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Autore: nymeria___    18/02/2017    2 recensioni
[Hogwarts AU]
In questo universo, la vita non è mai stata così magica.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ISAK

Fingere gli era sempre sembrata una cosa estremamente facile. Cosa c’era di più semplice che alzarsi la mattina, infilare una maschera e fare in modo che per tutto il giorno nessuno ci vedesse attraverso?

La maschera di Isak era sempre al suo posto, nulla poteva smuoverla, nessuno oltrepassarla, praticamente infallibile. Eppure, diventava ogni giorno più pesante. Eppure, il sollievo di poter finalmente respirare liberamente, a fine giornata, era sempre più agognato, più aspettato, e a volte gli veniva questa malsana idea di lasciarla appesa al muro e affrontare il mondo fuori dalla sua stanza senza filtri. Fortunatamente, alla fine la metteva sempre.

Il panico che gli attanagliò lo stomaco allo sguardo confuso di Eva gli bloccò il respiro. Ma la sua migliore amica alla fine uscì senza dire nulla, ed Isak tirò un sospiro di sollievo, tanto rumoroso da attirare lo sguardo divertito di Jonas, a cui lui rispose con un’alzata di spalle ed una risata, e la maschera tornò al suo posto.

Durante tutto il viaggio il cuore continuò a battere contro la cassa toracica ad un ritmo accelerato, incapace di comprendere che era al sicuro adesso, che andava tutto bene come al solito, e allora Isak rise più forte del solito, e prese in girò Magnus con più malizia, per dimostrargli che era tutto esattamente come al solito.

Qualche ora dopo, era seduto fra gli altri Serpeverde, estraniandosi dalle chiacchiere che riscaldavano la Sala Grande in attesa dello Smistamento dei nuovi primini. Osservò Jonas parlare con Noora di chissà quale guerra babbana in una zona malfamata del mondo al tavolo dei Grifondoro, Eva ridere fino a perdere il fiato per le battute di Magnus e Chris due tavolate più in là, Mahdi discutere animatamente con quei nerd dei suoi compagni Corvonero, e Sana e Vilde, poco più in là al suo stesso tavolo, diverse come il giorno e la notte, spettegolare e ridere, unite dall’antipatia verso le stesse persone. Isak si sentì più solo che mai.

Solo in quel momento si accorse di star fissando un punto imprecisato della Sala con la bocca semiaperta e molto probabilmente lo sguardo di uno che si è appena ripreso dopo essere stato schiantato. Lo sconforto e la voglia di cavarsi un occhio con una forchetta lo avvolsero quando realizzò che il punto che stava fissando coincideva esattamente con il viso di una ragazza dai corti capelli scuri al tavolo dei Tassorosso, che adesso ricambiava il suo sguardo con un sorriso sulle labbra, mentre le ragazze attorno a lei ridacchiavano fra loro e le davano delle gomitate eloquenti sui fianchi. Isak distolse lo sguardo lottando con l’istinto di roteare gli occhi e urlare a quelle ragazzine dall’altra parte della Sala che per piacergli avrebbero dovuto avere qualcosa in più fra le gambe. Al pensiero arrossì e il panico lo colpì di nuovo quando notò lo sguardo inquisitore di Sana esaminarlo dalla testa ai piedi.

Stava seriamente contemplando l’idea di alzarsi e scappare da tutte quelle persone che non aspettavano altro che coglierlo in fallo, quando le porte della Sala si aprirono e un gruppo di undicenni dagli sguardi spaventati e tremendamente curiosi fece il suo ingresso, e fu allora che lo vide.

Il tempo sembrò rallentare, intimorito dalla sua bellezza disarmante: un angelo, no, probabilmente un dio, dai capelli biondi e gli occhi azzurri, tanto alto che i ragazzini che lo precedevano sembravano ancor più piccoli di quello che già erano. Isak accarezzò il suo viso con lo sguardo, immaginando di far scorrere le dita sui suoi zigomi alti e le labbra piene, piegate in un sorrisetto che lasciava intendere che sì, quel ragazzo sapeva esattamente l’effetto che aveva sulle altre persone.

Lentamente - in realtà, a velocità perfettamente normale, ma ad Isak sembrava che il mondo avesse smesso di girare apposta per lui -, il ragazzo voltò il viso, ed Isak sentì il cuore esplodergli perfino nelle orecchie quando quegli occhi incontrarono proprio i suoi. Il sorrisetto svanì e le labbra si separarono leggermente, mentre quello sguardo sembrava dissetarsi della sua immagine ed Isak si sentì nudo, la maschera abbandonata sul tavolo, e per una volta i brividi sulla sua schiena non furono né di paura, né di vergogna.

Isak dovette trattenersi dall’urlare quando la McGrannit si alzò in piedi, facendo voltare il ragazzo nella sua direzione, e sancendo la fine del momento paradossalmente più magico che Isak avesse mai vissuto.

-Desidero dare a voi tutti alcuni annunci di inizio anno. Il primo anno prenda nota... l'accesso alla foresta è severamente proibito a tutti gli studenti. Inoltre il nostro guardiano, il signor Gazza, mi ha chiesto di rammentarvi che chiunque osi trasgredire il coprifuoco, avrà il piacere di aiutarlo a ripulire i bagni dell’intero castello. Grazie.

Mentre la preside parlava, Isak si accorse che come lui anche tutti gli altri studenti si erano inevitabilmente accorti del ragazzo che evidentemente non apparteneva al primo anno in attesa di essere smistato, e le ragazze si erano anche accorte della sua ancor più evidente bellezza. La preside si accorse di star parlando al vento e aggirò il tavolo degli insegnati, piazzandosi al suo solito posto accanto allo sgabello su cui troneggiava il Cappello Parlante, e richiamò l’attenzione su di sé con uno schiocco di dita.

-Come avete potuto notare, quest’anno un nuovo alunno si è aggiunto al nostro corpo studentesco. Esigo che venga trattato esattamente come il resto degli studenti. Ora, quando chiamerò il vostro nome verrete avanti. Io vi metterò il cappello parlante sulla testa, e sarete smistati nelle vostre Case.-, disse rivolgendosi ai ragazzini, che non avevano smesso per un attimo di guardarsi nervosamente attorno, e tirò fuori un foglio di pergamena.

Man mano, i nuovi studenti vennero smistati e accolti calorosamente dalle loro nuove Case, e alla fine, -Bech Naesheim Even.

Even.

La donna gli posò direttamente il Cappello fra le mani, e passò più di un minuto prima che il copricapo pronunciasse il suo verdetto.

-Corvonero!

Il tavolo appena vicino a quello di Isak si levò in grida ancora più gioiose di quanto aveva fatto per gli altri nuovi studenti ed Even venne accolto con pacche sulle spalle e abbracci che fecero storcere il naso ad Isak. Distolse lo sguardo, infastidito per un motivo sconosciuto, e con la coda dell’occhio notò che Sana lo stava osservando con un sorrisetto sornione, che decise deliberatamente di ignorare.

 

Più tardi, nel pieno della notte, dopo essersi rigirato per l’ennesima volta fra le lenzuola del suo baldacchino, i suoi pensieri non poterono fare a mano che tornare ad un paio di occhi azzurri, e dovette nascondere un sorriso nel cuscino.
  
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