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Autore: All_Animals_    18/02/2017    1 recensioni
"Il fatto che Voldemort non sia più in circolazione non vuol dire che anche tutti i suoi seguaci siano spariti."

Inghilterra, 1993. Sirius Orion Black è scappato dalla prigione di Azkaban e, dopo aver cercato di vendicare i suoi amici James e Lily ed aver incontrato Harry, scappa direttamente dall'Inghilterra.

Austria, 1994. Sirius Black è scappato in Austria, dove vivrà per alcuni mesi per fuggire dal Ministero della Magia inglese.

Austria, 2012. Jocelyn Mayr è stata accusata di aver ucciso dieci persone di cui otto babbane e sta scappando, da mesi, dal Ministero della Magia austriaco. Oltre questo, è accusata anche di essere una seguace del vecchio e celebre Signore Oscuro: Lord Voldemort.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altro personaggio, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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20 gennaio 2012

 
In quel momento non doveva proprio essere lì, ed invece lo era. Per il vento troppo forte, e la pioggia, foglie bagnate le volavano in faccia così come i capelli che non si disturbava di togliere davanti agli occhi e, nonostante fosse una tipa che si adattava a tutto, doveva confessare che terra e radici non erano affatto un buon materasso. Aprì la bocca prendendo una boccata d'aria come se avesse trattenuto il respiro per anni e, quando sentì il petto pieno, la ributtò fuori e continuò il processo fin quando non sentì il cuore pulsare tranquillamente; alzò una mano e se la guardò: tremava leggermente. La distese di nuovo.
Sta volta guardò il cielo che in quel momento aveva lo stesso colore dei suoi occhi: anche se pioveva, in quel momento aveva un'aria così tranquilla che Jocelyn avrebbe potuto addormentarsi lì, nel bel mezzo di un bosco con la pioggia che le cadeva repentinamente addosso e che le incollava gli abiti al corpo.
Chiuse gli occhi.
Deglutì.
Urlò.


Casa. Finalmente.
Aprì la porta e si tolse stivaletti e calze, poi entrò sbattendosela dietro; di tutta risposta, si sentì un miagolio ed un gatto dal folto pelo grigiastro apparì dalla cucina, col muso bagnato di latte. Jo sorrise a quella vista e buttò gli stivali poco lontano dalla porta e fece lo stesso col giubbotto.
« Ciao Primo » doveva cambiargli nome, decisamente, ma ormai il gatto si era abituato a quello tanto che ogni volta che sentiva pronunciare "Primo" appariva da chissà dove. Si tirò i capelli indietro ed andò in cucina, seguita dal gatto che ad ogni passo miagolava. La ragazza grugnì leggermente infastidita. « Che c'è? » si fermò girandosi verso di lui e Primo fece le fusa, strusciandosi contro la sua gamba, nonostante i pantaloni fossero sudici e lordi. Si piegò e carezzò il gatto sorridendo. « Ti sono mancata? Eppure è solo dall'una che non ci vediamo » strano come un gatto abbia conquistato il suo affetto meglio di una persona e ancora più strano è il fatto che Jocelyn non si sia mai stancata di Primo, con le persone era tutto il contrario. Gli riempì per la terza volta nella giornata la ciotola di latte ed andò in bagno.
Senza cercare di guardare lo specchio si lavò la faccia più volta e con forza perché non vedeva l'ora di togliersi dal volto il sangue. Certo, il terriccio era fastidioso ma l'idea di avere addosso sangue sia suo che di altre persone la opprimeva. Mise il tappo ed aprì al massimo l'acqua ghiacciata aspettando che il lavandino si riempisse e poi immerse la testa nell'acqua ed anche lì, urlò.
Sentire le bolle d'aria che salivano e le carezzavano il volto le provocavano un solletichio piacievole ma questo non le impedì di continuare ad urlare. Smise solo quando aveva molta necessità d'aria.

« Due chiamate perse e 4 messaggi... » lesse ad alta voce, tirandosi indietro i capelli. Controllò il registro chiamate: due chiamate perse da Kat; poi i messaggi: 3 di Kat ed uno di Roderich. Aprì prima quello di Roderich.
" Jo! Questo sabato ho giornata libera finalmente. Ti va di uscire? È da tanto che non ci vediamo :) l'ho chiesto anche a Kat ma ha detto che deve vedere se può... ci sentiamo :D "
Infatti era vero che loro due non si vedevano da tanto, quasi due settimane ma proprio in quel momento non le andava di uscire, dopo quello che era successo... Sospirò. Gli avrebbe risposto dopo, voleva leggere i messaggi di Katharina. Li aprì; due l'avvisavano a che ora l'aveva chiamata ed anche il giorno, dall'operatore mentre l'altro l'aveva scritto lei: " Mi rispondi o no, brutta zingara? "
Ghignò.
" Pardon, avevo lasciato il cellulare a casa. Cosa c'è? " le scrisse, poi toccò all'amico.  " Rod, sei vivo wow. Pensavo che fossi diventato un lupo mannaro e che non volessi più farti vedere hahaha. Comunque, sta volta sono io quella impegnata... mi spiace... "
Lasciò il cellulare a terra e si immerse nell'acqua, sta volta bollente, ad occhi aperti mentre guardava il soffitto che veniva storpiato da essa. Ritornò su pronta a farsi lo shampoo ma prima che potesse prendere il flacone, il suono della notifica del telefono la fermò. Prese l'oggetto e lo controllò: Kat aveva risposto.
" Sono giorni che non ti fai sentire, Jo. Volevo solo parlarti "
" Aw, ma che carina. Mi fai sciogliere il cuore "
" Zingara " fu la sua risposta pochi minuti dopo. Jo aspettò di finire lo shampoo, poi tornò a risponderle.
" Sabato tu esci con Rod? "
" No, avevo già programmato con Ludwig di uscire. Tu? "
" E chi è Ludwig? "
" ...Jo, stai proprio messa male. Il mio fidanzato! "
" Ah "
Lasciò il cellulare e si immerse di nuovo nell'acqua. Katharina si era fidanzata e lei per questo doveva solo essere felice, invece ciò che sentiva era una fitta al petto esattamente dove si trovava il cuore. Riuscì e riprese il cellulare dove c'erano 3 messaggi dall'amica: " E te lo dissi che mi ero fidanzata, eh! "; " Che fai, non mi rispondi?! "; " Ok, non ti aspettare che adesso io risponda a te. Ciao "
Alzò gli occhi al cielo.
" Nemmeno tu una volta mi hai risposto, gatto "
" Ero in bagno! "
" Francamente, credo di essere più importante della tua cacca. "
" Non farti vedere da me che se ti predo ti affatturo, ti torturo e poi ti uccido "
" Mi faresti solo un grande piacere così. Dopo aver ucciso due maghi e dei babbani non desidero altro "
 
« Aspetta » Katharina si teneva la testa tra le mani, disperata. « Rispiega » le chiese di nuovo. Jocelyn la guardò per un po'.
« No, gatto. Non puoi chiedermi per la quarta volta di rispiegare » "gatto" si alzò in piedi, furiosa.
« Tu non puoi venirmi a dire da un momento all'altro che hai ucciso delle persone per una delle tue solite bravate! Non è normale! »
« Non era una solita bravata, va bene? Non lo era affatto! » si infuriorò e delle fiamme si accendevano nei suoi occhi chiari. « Stavano per rapire dei babbani, se non fosse stato per me quei due... »
« Sarebbero ancora vivi? » disse con tono gelido la rossa. « No, Jocelyn, no. Sono morti e con loro altri ancora per colpa tua. Hai fatto il loro gioco » la corvina la fissò negli occhi blu mentre realizzava, ancora meglio, ciò che aveva fatto. Si sedette sul divano.
« K-Kat... io non l'ho fatto apposta, ok? Passavo semplicemente di lì, chi l'avrebbe mai detto che avrei incontrato 2 Mangiamorte che rapivano dei babbani? Io ho fatto quello che mi sembrava giusto e poi l-loro » deglutì, massaggiandosi una tempia « si sono protetti coi babbani e li ho uccisi... per sbaglio... Dopo si sono messi a correre e gli ho seguiti, non avrei pensato che mi avrebbero portato in una strada affollata dove si sarebbero fatti esplodere... » appoggiò il capo su una mano. « Dio... »
L'altra la fissava con le braccia incrociate dall'alto e con sguardo severo: come sempre Jo era stata impulsiva ed aveva combinato uno dei suoi guai, molto più grosso degli altri. Ma come lei stessa aveva detto prima, aveva fatto il loro gioco: sicuramente non si aspettavano di trovarsi davanti la ragazza ma erano stati astuti a volerla portare in un posto con molta gente, cosicché la loro morte e quella dei babbani sarebbe sembrata colpa sua. Pensandoci, comunque, Jocelyn aveva fatto la cosa giusta se non si fosse trasformata in un omicidio di massa.
Vedere in quel momento però la corvina in preda al panico e a l'ansia - sì sapeva che era ansiosa, ogni volta che diceva "Dio" lo era - la rendeva abbastanza scioccata e triste perché Jocelyn non era mai, mai in preda al panico. Si sedette accanto a lei e l'abbracciò, facendole appoggiare la testa sul suo petto ed accarezzandole i capelli umidi - dopo quel messaggio aveva fatto irruzione in casa sua e l'aveva costretta ad uscire dalla vasca "Santo cielo Katharina, sono nuda! Sono troppo perfetta per farmi vedere da te ad occhi nudi, chiudili o ti accecco!", ironica anche nei momenti peggiori - .
« Avviso mamma che dormo da te » Jo le rispose con un piccolo mugugno. « Comunque non è stata completamente colpa tua, scusa... » prese il cellulare dalla tasca mentre con la mano libera continuava ad accarezzarle i capelli.
« No, è stata colpa mia... se non gli avessi inseguiti tutti quei babbani non sarebbero morti » sussurrò con voce un po' spezzata. Kat la guardò: aveva le orbite leggermente rosse e le iridi azzurro-grigio avevano lo stesso colore del cielo piovoso; era davvero triste. Ripose il cellulare nella tasca e si alzò dirigendosi in cucina.
« Preparo qualcosa » la corvina si era sdraiata ed aveva nascosto la testa sotto i cuscini. « Tu cerca di non soffocarti »

« Fatto » disse Katharina dopo aver fasciato l'ultimo graffio sulla coscia di Jocelyn che, da quando si era sdraiata sul divano, non aveva fiatato - e le orbite erano anche un po' più rosse - . La rossa le mise le braccia intorno al collo e la strinse a sé e solo poco dopo, la corvina ricambiò l'abbraccio nascondendo la testa nell'incavo del collo. La più piccola voleva dirle che sarebbe andato tutto bene e che tutto si sarebbe risolto, ma sapeva che non era così e si limitò semplicemente ad accarezzarle la schiena.
« Gatto... »
« Dimmi »
« Non ti ho raccontato tutto »
« Mh? »
« Vedi... » l'alito caldo di Jo le mandava brividi che le provocavano fastidio lungo tutta la schiena ma non volle spostarsi, per paura che l'altra non avrebbe continuato a parlare. « Come puoi aver capito, ho l'anciato due Avada Kedavra la prima volta contro quei due... »
« Sì »
« Io- » un gufo molto grosso entrò dalla grande finestra del soggiorno, appoggiandosi sulla sedia accanto alle loro. Lasciò la lettera che teneva nel becco sul tavolo e volò di nuovo via mentre le due scioglievano l'abbraccio. Fissavano la busta con ansia e questa si levò in aria, aprendosi a metà mentre due buchi si formavano sulla parte superiore.
« Buonasera, sono il signor Derweën Presidente dei Servizi Amministrativi Zaubichsrat*. Le scrivo questa lettera per farle sapere che lei ha usato per tre volte una Maledizione Senza Perdono, l'Avada Kedavra, impropriamente di fronte a ben otto babbani e di aver ucciso dieci persone di cui sempre otto babbane. Dato che lei è per il momento una minorenne, vorremmo dirle che domani dovrebbe convocarsi in tribunale alle dieci del mattino; se non lo farà, almeno entro dopo domani, useremo le maniere forti.
Buon proseguimento della serata.
M. Derweën » la lettera si incenerizzò andando i mille pezzi e Primo, che era sul tavolo, cercò con le zampe di prenderli.
« "Lei ha usato tre volte una Maledizione Senza Perdono" » recitò Katharina mentre fissava senza un'espressione decifrabile Jocelyn. Quest'ultima deglutì abbassando lo sguardo da cane bastonato. Kat non disse più nulla ma semplicemente si alzò ed andò nella camera dell'amica che rimase ferma dov'era senza muovere un muscolo, poi qualcosa le venne lanciato addosso: una felpa grigia col cappuccio e dei jeans. « Vestiti! E muoviti! » le strillò dall'altra parte Katharina e Jo eseguì in fretta i suoi ordini poi la raggiunse in camera dove la trovò frugare nel suo armadio.
« Che stai facendo? »
« Mettiti le scarpe, preferibilmente gli anfibi. Dov'è il tuo zaino? »
« Sotto sotto » rispose mentre si sedeva sul letto indossando le scarpe, poi Kat le lanciò addosso qualcosa per la seconda volta: il suo zaino, un maglione, una giacca e un paio di magliette.
« Metti tutto dentro, veloce! » ed andò di nuovo via verso il soggiorno e Primo entrò nella camera al posto suo, si sedette ed osservò la padrona armeggiare con la cerniera dello zaino che sembrava opporre resistenza. « JO! »
« Un momento! » e finalmente si chiuse. Corse nel soggiorno con appresso il gatto che sembrava l'unico veramente tranquillo in quel momento. Katharina andò da Jocelyn e le diede il suo giubbotto, poi la prese dal colletto della felpa e la trascinò nel camino dove la spinse.
« Irina? » domandò mentre indossava il cappotto e andava chissà dove. Jocelyn sporse la testa per osservarla meglio.
« Mamma è partita in Quebec per lavoro »
« Bacchetta? » la rossa ritornò, seguita da Primo che entrò nel camino, ed aveva qualcosa in mano: la metropolvere.
« Sempre in tasc- » le spinse la testa dentro ed entrò pure lei mettendo un braccio intorno al collo della più grande che alzò un sopracciglio curiosa.
« Dove andiamo? »
« A casa mia »



*Servizi Amministrativi Zaubichsrat= equivale ai Servizi Amministrativi Wizengamot. Il Zaubichsrat l'ho inventato io dato che il Wizengamot è unicamente inglese. Come la parola Wizengamot il nome è formato da Zauberer (wizard) che vuol dire mago in tedesco e Reichsrat (witenagemot) che era il Consiglio Imperiale austriaco.



Angolo autrice

BUONGIORNISSIM- ah, sì, giusto.
BUONASERISSIMAH
In primis voglio dire grazie a chi ha recensito la storia ed ha chi la segue, grazie mille davvero :' pensavo che non se la sarebbe cagata (perdonatemi ma ci vuole xD) nessuno questa ed invece... lol xD
Vorrei scusarmi per il capitolo troppo lungo ^^'
Bhe, ho finit

Un bacione,
Bēda

Ah, _purcit_, hai visto che ho aggiornato subito? ;)



 
   
 
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