno ma anche per affrontare i ricordi che non riesce a superare.
Severus torna ad Hogwarts perché infondo è sempre stata l'unica vera casa che ha avuto, e spera di essere lasciato in pace con i demoni del suo passato.
Le loro storie si intrecceranno, si mescoleranno, e alla fine cosa succederà?
'Oltre' è la mia prima ff a capitoli, spero di essere all'altezza degli altri e di rendere omaggio alla coppia Severus/Hermione. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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CAPITOLO 2

 

 

POV SEVERUS

 

1° Settembre.

Il silenzio del castello fu subito squarciato dal vociare degli studenti che emozionati si apprestavano ad entrare in Sala Grande.

E io, dove sono?

In mezzo ai marmocchi del primo anno.

Perchè Minerva non poteva chiedere a Vitius o alla Sprout di occuparsi dello smistamento?

Io non ci so fare con i bambini e non mi interessa fargli da balia.

Sapevo che accettare il ruolo da Vice Preside non era una grande idea, ma non riuscii a resistere allo sguardo supplichevole di quella donna che per anni era stata come una madre.

Tutti quei piccoli maghi mi stavano fissando intimoriti, era meglio sbrigarsi.

Spalancai le porte della Sala Grande e raggiunsi lo sgabello con il Cappello Parlante.

Cercai di leggere i nomi più velocemente possibile, odiavo essere così esposto agli occhi della gente.

Sono pur sempre Severus Piton, il personaggio più ambiguo della guerra appena passata.

Che schifo.

 

“Ora che la cerimonia dello smistamento è conclusa, ci tenevo ad augurare un buon anno accademico a tutti voi!” anche Minerva finì rapidamente il suo discorso anche se perse qualche secondo in più a sottolineare le regole da rispettare.

E comunque erano le uniche parole che ascoltai quindi.

 

Durante la cena osservai le tavolate, sembrava tutto come negli anni precedenti ma non era così.

Come facevano, studenti e professori, ad ignorare quello che era accaduto proprio dentro queste quattro mura?

Qui in Sala Grande si era allestito un punto di raccolta per feriti e deceduti.

Ma tutti stavano mangiando tranquillamente come se nulla fosse.

Sono forse l'unico a non essere andato avanti?

 

 

 

POV HERMIONE

Appena messo piede fuori dal treno, venni investita da un forte odore di casa.

Forse Ginny aveva ragione.

Hogwarts era sempre casa, nonostante tutto.

Le solite carrozze trainate da animali invisibili erano in attesa come negli anni precedenti.

Peccato che quelle creature ora erano ben visibili a tutti, o almeno, alla maggior parte degli studenti.

I Thestral.

Subito un moto di tristezza mi colpì in pieno petto.

Questa volta non sarei scappata davanti ad un ricordo, anzi, un incubo.

Ora era il mio turno di essere forte.

 

La Sala Grande era stata ricostruita esattamente come prima, ogni oggetto era posizionato correttamente.

Gli stendardi delle quattro case se ne stavano appesi sopra ogni tavolo e le clessidre segnapunti collocate ad un lato della sala erano pronte ad iniziare il loro lavoro.

Era tutto così bello.

 

“Pare che sia tutto al posto giusto” sorrise Neville con gli occhi leggermente lucidi dalla gioia.

“Sta per iniziare un nuovo anno!” disse Ginevra passandomi un braccio dietro alle spalle.

 

Lo smistamento fu rapido, dallo sguardo di Piton si capiva il suo disagio ad essere così esposto.

Come biasimarlo, tutti prestavano molta più attenzione a lui che ai bambini del primo

anno.

Severus Piton, il vero eroe della guerra.

Sembrava stanco, sembrava ancora più cupo degli anni precedenti.

Che vita aveva fatto?

Una vita sempre al limite.

Mai felice, mai sereno.

Sinceramente non mi aspettavo di rivederlo proprio qui, pensavo che si rintanasse da qualche parte.

Tutto era esattamente come l'avevamo lasciato.

Anche il discorso della nuova preside, Minerva McGranitt, era identico a grandi linee.

Eppure qui c'era stata una guerra.

Come facevano tutti ad agire normalmente?

Ero forse l'unica a non essere andata avanti?

 

 

POV SEVERUS

 

La prima settimana di lezioni si svolse senza troppi intoppi.

Certo, i ragazzi erano ancora delle capre, soprattutto quelli del primo anno.

Il programma da affrontare era sempre lo stesso, fatta eccezione degli studenti del settimo anno.

Non riesco ancora a capire il motivo di alcuni ritorni, perchè tornare in questo posto dopo la guerra?

Persone come quel disastro di Paciock,

la Weasley piccola,

la svampita dei Corvonero...la Lovegood,

e anche la So-tutto-io Granger.

Ma ringrazio Salazar per non avermi riportato indietro Potter e Weasley.

Loro non li avrei proprio retti per un altro anno.

Avevo sentito che i due stavano intraprendendo la carriera da Auror, prevedibile.

Quello che mi sono chiesto però è, perchè la Granger è qui?

Lei non ha bisogno di un nuovo anno, potrebbe benissimo provare qualsiasi lavoro la soddisfi.

Ma è qui.

Minerva dice che è stata una delle prime ad aver dato la conferma della sua presenza, e che non aveva specificato nessuna particolare motivazione.

Il concetto forse era, ricominciare da dove era finito?

Che idea stupida.

 

Stanco, ma non abbastanza da cedere al sonno, decisi di fare la ronda notturna e magari salire sulla Torre di Astronomia per rilassarmi un po'.

Stranamente non incrociai nessuno studente fuori dai dormitori, che quest'anno fossero meno indisciplinati?

Magari.

Probabilmente era solo colpa della prima settimana di lezioni.

Quando salii velocemente gli scalini in pietra e raggiunsi la cima della Torre, notai una figura in piedi appoggiata alla ringhiera.

Uno studente quassù?

Perchè?

Avvicinandomi riconobbi essere la figura della Granger, come confondere quei capelli indomabili.

 

“Cosa ci fa fuori dal dormitorio oltre l'orario del coprifuoco?” la sorpresi facendo qualche passo nella sua direzione.

“Buonasera, professor Piton, mi dispiace contraddirla ma mancano ancora dieci minuti al coprifuoco” rispose risoluta continuando a tenere lo sguardo immerso nel paesaggio notturno davanti a lei.

“Sarà felice di sapere che le tolgo 5 punti per questa risposta così impertinente” ghignai, mi era mancato molto togliere punti ai Grifondoro.

“Va bene...non importa” sospirò la giovane.

 

Cosa?

La So-tutto-io non mi aveva risposto a tono?

Non aveva contestato il mio comportamento?

Che cosa frullava in quella testolina?

 

“Posso farle una domanda?” la ragazza per la prima volta spostò i suoi occhi su di me, erano incredibilmente seri.

“Mi riservo la possibilità di non rispondere”.

“Come riesce a venire quassù dopo quello che è successo?”.

 

Respirai a fondo, aveva ragione dopotutto.

Come facevo a salire lassù?

Forse era un modo per sentirmi più vicino a lui, a Silente.

Forse era la mia autopunizione per le azioni che avevo compiuto.

Forse era l'unico posto dove potevo sentirmi in colpa liberamente, senza che qualcuno mi consolasse.

Odio la compassione.

 

“Non sono affari suoi” ribattei.

“E' che da quando siamo tornati mi sembra di essere la sola a ricordarsi delle atrocità che sono accadute in questo castello...Solo io sento ancora l'odore del sangue versato? Solo io sento ancora le urla dei feriti?” quella ragazza era stata brutalmente sincera, aveva espresso il suo pensiero in un modo così limpido.

 

Quello che mi colpì oltre alle sue parole, era il fatto che entrambi avessimo fatto lo stesso pensiero.

Certo che non era l'unica, anche io ci penso continuamente.

Ma io sono direttamente coinvolto, sia nel bene che nel male.

 

“Granger ci vuole una maturità particolare, bisogna accettare ed andare avanti per la propria strada” parole vuote, parole al vento, non ci credevo neanche io.

“E lei ha accettato, ed è andato avanti?”.

 

No.

Non ci riesco.

Non riesco neanche a perdonare un quadro, figurati a superare la guerra.

 

“Meglio se torna nella sua torre, il coprifuoco sta per scattare e non credo che lei voglia farsi togliere altri punti” discorso chiuso Granger.

“Buonanotte professore” la ragazza si congedò.

 

Avevo bisogno di un buon bicchiere di whiskey incendiario.

I demoni mi avrebbero fatto compagnia anche stanotte.

 

 

POV HERMIONE

 

La prima settimana di lezioni non fu poi così pesante per me, anche se a detta di Ginevra, era stata impegnativa.

Ma lo sanno tutti che mi piace imparare, studiare, conoscere.

Dal punto di vista scolastico ero felice di aver trovato una sorta di bolla di tranquillità e normalità, ma nel profondo c'era qualcosa che non andava.

Dentro di me aleggiava ancora uno spettro di tristezza e dolore, i ricordi erano difficili da sopprimere.

Per fortuna le mie materie preferite mi tenevano la mente occupata per la maggior parte del tempo, Trasfigurazione e Pozioni.

La McGranitt mi disse di non preoccuparmi e che per qualsiasi cosa lei ci sarebbe stata, nonostante adesso fosse preside.

Quella donna era stata sempre così comprensiva con me, fin dal primo anno.

Invece con Piton nulla è cambiato, lui continua a togliermi punti e ad offendermi con epiteti poco carini del tipo 'egocentrica So-tutto-io', ma ormai ci ho fatto l'abitudine.

Avevo notato però che alla nostra prima lezione, aveva fissato a lungo me, Ginny, Neville e Luna.

Che avesse in mente già qualche piano per rovinarci l'anno?

 

Quella sera avevo provato a prendere sonno leggendo un libro ma non ebbi molto successo anche per colpa della mia compagna di stanza che aveva attaccato a russare peggio di Ron ed Harry, la cosa buffa era che nessuno se lo sarebbe aspettato da una ragazza carina come Ginevra.

Decisi che fare due passi prima del coprifuoco mi avrebbero potuta aiutare, e senza volerlo mi ritrovai a salire i gradini di pietra della Torre di Astronomia.

Era sempre stato una sorta di rifugio, anche se adesso era un luogo di lacrime.

Mi appoggiai alla ringhiera ad osservare il paesaggio notturno ripensando a Silente, a quel buffo mago che per anni aveva aiutato lei e i suoi due migliori amici.

Figura controbattuta quella del vecchio preside.

 

“Cosa ci fa fuori dal dormitorio oltre l'orario del coprifuoco?” una voce fin troppo conosciuta mi giunse alle orecchie.

“Buonasera, professor Piton, mi dispiace contraddirla ma mancano ancora dieci minuti al coprifuoco” risposi senza neanche voltarmi a guardarlo, sapevo già quale sarebbe stata la sua reazione, era così prevedibile.

“Sarà felice di sapere che le tolgo 5 punti per questa risposta così impertinente” ecco, appunto, e scommetto che sta anche ghignando come fa di solito.

“Va bene...non importa” sospirai rassegnata.

 

Che mi prende stasera?

Perchè non ho risposto a tono come faccio di solito?

Ho forse perso la voglia di controbattere?

Magari stasera non sono in vena di discussioni, magari l'Hermione forte e sicura di sé è andata a farsi un giro.

Entrambi restiamo in silenzio, io immersa nei miei pensieri e lui nei suoi.

Ma ho una domanda che mi vortica nella testa ed è un attimo, non riesco a trattenerla.

“Posso farle una domanda?” spostai il mio sguardo sul suo volto, seria.

“Mi riservo la possibilità di non rispondere”.

“Come riesce a venire quassù dopo quello che è successo?”.

 

Lo vedo in difficoltà.

E' a disagio.

Posso sentire il rumore dei suoi pensieri formarsi.

Quante ne hai passate Severus?

Perchè ti fai del male venendo in questo luogo?

 

“Non sono affari suoi” tipico, non vuole sfilarsi la maschera da burbero e cinico professore.

“E' che da quando siamo tornati mi sembra di essere la sola a ricordarsi delle atrocità che sono accadute in questo castello...Solo io sento ancora l'odore del sangue versato? Solo io sento ancora le urla dei feriti?” dovevo dirlo a qualcuno, dovevo liberarmi dal peso di questa sensazione e so che Piton è un ottimo custode.

 

“Granger ci vuole una maturità particolare, bisogna accettare ed andare avanti per la propria strada” parole vuote, parole al vento, non ci crede nemmeno lui.

“E lei ha accettato, ed è andato avanti?”.

 

Certo che no, chi ci riuscirebbe?

Di sicuro non lui, non il freddo e calcolatore, professor Piton.

Vorrei tanto dirgli che mi dispiace ma so che odia la compassione, la odio anche io.

 

“Meglio se torna nella sua torre, il coprifuoco sta per scattare e non credo che lei voglia farsi togliere altri punti” discorso chiuso Hermone, l'uomo davanti a te ha rimesso la maschera.

“Buonanotte professore” mi congedai semplicemente.

 

Era stato utile parlare con lui, infondo potrebbe essere l'unico a capire veramente quello che provo.

Lui vive nei ricordi.

Lui ama i ricordi, belli e brutti.

Lui ama Lily.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE:

Spero vi sia piaciuto questo nuovo capitolo! Ringrazio chi ha speso un po' di tempo per commentare questa ff che piano piano sta prendendo forma. E' ancora presto per capire bene le dinamiche della storia, ma mi sto divertendo molto a scriverla e prego che venga fuori un buon lavoro ahah Se vi va lasciate pure una recensione o un commento, che sia bello o brutto non importa, tutto mi aiuterà a migliorare! Graziee :-))

   
 
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