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Autore: Nao Yoshikawa    19/02/2017    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se non vi fosse stato alcun sortilegio?
Molti di voi diranno: "beh, non sarebbe esistito Once Upon a Time".
Io invece voglio provare a vedere come le cosa sarebbero potute andare, in compagnia dei personaggi che tanto amiamo.
Quindi, questa è la storia della principessa Emma, delle sue avventure e del suo grande amore.
Ma non solo...
Riusciranno i nostri eroi a vivere per sempre felici e contenti?
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EmmaxBaelfire
RumplexBelle
ReginaxRobin
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Il fiore reciso

Le parole di Robin avevano tenuto sveglio David tutta la notte. Non avrebbe mai immaginato che dietro l'amnesia di Emma e Bae vi fosse addirittura un sortilegio. Si chiese poi dove avrebbero dovuto cercare la fantomatica spada per spezzare la maledizione.
Quando il giorno dopo si svegliò, era di un umore pessimo, ed Emma se ne accorse.
"Fratellino, c'è qualcosa che non va?"
Adesso non si trattava più di far mettere insieme due persone, si trattava di salvarle, il che era molto peggio, era una responsabilità enorme.
Per non parlare poi del sentimento di Robin verso la Regina, che aveva cercato di nascondere per tutto quel tempo.
Non riguardava più soltanto lui o Emma, riguardava tutti.
"David!" - esclamò la principessa, attirando la sua attenzione.
"Eh? Non è nulla, davvero!" - esclamò frettoloso.
Povera sorella mia, che destino crudele che ti è stato riservato. Certo, non puoi soffrire non ricordando nulla, ma credo che sia proprio questa la cosa triste. Non preoccuparti, troveremo il modo di spezzare l'incantesimo.
"David, non guardarmi così" - affermò l'altra sorridendo.
"Andiamo - borbottò semplicemente, precedendola - Rose mi starà aspettando"
"Ah, allora credo di aver capito quale sia la questione..." - fece Emma alzando gli occhi al cielo.
"Figlioli, state uscendo?"
Biancaneve era apparsa alle loro spalle, l'espressione gentile come sempre.
"Sì, madre. Credo che il nostro David sia innamorato"
"Innamorato? - domandò sorridendo - oh, cielo. Forse dovresti prendere esempio da lui, Emma. Ormai hai diciotto anni, forse sarebbe anche l'ora di fare certe esperienze"
"Madre, vi prego - arrossì - e poi, non dipende da me. Io ci provo ad innamorarmi, ma sembra quasi che il mio cuore sia immune"
"Non dire queste cose - la rassicurò - vedrai che quando incontrerai l'amore, quello vero, te ne accorgerai"
Biancaneve però sapeva che probabilmente, Emma doveva già aver incontrato quello di solito si definiva "vero amore", ed era solo questione di tempo prima che saltasse fuori.
Quando successivamente, Robin e David si videro, si lanciarono un'occhiata d'intesa. Poi tutti e tre si avviarono. 
Gideon e Rose erano già lì ad aspettarli, ed il primo sembrava piuttosto  nervoso.
"Ma perché Bae non è venuto, questa volta!" - borbottò la più piccola distesa sull'erba, con il libro posato sul ventre.
"Perché Bae sa capire quando è il momento opportuno per certe cose" - rispose lui freddamente.
"Gideon, ascolta, ti prego, andrà a finire male, credimi! Tu ed Emma non potrete mai stare insieme!"
"Perché no?"
"Perché... lei ama Baelfire, e lo ama ancora, vedrai, deve soltanto ricordarlo!"
"Oh... io dubito che riuscirà a ricordare" - sussurrò. Rose fece per chiedergli cosa volesse dire, ma fu interrotta dall'arrivo di David e degli altri due.
"Ciao!" - salutò allegramente.
"Rose - rispose lui serio - io ti devo parlare..."
Poi la afferrò veloce, e la trascinò con sé dietro gli alberi. Lì, iniziò a raccontarle tutto ciò che Robin gli aveva riferito, dando finalmente una risposta alla sua tanto agoniata domanda "perché Bae ed Emma non sono in grado di ricordare"
E quando finì di raccontare, gli occhi azzurri di Rose si spalancarono all'inverosimile.
"Non ci posso credere. Una Maledizione, ma è terribile, adesso capisco tutto! Ecco perché non si ricordano! E non potranno innamorarsi se prima non spezziamo l'incantesimo! Ma certo, è tutto molto logico! Ora capisco perché Gideon mi ha risposto a quel modo, poco fa"
"Gideon? Aspetta, lui non dovrebbe sapere"
"Sì... è vero - disse pensierosa - chi avrebbe potuto parlargliene?"
"Beh, forse la Regina non ha agito da sola, magari qualcuno l'ha aiutata"
Rose ci pensò su a lungo, poi formulò un ipotesi, quella più logica.
"Oh - sussurrò - forse so... forse so chi l'ha aiutata. Mio padre è stato il suo insegnante per molto tempo, erano alleati un tempo, e conosce le arti magiche più oscure. Forse l'ha aiutata, e Gideon, in qualche modo, è venuto a saperlo!"
"Cosa?! Ma è terribile! Perché fare una cosa del genere?"
"Perché Emma è destinata a morire per mano della Regina, e in questo modo Baelfire non ne soffrirebbe"
"No - affermò deciso - nessuno morirà qui! Noi salveremo tutti! Ti prego, Rose, mi devi aiutare, mi sento disperato!"
Nel dire ciò aveva afferrato le sue mani, e l'aveva guardata negli occhi. E lei non poté fare a meno di rabbrividire. Lo avrebbe aiutato, ora e sempre.
"Certo che ti aiuto! - esclamò - hai parlato di una spada, vero? Bene, è possibile che si trovi in casa mia. Oh, ma dove! Devo assolutamente cercarla!"
"Ma può essere brandita soltanto da chi ama veramente. Cosa pensi che voglia dire?"
"Io penso che con amore vero si intenda un amore disinteressato, puro - arrossì violentemente - beh, tu fidati di me, accidenti!"

Mentre i due ragazzini confabulavano tra di loro, Gideon parlava ad Emma, cercando di scaldare l'atmosfera. Sapeva che con la Maledizione in mezzo, farla innamorare di sé sarebbe stato quasi impossibile, ma ci sarebbe riuscito, sarebbe andato oltre il sortilegio, e finalmente avrebbe ottenuto ciò che da tempo ormai bramava, ovvero l'amore della ragazza. Mentre le parlava però, le sembrava distratta, quasi assente.
"C'è qualcosa che non va, Emma?" - le domandò.
C'era forse troppo che non andava. Un grave peso sul suo cuore che le impediva di respirare.
"E che non sto bene, Gideon. Ho come l'impressione che l'aria mi manchi"
"C'è qualcosa che posso fare per te?" - le chiese avvicinandosi, afferrandole delicatamente il viso.
Emma chiuse gli occhi. Perché non sentiva nulla? Né un brivido, né una minima emozione, il vuoto più assoluto. Questo la faceva impazzire. Forse non era in grado di provare amore? Non ricordava l'ombra di questo sentimento in nessun attimo della sua vita.
Eppure ricordava bene il desiderio espresso il giorno dei suoi dodici anni, un desiderio che a quanto pare non era destinato ad avverarsi.
Lui si avvicinò, facendo per baciarla, proprio come il giorno prima. Fu lì che la principessa si irrigidì. Avrebbe potuto lasciarsi baciare, eppure sapeva che non sarebbe stato giusto.
Si tirò indietro, avvertendo un nodo alla gola.
"Scusa Gideon, io non posso" - sussurrò. Dicendo ciò si sollevò, correndo verso il bosco.
"Emma, aspetta!" - esclamò lui correndole dietro.
"Dove state andando? Fermi!" - esclamò Robin, cercando di non rimanere indietro.

Se Emma era di un umore pessimo, Baelfire non era da meno. Era piuttosto nervoso, come non si sentiva da tempo oramai. L'incontro con Emma l'aveva piuttosto scombussolato. Ed inoltre,aveva come la netta sensazione che non avrebbe dovuto trovarsi lì in quel momento, bensì con lei.
Ciò era assurdo, perché non la conosceva, non sapeva nulla di lei, eppure le sue sensazioni gli dicevano il contrario.
Ma si era messo da parte per fare un favore a Gideon, non avrebbe mai potuto tradirlo in quel modo.
Belle, che oramai lo conosceva meglio di chiunque altro, gli si avvicinò, circondandogli le spalle con un braccio.
"Bae tesoro, che succede? Hai un'espressione terribile"
"Non è nulla Belle, sono solo... pensieroso, tutto qui..." - rispose.
"Sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa"
Lui sorrise, un sorriso piuttosto strano in realtà.
"E che... sento come se i fantasmi del mio passato fossero venuti a tormentarmi. Ma la domanda è, quale passato? Mi sento come se avessi amato una volta, ma non ricordo più come si fa. E' tutto questo è successo dopo aver incontrato Emma..."
"Emma? - domandò lei - tu hai incontrato Emma?"
"Sì. Perché, Belle? Cosa devo sapere che non so? Chi è lei? Ho già sentito il suo nome tante volte, sento che è legata a me in qualche modo, ma non capisco, ti prego, aiutami a capire!"
Lo sguardo del ragazzo era supplichevole ed esasperato. Belle lo aveva già visto soffrire troppo, ed era una situazione che non poteva più sopportare.
"Bae..."
"Il tuo malumore è percepibile anche a metri di distanza, figlio mio! - esclamò Tremotino, materializzandosi dal nulla, con un sorriso forzato sulle labbra - non è il caso che ti lasci andare a pensieri strani, a volte succede"
"Lo so, padre. Dici che non è nulla di che?"
"Ne sono più che certo. Forse la distanza dal campo di battaglia ha un effetto negativo su di te. Credo che dovresti tornare"
"Ma Tremotino..." - sussurrò Belle.
"Dovrei tornare fra due giorni - rispose Bae, un po' titubante - Rose e Gideon ci rimarranno male se me ne vado prima, senza neanche salutarli"
"Oh, loro capiranno, sanno quali sono i tuoi doveri militari. E poi... la salute montale è più importante di qualsiasi cosa"
Bae annuì. Non era del tutto convinto, però forse, la lontananza dal luogo della sua infanzia lo avrebbe fatto stare meglio.
"Forse non è una cattiva idea..."
"E' un ottima idea! - disse dandogli una leggera spinta - le tue cose sono già preparate, non ti resta che montare a cavallo e andare!"
"Oh - rispose sorpreso - io, beh, d'accordo allora - si voltò verso Belle - grazie per tutto, Belle, ci vediamo quanto torno. E padre... grazie anche a te, per tutto... salutami i ragazzi"
Tremotino non rispose, si limitò a forzare un sorriso. Belle però aveva capito che ci fosse qualcosa che non andava. Aspettò che Bae uscisse dalla porta, per rivolgersi all'altro, in tono parecchio infastidito.
"Tremotino, che cosa stai facendo?"
"In questo momento niente"
"Sai a cosa mi riferisco! L'hai praticamente convinto ad andarsene! Perché?!
"Perché so che più sta lontano da qui, meglio è" - rispose frettoloso.
"Ah, no non provarci! So che mi stai nascondendo qualcosa da anni, e adesso pretendo di sapere cosa! Dimmelo immediatamente, oppure giuro che non mi rivedrai mai più!"
Quella frase aveva attirato la sua attenzione. Si voltò a guardarla: con la verità o senza, l'avrebbe persa comunque. 
"Belle, io non posso..."
"Allora qualcosa c'è! Ti prego, devi dirmelo! Perché so per certo che riguarda tutti noi! Dimmi la verità..."

Il pomeriggio era passato e il sole sarebbe tramontato di lì a poco.
Rose e David avevano dovuto pensare ad un piano di emergenza da applicare, e così, insieme, si erano diretti al castello della prima.
Quest'ultima conosceva suo padre e la sua furbizia, sapeva che quando si trattava di sortilegi, cercava sempre il modo di avere la situazione sotto controllo, quindi, era più che certa che la spada l'avesse nascosta lui.
David sapeva che scomparendo così all'improvviso, sia i suoi genitori che Emma si sarebbero preoccupati, ma aveva una cosa più importante a cui pensare, doveva salvare il destino della sua amata sorella.
"Da questa parte! - esclamò Rose facendogli segno di avvicinarsi - entriamo di qui, così nessuno può vederci!"
La ragazzina sollevò il chiavistello, e la porta si aprì con uno scricchiolio. Trascinò David dentro con sé, e poi presero a salire le scale, pregando di non incontrare nessuno sul proprio cammino.
Tremotino teneva una stanza chiusa ermeticamente, piena di oggetti strani a cui nessuno, soprattutto i suoi figli, dovevano avvicinarsi.
"Vieni, David - sussurrò - possiamo provare qui"
"Questa cosa non mi piace - piagnucolò - ho l'impressione che finirò con il farmi tanto male!"
"Andiamo David, sii uomo. Ho paura anche io, ma va fatto! - lo incoraggiò - Piuttosto, come apriamo questa porta?! Non credo ci sia una chiave, probabilmente è chiusa con una magia!"
"Emh... che genere di magia?"
"Mh, vediamo - pensò - forse... forse potrei provare con un incantesimo di sangue"
"Un che cosa?"
"Un Incantesimo di sangue. In poche parole ci vuole il sangue di qualcuno membro di questa famiglia, e in questo caso ci sono solo io, quindi adesso fammi male!"
"Non posso picchiare una donna, non farebbe bene al mio onore da principe!"

"D'accordo, come vuoi! - borbottò - allora sarò costretta a pensarci da sola!"
Nel dire ciò, Rose si morse con violenza una mano, sconvolgendo David, che non la credeva capace di simile gesti.
"Oh, mamma. Ti sei fatta male?" - domandò.
"Un po', ma è necessario - rispose mentre un rivolo di sangue le scolava dalla mano - spero almeno che funzioni"
Fece cadere qualche goccia sulla maniglia. Poi attesero qualche istante. Con un sonoro scricchiolio, essa si aprì.
"Ha funzionato!" - esclamò David.
"Sssh - lo zittì lei - non sbaglio mai, io. Entriamo"
Quando furono dentro, si ritrovarono davanti gli oggetti più strani che avessero mai visti, alcuni sembravano anche molto antichi.
"Mi raccomando David, non toccare niente. Quello che dobbiamo cercare è una spada. Vedi una spada da qualche parte?"
Il principe si guardò intorno: in mezzo a tutta quella confusione, sarebbe stato difficile focalizzare l'attenzione su un oggetto in particolare.
"Non so..." - sussurrò.
Poi si inginocchiò. La sua attenzione era stata catturata da qualcosa che brillava di una luce fin troppo naturale, come se si fosse trattato di un raggio di sole. E ciò che stava brillando con tanta forza, era proprio l'oggetto delle sue ricerche.
"Rose, credo di averla trovata" - sussurrò.
"Wow - fece lei, con gli occhi lucidi - guarda come brilla. E' fatta, David, adesso dobbiamo solo trovare il fiore da recidere. Prendila, avanti!"
"Io... voglio che la prenda tu - disse lui - credo che tu... sia la persona più adatta per tenerla..."
Rose batté le palpebre, stupita, ma lusingata dal fatto che lei si fidasse tanto di lei.

"Allora Tremotino? - domandò Belle spazientita - io ho l'impressione che tu conosca il vero motivo della perdita di memoria di Bae!"
"Anche se fosse? - chiese a sua volta, oramai messo alle strette - ho fatto bene, gli ho risparmiato anni di problemi..."
"Che... cos'hai fatto?"- sussurrò con una punta di terrore.
"Io ho... lanciato una Maledizione su Baelfire ed Emma. E l'ho fatto insieme alla Regina Cattiva..."
Belle sentì il sangue nelle vene raggelarsi. Credeva che oramai Tremotino avesse smesso da anni di fare certe cose, ma a quanto pare si era sbagliata.
"Con la Regina? Ma quella donna... è malvagia!"
"Sì, ma entrambi miravamo alla stessa cosa. Lei voleva uccidere Emma, ed io non volevo che Bae soffrisse per la sua perdita. Così abbiamo fatto in modo che non potessero ricordarsi l'uno dell'altro"
"Tu hai fatto cosa?! - esclamò - stai scherzando spero! Adesso però tutto ha un senso, ecco perché dei tuoi atteggiamenti strani! Hai mentito a noi, e soprattutto a Be eper tutti questi anni, lo sai come ci rimarrà male?"
"Lo so, Belle. Ma ho avuto il mio prezzo da pagare per aver torto a lui l'amore. Non è un caso se in questi anni le cose tra di noi siano peggiorate. Se l'amore tolgo, l'amore mi verrà tolto"
Belle sgranò gli occhi, senza ormai più aria nei polmoni. Non voleva credere che avesse fatto davvero una cosa del genere.
"Quindi hai messo a repentaglio anche noi? La nostra relazione, la nostra famiglia! Mio Dio, non posso crederci, avrei dovuto capirlo prima!" - esclamò portandosi le mani sulla testa.
"Ormai non c'è più niente da fare!"
"Sì che c'è! Spezza la Maledizione! C'è sempre un contro incantesimo!"
"Non posso. Se lo faccio rischio di perdere sia Bae che Gideon"
"Gideon? Che c'entra Gideon?"
"Io... credo che si sia innamorato di Emma. E se adesso spezzo la Maledizione, mi odierà per averlo fatto"
"Oh, non pensarci neanche. Non permetterò Gideon viva nella menzogna proprio come tu hai fatto!"
"Così facendo rovinerai la nostra famiglia!"
"Non provare a darmi la colpa! Sei tu che l'hai rovinata. E Bae... e anche Gideon... loro non avrebbero torto ad odiarti!"
Belle era furiosa come non lo era mai stato, ma era anche tanto delusa, era possibile capirlo dal suo tono di voce. E Tremotino, per la prima volta dopo anni, si sentì davvero male, perché l'amava, e perché era l'ultima persona sulla terra che avrebbe voluto far soffrire.
Poi, ad un tratto, smisero di litigare. Un rumore sordo attirò la loro attenzione.
Rose, a pochi metri da loro, aveva fatto cadere la spada, finendo con il mandare all'aria la loro copertura.
"Rose?" - sussurrò Belle.
"Oh, oh..." - fece la ragazzina guardando David. 
Tremotino, a quel punto, si accorse della spada.
"La spada... Rose, dammela immediatamente...!"
"Non posso, mi dispiace! - esclamò - devo spezzare la Maledizione!". Dicendo ciò si sforzo per raccogliere l'oggetto, ed insieme a David, corse via.
"Oh, no - sussurrò - non posso permetterglielo"
"Tremotino, che vuoi fare?! - esclamò Belle - è nostra figlia!"
"Questo lo so, ma devo fermarla"
"Io vengo con te!" - esclamò con rabbia, facendo intendere sin da subito di non essere dalla sua parte.

Baelfire, in groppa al suo cavallo, si era già lasciato dietro la propria casa. Tuttavia, qualcosa lo tratteneva. Sentiva di star andando dalla parte sbagliata, sentiva che quel qualcosa che lo legava lì, era forte, tanto forte da mettere in difficoltà anche la sua volontà.
Pensò ad Emma. Lei non era una semplice conoscente, non era una persona qualunque, né una semplice comparsa nella sua esistenza.
Lei  rappresentava qualcosa, ma non sapeva cosa, e  sentiva che il non saperlo lo avrebbe reso pazzo. 
Così cambiò direzione. Doveva trovarla, e chiarire una volta per tutte il dubbio che lo attanagliava.

Emma aveva finito con il perdersi nel bosco. Il sole era appena calato, così come il buio sopra la sua testa. Dopotuto però, non le importava. Non voleva tornare a casa, l'unica cosa che voleva era sfogarsi. Aveva preso a piangere senza un motivo ben preciso, gettando fuori una tristezza che doveva provenire dagli angoli più remoti del suo cuore.
Più cercava di ricordare, più dimenticava, più si sforzava di capire e più diveniva confusa. Stava accadendo qualcosa dentro di lei, ma non sapeva cosa.
Baelfire.
Era l'unico nome che le passasse per la testa. Sentiva come se qualcosa li legasse, ma non ricordava cosa, non ricordava il come, il perché, il quando. Era stato tutto cancellato. 
Gideon e Robin si erano messi a cercarla da un pezzo, ma la principessa era come scomparsa. Quest'ultimo temeva che Regina avrebbe attaccato di lì a poco. E se ciò fosse successo, si sarebbe ritrovato davanti ad una scelta che avrebbe preferito lasciare in sospeso.
Regina però, non avrebbe più atteso. Si era mossa nel buio come un fantasma, ed aveva seguito Emma. Non si sarebbe più tirata indietro, non avrebbe più permesso al proprio cuore di bloccarla.
La bionda principessa si era ad un tratto fermata, a causa della mancanza d'aria. Si era appoggiata ad un albero, per riprendere fiato.
"Perché? - sussurrò esasperata - perché sento tutto questo? Cosa ho fatto di male? Perché i miei ricordi sono stati cancellati? E sopratutto, perché il mi cuore sembra così freddo? Ho come l'impressione di non essere più umana..."
Non si aspettava una risposta, per questo, quando essa arrivò, sussultò per la paura.
"E ti lamenti? Io credo che non avere un cuore, molto spesso, sia la cosa migliore"
Regina era avvolta in un abito nero come la notte stessa. Ed aveva un'espressione estremamente minacciosa.
"Tu sei..."
"La Regina, proprio io - disse sorridendo - è parecchio tempo che non ci vediamo, principessina"
"Cosa vuoi da me? Tu eri scomparsa..."
"Non dovresti essere così ingrata. Ti ho lasciato più tempo di quel che meritavi..."
"Perché? Perché mi odi tanto? Me lo sono chiesta  tante volte, ma non ho mai capito il perché..."
"Il perché? - domandò lei, avvicinandomi - ma come, la tua cara mammina non te l'ha mai raccontato? Non ti ha raccontato come ha fatto sì che il mio primo amore venisse ucciso, davanti ai miei occhi?"
"Cosa...?" - mormorò.
"Sì, hai ben capito - disse sorridendo - la candida Biancaneve, non è poi così candida... né pura... E adesso, io voglio farla soffrire uccidendo ciò che ha di più prezioso... tu... Penso di aver prolungato abbastanza la tua sofferenza... Ti chiedevi perché non riuscissi né a ricordare, né ad amare... beh.. eccola di fronte a te, la risposta"
Emma si sentì quasi morire. Avrebbe voluto sapere cosa intendesse, ma la paura le stava anche impedendo di parlare.
Aveva già rischiato di essere uccisa una volta.
Ma com'era che era riuscita a salvarsi?
"Regina, non farlo!"
La voce di Robin le arrivò dritto alle orecchie. Egli stava tendendo la freccia contro Regina. Quest'ultima si voltò a guardarlo.
"Robin... vedo che hai fatto la tua scelta..."
"No, Regina! - esclamò - io scelgo di non scegliere! Non voglio che nessuna delle due muoia!"
"Cosa stai aspettando! - esclamò Gideon - colpiscila!"
"No - rispose - no, non lo farò. Perché questa... è la donna che amo"
Emma spalancò gli occhi. Regina stessa rimase sorpresa da quella dichiarazione aperta, che per un attimo le aveva scaldato il cuore.
"Robin - disse seria - ti amo anche io. Però mi spiace... ho rimandato per troppo tempo"
Si voltò verso Emma, la quale avrebbe tanto voluto scappare.
Robin urlò un "no!", che però era certo che non sarebbe stato ascoltato.
Ma qualcosa, anzi, qualcuno, arrivò, mettendosi in mezzo tra le due.
"Baelfire?"- domandò Gideon. Emma aprì gli occhi che aveva precedentemente chiuso.
Era lui. E quella situazione non gli era nuova.
"Lasciala stare" - minacciò lui.
"Bene, bene, tutto ciò mi ricorda qualcosa - disse lei divertita - ah sì. Hai provato a fare la stessa identica cosa, quando eri bambino. Certo, adesso sei un uomo, ma temo che... non riuscirai a fermarmi..."
"Balefire... vattene via!" - supplicò Emma.
"No - disse - se vuoi ucciderla... allora uccidi me, per primo"

In quegli stessi istanti, Rose e David si stavano ritrovando a  correre sotto la luna. Dovevano trovare il fiore, peccato che non avessero idea di che aspetto avesse.
"Accidenti - biascicò David - qui ci sono miriadi di fiori, quale sarà quello giusto!"
"Non lo so, ma li taglierò tutti se ne è necessario!" - esclamò lei.
"Temo che non abbiamo tempo! - esclamò - se è un fiore magico dovremmo capirlo, ci sarà un motivo se si chiama "Regina della Notte"
"Hai ragione - disse - sboccia con il sorgere della luna, quindi dovrà essere luminoso, un po' come questa spada!"
I due arrivarono al punto più alto della collina, quella dove la luna splendeva di più. Fra i tanti fiori sbocciati, ne distinsero uno che era quasi di un colore argenteo.
"Guarda, Rose! - esclamò il principe - credo che sia questo!"
"E' il più bello e il più luminoso, non ci resta che provare!"
Rose fece per sollevare la spada, ma Tremotino apparve prima che potesse farlo, insieme a Belle.
"Rose! - esclamò il primo - fermati immediatamente!"
"Mi dispiace padre, non posso, devo farlo, è per il bene di tutti!"
"Non provare a fermarla! - esclamò Belle - Rose, fa quello che devi, non preoccuparti delle conseguenze"
"La magia non è una cosa con cui si scherza. Ed inoltre, non credo che funzionerà. Quella spada può essere brandita soltanto da chi ama veramente. E direi che non è il tuo caso"
"Io - disse arrossendo - invece sì... Io amo veramente... Sono innamorata di lui"
Nel dire ciò alzò il dito, indicando David, il quale, sconvolto, spalancò gli occhi.
"Eh?" - sussurrò flebilmente. Tremotino posò gli occhi sul principe, guardandolo malamente, quasi come se avesse voluto ucciderlo.
"Di lui? - domandò - fammi il piacere Rose, non puoi amarlo veramente. Siete solo due bambini"
Ma quella frase per Rose non era stata altro che una sfida. Decisa, si avvicinò a David, lo afferrò, e con molta tranquillità, lo baciò sulla bocca. Il principe sentì quasi la terra mancargli sotto i piedi, al contatto con le labbra morbide della ragazzina, la quale lo aveva baciato anche con una certa foga. Alla fine era riuscita nel suo intento,e  dovette ammettere che non gli dispiaceva.
Belle sorrise. Sua figlia aveva proprio preso da lei, non c'erano dubbi.
"Ma guarda tu - sussurrò Tremotino indignato - ucciderò quel piccolo principe da strapazzo per questo!"
Dopo alcuni secondi, Rose si staccò da lui, soddisfatta.
"E questa era solo una dimostrazione. Non è giusto che Emma e Baelfire non possano stare insieme. Li salverò io!"
"Rose!"
Tremotino provò a chiamarla un'ultima volta, ma fu tutto inutile. La lama della spada recise quel fiore immortale e magico.
Ad un tratto, una luce biancastra si sollevò come un vento, scuotendo gli alberi.
Un vento che fu trascinato fino ad arrivare ad Emma e Baelfire.
Nel momento stesso in cui respirò quella nuova aria che profumava di lacrime versate e fiori spezzati, Emma sollevò lo sguardo, e lo stesso fece Baelfire. Si guardarono, e sia Regina, che Robin, e soprattutto Gideon, capirono che qualcosa fosse successo.
I ricordi presero a  susseguirsi veloci nelle loro menti, e in un attimo, tutto fu ricostruito, tutto fu chiaro, e sei anni di lontananza furono cancellati.

Nota dell'autrice
Fin ora questo è stato il capitolo che più ho amato scrivere (soprattutto la parte di Rose e del suo bacio con David), mentre scrivevo mi scorreva davanti tutto come un film!
Spero siate rimasti coinvolti almeno quanto me.
Cosa più importante, la maledizione è stata spezzata. Ma non per questo i guai sono finiti!
E non temere per i Rumbelle, il lieto fine ci sarà per tutti, anche per loro!
   
 
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