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Autore: RedLesbian    17/02/2017    0 recensioni
Inspirato al film 'Imagine me and you' ma con leggeri cambiamenti, la storia è vista dal punto di vista di ogni personaggio -o almeno ci provo-,la trama sarà più fitta del film e con colpi di scena sparsi.
Fatevi sentire se c'è almeno un briciolo di gradimento -mi accontento anche di uno starnuto- baci RD.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Artie/Brittany, Finn/Quinn, Quinn/Rachel
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rachel si svegliò il mattino successivo con un mal di testa atroce, segno che ieri sera non si era fermata al secondo drink ma aveva abbondantemente esagerato, continuando a filtrare spudoratamente con una ragazza o un ragazzo non ricordava più, o forse era solamente il gentile barista che le aveva continuato ad offrire drink su drink.
Dopo esseri sciacquata vigorosamente la faccia ed essersi pettinata i capelli, andando in cucina si accorse che Jesse non era affatto tornato, né per la notte né per la colazione, con un alzata di spalle cominciò a prepararsi un caffè bello forte ne aveva assolutamente bisogno ed andò a perlustrare il frigo alla ricerca di uova, le era venuta voglia di uova strapazzate e non sapeva neanche il perché.
Intanto Quinn come tutte le mattine venne svegliata da Pepe che richiedeva la sua presenza per fare i suoi bisogni, così all’ennesima lappata sulla mano da parte del cane si svegliò lasciando Finn ai suoi cinque minuti di riposo prima di andare a lavoro, mentre lei si metteva la tuta e s’infilava le scarpe Pepe felice di poter uscire le aveva già portato il guinzaglio e scodinzolava allegramente.
-bravo piccolo- facendogli una carezza sulla testa
Una volta uscita dal portone Quinn fu investita dall’aria frizzante di prima mattina e s’incamminò col cane verso il parco che si trovava a due isolati da casa sua.
Mentre Rachel aggiungeva un pizzico di sale alle uova sentì le chiavi che giravano nella serratura e con un sorriso sul volto si affacciò dalla cucina per accogliere suo marito.
-buon giorno tesoro- avvicinandosi a lui
-buon giorno piccola- dandole un bacio sulla fronte -mi dispiace di non essere tornato a casa- abbracciandola
-non preoccuparti caro, sono uscita con le mie amiche.. sono stata in ottima compagnia tu? Tutto risolto sul set?-
-si.. c’è la buona probabilità che non debba fare niente per tutta la giornata!!- sospirando -è odore di uova quello che sento?- annusando l’aria
-si, uh oddio le uova!!- correndo di filata in cucina
Jesse ridacchiando dopo aver poggiato la giacca e il copione sul tavolo del soggiorno si diresse in cucina per essere investito dal buon odore di uova e caffè.
-mi mancava vederti cucinare la mattina- abbracciandola da dietro e poggiando la testa sulla spalla
-allora eravamo più liberi e con meno impegni- accoccolandosi a lui -ne vuoi un po’?- prendendo una forchetta e avvicinandogliela alle labbra
Jesse assaggiò di buon grado la colazione, trovandola deliziosa.
-hai impegni questa mattina?- passando delicatamente la mano sul fianco della ragazza
-si.. due interviste ed un servizio per Vougue-
-Vougue? La rivista?- sorpreso
-si.. per il matrimonio apparirò in abito da sposa, è un onore per me comparire su quelle pagine-
-lo so tesoro.. lo so, posso avere l’onore di accompagnarti?- inginocchiandosi a lei
-si.. dovunque tu voglia tesoro- spegnendo il gas ed abbracciandolo
Intanto Quinn si godeva un delizioso caffè con i biscotti che aveva preparato la sera prima lasciati amorevolmente da Finn mentre si faceva una doccia.
-Finn, tesoro anche oggi fai tutta la giornata?- affacciandosi dalla porta del bagno
-non lo so Quinn.. vivo nell’imprevedibilità che mi concedano almeno un pranzo con mia moglie- passandosi vigorosamente la spugna sulla schiena
-mi chiami se per caso il programma cambia?- prendendogli l’asciugamano
-sempre tesoro- chiudendo l’acqua e dandole un bacio a fior di labbra avvolgendosi l’asciugamano intorno ai fianchi
Mentre Finn si dirigeva a vestirsi Quinn non potè fare a meno di fissare le spalle larghe di suo marito, i fianchi duri come la roccia e un sedere davvero piacevole da ammirare.. era un vero peccato che nascondesse tutta la sua bellezza sotto i vestiti e quella dura maschera..
Entrambe le coppie uscirono allo stesso momento di casa, Quinn e Finn dopo essersi scambiati un lungo bacio presero ognuno una direzione diversa, mentre Rachel e Jesse salirono sulla Limo nonostante Jesse fosse contrario all’uso di macchine decise di fare un piacere alla sua futura moglie e godersi la giornata.
Cosa che accadde esattamente venti minuti dopo che furono entrati nel palazzo, Jesse seduto dietro il fotografo sorseggiava champagne -Dom Perignon- mentre Rachel veniva truccata e acconciata come una vera principessa.
Intanto Quinn nel retro del suo negozio preparava composizioni aiutata dai suoi assistenti, aveva più ordinazioni quel giorno che gli altri della settimana: due diciotto anni, una proposta di matrimonio, dei venticinque anni di matrimonio e l’apertura di un nuovo ristorante sulla Fifth avenue.. di quel passo non avrebbe avuto nemmeno il tempo di prendere una boccata d’aria!
A metà mattinata, precisamente alla quarta prova d’abito da parte di Rachel, Jesse ricevette una chiamata.
-avevo detto niente cellulari!!- girandosi di scatto verso il rumore
-mi scusi.. dev’essere il mio regista- lasciando il bicchiere ad un truccatore andando alla ricerca un posto più appartato
Rachel prese la concentrazione dell’infilare un prezioso guanto di seta ricamata per capire chi mai poteva disturbare suo marito.
-Rachel.. cara.. abbiamo altri quattro servizi da fare- riprendendo la macchina fotografica
-ma certo- infilando il braccio nel guanto
Jesse ricomparve nell’esatto momento in cui Rachel era al quarto scatto in posa con un vestito che praticamente le impediva di respirare.
-Jesse!! Scusate possiamo interrompere due minuti?- alzandosi di scatto dalla poltrona
-no.. no.. non interrompete niente, tranquilla amore devo solo fare un salto sul set per delle modifiche al copione- prendendo la giacca
-ma.. avevi detto che saresti rimasto con me tutta la giornata- delusa
-lo so tesoro, mi dispiace ma è un emergenza.. dopo se vuoi possiamo vedere a casa gli scatti prima che li pubblichino- accarezzandole dolcemente la guancia
-ci tenevo a passare questa giornata con te- poggiando la mano sulla sua
-anche io.. davvero tanto, ma il lavoro è lavoro piccola- dandole un bacio sulla fronte -ci vediamo stasera a casa ok?-
-a stasera- mordendosi il labbro inferiore per non piangere
Non appena Jesse sparì dalla visuale di Rachel, la ragazza prese il bicchiere che aveva lasciato suo marito e lo finì tutto d’un sorso, per poi chiederne un altro al ragazzo porgendogli il bicchiere vuoto con la traccia di rossetto.
-tutto bene cara?-
-benissimo, procediamo- sorridendogli
Anche se più che un sorriso sembrava un malefico ghigno.
-Rachel.. tesoro vuoi prenderti cinque minuti di pausa?- lasciando penzolare la macchina dal collo
-si.. forse sarebbe il caso- alzandosi nuovamente dal divanetto
Mentre si allontanava però non negò il secondo bicchiere che il ragazzo le stava portando, nel piccolo separé la prima cosa che fece fu aprire la finestra e slacciarsi un po’ il corsetto troppo stretto, non erano nell’ottocento!!
Vedendo il suo cellulare in lontananza era quasi tentata di chiamare di nuovo Jesse per dirgli di mandare al diavolo il set e raggiungerla, aveva necessariamente bisogno di qualcuno li.. qualcuno che potesse dirle che andava tutto bene e che il matrimonio era solo due fedi e una firmetta su di un foglio di carta, era nervosa come non lo era mai stata in tutta la sua vita, poteva affrontare il mondo intero sul palco, ma non poteva affrontare quei due passi lungo la navata per sposare l’unico uomo della sua vita.
Aveva necessariamente bisogno di parlare con qualcuno che aveva più esperienza, qualcuno che avesse già fatto il grande passo sfortunatamente nessuna delle sue amiche neanche la sua wedding planner potevano aiutarla perché quel passo non l’avevano mai fatto.. scorrendo la rubrica si fermò sul nome di Quinn e decise d’impulso di chiamarla.
‘Quinn Hudson chi parla?’
‘Quinn.. sono.. Rachel’
‘Rachel.. o mio dio Rachel!! È successo qualcosa?’ sedendosi sul bancone
‘no.. cioè.. si.. cioè..’
‘Rachel respira’
‘se fosse possibile con questo dannato corsetto’ slacciandoselo un altro po’
‘corsetto? Dove sei?’ confusa
‘sul set di Vougue per un servizio sul mio matrimonio’ atona
‘Vougue?? La rivista? O mio dio!!’
‘già.. solo.. che mio marito avrebbe dovuto passare la giornata con me, guardandomi con i più bei vestiti da sposa del mondo sorseggiando champagne!’
‘e invece dov’è?’
‘sul set.. per una modifica al copione’ con una nota triste nella voce
‘capisco.. non puoi chiamare qualcuna delle tue amiche e dirti di raggiungerti?’
‘è quello che sto facendo’ trattenendosi dal ridere
‘i.. i.. io.. do.. do.. dovrei venire sul.. sul.. sul set di una rivista famosa e guardarti fotografare in abito da sposa?’ arrossendo fino alla radice dei capelli
‘hai niente da fare per le prossime due ore?’
‘Rachel.. non posso.. non mi faranno mai entrare!’
‘lascerò il tuo nome all’entrata se è questo il problema’
‘ho un sacco di ordinazioni e di consegne da fare! Non posso lasciare il mio lavoro’
‘non avevi detto di avere degli assistenti? Ti prego Quinn.. ho davvero bisogno di qualcuno di amico qui che mi faccia compagnia, mi sento sola e poi il fotografo ha uno sguardo strano!’
‘va bene- sospirando -dammi cinque minuti e vengo li’
‘grazie Quinn, ti sarò debitrice a vita’
‘potresti ripagarmi dandomi uno dei vestiti che indossi mi ci pago un attico a Madison Avenue!’
‘con quello che costano potresti comprarti l’intero palazzo!’
Entrambe ridacchiando misero giù, prima che Rachel uscisse dal separé si riallacciò il corsetto in  modo meno attillato, finì il secondo bicchiere di champagne e chiuse la finestra.
-eccomi.. sono pronta-
Il fotografo evitando di sibilare tra i denti un ‘era ora’ andò a riprendere la sua macchina fotografica dopo aver posato il suo bicchiere di champagne in mano a qualche stagista.
Lo stesso stagista che poi fu riacciuffato da Rachel per fare entrare Quinn sul set.
-se dovesse arrivare una certa Quinn Hudson fatela entrare sono stata chiara?- consegnandogli il bicchiere vuoto
-certo miss Berry, avvertirò immediatamente il buttafuori- uscendosene con i due bicchieri in mano
La ragazza in risposta gli fece un occhiolino e tornò a sedersi sulla poltrona con un sorriso smagliante, in piena euforia da alcool secondo il fotografo ma non sapeva che il merito era per l’arrivo di una certa favolosa biondina..
Quando Quinn fece la sua entrata in jeans e maglietta rosa pesca a Rachel si bloccò il cuore in gola, i jeans erano maledettamente aderenti e la maglietta era scollata sulla schiena lasciando intravedere una luminosa pelle ambrata come se fosse una crostata appena uscita dal forno pronta per essere assaggiata..
-Quinn.. menomale che sei qui- abbracciandola con trasporto
-non ero mai entrata in un set prima d’ora.. fantastico vestito per la cronaca- ammiccandole
Rachel si ritrovò ad arrossire come una ragazzina.
-peccato che ti sei persa quelli di prima, questo è il più semplice-
Se per semplice si poteva definire una cascata di balze e merletti che la rendevano una di quelle bamboline di porcellana da collezione.
-o.. mio.. dio!!-
-cosa c’è? Ho macchiato il vestito?- guardandolo allarmata
-no.. que.. quello è Blaine Anderson!! Il fotografo più famoso di tutta New York!! Ho tutti i suoi scatti in un album dei ritagli!- in visibilio
-oh.. ed è famoso anche per essere inquietante?- sussurrandoglielo
-non è colpa sua se ha delle sopracciglia adorabilmente triangolari-
-h.. hai una cotta per lui?- evitando di far sentire la sua punta di gelosia che non avrebbe dovuto avere
-da quando avevo cinque anni e mio padre mi portò ad una mostra fotografica- sospirando
-perché non ci parli?- almeno poteva aiutarla
-cosa?- alzando il suo tono di voce di due ottave
Ovviamente tutti si girarono verso le due.
-Rachel cara possiamo continuare?-
-io.. devo andare cinque secondi al bagno delle signore, perché non parla con la mia amica?- spingendo la ragazza verso il fotografo
Mentre Rachel andava in bagno quasi correndo Quinn avrebbe voluto incenerirla, non era abituata a parlare con le persone famose.
-salve cara- facendole un sorriso di circostanza
-sonounasuagrandefan- con le guance rosse
Blaine a quelle adorabili guanciotte si mise a ridere.
-tranquilla tesoro.. come ti chiami?- allungando la mano
-Q.. Qui.. Quinn Hudson- stringendogli la mano in modo delicato
 -che nome grazioso Quinn.. sei una fotografa anche tu?-
-nel tempo libero, ho tutti i suoi scatti in un album di ritagli- guardandolo ammirante -lei è davvero un grande fotografo-
-diamoci del tu tesoro- con un gesto della mano -di cosa ti occupi cara?-
-fiori-
-sei un insegnante di erbologia?- corrugando la fronte
-no.. s.. sono una fioraia..- vergognandosene
Quinn sapeva che il suo non era un lavoro da elite, niente in confronto ad un fotografo di fama.
-non hai nulla di cui vergognartene tesoro, un lavoro è pur sempre un lavoro se pagato bene, anche io prima di fare il fotografo facevo altri lavori.. sono stato persino uno sguattero in una delle mie vite, ma come si dice sempre bisogna partire dal basso per poter arrivare in cima!-
-anche mia madre lo dice sempre!-
-tua madre allora è una grande donna- ammiccandole
Quinn arrossì come una ragazzina.
-allora.. ti va di darmi una mano?-
-i.. io? A.. a.. te?-
-impari sul campo tesoro, Rachel stiamo aspettando te!-
-eccomi!!-
Il resto del servizio lo passarono in assoluta tranquillità, Quinn era una perfetta assistente sapeva riconoscere al volo tutto quello che poteva servire a Blaine, ed ebbe anche l’onore di scattare quattro foto a Rachel in un magnifico abito di satin blu notte e bordini in oro che metteva perfettamente in risalto la carnagione della ragazza, Quinn evitò con tutta se stessa di spalancare la bocca come un pesce alla vista di tutta quella meraviglia.
Una volta che ebbero finito Quinn ricevette in dono da Blaine una foto di loro due insieme con in mano dei calici di champagne e la firma del fotografo, giurò a se stessa che l’avrebbe custodita come una preziosa reliquia.
-allora.. ti sei divertita?- mentre erano nella limousine
-divertita è limitativo per me Rachel- continuando a guardare meravigliata gli interni della macchina
-non eri mai stata in una limo vero?-
-no.. o mio dio c’è anche il frigo bar!!- aprendo l’antina accanto ai suoi piedi
-frigo bar, accesso a internet, tv satellitare, champagne all’occasione e sedili reclinabili se il viaggio è  abbastanza lungo-
-le ho sempre viste in tv macchine simili ma ora sedermici dentro è una cosa incredibile!- con gli occhi che le brillavano
-e aspetta di vedere quelle da otto posti!-
-perché questa da quanti posti è?-
-sei, ed è anche più lunga di questa-
-come accidenti fanno a parcheggiare nel traffico di NY?-
-hanno dei parcheggi appositi con vigilanza e telecamere a circuito chiuso-
-per una macchina?- sorpresa
-costa quanto tutti i vestiti che ho indossato per il servizio Quinn è naturale..-
Proprio in quel momento l’autista picchiettò sul vetro della macchina.
-si?- abbassando il finestrino
-siamo arrivati miss Berry-
-arrivati dove?- stranita
-al ristorante!- prendendo la sua pochette e la cartellina con gli scatti
-ma.. io credevo che ti avrei riaccompagnata a casa e poi da li avrei preso un taxi!-
-non se ne parla! Mi devo sdebitare per la tua compagnia- scendendo dalla macchina
Quinn riluttante di far pagare di nuovo il pranzo a Rachel prese la sua borsa e scese dalla macchina.
-grazie- sorridendo gentilmente all’autista
L’uomo di risposta sorrise a sua volta e chiuse lo sportello della macchina.
-Rachel.. è la seconda volta che mi porti a pranzo fuori- entrando al seguito della ragazza
-sono solo casualità- con un gesto della mano -cortesemente un tavolo per due- rivolgendosi al cameriere
-ma certo miss da questa parte- con un gesto elegante del braccio
Dopo che il cameriere ebbe gentilmente spostato entrambe le sedie per le ragazze ne comparve un altro per prendere i loro cellulari.
-come mai in tutti i ristoranti che entriamo chiedono il cellulare?- spegnendo il suo
-serve per non disturbare la clientela miss-
-è un po’ come il divieto di non fumare- spostandosi i capelli dietro le spalle
E in quel momento comparve il cameriere con i menù.
-vogliamo sapere da lei cosa ha da proporci lo chef oggi- con un gesto della mano
Il cameriere riprendendo i menù cacciò il palmare per le ordinazioni.
-lo chef oggi ha preparato petali di girasole in salsa di asparagi e tartufo, trancio di aragosta con pomodori datterini e patate novelle e per dessert trionfo di clementine e rosa canina- prendendo la pennina
-mm.. mi è venuta fame solo per la descrizione, Quinn?-
-em.. avete o meglio.. potreste sostituire l’aragosta con verdure o qualcosa che non abbia a che fare con un animale morto? Sono vegana- sorridendo gentilmente al cameriere
-vado a chiedere in cucina, intanto cosa vi porto da bere?-
-dell’Evian molte grazie-
Non appena il ragazzo ebbe voltato le spalle, Quinn si accucciò per poter sussurrare all’orecchio di Rachel.
-ma non è un tipo di acqua che viene dalla Francia?-
-Quinn.. non c’è bisogno che sussurri, si.. il luogo preciso non lo so ma è davvero molto buona-
-ti metto in imbarazzo per la seconda volta però- ritornando composta
-e perché mai?- corrugando la fronte
-con il mio regime alimentare sono sempre costretta a chiedere di sostituire la pietanza con qualcos’altro-
-sciocchezze! Ci sono vip che hanno pretese peggiori- con un gesto della mano
-intanto che aspettiamo posso vedere gli altri scatti?-
-ma certo! Oh e non dimenticarti di prenderti la tua quando ce ne andiamo- porgendogli la cartellina
-non me la dimenticherei per niente al mondo, oggi hai esaudito tre dei miei desideri- aprendo la cartellina
-tre?- confusa -credevo che fosse solo uno-
-tre.. tre.. mi hai permesso di entrare in un servizio fotografico, conoscere e fare le foto e da assistente al mio fotografo preferito e mi hai fatto viaggiare in una limo per la prima volta-
-resta con me ed esaudirò tutti i tuoi desideri- ammiccandole
Quinn avrebbe voluto chiederle di sposarla in quel momento, rendendosi conto poi che sarebbe sembrata troppo materialista, così si mise a sfogliare le foto in un diligente silenzio.
-come mai la foto che ho fatto io col fotografo ne hai due copie?- mostrandole quella senza firma
A salvare Rachel dall’imbarazzo fu l’arrivo del cameriere con l’acqua.
-in cucina hanno detto miss che sarà possibile modificarle qualunque cosa lei non possa mangiare- versandole l’acqua
-oh.. ringrazi tutta la cucina da parte mia- richiudendo la cartellina
-sarà fatto miss- poggiando la bottiglia al centro della tavola
Rachel in quell’attimo di distrazione si riprese la cartellina e se la mise al sicuro, non poteva di certo ammettere a Quinn che aveva chiesto, ok obbligato uno degli stagisti a farle una copia della foto -pagando il suo silenzio- solo per avere un qualcosa di più vicino delle sue fantasie su Quinn..
-intanto che aspettiamo i nostri piatti hai avuto qualche altra idea per le composizioni Rachel?-
-non riesci mai a stare in attesa vero Quinn?- ridacchiando
-è più forte di me, devo sempre avere qualcosa da fare.. anche quando mi rilasso penso alle cose da programmarmi per il giorno dopo!-
-e.. se ti invitassi in una spa con me? Dove il rilassamento è obbligatorio-
-i.. i.. in una spa?? Rachel tu mi vuoi morta, non riuscirei mai a sopportare di entrare in un posto simile senza farmi prendere da un attacco di cuore-
-vediamo è il desiderio numero quattro?-
-no il quinto-
-perché qual è il quarto?-
-non posso dirtelo.. è troppo personale- torturandosi le mani da sotto la tovaglia
-coraggio.. un segreto per un segreto?-
-ok.. prima tu- mordicchiandosi l’interno della guancia
-ok.. -prendendo un respiro profondo -ho paura di sposarmi-
-ci sono passata.. so cosa provi, il pensiero di una vita insieme, di un futuro.. di fare quattro passettini verso un legame che durerà per sempre.. non hai nulla di cui temere Rachel è normalissimo- poggiando una mano sulla sua
-avevo bisogno di sentirmi dire queste parole- sospirando
-lo so.. mia madre me le ripetè all’infinito per tutte le otto settimane prima del matrimonio, all’inizio era troppo euforica per assillarmi-
-dev’essere stato stressante!-
-all’inizio si, non le rispondevo neanche a telefono! Ma poi ho capito che mi è servito.. senza di lei mi ritroverei nella tua stessa situazione-
-suggerimenti?-
-Rachel Berry che chiede suggerimenti a me?- sorpresa
-ti prego Quinn, sei la mia unica risorsa, le mie amiche non si sono mai sposate, la mia wedding planner è di due anni più giovane di me e non ci pensa affatto a sposarsi!-
-e che mi dici di tua madre?-
-non so chi sia mia madre.. sono stata adottata-
-oh! Non lo sapevo mi dispiace Rachel- portandosi le mani alla bocca per la sorpresa
Rachel improvvisamente sentì la mancanza del calore della mano di Quinn sulla sua.
-non ti preoccupare nemmeno io ci penso più, i miei papà mi hanno allevato su bene, riempiendomi di amore e di attenzioni a sufficienza-
-i.. i tuoi papà?-
-non lo sapevi che sono stata adottata da una coppia di gay?-
-no.. non ho avuto tempo di leggere la tua biografia- ammiccandole
Proprio in quel momento arrivò il cameriere con il primo e le chiacchiere si dissolsero per la fame, Quinn improvvisamente s’innamorò del delicato sapore del tartufo, chissà se poteva convincere Finn a cucinargli a vita quella vellutata crema che le si scioglieva in bocca.
-è mai possibile che in tutti ristoranti dove mi porti ho degli orgasmi culinari?- vergognandosi della sua volgarità
-stiamo parlando di chef di alta qualità è loro compito sbalordire il cliente altrimenti come credi che sia possibile tutta questa affluenza di persone?- indicando la sala piena con un gesto della mano
Quinn non potè che darle ragione, nonostante fosse un ristorante costoso c’era comunque un sacco di gente a tavola e altra che ne entrava, mentre Quinn era intenta a guardare le persone agli altri tavoli Rachel si fossilizzò sul posto.
-Rachel.. Rachel ti senti bene?- poggiando una mano su quella della ragazza
Rachel non percepiva il calore della mano di Quinn, non percepiva più niente se non il sangue che ribolliva nelle vene perché era entrato nel ristorante Kurt, immancabilmente accompagnato dal suo agente, l’unico che restava unicamente vicino al ragazzo solamente perché lo pagava non certo per il suo carattere.
-Rachel ti prego stai diventando viola respira!- dandole un pizzico sul braccio
-aio!!- risvegliandosi di colpo e massaggiandosi la parte offesa
-scusa.. mi hai fatto preoccupare non respiravi più!- con una faccia innocente -cosa hai visto?-
-em.. niente.. vado.. vado cinque minuti in bagno- alzandosi di scatto dalla sedia
Rachel fuggì talmente di fretta nel bagno che Quinn non ebbe nemmeno il tempo di chiederle se andava tutto bene, sola al suo tavolo si guardò in torno ma tutto era tranquillo nessuno aveva fatto caso a loro due, così ritornò a mangiare il suo piatto di pasta o almeno ci provò non riusciva a stare tranquilla Rachel aveva visto qualcosa che l’aveva completamente paralizzata e lei voleva scoprire a tutti i costi di cosa si trattava.
-mi scusi?- alzando un dito
-si miss?-
-potrebbe cortesemente controllare le nostre borse per cinque minuti? Devo raggiungere la mia amica al bagno delle signore-
-ma certo miss, nessun problema-
-grazie- alzandosi
E si diresse rapida al bagno, una volta dentro rimase prima folgorata dalla grandezza del posto e poi trovò Rachel seduta per terra con la schiena poggiata a uno dei pilastri dei cubicoli.
-Rachel? Stai bene?- inginocchiandosi di fronte alla ragazza
-no- singhiozzando
-che cosa è successo? Mica un attacco di panico per il matrimonio?- sedendosi accanto a lei
-no.. no.. ho.. ho.. ho visto una persona..-
-chi? Qualche stella del cinema?- cercando di metterla sul ridere
-no.. il mio fantasma del passato- rannicchiandosi le ginocchia al petto
-Rachel a meno che non stai facendo una rappresentazione teatrale di Christmas Carol non so di cosa stai parlando, ti prego dimmi chi hai visto- poggiandole un braccio intorno alle spalle
Rachel a quella sensazione di sicurezza non seppe resistere e vi si accoccolò poggiando la testa nell’incavo delle spalle.
-conosci un ragazzo di nome Kurt Hummel?-
-K.. Kurt Hummel? L’attore che nel tempo libero fa anche lo stilista di una strepitosa linea di moda ecologica?-
-deduco che sei anche di lui una sua grande fan-
-bè.. solo per la parte della moda, perché? È un tuo amico?-
-non proprio.. sai che è gay vero?-
-certo che lo so, ma si vede comunque-
-ecco.. Jesse non lo sapeva o almeno gliel’avevo detto ma deve averlo completamente rimosso dalla testa.. comunque per farla breve Kurt ci ha provato spudoratamente con mio marito, voleva conoscerlo solamente per farci separare, credeva che stessimo ancora giocando come al liceo.. e da allora siamo nemici-
-non ne sapevo nulla! Aspetta a quale gioco credeva di partecipare?-
-al liceo io e lui rimorchiavamo quanti più ragazzi possibili, niente di che era solo per far vedere alle cheerleader della nostra scuola che potevamo piacere anche noi, per anni abbiamo sempre fatto così anche quando abbiamo cominciato a lavorare a Broadway, io smisi dopo aver incontrato Jesse lui invece no.. e credeva che stessimo ancora giocando quando glielo presentai-
-magari era un test per vedere se avessi smesso-
-no.. l’ho pensato anche io ma poi Jesse mi disse che Kurt ci aveva provato e pesantemente con lui, l’aveva anche baciato capisci?-
-certo.. e.. ora lui è qui?-
-si.. e io avevo giurato a me stessa che non volevo vederlo mai più,anche se i nostri agenti avevano discusso per farci fare un incontro in pubblico io non ho mai dato il mio consenso-
-perché mai vorrebbe incontrarti in pubblico?-
-me lo sono chiesta anche io, ma non ho saputo darmi una risposta- asciugandosi le lacrime
-Rachel.. non dovresti stare così per una cosa che ha fatto lui- porgendole un fazzolettino dalla tasca dei pantaloni
-lo so ma.. era il mio migliore amico l’unico che sapeva tutto di me, mi fidavo di lui e mi ha tradito, posso accettare qualunque cosa ma non il tradimento- soffiandosi il naso
-su questo siamo entrambe d’accordo- scostandole i capelli dal viso -ora sciacquati la faccia e usciamocene di qui, paghiamo il conto e ce ne andiamo a casa mia ti va? Tanto immagino che Jesse sarà ancora a lavoro-
-con tutte le probabilità del caso e per non avermi cercata sul cellulare si deve esser ancora sul set- alzandosi
-bene io vado a dire al cameriere di portarci il conto-
-mi dispiace che non ti ho fatto mangiare nulla-
-o.. tranquilla la crema di asparagi mi basta come sostentamento per un mese!-ammiccandole
Non appena Quinn uscì dal bagno, Rachel ridacchiando si asciugò il viso e dopo aver preso un respiro profondo si diresse in punta di piedi al suo tavolo, sapeva perfettamente come essere invisibile e non incappare nella faccia di Kurt, anche se il ragazzo la conosceva meglio di chiunque altro.
-preso tutto?-
-si.. andiamo, dovrebbe esserci un uscita sul retro- guardandosi in giro
-e se uscissimo dalla cucina?-
-ok.. non l’ho mai fatto ma va bene- prendendo la pochette e la cartellina
Dopo aver lasciato una generosa mancia al cameriere se ne andarono di filata in cucina, nessuno badò a due ragazze che camminavano di fretta, troppo concentrati ai loro affari, Kurt in quel momento era al telefono con un regista quindi non si accorse di nulla, se non di una flebile scia di un profumo a lui noto: mela e gelsomino..


Eccomi qui di nuovo con un nuovo capitolo spero che vi piaccia la parte interessante sarà molto più avanti compresi i colpi di scena per ora direi che è tutto normale no? Baci RD
  
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