La vita col suo nuovo compagno di viaggio le garantiva distrazione, ma non bastava: il suo naso percepiva nell’aria un’olezzo venefico. Estremo, mellifluo. Era ciò che sentiva al posto del profumo delle montagne, dell’aroma di un lago.
La foresta l’aveva abbandonata. Fran si ritenne una sciocca per come se ne sentì ferita: lei l’aveva abbandonata per prima. Si dispose a compiere lo sforzo stoico di non rifletterci più.
Indugiò sul tavolo della toletta, incuriosita. Portò al naso la preziosa boccetta di fragranza di cui Balthier faceva ogni giorno uso generoso. Rabbrividì, provò nausea. E si diede di nuovo della stupida.