Fanfic su attori > Johnny Depp
Segui la storia  |       
Autore: SantaStyles    19/02/2017    0 recensioni
-"Pensi davvero che sia stata io a rubare le tue ricette segrete?"Domandò Theresa con tono poco calmo.
-"Non ho detto questo!"Ribatté Willy, camminandole davanti con fermento.
Tutto ebbe fine prima ancora di cominciare...
Questa storia non è mia; ma di Deppiana-Directioners su Wattpad. Tutti i diritti vanno a lei e alla sua meravigliosa storia!
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 4

I BIGLIETTI D'ORO



La notte era tranquilla, il cielo sereno. I lampioni illuminavano le strade innevate della città, compresa la fabbrica, di cui i cancelli si aprirono e mini uomini su motorini rossi firmati Wonka uscirono in strada per incollare ai pali dei volantini importanti.

Improvvisamente, poi, si fece giorno e, nonostante nell'aria ci fosse la fredda bruma mattutina e piccoli fiocchi di neve sfuggivano al cielo, qualche raggio di sole riuscì ad illuminare i volantini, attirando l'attenzione dei cittadini che ben presto si affollarono intorno allo stesso palo.

Anche Theresa, giunta in quella zona per posare in un book fotografico invernale, fu attratta da quella gente e si avvicinò a loro per guardare il volantino: era di Willy Wonka... il suo Willy Wonka!

«Chissà cosa si è inventato adesso?»Pensò tra sé e sé, leggendo poi il volantino.





 

«Cari abitanti del mondo, io, Willy Wonka, ho deciso di permettere a cinque bambini di visitare la mia fabbrica. Inoltre, uno dei cinque bambini riceverà un premio speciale che va oltre ogni aspettativa




 

«Ma non si smentisce mai?!»Esclamò Theresa ad alta voce.

«Cosa vorresti dire?»Le chiese un bambino.

«Nulla, pensavo ad alta voce, scusami tanto.»Si scusò la ragazza

Lei e il bambino, al quanto mingherlino e smunto, si guardarono negli occhi e quello sguardo fu abbastanza denso che il ragazzo la riconobbe subito.

«Ma tu se... Theresa Collins!»

Il bambino aveva sgranato gli occhi per lo stupore; la ragazza sorrise e porgendogli la mano gli disse:

«Piacere di conoscerti.»

«Il piacere è mio, Theresa!»Disse il bambino, afferrando la sua mano con ilarità.

Nonno Joe gli aveva parlato già così tanto di Theresa, che adesso incontrarla era come un sogno che s'avvera.

«Come ti chiami?»

«Giusto, scusami!»Disse il bambino. «Sono Charlie Bucket!»

«Allora spero di rivederti presto, Charlie Bucket.»Si congedò Theresa.

«Lo spero anch'io!»Esclamò Charlie mentre Theresa andava via.

«Ma quella non era la piccola di Willy Wonka?»Si fece avanti una donna massiccia.

«Lo era, ma solo una volta.»Rise un'altra.

«Che sciocca, si è fatta scappare il meglio!»

«E per vivere s'è messa a fare l'attrice... Mah!»

«Solo? Quella lì, posa anche per varie riviste di moda!»

«Forse è quello che voleva...»Provò a difenderla Charlie.

«Io mi sarei tenuto Wonka!»L'apostrofò la donna massiccia.

Theresa, dal canto suo, udì bene quei mormorii sul suo conto, tant'è che, una volta in sella alla sua bici, s'avvicinò a quelle oche e le schernì:

«Mie care signore, prima di sparlare sul mio conto, informatevi bene sulla mia vita privata e forse, dopo, ne riparleremo con calma!»

«Mmh? E su cosa dovremmo informarci?»Chiese l'oca massiccia.

«Io e il Signor Wonka abbiamo litigato solo per un malinteso, e se non siamo tornati insieme è stato per mia scelta! E smettetela di parlare solo di interessi economici, perché io non mi sono innamorata di lui per questo, bensì perché quell'uomo mi ha salvata dall'Anoressia e non immaginate lontanamente quanto io stia soffrendo senza averlo al mio fianco! È un dolore tremendo, che spezza in due l'anima, che neanche un book fotografico riesce a mascherare! E comunque... se oggi sono diventata un'attrice è perché sognavo di esserlo. Buona giornata!»Concluse Theresa con astio.

Per un momento ci fu solo silenzio, finché...

«E per vostra informazione, quella ragazza ha omesso di dirvi che è stata vittima di bullismo nonché di autolesionismo.»Le canzonò Charlie. «Solo per farvelo sapere!»

Charlie corse a casa per raccontare tutto alla sua famiglia.

Raccontò loro dell'incontro emozionante con Theresa (nonno Joe sorrise: non la vedeva da tempo), di come aveva reagito alle critiche e dei biglietti d'oro che, guarda caso, in quello stesso momento i giornalisti stavano informando i telespettatori che le tavolette Wonka si trovavano sparse in ogni angolo del mondo; nonno Joe subito attizzò le orecchie e spalancò gli occhi, emozionato.

«Non sarebbe magnifico, Charlie? Aprire una tavoletta di cioccolato e trovarci dentro un biglietto d'oro!»Esclamò.

«Certo! Ma io ne ricevo solamente una... per il mio compleanno.»Gli ricordò il bambino.

«Il tuo compleanno è fra una settimana.»Disse sua madre, intenta a pulire il pavimento in legno logoro e irregolare della casa.

«Tu hai le stesse probabilità di chiunque altro.»Gli disse nonna Josephine.

«Baggianate!»Intervenne severamente nonno George. «Troveranno il biglietto d'oro quelli che possono permettersi tavolette di cioccolato ogni giorno, il nostro Charlie ne riceve una sola all'anno... non ha possibilità!»

Nonna Georgina stava uncinettando con la lana, ma convenne con lui.

«Tutti hanno una possibilità, Charlie!»Cercò di convincerlo nonna Josephine.

«Ricorda le mie parole: il primo che troverà un biglietto d'oro sarà grasso come un porcello.»Disse nonno George, e non si sbagliò mica!

Augustus Gloop fu il primo bambino a trovare un biglietto d'oro. Mangiava sempre cioccolato Wonka. Aveva un grosso faccione come il resto del corpo pasciuto, tappezzato qua e là da rotoloni di carne. Augustus Gloop era della Germania, parlava con gli accenti mosci, era biondo e con gli occhi azzurri; intanto che suo padre preparava salsicce, sua madre si mise in mostra con i giornalisti.

«Sapevamo che il biglietto d'oro l'avrebbe trovato lui.»Disse. «Augustus mangia tanto di quel cioccolato al giorno che era praticamente impossibile che non ne trovasse almeno uno!»

«L'avevo detto che era un porcello!»Affermò nonno George, guardando Augustus con la bocca piena di cioccolato e sua madre che sorrideva per il biglietto d'oro in tv.

«Ma che bambino orripilante!»Esclamò nonna Josephine con riluttanza.

«Restano solo quattro biglietti d'oro.»Disse Charlie con apprensione.

«Ora che ne hanno trovato uno, vedrete che impazziranno tutti.»Disse nonno Joe.

E in effetti, nei giorni a venire, in Inghilterra, una bambina aveva trovato il secondo biglietto d'oro. Il suo nome era Veruca Salt, una bambina mingherlina, capelli castani e occhi azzurri, incontentabile e viziata dal padre; ed era stato proprio quest'ultimo a trovarle il biglietto d'oro.

Il Signor Salt lavorava nel campo delle noci. Un giorno, invece di far sgusciare noci alle sue operaie, fece scartare loro la carta delle tavolette di cioccolato Wonka, strappando di mano il biglietto d'oro ad una dipendente che l'ebbe trovato.

«Papà, io voglio un altro pony!»Fu questa la risposta di Veruca appena ricevuto il suo biglietto d'oro.

«È anche peggio del bambino porcello!»Commentò nonno George con sarcasmo.

«Non credo sia giusto: non è stata lei a trovarlo!»Esclamò Charlie.

«Non preoccuparti, Charlie. Quell'uomo ha viziato sua figlia, e non è mai un bene viziare una ragazzina in quel modo.»Disse nonno Joe.

La porta di casa si aprì. Fuori era già buio ed aveva anche ripreso a nevicare. I coniugi Bucket ebbero appena fatto ritorno a casa, sorridenti, e dopo aver spento la tv poggiata sul vecchio tavolo della cucina diedero una bella notizia a Charlie.

«Charlie, la mamma e io pensavamo: vuoi aprire il tuo regalo di compleanno... stasera?»Gli chiese suo padre; Charlie sorrise.

«Ecco qua!»Fu sua madre a porgergli il regalo: una bella tavoletta Wonka avvolta in un'allegra carta da regalo.

Charlie rimase a guardarla come se si trattasse di un tesoro prezioso, gli occhi lucidi e il cuore in gola per la troppa incontenibile emozione.

«Forse dovrei aspettare domani...»Disse febbrilmente.

«Col cavolo!»Bestemmiò nonno George.

«Papà!»Lo riprese il Signor Bucket.

«Tutti insieme abbiamo trecentottantuno anni, che cosa aspettiamo a fare?»Lo convinse nonno Joe.

Tremante per l'emozione, Charlie prese a scartare lentamente la sua tavoletta di cioccolato, trovandosi tra le mani un Cioccocremolato Wonka al Triplosupergusto.

«La preferita di Theresa.»Sussurrò malinconico nonno Joe; Charlie sorrise.

Prese a mettere via le varie carte firmate Wonka, ma prima di strappare anche la carta stagnola sua madre disse:

«Charlie, non devi essere troppo deluso sai, se non... se non trovi...»

«Comunque vada ti resta sempre la cioccolata.»Aggiunse suo padre.

E così via!

Gli occhi di tutti si puntarono su Charlie, seduto al centro del letto matrimoniale in cui risiedevano i suoi quattro nonni ormai da anni. Tutti erano febbrili, ansiosi,  soprattutto nonno Joe, che stava per scoppiare di gioia più di tutti; Charlie aveva quasi scartato la sua tavoletta Wonka, quando d'un tratto esitò e poi strappò via l'ultima carta con decisione: nessun biglietto d'oro. Al suo posto c'era solo una bellissima e profumata stecca Wonka.

«Ah be', è andata così!»Si rassegnò nonno Joe, deluso come gli altri.

«La dividiamo!»Decise Charlie.

«Oh, no, Charlie! È il tuo regalo di compleanno...»Provò a convincerlo nonno Joe.

«È la mia cioccolata... e ci fatto quello che voglio!»Lo apostrofò il bambino, soffocando qualcosa di amaro e salato in gola: le lacrime.

Divise in parti uguali il suo regalo di compleanno, offrendo un pezzo di cioccolato a tutti e, anche se mascherava la sua delusione -in fondo desiderava da anni visitare la fabbrica Wonka- ne assaggiò anche lui un po', fatta eccezione per nonna Josephine, che preferì annusare il suo pezzetto.

Il giorno seguente, Charlie si trovava in giro: finalmente aveva smesso di nevicare. Le strade non erano molto affollate, ma quel qualcuno che passeggiava tranquillo si fermava ad ammirare le bici nella vetrina di un negozio vicino oppure leggeva il giornale. E parlando di giornale, Charlie ne raccolse uno appena buttato -nuovo- nella pattumiera per portarlo a casa, dove sua madre stava preparando la colazione, i nonni erano a letto e suo padre era immerso nella lettura.

«Bravo! Vediamo che hai trovato!»Esclamò euforico nonno Joe; Charlie consegnò il giornale a suo padre.

«Il terzo biglietto d'oro è stato trovato da Violetta Beauregarde.»

C'era scritto in prima pagina.

Violetta Beauregarde, dell'Atalanta, era una bestia di ragazzina dai capelli biondi a caschetto e gli occhi smeraldini. Come sport praticava il karate ed era, inoltre, campionessa mondiale di gomme da masticare. In tv aveva annunciato di stare masticando la stessa cicca da tre mesi; aveva steso due praticanti di karate ed era piena di sé, come sua madre, che si vantò coi giornalisti di aver vinto molti premi come majorette.

«Che bestia di ragazzina!»Esclamò con riluttanza nonna Josephine dopo aver visto il servizio.

«Davvero spregevole.»Convenne nonna Georgina.

«Non sai di cosa stiamo parlando.»Le bisbigliò George; la Signora Bucket lo fulminò seduta stante.

«Di libellule?!»Fu la risposta confusionaria di nonna Georgina.

Al notiziario fu annunciato anche che il quarto biglietto d'oro era stato trovato da Mike Tivù, Colorado, bambino mingherlino con occhi marroni e capelli castani. Non sembrava, tuttavia, felice di andare alla fabbrica...

Passava il suo tempo incollato alla televisione, a giocare con i videogames e a urlare: ‘Muori! Muori! Muori!’ Nell'intervista rivelò di aver trovato il biglietto d'oro con una sola tavoletta: aveva svelato un codice...

«E che sapore aveva?»Gli domandò un giornalista alludendo al cioccolato.

«Non lo so! Io odio il cioccolato!»Esclamò Mike con sarcasmo.

Quell'affermazione mandò in bestia nonno George, che inveì, imbestialito, contro la figura di Mike apparsa in televisione. Charlie, per via di suo padre che gli aveva tappato prontamente le orecchie, non sentì nulla, nemmeno una singola parolaccia; la tv fu spenta poco dopo e tutto tornò calmo.

«Papà!»Lo chiamò Charlie.

«Sì, Charlie?»Rispose suo padre.

«Perché non sei a lavoro?»

I coniugi Bucket si guardarono negli occhi, paralizzandosi.

«La... fabbrica di dentifricio mi ha dato del tempo libero.»Mentì il Signor Bucket.

«Come una vacanza?»

«Sì... qualcosa del genere.»

Il Signor Bucket abbassò lo sguardo verso il giornale; la Signora Bucket gli diede una dolce pacca sulla spalla.

In realtà non si trattava affatto di una vacanza: con l'incremento della vendita del cioccolato era aumentata anche la carie e, di conseguenza, la vendita di dentifricio. Con il denaro ricavato la fabbrica in cui lavorava il Signor Bucket decise di modernizzarsi, eliminando il suo lavoro e sostituendolo con una macchina avvita-tappi.

«Come faremo a sbarcare il lunario ora?»Chiese il Signor Bucket meditabondo.

Fuori c'era di nuovo il mal tempo e sembrava che, di lì a poco, avrebbe ripreso a nevicare.

«Troverai un altro lavoro!»Rispose sua moglie stendendo il bucato. «Nel frattempo io posso annacquare un altro po' la zuppa.»Sdrammatizzò, abbracciando da dietro suo marito. «Non preoccuparti, Signor Bucket, la fortuna girerà... ne sono sicura!»

Charlie aveva ascoltato Tutta la conversazione dalla piccola finestra della sua cameretta. Il suo sguardo era mesto, lucido, finché non udì la voce di nonno Joe chiamarlo, facendogli segno col dito di raggiungerlo di sotto.

«Il mio gruzzolo segreto.»Bisbigliò quando Charlie l'ebbe raggiunto, mostrandogli, entusiasta, una monetina d'argento. «Io e te faremo un altro tentativo per trovare l'ultimo biglietto.»

«Sei sicuro di voler spendere così i tuoi soldi?»Gli domandò Charlie.

«Sì che sono sicuro! Tieni! Vai! Corri al negozio più vicino e compra la prima tavoletta Wonka che vedi, portala qui e l'apriremo insieme.»

Charlie prese i soldi ed uscì di casa, correndo; suo nonno s'addormentò affermando che quest'ultimo era un bravo bambino. 


 

 

*



 

«Nonno!»Lo scosse Charlie; nonno Joe si svegliò di soprassalto. «Ti eri addormentato.»

«L'hai portata?»Nonno Joe andò dritto al sodo; Charlie gli mostrò la tavoletta Wonka. «Allora, come vuoi che l'apriamo?»

«Un colpo solo... come un cerotto!»

Nonno Joe assentì.

Entrambi chiusero gli occhi per non sbirciare. Quando la tavoletta fu completamente scartata dalle varie carte, Charlie e suo nonno guardarono: ancora nessun biglietto d'oro...



 

*



 

Charlie si trovava di fronte all'enorme fabbrica Wonka. Stava annusando l'aria intrisa di cioccolato fondente, quando gli occhi gli vennero lucidi perché udì dire a due uomini che l'ultimo biglietto d'oro era stato trovato da un bambino russo; menzogne!

Deluso, Charlie prese a camminare con lo sguardo basso lungo un marciapiedi innevato, quando, immersa nella neve, vide una banconota. Allora il bambino s'abbassò, la raccolse e, col sorriso stampato sul volto e spinto da una forte emozione inspiegabile, entrò nel negozio vicino e comperò una bella tavoletta al Cioccocremolato Wonka al Triplosupergusto, dove trovò l'ultimo biglietto d'oro.

Era successo tutto così in fretta...

«È un biglietto d'oro...»Commentò il commerciante del negozio; due clienti guardarono Charlie, agitati, l'aria tesa. «TU HAI TROVATO L'ULTIMO BIGLIETTO D'ORO... NEL MIO NEGOZIO!»

«Vendilo a me! Ti do cinquanta dollari e... e una bici nuova!»Tentò di convincerlo un uomo.

«MA COSA DICE? Io gli offro cinquecento dollari per quel biglietto!»Si fece avanti una donna. «Vuoi vendermi il biglietto per cinquecento dollari?»

«ADESSO BASTA! LASCIATE STARE IL RAGAZZO!»Li sgridò il commerciante, rivolgendosi poi a Charlie. «Senti, non devi darlo a nessuno. Portalo dritto a casa, hai capito?»

«Grazie!»Sorrise il bambino.

Prese il resto della banconota e corse a casa con lo stomaco aggrovigliato per l'emozione. Fuori era sceso di nuovo il buio e faceva molto freddo, ma a chi importava? Tutta quell'emozione era sufficiente a riscaldare l'intera casa Bucket, soprattutto il cuore di nonno Joe, che ebbe il biglietto tra le mani.

La sua vista, nonostante avesse grossi occhiali tondi sul naso, era offuscata, ma improvvisamente...

«YUPPYYY!!!»Balzò dal letto mettendosi a ballare il Tip Tap sotto gli occhi increduli della famiglia, porgendo poi il biglietto d'oro al Signor Bucket. «Tieni! Leggi ad alta voce! Sentiamo che cosa dice esattamente!»

La signora Bucket fece cadere per terra cavoli e legna, avvicinandosi poi a suo marito, che stava leggendo il biglietto d'oro con occhi sbarrati. Dopo aver letto anche l'ultima delle istruzioni, la mamma di Charlie disse:

«Il primo febbraio... ma è domani!»

«Non c'è un momento da perdere, Charlie!»Esclamò di fretta nonno Joe. «Lavati la faccia, pettinati i capelli, pulisciti bene le mani, lavati i denti, soffiati il naso, tagliati le unghie...*»

«...e togliti il fango dai pantaloni!»Completò nonno George.

«Dobbiamo tutti mantenere la calma!»S'intromise la Signora Bucket: si era creato troppo scompiglio. «La prima cosa da decidere è questa: chi andrà con Charlie alla fabbrica?»

«Ci vado io! Lo porto io! Lascia fare a me!»Si propose eccitato nonno Joe.

«Non credi, caro, che dovresti andare tu?»Domandò la Signora Bucket a suo marito.

«Be', nono Joe sembra saperne molto più di tutti noi e... sempre che, naturalmente, si senta bene!»Decise il Signor Bucket.

«YUPPYYY!!!»Nonno Joe si rivolse a Charlie, felice.

«No, non ci andremo!»Quest'ultimo li spiazzò. «Una donna mi ha offerto cinquecento dollari per quel biglietto... scommetto c'è chi pagherebbe di più! I soldi ci servono più del cioccolato...»

Tutti si fermarono (tranne nonno Joe perché ora troppo triste per fare altro) a guardare Charlie, silenziosi: la loro situazione non doveva costargli quell'unica chance di visitare la fabbrica.

«Giovanotto, vieni qui!»Gli ordinò improvvisamente nonno George.

Charlie fece il giro della stanza per raggiungerlo all'altro lato del letto.

«È pieno di soldi là fuori, sai? E ne stampano altri ogni giorno. Ma questo biglietto... NE ESISTONO SOLO CINQUE COME QUESTO IN TUTTO IL MONDO! E non ce ne saranno altri mai più! Solo uno scemo scambierebbe questo biglietto con una cosa comune come i soldi. Tu sei... uno scemo?»

«No, signore!»

«Allora togliti il fango dai pantaloni: la fabbrica ti aspetta!»
--------------------

*L'elenco di Nonno Joe è tratto dal libro originale di: ROALD DAHL.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Johnny Depp / Vai alla pagina dell'autore: SantaStyles